Che non sia un vero e proprio lg, questo è scontato, e di certo non posso pretendere un'apertura esagerata da parte di chi (come me) li ama e li ha amati, e di certo non subito; tuttavia mi sembra riduttivo relegare il tema della scelta solamente alla scelta 'spiattellata' a fine paragrafo...
Che questo sia un inizio del fenomeno, lo credo bene; che sia il suo futuro, no, dacché fra l'altro rimanendo in quel modo ha deciso di fatto per la morte, almeno nelle librerie...
Appunto, il fatto che il mio libro abbia ricevuto una pur minima attenzione nel già piccolo cerchio del mondo Fantasy, dovrebbe illuminare e incentivare i volenterosi in ascolto: interazione è molto altro, e non è detto che ciò stoni con il percorso della Narrativa in quanto tale...
Se c'è una cosa che mi inorgoglisce, di questo piccolo riconoscimento, è proprio il fatto che si tratta d'un libro in qualche modo 'penalizzato', pensando alla libertà d'espressione con la quale gl'altri si sono cimentati. E' un po' come quando Elio e Le Storie Tese sono arrivati secondi a San Remo, perché non è giusto che qualcosa di demenziale e (appunto) fuori delle righe arrivi primo...
Se si vuol parlare nello specifico di scelte, perché non prendere in considerazione, ad esempio, quelle che metto in evidenza in fondo al libro...? Vi sono molte scelte: alcune oggettive (che tipo di gnomo sono, che magia uso, con chi mi vedo affiancato), alcune molto soggettive (come interpreto l'ambientazione, cosa faccio rispetto agl'altri, ecc.).
E questo, di fatto, non crea forse una disgregazione del plot narrativo...?
Suggerirei quantomeno una seconda lettura per comprendere ciò che dico.
Ho effettuato letture in cui ero in un esercito pienamente buono, e gl'altri erano corrotti; altre in cui la corruzione la percepivo all'interno dello stesso gruppo; altre ancora dove si creavano più gruppi legati alla stessa volontà di tradimento, e dunque si rendeva pan per focaccia...
Questo crea non solo sfumature, ma diversità palese del plot narrativo.
E non è forse così anche nel lg?
Anzi: a volte il lg, in molti casi, si presenta come un comune libro che differisce solo perché ti fa passare dalla foresta anziché dalla palude... ma questa ormai non la penso più come una scelta sostanziale... Il fatto, ad esempio, che in un'unico libro io possa interpretare un ruolo benigno o malingo, lo ritengo più sostanziale e generoso.
Comunque, è chiaro che è qualcosa di diverso, e su questo sono stato cristallino sin dal principio.
Tuttavia, sono molto più affascinato dal cosa si possa trarne partendo da lì, invece che prendere il lg come punto d'arrivo... Sono affascinato da cosa si può trarre dall'abbraccio (a mio avviso necessario) tra interazione e narrativa.

Jegriva ha scritto:

Ho letto tutto L'Esercito degli Gnomi e, sinceramente, lo vedo più come un esercizio di suggestione cerebrale

Hai detto bene, ma caro Jeg, secondo te questa non è interattività? Secondo me lo è, e LGL parla di narrativa interattiva a volte, non sempre ma a volte, anche nel senso lato del termine.
Non è un caso che nell'Enciclopedia ci siano volumi come quelli di Ellery Queen o Enigmi della E. Elle.
Comunque tutto questo discorso mi pare si sta dilungando fin troppo: per qualcuno il lavoro di Danilo non è sufficentemente interattivo per stare sul magazine, ognuno ha i suoi pareri. Io l'ho letto, penso che sia assolutamente un lavoro pregno di interattività, mi sono piaciute alcune idee, ho pensato che sarebbe stato un pezzo interessante e l'ho intervistato.
Ognuno poi lo giudichi come preferisce, l'opinione personale è un diritto, e ci sta pure che in 70 numeri di magazine usciti fino a ora qualcuno possa non piacere, non è un problema né una tragedia.

Detto questo per quanto mi riguarda considero chiuso l'argomento e passo ad altro: sicuramente l'idea di magazine retrospettivi sui lavori fatti dagli autori made in LGL può essere interessante, non tanto per una questione di rispetto, perché credo che chiunque abbia deciso di pubblicare qui sa bene con quanta considerazione e rispetto siano trattati i lavori che ospitiamo sui nostri server, quanto per rinfrescare la memoria ai più distratti e offrire nuove informazioni a utenti nuovi che magari hanno perso alcuni thread storici.
Non dimentichiamo però che LGL è un sito che va considerato nella sua interezza, e se certe informazioni sono già presenti in alcune sezioni è abbastanza naturale darle per divulgate.
Vediamo che succede nei prossimi mesi, ma tengo la proposta in considerazione.

Anche un numero che ripercorre lo "storico" delle pubblicazioni della collana LbriNostri, con lo scopo di fare una panoramica di insieme sarebbe interessante... Anche perché credo che in molti non conoscano i retroscena che hanno portato alla pubblicazione di questa o quella serie o di questo o quel volume...

http://www.gamebooks.org/show_item.php?id=2703
http://www.gamebooks.org/show_item.php?id=7380
Sembra che la cosa abbia preso piede 'veramente' intorno al 1976, con 'Buffalo Castle' -guardare la copertina, prego: se kagliostro è in ascolto... beh, eravamo meglio noi all'epoca in cui ne scrivevamo uno al giorno nel chiostro di casa tua!-. Io ci tenevo a nascere solo dopo essermi accertato che almeno il primo game-book della storia avesse fatto la sua prima comparsa nel pianeta Terra... :-)

Il secondo indirizzo ci riporta, come dubitarne, alla preconizzazione di Borges in 'Finzioni': il giardino dei sentieri che si biforcano... Ho avuto la soddisfazione di essermi imbattuto 'da solo' in tutto questo percorso :-) forse per naturale affinità: eccolo lì che ho Borges, che ho la combinatoria di Calvino, che ho Queneau, che scopro felicemente essersi dedicato alla cosa -chi l'ha letto, può rendersi benissimo conto che crea biforcazioni di pensiero, che a mio avviso biforcazioni rimangono...
A tal proposito, mi viene voglia di citare 'Un Drame Bien Parisien', di Allais: lo scopersi quando lessi 'Lector In Fabula' di Eco, stregato dalla sua morbosa curiosità per la disambiguazione, tema a me molto caro, in letteratura... Lo esplora molto bene, e cita un esperimento universitario in quel di Bologna, nel quale agli studenti viene recapitata questa piccola storia di una o due pagine, e loro debbono, alla fine, sbarrare con una croce alcune possibili risposte ad alcune domande. Da quelle, s'è dedotto che il brano era fortemente 'interattivo', o comunque fortemente interpretabile.
E' lo stesso meccanismo che permea 'L'Esercito degli Gnomi Ribelli'; è vero che la disambiguazione è una scelta molte volte indotta, inconscia, ma molte altre, è chiaramente percepibile, e allora diviene scelta effettiva, aldilà che vi siano pagine o meno da rincorrere...
E si pensi che 'Un Drame Bien Parisien' è del 1891!

Prodo ha scritto:

kagliostro ha scritto:

su questo ti quoto, io da parecchio che dico che almeno quando si pubblica un libronostro.lo stesso mese potrebbe esserci un intervista all autore e all illustratore

Francamente questa idea mi lascia abbastanza perplesso. Al di là dell'approfondimento sul libronostro, che scopo avrebbe un'intervista ad autori che hanno creato e pubblicato il loro prodotto su questo sito, dettagliando il loro lavoro passo passo su questo forum aprendo decine di thread e argomentandolo punto per punto? Che poi in molti non li leggano proprio me ne accorgo anch'io, ma è una loro scelta...

Rispolvero questa vecchia discussione per portare un precedente sulla questione "LibriNostri e LGL Magazine": nel numero di Marzo 2009 (https://www.librogame.net/index.php/lgl … 09/166-108), lo stesso DJMayheim ci presenta in modo esauriente i suoi Misteri d'Oriente.