Uhm... m'attribuisci delle capacità di calcolo che semplicemente non ho; non ci sono possibilità di quantificare il tempo di un'operazione artistica, che campa semplicemente con le cose che dal subcosciente salgono al cosciente... e questo può avvenire anche per due tre volte al giorno così come di rado in un'intera settimana.
Ma credo che il problema non si ponga per una mancanza molto pratica di voti, il che penso che stia a dire molto bene almeno una cosa: sono riuscito a rendere questo personaggio tanto antipatico quanto speravo che fosse...
Se il progetto s'accantona, posterò un ultimo libro di Velia quest'inverno, forse, tempo di sviscerarlo a dovere, e dunque l'invenzione si proporrà come una sorta di trilogia dal sapore vagamente etrusco.

In merito alla fisionomia, tanto esterna quanto interna, Velia è l'accozzaglia di molti fortunati e/o sfortunati incontri femminili; una ragazza conosciuta sulla rete, massicciamente carica di capacità imprecative, è stata forse il La di tutta l'operazione. C'è poi indubbiamente il profilo austero ed elegante, cleopatresco, di una mia amica, che molto mi rimanda al dipinto rupestre della vera Velia Velcha -tomba dell'Orco a Tarquinia.
Il color malto dei capelli è qualcosa che ho apprezzato in molte ragazze, e il verde padule per gl'occhi, semplicemente qualcosa che ci rimanda al Trasimeno, di cui lei par essere l'incarnazione.
Il corpo è formato e tornito, ma la vera forza lei la prende dall'Ade... qualcosa che non ci dovrebbe far immaginare dei muscoli scolpiti, che invece detesterei.
Giorni fa camminava affianco alla madre una ragazzina sui 13 o 14... rischio d'esser tacciato per pedofilo, ma la minigonna lasciava scoperte delle gambe che sembravano quasi rubate a Velia: né slanciate né tozze, ma una conciliante via di mezzo... plastiche e 'rafforzate', se così si possa dire. E' di carnagione chiara, ma la sua abbronzatura è 'dorata'.

No, non ho mai letto il libro, e provo ad informarmi...