Ciao a tutti, grazie per l' accoglienza che avete riservato alla mia opera prima. Nessuna insufficienza ed una media spaziale, a soli 0, 3 dal podio! Vedere i miei due ragazzi piazzarsi così vicino nientemeno che al mitico Aquila del Sole mi riempie di orgoglio.
Inizialmente la mia idea era di scrivere un corto umoristico, con protagonisti due piccoli Ramas che si cacciavano in un mare di guai, l'idea "leggera" non mi ha incentivato a documentarmi su quanti anni potessero avere dei novizi. Ho pensato che LS conosce 5 arti quando ha 14-15anni,immaginando un'arte all'anno per cui poteva essere novizio a 9-10 anni. Il Nibbio doveva essere più grande, magari un talento scoperto tardi, e gliene davo più o meno 13. Poi ho pensato "nel Trono di spade Robb conduce un esercito a 15 anni e nessuno protesta, il Nibbio può tranquillamente fare da protagonista nel mio corto." Comunque ripeto, l'idea era di scrivere un racconto umoristico, quasi demenziale per cui non ho approfondito la questione dell' età. I primi elementi comici sono stati il regolamento, scritto come se il sergente istruttore di Full Metal Jacket stesse addestrando dei ragazzini, e il gioco di carte, che però era una parodia di Magic. Trovavo divertente che degli apprendisti maghi si svagassero con un gioco dove impersonano.....dei maghi. Il titolo originario era LOSCHI FIGURI A TORAN.
Andando avanti mi sono accorto che se scrivere è difficile, scrivere per far ridere lo è ancora di più e ho capito che mi stavo cimentando in un'impresa fuori dalle mie possibilità. Ma l'idea dei due giovani Ramas mi piaceva troppo e non volevo cambiarla, così l'ho mantenuta anche se ho cambiato il tono della narrazione. Via l'aspetto comico (che tanto avrebbe fatto ridere solo me) e avanti con l'indagine (che in origine voleva essere solo da sfondo alle disavventure di Nibbio e Lupo). Ho pensato allora di rappresentare la crescita del protagonista da ragazzino che vede il mondo come un gioco a giovane Ramas conscio della gravità del suo ruolo. L'attentato al maestro, lo scontro con Oriber, la furia finale contro Kendall nella mia immaginazione simboleggiano la perdita dell'innocenza del bambino di fronte alla cruda realtà del mondo dei grandi. Mi sembrava un tema molto in linea anche col fatto di essere alla mia prima esperienza come scrittore e col fatto che i librigame ci hanno accompagnato nella fase dell'adolescenza, quando abbiamo la "nostra" perdita dell' innocenza.
Quattro parole sulla parte tecnica della realizzazione: Non ho il computer. Ho scritto il corto a mano nei ritagli di tempo sul lavoro (non chiamate le Iene: sono un libero professionista), ogni giorno 1 o 2 paragrafi e un po' di playtest. I paragrafi un po' scarni segnalati da qualcuno sono dovuti a questo, scrivendo a matita su block notes non avevo idea di quanto fosse lo spazio su computer, mi sembrava già di scrivere un poema! Quindi dovevo trovare un posto dove batterlo. Ma ci voleva troppo tempo tutto insieme ed io non ne avevo, così ho usato di nuovo i ritagli di tempo e il tablet che ho per lavorare. 4 paragrafi al giorno, 8 al sabato, mi sono rimasti 2 giorni per la rilettura. Si perché il programma di scrittura del mio samsung NON ha il correttore automatico (o se ce l'ha non è preimpostato e non so come metterlo). Ho corretto molti errori rileggendo ma più di qualcuno mi è sfuggito (comunque non cerco giustificazioni, certi strafalcioni non ne ammettono). Il programma è invece responsabile degli a capo spezzati. Ho scoperto (dopo) che succede se parifico i margini.
Non sono un grande fan della rigiocabilità nei librogame. Mi piace avere molte scelte libere ma una volta terminato il libro difficilmente mi viene voglia di rigiocarlo. Tanto rifarei le stesse cose... Ho sempre preferito piuttosto avere la possibilità di girare molto (se non tutto) alla prima lettura. Nel corto ho seguito questa inclinazione personale, quindi il true path e il tema investigativo non li consideravo difetti (gusti personali, ovvio). Il bug segnalato da Dragan non sono riuscito a risolverlo senza stravolgere troppe cose. Ho deciso di tenerlo considerando che per attuarsi necessitava di molte condizioni (quindi poco probabile) e mi sono salvato la coscienza con la regola delle "situazioni insolite" che giustamente è stata bacchettatta.
Il Deus ex machina finale è stato un altro autogol. Nell'idea iniziale il Nibbio scappava dallo studio di Kendall attraverso un'uscita segreta (la stessa usata da Oriber al mattino), ma la scena non mi veniva proprio, continuavo a riscriverla senza trovarla accettabile. Il tempo stringeva e mi sono cavato d'impaccio con l'arrivo delle guardie. Ho scelto la strada più comoda e sono stato punito, ben mi sta.
Ma non tutto il male viene per nuocere. Il nuovo finale, anche se filava, mi sembrava un po' scialbo. E allora dentro l'epilogo strappalacrime,che è stato apprezzato.
La vita è dura per i soldati di ventura.