Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
Apologeta ha scritto: non mi trovo d'accordo con EGO sul peso di un singolo voto... Anche se forse lui pensa al concorso 2010 quando tenne il podio per questione di millesimi!
Anche Cuore Nero, nel primo concorso, fu scavalcato per una questione di un centesimo, o forse addirittura un millesimo! Inoltre si era agli albori del concorso, quando ancora non avevamo metri di paragone e quindi si tendeva molto di più a lodare che a criticare, e i punteggi erano più omogenei di adesso. Il mio racconto invece fu abbattuto nella media dalla triade dei giudici ufficiali, perché in quanto a giuria popolare rullava
(dico tutto questo giusto per precisare, eh; non c'è alcun intento polemico! )
Apologeta ha scritto:Questo racconto ha un'ambientazione molto (troppo) tradizionale, e sicuramente si avvicina molto (troppo) a quello che è il classico librogame che tutti abbiamo sugli scaffali: il vendicatore, il cattivo, la torre da esplorare...
Osservo che è tanto richiesta l'originalità di storia e ambientazione, quanto invece si tende a dare per intoccabile un registro d'avventura, dei punteggi da gestire, un tiro di dadi qui e là, al punto che la mancanza di un registro fornito dall'autore induce i lettori a disegnarne uno apposta, con tanto di illustrazione. Insomma, ho l'impressione che molti trovino quasi "confortante" la presenza di un impianto ludico standard che si rifaccia a D&D e ne considerino l'assenza un minus a prescindere, ma siano a disagio quando detto impianto viene applicato ad un'avventura che si rifaccia ai canoni classici di D&D. Per me questa fissazione coi punteggi ha, per esempio, reso librogame come quelli di Sherlock Holmes meno brillanti di quanto avrebbero potuto essere (fermo restando che nella Luna degli assassini i punteggi sono sacrosanti).
Apologeta ha scritto:l'insoddisfazione che si possa arrivare alla scelta finale senza aver incontrato il figlio di Prothias
Osservazione legittima, ma considero l'opzionalità di quell'episodio alla pari col fatto che si possa partire con tutto l'equipaggiamento "migliore". Sarebbe stato interessante fare in modo che, qualunque fosse l'equipaggiamento di partenza, il giocatore fosse obbligato a determinati passaggi, in modo da vedere il più possibile della torre, impiegare un tempo minimo che lo ponesse in reale pericolo di fallire la missione, e doversi spremere bene le meningi per organizzare l'inventario in modo da arrivare alla vittoria. Ma in un "librogame" come questo la libertà di movimento e la mancanza di tappe fisse sono essenziali; introdurre dei passaggi obbligati (a parte l'ultimo, ovviamente) l'avrebbe snaturato.
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Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
monpracem ha scritto:EGO ha scritto:si tende a dare per intoccabile un registro d'avventura, dei punteggi da gestire, un tiro di dadi qui e là, al punto che la mancanza di un registro fornito dall'autore induce i lettori a disegnarne uno apposta, con tanto di illustrazione.
?
Ego... guarda che io ho disegnato il foglio del personaggio perche ho visto che qualche lettore lo ha desiderato e per partecipare in maniera costruttiva (a modo mio e nel limite del possibile) a questa bella iniziativa! Non ne sento assolutamente la mancanza (anche perchè non ho problemi a farmene uno al volo).
OK. Ma ogni volta che manca un registro, molti ne lamentano l'assenza. Ne fu lamentata l'assenza anche in Collector's Item, per quelle due cosette che c'erano da tenere in conto (non lo misi apposta, anche per stimolare l'attenzione alla lettura).
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Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
EGO ha scritto:Ma ogni volta che manca un registro, molti ne lamentano l'assenza.
Io sono uno dei molti perché penso che in questo caso sarebbe potuto essere, se non fondamentale, almeno un grandissimo valore aggiunto. Se siamo reader-friendly con gli oggetti grassettati (anni e anni di maledizioni agli autori che non usavano neanche l'iniziale maiuscola!), perché non possiamo completare l'opera con un registro? Mal che vada, il lettore si arrangerà. Si riesce a giocare anche senza, ma si deve annotare la roba qua e là, al contrario del tuo racconto dove effettivamente c'erano giusto EGO ha scritto:due cosette che c'erano da tenere in conto
e anche secondo me il registro aveva poco senso. Ah, dimenticavo: ti faccio i complimenti a distanza di un anno per il tuo Corto!
Complimenti a yanez/monpracem per avere concretizzato al volo una frase letta in una balzana recensione... Però le ore in tutto dovrebbero essere 6 (i rintocchi sono ogni quarto d'ora).
Seven_Legion ha scritto:No perche', mi pare che in realta', oltre a "cuore nero", anche "Vermeeth" facesse parte dei 3 incipit della prima edizione del concorso. Il che farebbe pensare ad un preciso disegno, o quantomeno una volonta' di fare "citazioni" forse superiore a quella finora da voi rilevata...
Ma tu non eri uno degli ideatori? L'hai già dimenticato? Lo sapevo io che sono un pischello del forum e l'ho scritto anche nel mio commento!
In ogni caso questo rientra nel topic (giustamente) vietato del totoautori, insieme a tutte le osservazioni su chi commenta e chi no i vari thread! Uffa, un altro mese e mezzo prima di poter dire: "lo sapevo che eri tu, l'ho sempre saputo anche se non l'ho mai detto per non influenzare la votazione"!
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
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Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
Ed eccomi a votare questo secondo racconto.
Per iniziare mi sento di dire che nel leggere questo racconto mi sono divertito ed è qualcosa di rilevante per via del fatto che la storia che viene proposta aggiunge ben poco ai panorami soliti descritti nei librogame ed è d per se già sentita e risentita...però ho provato piacere nel leggerla e quindi ci devono essere anche importanti aspetti positivi ed il regolamento è sicuramente uno di questi. Premetto che non mi ha dato alcun fastidio non avere un registro di gioco in quanto ho l'abitudine per tutti i librogame che leggo di crearmene sempre di personali.
Anche se può apparire un pò forzata ho apprezzato la scelta di essere i più forti di tutti negli scontri,infatti in un librogame di 40 paragrafi ciò snellisce molto la storia rendendola più fluida e snella. Mi sono molto divertito anche a tenere sotto controllo il livelli d'allarme ed il trascorrere del tempo ed ammetto che non ero riuscito a dare troppo peso se i rintocchi fossero regolari o no,insomma non la giudico qualcosa di troppo grave...
Altra cosa importante è il continuo piglia e molla degli oggetti, non è stato subito facile trovare la sequenza giusta nel leggere i paragrafi pensando "adesso prendo questo,lo uso e così dopo posso prendere l'altro" e di per se ciò è stata una bella sfida.
Una cosa che non ho apprezzato è il paragrafo 11. Se uno arriva a questo paragrafo ad esempio arrampicandosi dal cortile al secondo piano e poi subito al tetto capisce subito come comportarsi durante il racconto (anche perchè in questo paragrafo è indicato che poi si arriverà al 40) e cioè o trovare tre spade oppure un sacchetto di preziosi...capisco che in così pochi paragrafi sia difficile dilungarsi maggiormente ma la cosa non mi ha lo stesso convinto.
Le tre spade le ho trovate troppo una forzatura, è chiaro che se uno non legge questo famoso paragrafo 11 non gli passerà mai per la testa di portarsele dietro..
Invito l'autore come già indicato da qualcun'altro a rivedere il paragrafo 18 perchè c'è qualcosa che non funziona... A proposito, gli autori avranno la possibilità di mettere mano ai racconti prima di inserirli in una raccolta,giusto?
Molto esilaranti sono le scene che riguardano la cuoca,che donna!!
In definitiva, penso che se questo libro sarà ampliato con qualche scena che possa farlo diversificare maggiormente dal panorama consueto possa tranquillamente superare il 7 abbondante(grazie anche stile di scrittura asciutto che ho molto apprezzato), ma per ciò che è ora mi fermo ad un 6,5.
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Re: LA LUNA DEGLI ASSASSINI - CONCORSO
Apologeta ha scritto:Io sono uno dei molti perché penso che in questo caso sarebbe potuto essere, se non fondamentale, almeno un grandissimo valore aggiunto
In questo caso sono d'accordo con Apo, anche se concordo con Ego che il registro non sempre è indispensabile. Ma per questo specifico racconto sarebbe stato molto utile, soprattutto pensato come quello disegnato da Mompracem. Questo perché il trascorrere delle ore e il salire del livello di allarme sono parametri fondamentali che il lettore deve monitorare da solo costantemente. Avere uno strumento apposito per farlo, invece di fare croci o segnacci su un foglio volante, sarebbe stato molto utile e avrebbe aggiunto carisma all'aspetto "estetico" del lavoro.
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