Heimdall di Bifrost ha scritto:

L'elemento che casomai non funziona, come ha fatto notare plurime volte il Gran Maresciallo, è il fatto che tuttitutti i Ramas siano nello stesso posto contemporaneamente e basti questo per farli fuori sino all'ultimo uomo - "Averci pensato prima!", si devono essere detti i Signori delle Tenebre battendosi una mano sulle ginocchia, dopo averli sorpresi come una congrega di gozzovigliatori ubriachi (alla faccia di Sesti Sensi e mercanzia psichica varia).

In realtà, trovo ciò non perfettamente realistico, certo; ma boiata per boiata (in senso affettuoso, si intende), nel libro si parla di preparativi che vanno avanti da giorni e di una grande festa annuale dell'Ordine, dove ci si aspetta convengano quantomeno tutti i pezzi grossi e loro allievi. Inoltre i Ramas non sono in tutto il MONDO, ma in tutta la nazione del Sommerlund: non dimentichiamo neanche che si parla di "nazioni" e "città" in scala medievaleggiante, quindi si può ipotizzare che GRANDI NUMERI equivalessero a qualche migliaio. Meno che all'Oktoberfest insomma.   
Un raduno certamente noto e quindi ottima occasione per una strage, dopo aver spiato bene il tutto e organizzato i tempi, quindi, più che una coincidenza.

Tornando a questo romanzo, andando avanti quel che continua a lasciarmi più perplessa, come nei primi, è sempre l'atmosfera: la sento in qualche modo "diversa" dai LG, ciò deriva certamente dal cambio di mano nella scrittura, ma in questo senso spesso mi disturba. E la cosa che ho trovato peggiore è...

 Spoiler  

 ...quella sorta di spiegazione pseudo-scientifico-algoritmica degli incantesimi: l'ho trovata abbastanza allucinante, quasi quanto i miniclorian in StarWars.

Posso fare di meglio, riporto il pezzo "ufficiale" cui mi riferisco:

"ll Sommeldling fissò il dorso delle proprie mani e iniziò a concentrare lo sguardo, immaginando che due sbarre di metallo azzurro acceso unissero le pupille dei propri occhi con la base delle nocche di ciascuna mano. Attraverso tali aste trasmise una corrente di energia che aveva mutato in una configurazione ripetitiva; i vari componenti della struttura che stava ora imprimendo al flusso d'energia erano di per sé semplici, ma esistevano innumerevoli permutazioni in cui potevano essere disposti e ridisposti, così che era impossibile a chiunque non fosse un adepto del secondo ordine avanzato, dedurre il sitema partendo dai principi iniziali. Banedon percepì che Akra stava cercando disperatamente di elaborare la soluzione usando un processo iterativo, e una piccola, remota parte di sé, iniziò a ridere ironicamente: perfino la più sofisticata delle analisi algoritmiche del modello avrebbe richiesto a un un'unica mente priva di assistenza un migliaio di anni per riuscirci."

Direi che non ho bisogno di proseguire. Ora, questa rivisitazione "fisico-matematica" della magia può anche piacere, a me personalmente fa abbastanza schifo. Mi può andar bene in un racconto cyberpunk, ma c'azzecca con l'ambientazione medievaleggiante quanto le autostrade ed inoltre il meccanismo descritto mi sembra in realtà vago e tirato, più che complesso... per carità, magari è colpa della traduzione, ma non credo. E ne ho letti di racconti di fantascienza in cui questi sistemi complessi, per altre questioni, vengono tirati in ballo, quindi non è perché IO non lo capisco. Mi sembra più il vecchio, sporco trucco delle serie mediche, in cui si cita a caso una sostanza che nessuno capisce, perché la cosa suoni "affascinante", poi si va a indagare e si scoprono immani boiate. Si potevano risparmiare almeno la menzione delle "analisi algoritmiche" e lasciarci al massimo il discorso del flusso energetico o porla almeno in modo più "accennato": LS NON è un fantasy generalmente "misto" fantascienza, come altri, in cui questo modo di esprimersi sarebbe suonato meglio.
Per intenderci e citare di nuovo la Bradley: anche nella saga che ho menzionato prima si intuisce che la "magia" cui i personaggi attingono è una sorta di energia cosmica e che molti artefatti magici hanno in realtà meccanismi e sistemi computerizzati ereditati da "Antichi" misteriosi; tutto è visto però con l'ottica di un mondo che, allo stato attuale, si basa su fede nella magia e sistema medievaleggiante, quindi i personaggi li utilizzano in modo parzialmente consapevole, fidando che si tratti di oggetti prodigiosi e strane forze magiche sconosciute. Questo è stuzzicante per l'immaginazione, pur non stonando. Guarda, voglio proprio essere buona: se, in generale, la Confraternita della Stella fosse più ampiamente descritta come un ordine che studia divinazione, così come processi matematici, in stile "antica-grecia", potevo starci: ma manca l' "amalgama" in questo senso, si passa dal parlare di loro come i classici maghi (nei primi libri) e poi a questo linguaggio fin troppo moderno qui.

No comment. Le parolacce sono bandite e sinceramente... Usarne altre sarebbe altrettanto offensivo, ma per chi le legge associate ad un simile agglomerato di lettere, perché definirlo contesto mi sembra troppo.

Ugh, quante brutte cose.

Per me Lupo silenzioso era ndato a far legna. Altre spiegazioni non mi vanno giù.
E del resto già nella serie originaria, quando cominciavano ad apparire gli dei mi erano girate alcune parti anatomiche.

L'unica serie in cui apprezzo che ci siano gli dei è Grecia antica.

Del resto sono stati i miei dei.