Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
Seven_Legion ha scritto: Pero' non vorrei che rimanesse l'impressione di un concorso fatto con severita' e stroncature... sarebbe fuori luogo in un concorso svolto tra amici e gratuito, dove gia' partecipare volontariamente mi sembra motivo di lode e distinzione...
Sante parole, condivido in pieno.
In effetti i voti insufficienti non devono essere visti nell'ottica della stroncatura ma più che altro servono per il bilanciamento dell'intero concorso. Capisci bene che dando voti che vanno solamente dal 6 all'8 non verrebbe a galla il vero divario tra gli 8 corti.
Indi per cui i voti negativi andranno visti solo in relazione al confronto con gli altri racconti partecipanti (so bene che è difficile vederla così per gli autori) e non come insufficienza assoluta.
In poche parole al voto finale andrebbe aggiunto 1 voto o 2 solo per l'impegno. Nulla da eccepire su questo.
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Icedlake
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Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
Concordo in pieno anch'io! Il bello è la assoluta voglia di divertirsi, tant'è vero che, nonostante la mia recensione sia stata la peggiore finora espressa, apprezzo tantissimo chi si è messo lì a spendere del tempo per dedicarsi a questa cosa per il semplice gusto di farlo, per divertire e per divertirsi! In linea generale ogni concorrente dovrebbe avere un bel 10 solo per il fatto di essersi dedicato a scrivere qualcosa per noialtri!!! Poi è chiaro, non si può piacere a tutti, ma se anche uno solo si è divertito, allora "missione compiuta"! Scommetto che anche l'ultimo arrivato, chiunque sarà degli otto, potrà essere soddisfatto per aver contribuito a rendere migliore la vita di qualcun altro, anche se per pochi minuti o poche ore! Ripeto, parlo da quello che ha dato il voto più basso: anche con questo racconto mi sono divertito, perché le storie, tutte le storie, sono una delle cose più belle che esistano al mondo!
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Adisc
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Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
Veni, vidi, perdidi.
Venni, vidi, persi... mi divertii! (prego Adisc di correggere un eventuale strafalcione )
Le valutazioni sono in base al contesto, cioè, considerando che questo lavoro è stato creato per uno scopo ben preciso che è quello di adattarsi alle (rigorose) regole del concorso.
Affinità con l'immagine
Sebbene leggendo il bando pareva fosse determinante l'attinenza dell'immagine scelta con il testo del racconto, noto che non si da molta importanza a questo aspetto delle opere in concorso. Da un punto di vista pragmatico, senza entrare in disquisizioni sull'aspetto della figura incappucciata, l'unico dettaglio realmente discordante con il testo è la luna stessa che, essendo piena, non rappresenta la evocativa "luna degli assassini". Forse l'immagine ritrae la torre di Vermeeth qualche settimana prima (o dopo) rispetto all'incursione del nostro eroe. A parte questo l'ambiente è decisamente coerente con il racconto. Voto: 7,75
Trama ed Originalità
Icedlake ha scritto:ho giocato ad Assassin’s Creed
Io NON ho giocato ad Assasins Creed! Ho giocato a "La luna degli assassini". Sarebbe come dire che ho giocato a "Conan il Barbaro" mentre giocavo a "Sagard il Barbaro". Se vogliamo parlare di ispirazioni citerei piuttosto l'intramontabile D&D che fa capolino nella storia diverse volte... ma chi è "privo di D&D" scagli la prima pietra! Qualche esempio? La classica "lanterna schermabile" e la corda di esattamente 15 metri, senza contare (chi ha fatto il master lo sa bene!) che il "livello di allarme" delle guardie di una fortezza è una tipica componente di una avventura. L'unica attinenza lampante con l'universo di Assassin's Creed si trova, a mio avviso, al paragrafo 30, dove ci si può nascondere per diminuire il "livello di allarme". Questo racconto non introduce nessun nuovo topos letterario ne alcun elemento di spicco che ne esalti l'originalità, ma penso che l'obbiettivo primario di questo concorso sia di creare un'opera fruibile e non un classico della letteratura. Detto questo devo ammettere che le tre spade mi hanno fatto cascare la mascella... ma come? Se Cuore Nero è davvero il mito che dice di essere le guardie le ucciderebbe con una penna biro! Comunque.... Voto: 6
Stile
Lo stile è leggero, scorrevole e divertente. L'autore ha molto talento anche se talvolta dimostra di essere ancora grezzo. "In poche poste e figure", "espertezza" e molti altri dettagli segnalati dal buon Ego (evito quindi di segnalarli a mia volta) dimostrano quello che intendo dire. Il mio personale parere è che questo autore dovrebbe perseguire l'intento di affinare la propria tecnica perche ha tutte le carte in regola per scrivere opere di ottimo livello. In ogni caso i molteplici errori lessicali penalizzano indubbiamente la valutazione sullo stile.
Jegriva ha scritto:Faccia di Ferro suona MALISSIMO... è abbastanza ridicolo in modo involontario.
Trovo invece che ci sia una certa coerenza nello stile, sempre un po ironico e divertente (Nel regolamento, per esempio, si legge "La tua vittima è astuta ricca e potente [...] e vive in una torre [...] per paura di subire attacchi notturni. E fa bene!" ). Per questo non darei per scontato che "Faccia di Ferro" sia un "ridicolo involontario".
Un piccolo appunto? Se "utilizzi il veleno imbevendovi la manica", ricordati sempre di non grattarti mai il naso dopo! Voto: 7,75
Regolamento
Il regolamento è la vera chicca del racconto. E' semplice ed essenziale e non pretende troppo studio da parte del lettore. La speciale caratteristica "Chucknorrissiana" dell'eroe rende inutili i lanci di dado, scelta saggia da parte dell'autore. Le uniche due "caratteristiche" (se cosi vogliamo chiamarle) sono in effetti sufficenti allo sviluppo della storia ed assumono molto significato data l'assenza di altri parametri.
Voto: 9
Meccanismo di gioco
Il meccanismo di gioco è sicuramente ben concepito. I famosi "40 paragrafi" vengono utilizzati al meglio fornendo uno spazio discretamente ampio da esplorare. Un altro aspetto che io ritengo positivo è la riuscita utilizzazione di concetti presi dai videogiochi. In questo discordo pienamente da Adisc e dal suo commento: Adisc ha scritto:Morale: mai trasporre le dinamiche di un videogioco su carta!
. Secondo me la morale è piuttosto "Mai dire mai". La ronda delle guardie è un'implementazione geniale anche se personalmente avrei cercato di dare più importanza al "livello di allarme" nelle situazioni in cui si deve determinare l'incontro o meno con una guardia.
Il meccanismo di gioco e la struttura dell'avventura ha delle pecche, alcune gravi ed altre meno, ma nel suo complesso si tratta di un ottimo lavoro. Anche gli oggetti sono ben concepiti (specialmente grimaldelli VS spranga) ma alcuni sono decisamente poco coerenti, o comunque lasciano perplessi: ad esempio la lanterna schermabile che è "indispensabile" (addirittura!) per muoversi al buio, mentre viene chiaramente detto al paragrafo 1 che "... così, gli assassini e i furfanti, che hanno gli occhi come quelli dei gatti, vedono come se fosse giorno...". Un altro esempio è il veleno... mi ha stupito leggermente che il veleno "addormentasse". Allora, mi sono detto, "Cuore Nero addormenta col veleno? Suppongo che avveleni col sonnifero...". In ogni caso questi dettagli non hanno una rilevanza determinante al fine della valutazione come può avere l'errore ai paragrafi 25 e 38 dove si fa riferimento alla finestra sulla parete "ovest" mentre dovrebbe trovarsi ad "est" (oppure lo ammetto, non ci ho capito nulla.... in questo se qualcuno ha capito chiedo umilmente spiegazioni in modo da poter modificare il voto di conseguenza). Voto: 8,5
Divertimento
Assicurato, se non si cerca un'opera di introspezione e mistero. La tensione nell'aggirarsi per i corridoi e stanze del maniero del vecchio Prothias, sapendo che il tempo scorre e che possono scoprirti da un momento all'altro, compensa la tranquillità di non poter morire. Insomma: Un'oretta di puro divertimento, senza velleità artistiche spropositate. La longevità del gioco è comunque scarsa. Una volta esplorata la torre non si ha molta voglia di ripartire l'avventura, ma penso che questo fattore non sia determinate in un corto realizzato per un concorso, quanto lo può essere per un librogame di dimensioni standard. Voto: 8,5
VOTO TOTALE
8 (7,91)
PS:
leccese77 ha scritto:non l'ho ancora finito mi sono fatto solo un giro, si manchera di originalità (sembra di giocare all'occhio del drago più o meno) sarà anche un po' meccanico alcune scelte un pò senza senso (le tre spade per le guardie sul tetto) però l'idea dell'allarme e dell'orologio sono carine e in gererale la storie è scritta bene senza errori grammaticali o di struttura. IL MIO VOTO è 6 PIENO
Senza nulla togliere alla validità di questo voto, penso che si dovrebbe prendere le votazioni un po più sul serio...
Adisc ha scritto:Indi per cui i voti negativi andranno visti solo in relazione al confronto con gli altri racconti partecipanti
Mi è stato espressamente confermato che non è necessario leggere tutti i racconti per partecipare alle votazioni... quindi la tua premessa non può, purtroppo, essere valida.
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monpracem
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Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
Quanti commenti da fare prima della mia minirecensione! Intanto faccio notare a monpracem che 7,91 come voto finora non è stato accettato, si va di mezzo voto in mezzo voto (quindi suppongo andrà a 8). Anche il SEI PIENO di leccese... cosa intendi? 6 o 6,5?
Poi spenderei due parole su quello che penso io dei voti. C'è stata serietà da parte degli autori (almeno dei primi due, per adesso ) nello scrivere un racconto a bivi, ci deve essere lo stesso impegno dei giurati nel valutare con la massima onestà quello che si trovano davanti. Ben vengano lodi sperticate e critiche feroci, come si deve fare fra persone adulte e, per quanto lo consente internet, amiche. I voti spaziano perché Tizio adora quello che a Caio fa ribrezzo e che Sempronio nemmeno tiene in conto; qualunque sia la nostra scala di valutazione non temiamo di usarla spaziando da 1 a 10. La formula dei Corti prevede un livellamento anche dei voti più alti e più bassi, quindi ci sta il 3 di Adisc come il 9 di Skarn per il racconto precedente. Faccio un breve esempio numerico: io ho votato 7 il primo racconto, ma se (colto da subitaneo raptus di cattiveria) gli avessi dato 2, quanto avrei pesato sul totale?
Differenza: 2 - 7 = -5
Variazione voto popolare (13 votanti): -5 / 13 = -0,385
Variazione voto complessivo (mediato con i 3 giudici): -0,385/4 = -0,097
Uno scarto di meno di un decimo non penso che avrebbe potuto pregiudicare la posizione finale del racconto già votato, quindi non mi trovo d'accordo con EGO sul peso di un singolo voto... Anche se forse lui pensa al concorso 2010 quando tenne il podio per questione di millesimi!
Conclusa la premessa storico-algebrico-metodologica, jamme a valutare l'elaborato.
Ammetto di non conoscere per nulla il videogioco da voi citato, quindi non ne terrò conto nella sezione originalità. Ciononostante, a me proprio non piace quando un racconto interattivo è formulato come se fosse un videogame: ti sposti, posi l'oggetto, prendi l'oggetto... E' un discorso che tocca quello che penso io del futuro della narrativa a bivi, e andrei fuori argomento. Continuiamo. Non capisco nemmeno quale sia stata la volontà dell'autore nel citare nomi della prima edizione dei Corti, ma per quello dovremo aspettare lo showdown a fine maggio! I nomi anche a me piacciono poco, specialmente Faccia di Ferro.
Questo racconto ha un'ambientazione molto (troppo) tradizionale, e sicuramente si avvicina molto (troppo) a quello che è il classico librogame che tutti abbiamo sugli scaffali: il vendicatore, il cattivo, la torre da esplorare... E' chiaro, questo lo si vede benissimo dopo aver letto il primo racconto, che poco (niente) ha da spartire con i canoni classici del genere. Ma vado nel dettaglio.
AMBIENTAZIONE: Quando leggo qualcosa che mi prende, visualizzo gli ambienti e i personaggi. Ecco, io la torre, Cuore Nero, Prothias ecc. ecc. non sono riuscito a vederli: c'è qualcosa nello stile, o forse nella vicenda, che non è riuscito a prendermi. Le descrizioni degli ambienti non mi hanno detto nulla di particolare, i personaggi non hanno la profondità che mi piace e che, comunque, anche in soli 40 paragrafi potrebbe ben emergere. Apprezzabile comunque la tridimensionalità della struttura, come sottolineo dopo, segno di un bell'impegno dell'autore. Secondo me è un difetto la possibilità di concludere l'avventura senza aver incontrato il figlio di Prothias, che può far crollare il pathos della scelta del 40. Ancor più grave, a mio avviso, come è posta la domanda che chiude l'epilogo: immagino che significhi sfidare il maestro, ma sembra quasi che io debba scegliere se ammazzare lui o suicidarmi io. Inoltre lo stesso maestro è sempre stato nominato in riferimento a quello che mi ha insegnato, ma è un nome senza alcuna caratterizzazione. Mi dispiace, ma proprio questo aspetto non mi convince. Voto 4
GIOCABILITA': Ecco, questa mi convince da matti. Ci vuole uno in gamba per mettere in piedi una struttura a mappa che dia una simile capacità di movimento in soli 40 paragrafi: complimenti davvero. Il regolamento è interessante, ed è ancor più apprezzabile perché non fa uso dei dadi: qualche evento casuale è comunque inserito grazie all'intelligente trovata del "controlla il tempo mancante". I rintocchi sono proprio ogni quarto d'ora (paragrafo 21) e secondo me lo scorrere del tempo è realistico. Bene gli oggetti grassettati come in Guerrieri della Strada. Qualche aspetto negativo c'è: anche a me sarebbe piaciuta una scheda del personaggio, soluzione user-friendly e spesso elegante; anzi, suggerirei all'autore di iniziare a pensarla per la pubblicazione in volume, magari corredandola con illustrazioni appropriate... che so, una clessidra da annerire progressivamente per il tempo, una barra da riempire per il livello di allarme. Forse è stata solo una dimenticanza, visto che nella sezione Livello di Allarme si parla di "riquadro", ma è una dimenticanza grave. Peccato anche per la scelta degli oggetti iniziali: una volta imparati i migliori, la strada è spianata... e se posso prendere un pugnale, perché non posso avere anche una spada in casa da portarmi dietro? A proposito di spade, la necessità di averne 2 o 3 a mio avviso è poco realistica. Voto 8
ORIGINALITA': Ahia, ahia, ahia. E' originale il regolamento, è originale descrivere Cuore Nero come avviene al paragrafo 6, è originale il doppio finale aperto. Non lo è, ahimé, il losco figuro che deve far fuori il gran capo che vive nella sua magione ultrasorvegliata. Magari è poco, però qui è un bel problema, visto che è il cardine della vicenda. Voto 5,5
STILE: Molto lineare, dove il primo era a tratti schizofrenico (senza offesa, eh! ). Non molto vario, ma ben leggibile: purtroppo, come detto sopra, non sono riuscito a figurarmi la vicenda... magari questo è colpa della mia struttura neuronale! Qualche refuso qua e là, per cui rimando ai commenti di EGO e monpracem aggiungendo la mia lista sotto. Ripeto l'apprezzamento per il paragrafo 6, l'insoddisfazione che si possa arrivare alla scelta finale senza aver incontrato il figlio di Prothias e il disappunto per la domanda finale che avrebbe richiesto maggiori informazioni sul maestro. Voto 5,5
Media: 23/4 = 5,75
Considerando tutto il mio affetto per i regolamenti senza dadi, arrotondo volentieri.
Il mio voto è 6
Qualche refuso aggiuntivo:
1: nonostante sia uno degli uomini più ricchi della regione e sia ormai molto grasso... ???
canili... meglio cucce
15 e 31: conta quanto tempo ti rimane... controlla
22: tutta l'ultima parte, dopo la riga vuota, andrebbe sostituita dal semplice "vai al 40". Il check su corda e rampino è già qui.
40: di certo è stato stato... ripetizione circa a 2/3 del paragrafo, mentre parla Prothias
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
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Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
monpracem ha scritto:
Adisc ha scritto:Indi per cui i voti negativi andranno visti solo in relazione al confronto con gli altri racconti partecipanti
Mi è stato espressamente confermato che non è necessario leggere tutti i racconti per partecipare alle votazioni... quindi la tua premessa non può, purtroppo, essere valida.
Eheh, hai ragione, ma mi sono ripromesso di recensire tutti i racconti nessuno escluso! E mi sembra che molti qui siano desiderosi di fare lo stesso! E vai cor tango, come disse in principio il buon Mornon!
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