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In Cerca di Fortuna e altre storie da Ianua e dintorni Angiolino Plesio - 0%
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Il Leone Bianco d'Acqua Giuliano GoG - 0.8%
L’Occhio della Furia d’Inverno Ward Giochi Uniti - 3.2%
Le Orme Rosse Orsini Rovagnati Lambda - 7.9%
Lo Stregone della Montagna Infuocata Jackson Livingstone Raven/Vincent Books - 7.9%
Mago Spacca Detective Privato Zamanni Rotelli Autoproduzione - 5.6%
Makthum La Fuga Cecchi GoG - 0%
Metal Heroes and the Fate of Rock Harder Raven/Vincent Books - 2.4%
Nel Vortice del Tempo Bailey Bailey Raven/Vincent Books - 0.8%
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Shugendo Simionato Acheron - 1.6%
Somora La Città della Menzogna Sussner Sussner Raven/Vincent Books - 0.8%
Turno di Notte Hancox Raven/Vincent Books - 4%
Una Notte da Cana Tartarotti MS Edizioni - 8.7%
Verso la Terrasanta Cresci Aristea - 9.5%

Voti totali: 126

Che ve ne pare?!!?

Che ve ne pare?!!?

Salve a tutti, spero di non rubarvi troppo tempo e disponibilità...
siccome sto scrivendo sui libri game, voglio provare ad "approfittare" delle vostre conoscenze e capacità, testando questo capitolo: dategli un'occhiata e suggeritemi.
Tenete conto che vuole essere un cappello introduttivo e dunque ho inserito molto poco; se però ritenete che manchino autori e titoli troppo importanti da non essere inseriti segnalate pure (fonti annesse).(purtroppo l'upload non va!!!)


Joe Dever: da autore di Lupo Solitario a fautore di un genere letterario.



Prima di inoltrarci in qualsiasi altra spiegazione, è bene mettere in chiaro le diverse modalità di gioco che affiancano la trama dei libri-game poiché il libro-game che possiamo trovare oggi in (qualche) libreria è il frutto di una continua evoluzione e il mix di diversi sistemi di interattività col lettore.
Come anticipato quelli descritti finora sono definiti racconti a bivi e consentono al lettore di scegliere tra diverse proposte come far procedere la storia che ad eccezione della mancata linearità conserva comunque tutte le caratteristiche di un normale romanzo.
I moduli di avventura in solitario per giochi di ruolo invece mescolano il genere dei racconti a bivi con i giochi di ruolo1, e il lettore dopo aver effettuare delle scelte, dovrà comunque consultare un compendio con le regole del gioco per determinare le sorti del protagonista.
Infine il libro-game d'avventura è quello che ha avuto maggior successo unendo la struttura ramificata dei bivi ad un semplice regolamento di base incluso nei vari libri-game.
La prima casa editrice a pubblicare racconti a bivi è americana: nel 1976 la Vermont Crossroads pubblica Sugarcane Island dell'esordiente Edward Packard, come primo capitolo della collana The adventure of you. Il secondo romanzo della collana si intitola invece Journey on the Sea e fu scritta da Raymond Almiran Montgomery. Ma la Vermont Crossroads abbandona presto questa collana e i due autori si trovano costretti a proporre le loro idee ad un altro editore: la collana Choose your Adventure della Bantam books è il proficuo risultato di questa collaborazione con ben 184 titoli pubblicati tra il 1979 e il 1998 e la bellezza di oltre 250 milioni di copie vendute; non tutti i titoli della collana furono scritti dal duo Packard-Montgomery ma sono loro due gli autori che i bambini di allora e i collezionisti di oggi cercavano e cercano sugli scaffali delle librerie.
I due hanno scritto più di 50 titoli a testa per la fortunata collana facendo la loro fortuna e quella della Bantam Books.


Ma se il libro-game è diventato un vero e proprio fenomeno letterario agli inizi degli anni '80 lo dobbiamo soprattutto allo scrittore Joe Dever e a quegli editori che ne hanno colto la bravura, oltre che la fortuna.
Dever nasce nel 1956 a Chingford, nella periferia nord di Londra, e come moltissimi bambini ama inventarsi dei giochi per trascorrere il suo tempo divertendosi:

Il primo gioco che ricordo di aver creato era un card game ambientato nella guerra civile americana. Ogni carta rappresentava un tipo diverso di unità militare, fanteria, cavalleria ed artiglieria, con vari tipi di valori di attacco e difesa. Il gioco funzionava come un semplice "carta-forbici-sasso", con la cavalleria che batteva la fanteria, l'artiglieria che batteva la cavalleria e la fanteria che batteva l'artiglieria. Se uno giocava lo stesso tipo di carta del suo avversario, vinceva quella con il valore più alto. Ad aggiudicarsi la partita era il giocatore che restava con più carte alla fine di un periodo di gioco (di solito 5 minuti). Questo accadeva nel 1965, quando avevo nove anni; era l'anno del centenario dalla fine della guerra civile, e ricordo che ci furono molti programmi tv, film e oggetti sull'argomento che giunsero dagli Usa nel Regno Unito. Fu quello ad ispirarmi per la creazione di quel gioco.

Crescendo accantona i suoi giocattoli e in seguito alla laurea del 1974 intraprende la carriera di musicista. Tra Londra e Los Angeles ottiene vari contratti e collabora con artisti del calibro di Frank Zappa, Sex Pistols e Peter Gabriel ma nonostante la passione per la musica, gli studi e gli ottimi risultati in quel campo qualcosa sposta l'ago della sua attenzione da un'altra parte. Nel 1977 scopre per la prima volta il gioco di ruolo Dangeons & Dragons: nonostante si trattasse ancora dei primordi di quello che sarebbe diventato successivamente un gioco di successo, il giovane Dever ne intravide le potenzialità e iniziò prima a creare un gioco di ruolo tutto suo e poi a scrivere il mondo Fantasy di Magnamund nel quale, in un secondo tempo ambientò le avventure di Lupo Solitario.
Passarono cinque anni e Joe Dever andò alla fiera “Origins” di Baltimora, che rappresentava una delle principali convention statunitensi per quanto riguarda i giochi: tra i vari eventi della convention Dever partecipa incuriosito al Campionato Mondiale di Advanced Dangeons & Dragons e lo vinse. Quel successo inaspettato fa scattare definitivamente la scintilla nello scrittore britannico che accantona definitivamente (e anche un po' incautamente) la sua carriera musicale per dedicarsi interamente alla scrittura di libri e giochi.

Lasciai l'industria musicale nell'81 e andai a lavorare per una ditta londinese chiamata Games Centre. All'epoca era il più grande distributore di giochi al mondo. Questa ditta mi sponsorizzò per andare in America a partecipare ai campionati di Dungeons & Dragons.
Vinsi i campionati, che erano stati organizzati presso la fiera di giochi `Origins'. Un paio di mesi più tardi, la Games Workshop, (all'epoca una piccolissima compagnia in espansione che importava GdR e produceva giochi da tavolo) mi offrì un lavoro per la rivista White Dwarf.
Era un'ottima offerta ed accettai2.

Il primo contratto in questo nuovo mondo del lavoro Dever lo ottenne nel 1983 con la Games Workshop (allora ancora in fase di sviluppo, mentre oggi gioca un importante ruolo nell'industria del settore ludico); è in questo periodo che oltre a conoscere due altri importanti autori di game fantasy come Ian Livingstone e Steve Jackson, scrive il primo capitolo della saga di Lupo Solitario: Livingstone e Jackson intuiscono subito le potenzialità del progetto di Dever e gli propongono di pubblicarlo con Game Workshop ma l'offerta fu reputata troppo bassa persino dallo stesso autore britannico, a quei tempi ancora esordiente.

Ho lavorato a White Dwarf dal numero 35 al 54 come editor. Quando ero alla GW lavoravo a stretto contatto con Ian Livingstone e Steve Jackson.
Sapevano che lavoravo su Lupo Solitario da molto tempo (da 5 anni circa prima di unirmi a loro), e sapevano che la mia ambizione era di trasformare Lupo Solitario in una sorta di Runequest inglese. A quei tempi, Runequest era il maggior concorrente di D&D, e volevo che Lupo Solitario diventasse il gioco di ruolo inglese.
Steve e Ian mi proposero di far pubblicare il gioco di ruolo di Lupo Solitario alla Games Workshop, ma fecero uno sbaglio: l'offerta che mi fecero fu così bassa (niente soldi in anticipo e l'1% di royalty sul ricavo netto) da insultarmi.
La mia reazione non fu ciò che si aspettavano. Dissi: "Ma state scherzando? Me ne chiamo fuori. Lo faccio per conto mio, grazie tante"3.

Dever cambiò strategia e anche grazie alle capacità di scrittore che gli avevano fatto conseguire il titolo di Bechelor of arts ai tempi del college, trasformò il prototipo del gioco in un libro-game e portò il suo manoscritto a tre grandi case editrici londinesi; il risultato è una lotta tra editori per accaparrarsi i diritti dell'opera, vinta infine dalla Hutchinson's4. Flight from the Dark è il titolo del primo libro scritto da Dever che viene pubblicato nel 1984 e ottiene un successo così immediato da vendere solo in Inghilterra e solo nel primo mese più di 100.000 copie: è solo il preludio dell'enorme successo della saga di Lone Wolf che, grazie alle numerose traduzioni, ha venduto sino ad oggi più di 8 milioni di copie in tutto il mondo.

Avevo molta fiducia nel mio lavoro e sono stato fortunato per il mio essere stato nel posto giusto, al momento giusto e con il prodotto giusto, e questo fa una grandissima differenza. Io ero a Londra, all'inizio degli anni '80, e gli editori inglesi cercavano dei prodotti fantasy di grande qualità per un pubblico di ragazzi. Io ero abbastanza bravo a scrivere, e sapere l'inglese aiuta, ma ciò che ha impressionato è stato tutto il lavoro che avevo fatto dietro le quinte, quel lavoro di sei o sette anni sulla creazione del mondo e dei personaggi, e gli editori si sono accorti che la serie poteva funzionare. Per me è stato diverso dalla norma: a volte aspetti dieci anni per avere una lettera di rifiuto, con molta fatica perché il tuo lavoro sia accettato; per me è stato il contrario: ho fatto la mia presentazione a tre dei più grandi editori inglesi e tutti volevano subito il mio lavoro, ero in una posizione invidiabile, loro combattevano per la mia serie. Mi dicevo "Mamma mia, tutto questo è fantastico!", e ricordo chiaramente quello che io chiamo il 'venerdì pazzo': un venerdì verso la fine del 1983, dove ogni mezz'ora il telefono squillava ed era un editore che voleva propormi un contratto e io rispondevo sempre che ci avrei pensato, e subito dopo chiamava il successivo, e prima sono partiti con calma per poi esplodere successivamente a fine giornata. E' stato davvero un grandissimo inizio! Questa è la storia di come sono stato pubblicato, ed è incredibile!5

Il progetto di Dever era ambizioso fin dall'inizio, poi la fortuna e il successo hanno determinato lo sviluppo della collana fino alla pubblicazione di 29 titoli:

(…) avevo chiaramente in testa i primi dodici. Questa prima parte era già abbozzata (sarebbe a dire che avevo preparato una sinossi di un paio di pagine per ciascuno dei libri) quando per la prima volta ho proposto la mia idea alle case editrici, nel 1983. La decisione di scegliere Hutchinson come mio primo editore fu dovuta al supporto ed al controllo editoriale che mi avevano promesso come parte integrante del contratto. Inizialmente l'intesa era per quattro librogame, ma eravamo d'accordo che sarebbe stato estesa fino a dodici se la vendita iniziale avesse avuto successo. I primi due volumi hanno venduto centomila copie ciascuno nella prima settimana di uscita, il che assicurò il resto della serie da quel punto in avanti6.

In seguito lo scrittore britannico scrisse anche altri libri-game e realizzò altre collane col nome di Guerrieri della strada e Combat Heroes ma quella del personaggio Lupo Solitario rimane la figura più importante creata dalla penna di Dever; faremo quindi un breve cenno alla storia narrata durante tutta la collana divisibile in quattro serie.
Nella prima serie il monaco-guerriero Lupo Solitario è l'unico superstite di un feroce attacco al monastero dei monaci Ramas da parte dei Signori delle Tenebre al servizio del malvagio Naar; il protagonista partirà all'avventura per cercare il libro Ramastan scritto dal più antico monaco Aquila del Sole e sconfiggere il male. Nella seconda serie il protagonista partirà alla ricerca dei pezzi mancanti del libro Ramastan, seguendo la strada percorsa dal suo autore; reperite le informazioni Lupo Solitario scopre di dover cercare sette cristalli magici sparsi nel mondo Magnamund che però è dilaniato da atroci guerre contro altre forze maligne.
La serie successiva vede il protagonista fregiarsi dell'importante ruolo di Grande Maestro Ramas: oltre alle numerose responsabilità Lupo Solitario dovrà vedersela con le minacce delle forze del  male che vedono in lui (e a ragione) la principale causa delle precedenti sconfitte.
L'ultima serie sposta l'attenzione da Lupo Solitario, divenuto infine Maestro Supremo, ad uno dei suoi migliori discepoli nonché Grande Maestro del Nuovo Ordine, da cui prende il nome la serie.
Herbert Brennan è un altro grande autore di libri-game, ma non solo. Di origini irlandesi dopo aver esordito a 20 anni, solo verso i 30, incoraggiato dalla moglie Jacquie Burgess, anche lei scrittrice, si dedica a tempo pieno alla scrittura e con ottimi risultati: la saga di libri-game di maggior successo è Grailquest con circa 6,5 di vendite.
Una curiosità del tutto nostrana è che la casa editrice triestina E.Elle è la prima a inventare e depositare il marchio  di Libro-game; in realtà la prima casa editrice ad importare un libro-game è l'editore Nuove Edizioni Romane che nel 1982 pubblica la traduzione di Sugarcane Island con il titolo di Avventure nell'Isola, ma l'operazione non riscosse troppo successo. Solo tre anni dopo, nel 1985 che Giulio Lughi riuscì a convincere l'editore E. Elle  a scommettere sul fenomeno dei libri-game:

Collaboravo già con la E.L. nel settore della narrativa per bambini. Già tra il 1982 e il 1983 Stefania Fabbri aveva pubblicato qualcosa di simile, ma si trattava di un solo libro. I libri gioco li conoscemmo un paio d’anni più tardi a Francoforte; la E.L. aveva già un certo peso e ricevette numerose offerte di traduzione di serie come Lupo Solitario. L’operazione fu varata valutando soprattutto due fattori, in primis il fatto di affrontare le tematiche fantasy, un settore che all’epoca non esisteva eccetto Tolkien; in secundis, il fattore di novità rappresentata dall’interattività di quelle pubblicazioni. Io già svolgevo attività di ricerca su quelli che poi diventarono gli ipertesti, dunque spinsi molto per investire in quelle inedite pubblicazioni. E i libro-game ebbero subito un forte impatto. Conservo ancora rassegne stampa degli anni ’85-’86, la novità aveva suscitato estremo interesse. I libro-game ebbero il merito di far entrare per la prima volta i ragazzini in libreria ad acquistare da soli7.

Quella mossa consentì alla casa editrice triestina di  sfruttare a pieno il fenomeno e farla da padrone su quella fascia di mercato; con oltre  186 titoli e 34 collane la E.Elle è tutt'ora una solida realtà di narrativa per ragazzi e un importante punto di riferimento per gli appassionati. Ciò nonostante nei primi anni novanta il settore entrò in crisi e dal 1992 è stata interrotta la pubblicazione.

Ultima modifica di: ikki16984
Mag-13-13 12:10:44

ikki16984
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Re: Che ve ne pare?!!?

Il testo cita appena Jackson e Livingstone, cui il mondo della letteratura interattiva deve moltissimo (almeno quanto deve a Dever se non di più).
Lo Stregone della Montagna Infuocata (a firma congiunta) è stato il primo librogame in assoluto ad usare punteggi e dadi. Inoltre la loro collana Fighting Fantasy (seppure improntata su concetti differenti rispetto a quelli di LS) è stata molto più longeva con ben 65 + 4 (Sorcery!), titoli dal 1982 al 2012, di cui ben 24 scritti direttamente dai due fondatori.

mike all angel
Arcimaestro
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Re: Che ve ne pare?!!?

Grazie Grazissime!!!...ero sicuro di doverlo integrare con un paio di nomi!
smile  applauso

ikki16984
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Re: Che ve ne pare?!!?

Forse, giusto per citarli, è il caso di inserire i nomi di Morris e Brennan. Thraves invece meglio di no tongue

Il buongiorno si vede dal mattino.
E' la giornata di merda che ti coglie completamente impreparato...

suaimondi
Miracle Blade
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Re: Che ve ne pare?!!?

Beh se proprio si punta alla completezza, secondo me sarebbe il caso di valicare i confini  britannici e citare lo sviluppo di poco successivo dei librogame francesi con la casa editrice hachette ad opera di Headline, a cui si devono la saga del prete gianni (misteri d'oriente in italòia) oltre alle collane Samurai, Superpoteri, Leggende e malefici, Simbad il marinaio. per altro tutte caratterizzate dall'essere incompiute.

ilsaggio79
Principe del Sole
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Re: Che ve ne pare?!!?

PERFETTO!

ikki16984
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