Constantine, tenendo una mano sulla spalla ferita, respinge a stento un conato di vomito per lo scempio compiuto da Damas sul cadavere del nemico da lui abbattuto. Quando si riprende, con il volto ancora bianco come un cencio, esclama: "Per il Salvatore! I nostri avversari saranno pure demoni per finta, ma tu sei un demonio in carne ed ossa! In fede mia, d'ora in poi ti terrò gli occhi addosso come una mosca sul letame!". Dopo l'avvertimento, muove qualche passo in direzione di Dorfus e del suo prigioniero ma poi, come per un ripensamento, si avvicina invece all'amazzone e le chiede: "Siete ferita, madamigella?".

Damas
Osservo con occhi spiritati prima i miei compagni poi il corpo mutilato che sta ai miei piedi e infine la torre in lontananza. Con movimenti meccanici mi levo le frattaglie di dosso e controllo la ferita aperta come se fossi da solo e non nella brughiera; frugo tra le mie cose con lentezza finchè non trovo l'unguento alle erbe e lo osservo attentamente come se non ci fosse nient'altro di importante al mondo. Apro sgraziatamente il contenitore con una mano sola e mugugnando mi cospargo l'unguento alla bell'e meglio sullo squarcio.

Alla visione rivoltante provocata da Damas, Dorfus Stringe la sua morsa sull'ultimo avversario ancora vivo e lo interpone tra se e Damas, imponendogli di vedere lo spettacolo e contemporaneamente proteggendosi dalla furia del compagno. La maschera salta via e il misterioso avversario si rivela un giovinastro di forse vent'anni, dal volto butterato e deturpato da chissà quale malattia, forse una forma leggera di vaiolo.  "Hai qualcosa da raccontarci su quello che sta succedendo qui o preferisci fare da seconda portata?" Mormora minaccioso pochi istanti dopo...

Nel frattempo Damas stesso pare ignorarli. Osserva con occhi spiritati prima i compagni poi il corpo mutilato che sta a suoi piedi e infine la torre in lontananza. Con movimenti meccanici si leva le frattaglie di dosso e si medica con l'unguento alle erbe: Recuperi 2 punti Resistenza.

Constantine, tenendo una mano sulla spalla ferita, respinge a stento un conato di vomito per lo scempio compiuto da Damas sul cadavere del nemico da lui abbattuto. Quando si riprende, con il volto ancora bianco come un cencio, esclama: "Per il Salvatore! I nostri avversari saranno pure demoni per finta, ma tu sei un demonio in carne ed ossa! In fede mia, d'ora in poi ti terrò gli occhi addosso come una mosca sul letame!". Dopo l'avvertimento, muove qualche passo in direzione di Dorfus e del suo prigioniero ma poi, come per un ripensamento, si avvicina invece all'amazzone e le chiede: "Siete ferita, madamigella?". Anche Vallorch in quel momento si rimette in piedi e si avvicina alla fanciulla guerriero, per sincerarsi del suo stato.

Cassandra fa un gesto lento con la testa. "Sì," risponde tenendosi una mano sul fianco, "ma non è nulla di grave... "

In quel momento però sembra avere un mancamento e cade svenuta al suolo.

...ma in quel momento, l'uomo decide di compiere un atto disperato e si getta in avanti con un movimento del collo, trafiggendosi la gola con la lama del Crociato.
Mentre il sangue scorre copioso sul suo petto vi guarda e ride.
"Per i membri del Battaglione Tormento" gorgoglia mentre la vita lo abbandona, "la morte è un degno contrappasso al fallimento. Sono certo che il Padrone saprà onorare il suo fedele servo. La morte è solo il principio."

L'uomo non ha altro da dire e si accascia esangue al suolo, sulla terra fredda e spoglia...

(D'oh! Diavolo d'un Mornon, mi hai fregato come un pistola, proprio!)


Il crociato, con una smorfia di frustrazione, pulisce il sangue dalla lama della spada con un rapido movimento del braccio. "Damas, perlomeno ora hai un altro banchetto con cui pasteggiare!". Constantine si rivolge poi a Dorfus, con la massima serietà: "Al contrario, mi sento in bisogno di porgere le mie più sincere scuse al nostro boscaiolo: la mia avventatezza ha vanificato i tuoi sforzi. Perdonami, buon uomo!" Il crociato stringe un braccio al petto e poi compie un formale inchino.
Rivolge poi lo sguardo pensieroso verso la rocca e sussurra quasi fra sè:"Il Padrone saprà onorare il suo fedele servo... La morte è solo il principio... Parole in odore di negromanzia..." In quel momento un alito di vento si alza sulla piana, scompigliando i capelli del crociato e facendo svolazzare il suo mantello come un sudario spettrale.