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Re: CORTI 2013 7/9 - ''IL PRIMO VOLO DEL NIBBIO''
Ho letto il racconto e, sperando che ciò non costituisca un problema, vorrei dire la mia ed esprimere un voto: domando scusa agli altri autori e ai partecipanti se sinora non mi sono pronunciato, ma ho avuto un periodo lavorativo decisamente intenso , che al momento si è allentato lasciandomi un po' di spazio per le mie passioni.
Ormai è stato già detto quasi tutto, e spesso in maniera molto completa e articolata, per cui esprimerò solo un giudizio a grandi linee agganciandomi ad alcune delle considerazioni fatte sin qui.
Come impressione generale posso dire che a me è piaciuto molto.
L'idea di partenza è buona, anche se qui e là presenta qualche incongruenza. Si intravvede in filigrana, a mio avviso, una certa voglia di "Harry Potter", attraverso la rappresentazione di un mondo di grandi, che il lettore già conosce, reinterpretato attraverso la visione dei due imberbi protagonisti. Dico Harry Potter perché per me è stato spontaneo pensarci nelle situazioni in cui i mini Ramas non vengono creduti o vengono sottovalutati, rendendo bene quel certo senso di frustrazione nel lettore che sa come stanno realmente le cose.
A questo punto però la contraddizione interviene nel fatto che, in vista del finale, i nostri diventino improvvisamente credibili e ciò determini un intervento degli adulti chiamati da Lupo Silenzioso. Questo richiedeva quantomeno l'intervento di una causa giustificativa forte: un'agnizione, un avvenimento, un intervento esterno. Soprattutto, come è stato fatto notare altrove, pare che l'impersonificazione dell'età reale dei personaggi non sia sempre coerente, anche se a mi avviso si tratta solo di alcuni sprazzi che potrebbero essere limati per una versione 2.0 (nella quale sistemare anche gli errorini disseminati qui e là...).
Narrativamente anche l'introduzione dell'epilogo non mi è dispiaciuta. È la classica strizzata d'occhio che funziona tanto bene negli antefatti (potrei uccidere quando sento la parola "prequel"), quindi non vedo la stonatura.
Buona invece la gestione dei punteggi, buona la giocabilità generale, sicuramente testata dall'autore - anche se, chiaramente, non si è spinti a rigiocare l'avventura una volta che l'esito ci sia noto. Divertenti e apprezzabili, sia come idea, sia nell'effettiva realizzazione i passaggi ludici extra avventura.
Nell'elenco di oggetti indossabili personalmente non ravviso alcuna forzatura del regolamento: effettivamente alcuni oggetti non vengono portati nello zaino né avrebbe senso metterceli. Del resto anche nelle avventure canoniche di LS gli oggetti speciali indossati o portati in tasca o in qualche altro modo erano sempre più degli oggetti dello zaino.
Per me è un 8,5.
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Re: CORTI 2013 7/9 - ''IL PRIMO VOLO DEL NIBBIO''
hdibifrost ha scritto:domando scusa agli altri autori e ai partecipanti se sinora non mi sono pronunciato, ma ho avuto un periodo lavorativo decisamente intenso , che al momento si è allentato lasciandomi un po' di spazio per le mie passioni
Ti assicuro che nessuno vieta che tu voti (e soprattutto commenti) anche per i corti per i quali le votazioni sono chiuse.
Io l'ho fatto e non mi ha picchiato nessuno...
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Re: CORTI 2013 7/9 - ''IL PRIMO VOLO DEL NIBBIO''
francesco77 ha scritto:non erano 8 in concorso?e non né sono usciti 7 finora?chiedo scusa per la svista:-)
Ne verranno pubblicati nove, ma uno (non si sa quale) partecipa "fuori concorso".
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Re: CORTI 2013 7/9 - ''IL PRIMO VOLO DEL NIBBIO''
Discreto corto, che trova uno dei suoi maggiori punti di forza nella trama, che a mio parere ben s'attaglia allo spazio ristretto di un corto, troviamo nuovamente un indagine, ma con anche azione, grazie ai combattimenti presenti, dall'esito non scontato ma comunque (a parte il duello finale) semi-facoltativi. In particolare ho apprezzato la scelta di esplorare questo aspetto poco trattato della vita del monastero ramas, la gestione commerciale, con le interessanti considerazioni del prologo. Interessante anche l'ampia gamma di posti da visitare e il sistema a tempo escogitato al paragrafo 40 per gestirli. Non male l'espediente di Lupo silenzioso, che ci permette di bilanciare le scelte di abilità. Infine ho gradito l'epilogo che però sec ondo me andava sviluppato maggiormente con qualche riga in più che avrebbe reso meglio la scena.
Passiamo alle note dolenti:
la pecca più grave è forse una certa confusione nel regolamento, particolarmente riguardo ai combattimenti, ai bonus di danno, all'assalto furioso ecc. Si è detto più volte che per un corto i combattimenti dovrebbero essere snelli, io sono d'accordo parzialmente: nel primo corto il regolamento era complesso ma chiaro (almeno per me, ho visto che per altri non era così),qui ho dovuto rileggerlo 4 volte (!!!!) per capire cosa fare. Il problema non è tanto la complessità del combattimento in se, che cmq, ok, non deve essere troppo macchinoso, ma la chiarezza nell'esposizione.
Passando alla narrazione: sicuramente non male, ma si poteva fare di più, cercare di rendere un pò più la scenografia, mettere un pò più di ritmo nelle frasi (ad esempio quando catturiamo il tatuato, sto ancora leggendo cosa ho intenzione di fare che l'ho già catturato. Spendiamole due paroline in più èper creare quel secondo di suspence. insomma dal punto di vista della narrazione, non male, ma niente di più. (vedi anche discorso epilogo).
Riguardo il discorso dello zaino (che pare sia stato un pò un punto pruriginoso, per tutti gli autori, e che mi fa domandare se i giudici abbiano chiuso un occhio per tutti per non dover praticamente annullare il concorso) secondo me si è un pò abusato riguardo la libertà nel portare gli oggetti, lo dico per dovere, ma sapete che penso? per me va bene così! mi sono chiesto per anni per che mai un anello una collana o un orecchino debbano occupare un posto nello zaino, metterli al loro posto no???
Per quanto riguarda il regolamento devo dire che, a discapito di un impressiona balorda iniziale, invece poi ho trovato che le opzioni delle abilità e l'assegnazione di combattività e resistenza, come pure l'utilizzo di lupo silenzioso, abbastanza ben bilanciato. Bene anche l'uso delle corone, con diversi oggetti acquistabili, e della gestione dei punti recuperabile.
Chiudo con le considerazioni attinenti al magnamund: decisamente ci siamo, ma manca un pò di colore, nel corso del concorso altri hanno saputo, pur senza infilare goffamente indizi (vedi i vestiti di vonatar), ferlo "respirare" meglio.
Il mio voto riveste la considerazione iniziale: discreto corto, piacevole a leggersi, ma che non raggiunge vette eccelse (l'autore saprà sicuramente migliorarsi, le premesse ci sono e gli faccio i mie complimenti e auguri) gli do 7
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Re: CORTI 2013 7/9 - ''IL PRIMO VOLO DEL NIBBIO''
Eccoci qua, con questo nibbio di fuoco.
Come al solito arrivo tardi, così gran parte di quello che c'era da dire è già stato detto e io mi risparmio un sacco di fatica (ma d'altro canto risparmio a voi di leggere pagine e pagine di miei deliri...).
Partiamo dal positivo che c'è, indubbiamente c'è. L'idea di base mi piace. Ma di idee buone ognuno di noi ne ha dieci alla settimana, poi bisogna vedere se e come si concretizzano.
Una storia con due bambini che indagano, ignorati e spesso osteggiati dagli adulti, e che alla fine dimostrano di aver avuto ragione, smascherando il colpevole. Il plot è usato e abusato, eppure secondo me conserva un fascino che non me lo ha ancora fatto venire a noia. Poi se i due bambini sono allievi Ramas il tutto acquista un bel po' di interesse in più.
Devo anche dire che, rispetto all'altro Corto investigativo (che era però scritto enormemente meglio), questo mi ha dato più la sensazione di investigare. Andare a fare domande, raccogliere una parte di indizio qui e una là, per poi arrivare al tatuato, decifrare un codice semicancellato per entrare nella location finale, tutte cose che mi hanno dato la sensazione di star conducendo davvero un'indagine e non di essere pilotato dall'autore verso un finale prestabilito.
Plauso all'autore, dunque? Sì, plauso!
Peccato che l'opera sia tutt'altro che esente da difetti.
Cominciamo dal regolamento. Anzi, voglio cominciare con una (inutile) digressione sulle prime cinque parole del regolamento: Tu sei Nibbio di Fuoco. Questa abitudine di scrivere "tu sei" seguito da un nome o soprannome è diffusa (l'ho notata anche in altri Corti) ma a me proprio non piace. A meno che il protagonista non sia, in effetti un nibbio infuocato, è corretto dire "Ti chiami Nibbio di Fuoco" oppure "Il tuo nome Ramas è Nibbio di Fuoco". La differenza è sostanziale, non formale.
Ma torniamo al regolamento. Mi è piaciuto nella sua semplicità, di per se il sistema di combattimento è ottimo. Peccato che, secondo me, l'autore ha fatto il furbetto con gli oggetti e con il numero di abilità. Insomma l'abilità è una da scegliersi su una gamma di massimo 3. Invece con la furbata di inserire l'abilità di LS ecco che se ne può scegliere 2 su una gamma di 4. Simile discorso per gli oggetti. Non parliamo di oggetti/parole chiave, come nel primo racconto. Bensì di oggetti veri e propri che vengono usati durante l'avventura. Non è che lasciando due oggetti nello zaino, ma poi permettendo di tenerne cinque addosso (e perché non altri tre nel tascapane, uno nello stivale e altri due addosso a LS?) si è rispettato le regole. Inoltre non mi è piaciuto che il racconto preveda dei combattimenti. Lo so, ho appena detto che il sistema di combattimento mi piaceva, infatti è così. In un'altra storia e con altri protagonisti lo avrei trovato ottimo ma non qui. Nibbio ha, diciamo, una decina di anni, LS ne ha sette (Per una disquisizione dell'età dei protagonisti, vedere più avanti), vabbè che sono studenti Ramas ma trovo assurdo che possano combattere alla pari con degli adulti. E non parlo di combattere con un miope e flaccido impiegato del catasto locale, ma con una guardia privata con lancia, armatura e tutto il resto, oppure con un omone abituato a sgozzare gente e a risse tra i peggiori ceffi del porto.
Insomma io ho trovato davvero brutto che un ragazzino di 9/10 anni potesse combattere e vincere simili battaglie, una vera e propria rottura della mia sospensione dell'incredulità. Avrei trovato molto più appropriato che il protagonista potesse risolvere le situazioni senza ricorrere al combattimento, ma solo con l'aiuto delle Arti Ramas e dell'intelligenza. Ovviamente anche l'Arte Ramas della Scherma sarebbe dovuta essere sostituita da qualcos'altro (che ne so, la Caccia, con l'opportunità di cercare tracce l'avrei vista bene).
Comunque si tratta di gusti personali, quindi tolgo solo -0,3 punti (così Lonewolf può domandarsi "Ma che cavolo vuol dire -0,3 punti?")
Anche se facente parte del regolamento ho lasciato da parte il paragrafo "Situazioni Insolite".
No, caro autore, così non va! Bisogna evitare sempre e comunque che quelle che tu chiami situazioni insolite accadano. Non si può né si deve chiedere al lettore di ignorare alcune cose scritte sul foglio in virtù del "buon senso" se no tanto vale chiedergli anche di ignorare gli errori di ortografia e, nel caso incontrasse qualche cosa illogica o un buco di trama, dovrebbe ignorare anche quello. Ma a questo punto perché non ignorare direttamente tutto il Corto e immaginarcene uno come piace a noi, dentro la nostra testa?
No, quel paragrafo l'ho vissuto come una vera mancanza di rispetto per i tuoi lettori. In un LG NON deve succedere di dover leggere un dialogo già avvenuto oppure di incontrare un nemico già eliminato. Se questo accade è perché lo scrittore ha svolto male il suo lavoro!
Ma sono solo 40 paragrafi, potrebbe obiettare qualcuno. Giusto. Sono pochi paragrafi, ma faccio presente che anche i Corti precedenti avevano lo stesso numero di paragrafi, eppure non mi pare siano mai incorsi in un problema simile. Sai, scrittore, se tu non avessi inserito quella regola sulle "Situazioni insolite" io mi sarei anche arrabbiato, ma non come adesso. Perché è evidente che tu avevi chiaro il problema ma non hai avuto la volontà di risolverlo. Avresti potuto tagliare qualche paragrafo, oppure accorparne qualcuno e ritagliarti lo spazio necessario per evitare il problema. Invece no. Per questo mi sento di dover togliere almeno -1 punti.
Ok, veniamo alla storia vera e propria. Come ho già accennato prima ho trovato un solo enorme buco logico, già rimarcato da tutti: Un novizio è tale tra i 7 e i 8 anni. Inoltre si dice che LS è "di qualche anno più giovane di te" Qualche anno deve essere, minimo, due. Quindi anche ammettendo che Nibbio abbia 8 anni, quasi 9, e stia per diventare Allievo, ecco che LS ne avrebbe meno di sette, per cui non è possibile che sia già stato affidato ai Ramas.
Ok. Possiamo affermare che lo scrittore ha preso una cantonata e presumere che LS abbia 7 anni e sia un Novizio e Nibbio tra i nove e gli undici e sia un Allievo. Anche così, però, non mi tornano i conti. Sappiamo che LS durante l'attacco di Zagarna al Monastero ha 15 anni e sta per diventare Iniziato. Se Nibbio di Fuoco ha tra i due e i quattro anni più di lui è plausibile che sia un Aspirante o al massimo (ma proprio al massimo, eh?) un Guardiano. Ammettiamo che il ragazzo fosse un vero genio e abbia bruciato le tappe e che a 17/19 anni sia già un Tutore, mancano comunque almeno altri due gradini prima di diventare un Maestro, come invece Nibbio di Fuoco afferma di essere (entro la fine dell'anno) durante l'epilogo.
Un errore da poco? Ma, sì, non è che mi abbia sconvolto e non lo punirò troppo severamente, ho solo voluto sottolinearlo perché denota poca cura da parte dello scrittore. La stessa poca cura che si evince anche dagli errori di battitura già rivelati da altri. Anche qui, chiariamoci subito, io quando scrivo faccio un fottio di errori ben peggiori di due q al posto delle c. Poi, quando correggo, spesso tali errori scappano al mio sguardo, magari più attento al senso della frase che alla singola lettera. Ma perdincidirindina, esiste il correttore di Word. Non parliamo di un errore che il correttore può non vedere (come quando si salta una lettera ma la parola ha ugualmente un -altro - significato). Bastava usarlo. Questo è proprio segno di pigrizia, come il non aver controllato la corrispondenza Gradi/Età e come non l'aver voluto eliminare il problema delle "Situazioni insolite" Quindi la mia mannaia cade e ZAC, via altri -0,5 punti.
Arriviamo ora al punto dolente di questo, come del precedente racconto. Lo stile.
Non mi metterò a fare una analisi dettagliate dei primi paragrafi, come per il Corto precedente, anche perché mi sembra di aver già scritto abbastanza. Mi limiterò all'introduzione, nella quale comunque già si vedono (quelli che per me sono) errori che poi ritornano in tutto il racconto.
Sei Nibbio di Fuoco,
Sul fatto di essere Nibbio, piuttosto che chiamarsi così ho già detto.
giovane Novizio dell' ordine dei Ramas,
Un Novizio ha 7 anni. E' necessario sottolineare che sia giovane? Qualcuno potrebbe forse non capirlo? O forse quel giovane è stato scritto ad uso e consumo dei lettori non avvezzi al mondo di LS, ma in tal caso cosa mi sta a significare "Giovane"? Io lettore, che non so un picchio del Magnamund cosa mi devo figurare? Arrivato alla soglia dei 40 anni per me un ventenne è ben giovane. E' questo che mi dovevo immaginare dalla tua descrizione, un aitante vent'enne? No? Allora forse c'è qualcosa che non va in quello che hai scritto.
i valorosi monaci guerrieri che da secoli proteggono il pacifico regno di Sommerlund.
"Valorosi" "Pacifico", vabbè, non è mica sbagliato, ma un po' in tutto il corto c'è una profusione di aggettivi eccessiva. Meglio toglierli che aggiungerli, dico io.
Non è che, poi, il fatto che il Sommerlund sia pacifico è così importante per la storia, e che i Ramas non siano dei vigliacchi lo si evince dal fatto che da secoli proteggono il Sommerlund e che questi non sia, evidentemente, ancora stato conquistato da nessuno. Insomma se elimini i due aggettivi, a mio avviso la frase non ne risente per nulla.
Ti è stato dato questo nome perché hai un temperamento impulsivo e avventato, talvolta un po' spaccone,
E via di doppio aggettivo intercambiabile. Dimmi quale differenza enorme c'è tra "Impulsivo" e "Avventato"? Perché il secondo termine dovrebbe rendere più chiara la comprensione del carattere di Nibbio al lettore?
E poi quel "Un po' Spaccone" che vuol dire? E' spaccone o non lo è? Lo è solo nei giorni pari?
Di cosa ne pensi delle approssimazioni (Come, Quasi, Sembra, Un po', ecc) ne avevo già parlato nel Corto precedente, quindi non mi ripeto.
In generale le mie osservazioni relative allo scrittore timido, che già ho fatto per il precedente Corto si adattano bene anche a questo Corto e a questo Scrittore, quindi non le ripeterò.
Quindi la penalità che assegno per lo Stile è di -2 punti.
Quindi l'aritmetica mi dice che il voto finale sarebbe un 6,2. Però voglio rimarcare come il racconto alla fine mi sia piaciuto e abbia molti elementi positivi. per questo sarò buono (ma non abituatevi) e arrotonderò per eccesso.
Il Mio voto è dunque 6,5
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Re: CORTI 2013 7/9 - ''IL PRIMO VOLO DEL NIBBIO''
Yaztromo ha scritto:Ti assicuro che nessuno vieta che tu voti (e soprattutto commenti) anche per i corti per i quali le votazioni sono chiuse.
Io l'ho fatto e non mi ha picchiato nessuno...
Be': mi pareva di introdurmi a sproposito in qualcosa di già iniziato, come a dire: ecco che arriva questo fresco fresco a votare al penultimo racconto!
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Re: CORTI 2013 7/9 - ''IL PRIMO VOLO DEL NIBBIO''
gpet74 ha scritto:i valorosi monaci guerrieri che da secoli proteggono il pacifico regno di Sommerlund.
"Valorosi" "Pacifico", vabbè, non è mica sbagliato, ma un po' in tutto il corto c'è una profusione di aggettivi eccessiva. Meglio toglierli che aggiungerli, dico io.
Non è che, poi, il fatto che il Sommerlund sia pacifico è così importante per la storia, e che i Ramas non siano dei vigliacchi lo si evince dal fatto che da secoli proteggono il Sommerlund e che questi non sia, evidentemente, ancora stato conquistato da nessuno. Insomma se elimini i due aggettivi, a mio avviso la frase non ne risente per nulla.
Al di là dei numerosi e validissimi spunti linguistici e stilistici che proponi e che meriterebbero ciascuno un dibattito separato, volevo solo commentare che secondo me questa frase merita una maggiore indulgenza: quando l'ho letta mi è venuto da pensare immediatamente che l'autore stava semplicemente ammiccando ai lettori del LS originale, riproponendone le frasi di contestualizzazione iniziale e il loro tono retoricheggiante - uno stile derivato, quindi, con un referente linguistico ben preciso nelle pagine iniziali di Dever (e di parecchi altri LG).
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