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Re: L'Eretico. The making of
eccomi qui!!
allora.. giusto 2 considerazioni prima di finire il tutto e fare una relazione approfondita (all'autore e per PM )..
io, visto che non erano presentate le caratteristiche magiche del mago (ovvero le magie che può fare), l'ho scelto pur consapevole che possedeva la più bassa somma dei punteggi.. e devo dire che son stato soddisfatto.. controllo un po' di cose, ma ho la sensazione che la difficoltà sia già stata abbastanza calibrata bene.
es, pur non avendo utilizzato il guerriero, mi sembra giusto e ragionevole che lo spadone dia bonus così "alti".. tanto lo può usare solo i guerriero (appunto!). ti darà bei bonus.. ma per il resto?? sarai molto svantaggiato sotto altri punti di vista..
qualche parola in più per l'impianto narrativo e per la scrittura.. a parte gli errori di svista e di battitura, ci sono alcune incoerenze. inoltre, come osservavano gli altri, molte ripetizioni e descrizioni troppo scontate.. una bella rilettura paragrafo per paragrafo, cambiando i termini, l'ordine della frase, ecc e ci siamo..
inoltre, una bella sfoltita ai periodi, alcune volte troppo lunghi. un bel punto al punto (XD) giusto rende il periodo chiaro e senza troppi fronzoli..
per ora purtroppo mi son arenato nell'avventura in un circolo chiuso.. O.o controllo che non sia un mio errore, perchè mi mancano 3 note per uscirne!! o.O
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Rexraptor
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Re: L'Eretico. The making of
Rexraptor ha scritto:osservavano gli altri, molte ripetizioni e descrizioni troppo scontate.. una bella rilettura paragrafo per paragrafo, cambiando i termini, l'ordine della frase, ecc e ci siamo..
Tieni conto che anche questo è un lavoro da beta-tester, anche se poi devi vedere qual'è il tempo a tua disposizione. Però, se hai voglia e tempo, puoi certamente procedere anche a una sfoltita e una sistemazione della parte sintattica dell'opera.
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Re: L'Eretico. The making of
Ho finito il libro con il Mago, barando sconciamente negli ultimi paragrafi perché non me la sentivo di ricominciare da capo e sono solo parzialmente soddisfatto. Non me ne voglia l'autore, ma (come lui stesso ammette con onestà) ci sono parecchie ingenuità.
Tralascio a prescindere i semplici refusi, che segnalerò a parte (in privato) perché qui mi voglio dilungare sulla sostanza piuttosto che sulla forma.
Tanto per cominciare, non mi piace chiamare una caratteristica Potere, perché trovo sia un termine fuorviante. Io vedrei meglio alternative come Carisma/Autorità/Empatia, visto che qui parliamo dell'ascendente che il nostro personaggio ha sui compagni di viaggio.
Sempre riguardo alle regole iniziali, le armi danno il bonus anche se si combatte con Abilità o Mente? E, rimanendo in tema di armi, il malus dello Spadone vale solo se si combatte con l'Abilità? E se si usa la Mente? Io rivedrei un po' queste regole di combattimento e, visto che ci siamo, invertirei il bonus di Mazza e Spada: la prima dovrebbe fare più male, la seconda dovrebbe essere più maneggevole.
Per quanto riguarda la trama vera e propria, approvo senza problemi il tutorial: è un espediente usato da molti autori e aiuta a familiarizzare sia col sistema di gioco che col carattere del proprio personaggio. Non sono affatto paragrafi sprecati, anzi!
Il viaggio in mare, con tutti gli imprevisti del caso, è abbastanza lineare, ma fornisce interessanti spunti che dovrebbero (condizionale obbligatorio) venire sviluppati nel resto dell'avventura. Dopo un breve scalo, anche esso ben articolato, c'è un altro viaggio in mare analogo al precedente, quindi si arriva alla meta.
Fino ma questo punto l'avventura è filata abbastanza bene, ma qui iniziano i guai grossi... e non sto parlando della difficoltà aumentata!
L'esplorazione del Nuovo Mondo è caotica e priva di un benché minimo filo conduttore: si prendono direzioni affidandosi alla sorte o si tirano i dadi per far scegliere a terzi o addirittura ci si affida alle caratteristiche del proprio personaggio. Anche la geografia di questa terra è abbastanza spiazzante: è un ambiente tropicale come l'Amazzonia o un deserto come il Texas o che altro? Va bene che siamo in un mondo magico, ma non abusiamo della giustificazione "è così perché è fantasy"! L'impressione è che l'autore avesse tante idee e le volesse ficcare tutte a forza in un unico libro: abbiamo quindi la civiltà simil-extraterrestre di creature innominate e mutaforma, la valle perduta che fa tanto Crichton (pace all'anima sua) e l'onnipresente Abominevole Uomo delle Nevi. Il tutto è complicato da ben due labirinti (non ne bastava uno?) di paragrafi che obbligano il povero lettore a farsi una mappa per uscirne, senza apportare niente alla trama.
Mi riferisco ovviamente ai cunicoli sotto il nido dell'aquila gigante e al "campo di forza" dello Yeti, che presentano anche entrambi un tiro sulla Mente (pena la morte). Una volta completata l'esplorazione di queste terre ci sia avvia alla conclusione del viaggio. Anche qui la trama è davvero zoppicante e non si capisce come mai, prima di arrivare alla meta, si debba esplorare ogni singolo anfratto di questa terra.
Nella fattispecie, avere le note 3-4-5-6 consente di arrivare al paragrafo 149, ma il suddetto paragrafo non spiega come si giunga a quella zona: a un certo punto i nostri eroi si trovano sulle colline col fiumiciattolo, in vista del vulcano, e tanto gli deve bastare. Dopo un breve viaggio si arriva al gran finale, la parte di gran lunga più deludente di tutta l'avventura. Ho quasi l'impressione che l'autore fosse stanco e avesse voglia di chiudere alla svelta.
Il paragrafo 45 è davvero orrendo. Scusate, ma non mi vengono in mente parole migliori per definirlo: lunghissimo e senza possibilità di interazione. Soprattutto ci si chiede che senso abbia costruire un climax con una serie di indizi lungo il percorso, se poi non si scioglie questa tensione.
E' da quando veniamo assaliti dai pirati che sappiamo di avere una spia tra di noi. Questo traditore ci mette i bastoni tra le ruote a ogni singola occasione, ci fa sudare le proverbiali sette camicie, ci fa passare per matti davanti ai compagni di squadra e noi cosa facciamo? Lo salviamo dai nativi inferociti e dall'eruzione per riportarcelo a casa? Non contenti di questo, evitiamo anche di farlo arrestare una volta tornati a Jenger e lasciamo che vada tranquillo per la propria strada! Insomma, questo librogioco presenta un sistema di regole articolato ma non pesante e ha anche il pregio di partire catapultando subito il lettore in azione (cosa che non riesce a tutti). Il brio della prima parte viene però pesantemente penalizzato da una seconda parte molto farraginosa e da un finale che mi vedo costretto a definire "monco".
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Re: L'Eretico. The making of
kingfede ha scritto:Review interessante Rygar, pare che l'opera risenta di molti peccati di gioventù, però su una buona parte penso si possa lavorare in sede di sistemazione, in questi mesi insomma.
Confermo e sottoscrivo. L'impostazione di base c'è ed è, a mio modesto parere, abbastanza solida da reggere un libro di quasi 400 paragrafi.
La parte che deve a tutti i costi venire rimaneggiata (anche a fondo) è il finale. Basterebbe aggiungere una buona trentina di paragrafi (così da arrivare alla cifra tonda di 400) e tutto scorrerebbe meglio.
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Re: L'Eretico. The making of
Rygar, rinnovandoti l'invito per una buona birra insieme (con questo caldo, mi sembra il minimo), ti ringrazio per i precisi commenti, che mettono nero su bianco parte delle perplessità che avevo io stesso. Sicuramente la seconda parte è quella meno riuscita, e dopo aver ricevuto anche i commenti di Rexraptor, mi imbarcherò nella parte della riscrittura di quelle parti più banali, consapevole di poter fare di meglio.
Nonostante sia preso nella stesura del terzo e del quarto volume (nonchè nel cambiare pannolini), mi rimetto sotto nel Mondo Perduto.
Un solo appunto nell'esplorazione del continente, che cercherò comunque di articolare meglio. In effetti esistono luoghi del mondo dove nel breve volgere di qualche chilometro il paesaggio cambia in maniera drastica (ad Almeria si passa dalla Sierra Nevada al deserto degli spaghetti western in 40 Km, ad esempio, così come in Cile). Potrebbe quindi non sembrare del tutto inverosimile l'ambientazione, ma mi inventerò qualcosa per non fare sembrare il tutto come buttato lì.
Un discorso a parte vale per le regole, che richiedono un chiarimento nelle parti da te segnalate.
Di nuovo grazie e a buon rendere!
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Re: L'Eretico. The making of
babacampione ha scritto:Un solo appunto nell'esplorazione del continente, che cercherò comunque di articolare meglio. In effetti esistono luoghi del mondo dove nel breve volgere di qualche chilometro il paesaggio cambia in maniera drastica (ad Almeria si passa dalla Sierra Nevada al deserto degli spaghetti western in 40 Km, ad esempio, così come in Cile).
E' una buona osservazione, in effetti. Magari potresti mettere nel testo qualche riferimento per fare capire che si tratta di una condizione rara ma possibile e che magari appare solo in maniera più netta in questo Nuovo Mondo.
"Avevi sentito parlare di posti come questo, dove il paesaggio naturale muta drasticamente nel giro di pochi chilometri, ma nonostante tu abbia viaggiato molto, questa è la prima volta che vedi uno spettacolo così impressionante." Insomma, una roba così...
Comunque, torno a ripeterti, occupati del finale, che è il punto più debole.
P.S. La birra è un'ottima idea!
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