Terminato di pasteggiare, l'assassino si rivolge di nuovo alla fattucchiera: "Perdonate la mia cattiva pronuncia del vostro nome, dama. Esso mi risulta straniero e difficile... Tuttavia imparerò, confidate!
A proposito di lezioni, debbo raccontare a tutti qualcosa...
Anni addietro, quando ero un giovane inesperto della vita, solevo recarmi di frequente nei sobborghi più malfamati della mia città, ove frequentavo persone... ehm, diciamo... di discutibile moralità... Orbene, una notte mi attardai troppo a lungo, e quando feci per rincasare, mi accorsi che non conoscevo il quartiere e che era buio pesto, per via delle nuvole che occultavano la luna. Non ci pensai molto ad accendere una torcia, che dava coraggio al mio cuore impaurito. Con quella ero sicuro di poter trovare la via di casa...
Tuttavia la prima conseguenza fu che tutti i peggiori malfattori del quartiere furono attirati come mosche dal miele dall'unica fonte di illuminazione percepibile. Non vi tedierò raccontandovi come riuscii a cavarmela, ma quel giorno imparai che è meglio aver prudenza quando non si vuole far sapere ciò che si sta facendo, soprattutto quando si entra in "casa" d'altri.
Propongo di avanzare in questa maniera: io ed il ragazzo, più usi a muoverci nell'ombra, staremo in testa al gruppo. Voi due maghi, potrete seguirci a distanza di sicurezza*, tenendo in mano una lanterna
accesa, che mi auguro sia più che sufficiente per illuminare la via. Non avanzate se non espressamente richiesto. Io ed il Rosso vi segnaleremo se la strada è libera e priva di pericoli. A proposito, ragazzo, forse è meglio che tu tenga in mano l'altra lanterna spenta. Quell'olio potrebbe farci comodo per dare fuoco a qualcosa... o qualcuno... Oppure per accenderla in caso di necessità".
L'Assassino termina ed attende la reazione dei suoi compagni.
(* ovvero 5 caselle di distanza, così da essere nel raggio di azione del lancio di un incantesimo)

"La lanterna meglio lasciarla a loro. Per me sarebbe solo un impaccio.
Al bisogno potremmo tornare a prenderla.
Tuttavia prestate molta attenzione alle spalle. Per quanto ne sappiamo, potrebbero essercene altri in giro e arrivare dietro di noi. E chiudiamo la botola. Non si sa mai che qualcuno arrivi e vedendola aperta non dia un qualche tipo di allarme..."
Quindi Il Rosso si avvia verso la scala ascoltando attentamente eventuali rumori e scendendo alcuni scalini per tentare di vedere nell'oscurità qualcosa di inaspettato.

Il ragazzo scende ancora qualche gradino per sondare le tenebre (Master, noto niente?).
Se non ci sono novità, si siede su uno dei gradini con le gambe piegate sotto di se per poter scattare in un istante, pur assumendo una posizione di riposo.
Poi alza un pollice verso la dama senza girare la testa, ma con i sensi costantemente all'erta.

LORELAI:
Osservo ancora Ketharr con espressione pensierosa, poi annuisco e afferro una lanterna. "Tutto bene? Hai sentito cosa ti ho chiesto della pergamena?". Attendo che Il  Rosso e Zagrabal mi precedano.

Ketharr
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Il cacciatore senza una parola porge la pergamena a Lorelai.