Votazioni chiuse!
Ecco i voti degli Imparziali e Incorruttibili Giudici!
Icedlake
Originalità/Trama: da amante delle ambientazioni storiche antiche non posso non apprezzare la scelta dell’autore. E’ pur vero che i racconti basati sulla civiltà egizia riempiono gli scaffali di molte librerie, ma l’inserimento di un contesto divino/extraterrestre, del quale posso godere solo in parte a causa della mia ignoranza, apportano il giusto fascino a questo corto.
Detto ciò, ci troviamo di fronte al classico dualismo bene/male, non molto innovativo di per sé; questo scontro tra l’altro si sviluppa solamente tra l’intro e il finale. Qualche saltuario incontro con Ophir, o con un segnale del suo passaggio, ci rinfresca la memoria sul perché stiamo girovagando, ma non basta per mantenere il lettore legato al filo conduttore. Pur restando una discreta storia, ho avuto più volte l’impressione di girare in un dungeon. A fronte di una trama a tratti statica si può notare una ricerca del dettaglio che vorrei comunque premiare.
Sistema di Gioco: l’idea mi è piaciuta molto. Un po’ meno la messa in atto. Il sistema esplorativo a mappa incontra appieno i miei gusti, e l’estrema libertà investigativa che ne deriva dona la sensazione che il corto sia ben più lungo delle canoniche quaranta sezioni. La sensazione appena citata è possibile anche al “furbo” inserimento del paragrafo 20: ottima trovata, nonché realistica. In effetti è più che plausibile che durante il girovagare possano avvenire degli incontri fortuiti.
Apprezzabile anche la pensata di poter affrontare Ophir utilizzando, a nostra scelta, le doti psichiche o fisiche.
A parte la svista Intelligenza/Volontà anche le caratteristiche sembrano ben inserite, così come le doti. Parlando di queste ultime ho potuto notare un’equa suddivisione dei pregi e dei difetti delle stesse, forse con un leggero sbilanciamento a favore della Scia Lucente. Riguardo all’argomento “doti” porto un difetto logico da esempio: al 31 perché rivelo la presenza di Ainu nel sassolino utilizzando il Sentiero dell’Ardore? Si tratta di una dote prettamente bellica che poco s’abbina al caso.
Per quanto riguarda gli oggetti sono incastrati per rendere difficile o, se vogliamo, aleatoria la possibilità di essere utilizzati, rendendone la gestione ragionata un po’ troppo difficile. Senza dubbio andrebbero sfoltiti.
Il tempo, invece, mi ha lasciato qualche dubbio: il suo utilizzo in funzione di puro timer, a braccetto con la totale esplorazione dei luoghi, è ben pensato ma ho faticato a carpire la logica dei bonus/malus. Inizialmente pensavo fosse prevista una sequenza occulta, in base alla quale scegliere i luoghi da visitare, ma poi mi sono ricreduto. Ad esempio, supponiamo di arrivare al “Tempio” con tempo pari a 10; in questo caso avremmo un bonus al paragrafo 32 e poi, proprio quando necessita un punteggio alto per guadagnare Ainu, nel paragrafo seguente, ci troviamo un bel malus di 2 punti. Non ho avuto tempo sufficiente per indagare oltre su questo concetto, ma questa incoerenza mi ha fatto pensare che forse era meglio eliminare i bonus/malus riferiti al tempo trascorso.
In sintesi: il regolamento, che si adatterebbe più ad un full-length che ad un corto, in sé è ottimale e intrigante. Certo, è sbilanciato verso la difficoltà, ma non mi sento di penalizzarlo più di tanto per questo motivo.
Stile: tralasciando alcuni errori, facilmente sistemabili, è ottimamente scritto. La scorrevolezza si mischia a descrizioni concise quanto bastano per calarsi nell’ambiente. L’autore riesce a far vivere la misticità dei luoghi, donando qualcosa di più al racconto.
La pecca è l’assidua presenza di prove di ogni tipo, accompagnate dalle modifiche del caso, che in alcuni frangenti fanno perdere la bussola al lettore, oltre a spezzare il racconto. Come esempio cito il secondo capoverso del paragrafo 39: sei righe di istruzioni per sapere se riusciremo a trovare l’oggetto intriso di Ainu o meno! Mi sembra veramente esagerato.
Le regole sono state rispettate e, facendo un computo dei lati positivi e negativi, opterei per un 6,5, al quale aggiungo mezzo voto per l’impegno profuso nel tentativo di sviluppare un sistema di gioco che, pur con qualche necessità di assestamento, rimane a mio avviso giocabile.
Voto: 7
Apologeta
Un gran bel Corto, eppure, eppure...
Il Tramonto degli Dei ha un setting egizio che si svela pienamente solo nell'epilogo (da applausi). Siamo nel drammatico giorno che precede l'addio degli Dei e dei relativi sacerdoti da questa regione, diciamo da questo mondo, via: il popolo del fiume avrà un nuovo capo, e possiamo essere noi oppure la nostra nemesi Ophir. Per scoprire chi vincerà, il sacerdote indice una gara (tema centrato al 100%) a chi trova più oggetti impregnati di Ainu, un'energia che - in una galassia lontana lontana - qualcuno chiama Forza...
Come si gioca? Partiamo da un regolamento che sarebbe complesso anche per un libro vero e proprio: statistiche, oggetti, arte "ramas" e soprattutto fattore tempo. Infatti, il rendez-vous ci sarà allo scadere di 12 ore, che è il tempo disponibile per esplorare più possibile la mappa. Possiamo partire da due punti differenti, e il transito da un luogo all'altro sarà spesso interrotto da una soluzione in stile Fabled Lands: lancia i dadi e vediamo cosa ti succede. Ogni luogo, calato alla perfezione nell'ambientazione generale, può celare un oggetto grondante Ainu: abbiamo campi aperti, templi, dungeon vecchia maniera. E qui cade il problema principale del racconto.
Quasi tutti gli avvenimenti sono regolati dal lancio dei dadi, spesso con confronti un po' cervellotici (lancia 2d e confrontali con la fortuna, aggiungi 2 se hai l'acciarino, togli 1 se la fiala te l'ha data una donna, ma se hai il mimetismo continua pure a leggere - sempre che tu non abbia starnutito davanti alla tomba dello zombi, nel caso in cui... beh, avete capito). Magari ci sta, però è frustrante non poter trovare gli oggetti solo perché esce un 6 invece di un 7. Ed è tanto più frustrante perché la difficoltà complessiva è davvero alta: nelle prime 4 partite ho raccolto solo 2 o 3 oggetti, insufficienti per il check finale.
Questo mi fa pensare a un betatest un po' tirato via, ma ad essere sinceri, con tutte le variabili in gioco, serviva HAL9000 per farlo bene. Poi ci sono altri inghippi: ad esempio, cosa succede se allo scontro finale mi presento con meno di 4 punti vita? Nell'opzione 11 al 20, se fallisco la prova cosa capita? Altre cose sparse: la volontà diventa intelligenza nella scheda del personaggio; il poter recarsi al 33 prima dello scadere del tempo non ha molto senso; un paio di accenti mancanti (ma la cura stilistica è molto buona); due opzioni "all'improvviso uno sconosciuto" che lasciano perplessi al 20 (la 6 e la 8); il bruttissimo "no" con 9 "o" del paragrafo 12. Inoltre, forse si sarebbero potuti guadagnare un paio di paragrafi nel confronto finale (il passaggio 33->16 con spreco di una sezione è peccato mortale con questo regolamento) per dedicarli ai luoghi, ma è una opinione spassionata.
L'originalità non è certo nella parte regolamentare, ma nell'utilizzo intelligente della mappa, del fattore tempo e dell'ambientazione. Lo stile è molto ricco e da bastardo postminimalista avrei amputato alcune frasi, ma è corretto e ben leggibile. Non mi piace molto l'utilizzo del dialogo obbligatorio, che lega male con il contesto e suona un po' forzato.
Ok, il 70% della roba che ho scritto qui sopra è cattiveria pura e ci si aspetta un votaccio: niente di più falso. Il Tramonto degli Dei mi è piaciuto molto, e solo quello su cui mi sono dilungato non mi ha soddisfatto. Trama, ambientazione, scrittura e longevità sono sopra la media, e portano il mio voto è 7,5!
Dirk
-Stile di scrittura: leggibile e scorrevole. Ci sono alcuni refusi o termini impropri che potevano essere sistemati con una lettura approfondita finale. Voto: 7,5
-Attinenza al tema e adattamento: il tema è stato pienamente centrato, adottando una corsa contro il tempo accuratamente computato, e grande sfida finale per ottenere il potere e sconfiggere il male. L'adattamento è originale e ben ideato. Voto: 8
-Conformità al regolamento: conforme.
-Struttura ludica/longevità: Il racconto è molto difficile. Ci sono numerose prove susseguenti con macchinose e ripetitive azioni di gioco che ne inficiano la leggibilità e la giocabilità, rendendo vani gli sforzi del lettore per cercare gli oggetti Ainu (anche il giocatore più corretto sarà tentato di forzare il risultato dei dadi...). La longevità del racconto teoricamente sarebbe molto lunga perchè richiedi numerosi tentativi per vincere, ma all'atto pratico passa la voglia di ripetere sempre gli stessi passaggi. Molto bella però l'idea della mappa e dei check-point con eventi random. Voto: 5,5
-Regolamento: di per sè il regolamento sarebbe semplice ed efficace, ma se ne è abusato.
-Ambientazione: non c'è che dire, l'antico egitto è sempre affascinante e fa sempre presa. Voto: 7
Voto: 7
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