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Re: La Fabbrica delle Instant Death
ID = Sortilegio (Squilibrio Style)
L'arcimago ti ha catturato, quando ti svegli ti rendi conto di essere stato rinchiuso in una cella in cima al torrione principale. Dalle sbarre della piccola finestra puoi vedere la fortezza e il profilo dei monti Xamen, sei stato catturato ad un passo dal tuo obbiettivo! Ma la sfortuna non finisce qui, un piccolo sibilo ti fa capire che non sei solo in questa cella. Dall'alto soffito pende una gabbietta in cui riconosci Jann la Minimite che avevi incontrato vicino a Birritanti. Se da un lato ti senti consolato a non essere solo nell'affrontare questo triste destino, dall'altro la presenza della Minimite non ti permette di usare incatesimi. Ti chiedi se c'è un modo per raggiungere la gabbia e uccidere la piccola creatura, che poi era esattamente quello che volevi fare la prima volta che l'hai incontrata, purtroppo la gabbia è troppo in alto, e nonostante la tua abilità e il tuo coraggio non sei ancora in grado di camminare lungo le pareti fino al tetto.
Se hai la chiave di bronzo aggiungi 20 al numero impresso su di essa, dividi per due, fai la radice quadrata, e vai al paragrafo corrispondete. Ma attenzione se hai ottenuto un numero negativo o immaginario, hai bisogno di ripetizioni di matematica.
Se hai la chiave d'argento, aggiungi il numero di questo paragrafo al numero impresso su di essa, aggiungi il tuo valore di Fortuna, e già che ci sei tira anche due dadi e somma tutto, hai visto mai che ci prendi...
Sei hai la chiave d'oro, guarda il numero impresso sopra, ti renderai conto che il numero corrisponde ad un paragrafo che non esiste, ma consolati è d'oro ed è comunque un bell'oggetto!
Se hai sia la chiave di bronzo, sia quella d'argento, sia quella d'oro, chi cazzo credi di essere? San Pietro?
Se conosci VIK urla ad alta voce il suo nome, dicendo che sei suo amico. Le guardie accorrono e dopo un breve instante di stupore, ti gonfiano di bastonate, sembra che Vik avesse un sacco di debiti di gioco con un sacco di persone...
Se hai il medaglione con il viso di una bella e giovane donna, usalo per consolarti, sarà l'unica donna che vedrai per molto tempo...
Se hai ucciso tutti i sette serpenti, le guardie ti insulteranno e si faranno gioco di te senza chiamarti "Uomo di Analand", ma semplicemente: bastxxxo, pexxo di mxxxa, lurido verme...
Se vuoi invocare la Libra, sempre che tu non l'abbia già fatto, la dea accetterà di aiutarti a patto di fare un piccolo passo indietro, vai al paragrafo 1 del primo libro di Sortilegio.
In ogni caso, la tua missione finisce qui....
"Leggi, e diventerai capace di creare i personaggi DELLA fantasy!" Terza di copertina di Tunnel & Troll Edizioni Mondadori
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Re: La Fabbrica delle Instant Death
ID classica
"Dieci", proferisci titubante.
Passano lunghissimi secondi, ma finalmente il portone si apre cigolando, e puoi riprendere a respirare. Fai due passi dentro, e rimani avvolto nell'oscurità quando la guardia richiude la porta alle tue spalle.
Ti domandi se devi fingere di vedere al buio o se puoi azzardarti a chiedere una lampada, ma non hai il tempo di prendere una decisione perchè d'improvviso la punta di una lancia ti trafigge la gola.
Il buio ti impedisce di vedere chi è stato, ma nei brevi attimi di vita che ti rimangono prima di accasciarti al suolo puoi solo immaginare che la risposta che hai dato poco prima fosse sbagliata.
La tua è stata un'azione decisamente avventata e mal pianificata, che ti è costata la vita.
La tua avventura termina qui.
ID squilibrio
"Dieci", proferisci titubante.
Passano lunghissimi secondi, ma finalmente il portone si apre cigolando, e puoi riprendere a respirare. Fai due passi dentro, e il gobbo che ti ha aperto ti dice, nella sua voce sgraziata: "Sì vabbè, però non era mica la risposta giusta!" "Ah no? Ehm, no, no, certo che no, infatti... infatti volevo dire... undici" "No" "Dodici?" "Nemmeno" "Certo, stavo dicendo, 'dodici, non è', ma mi hai interrotto. Infatti la vera risposta giusta è treee..." "Mmh?" "...eequatt..." "Cin..." "Cinquanta. Intendevo cinquanta" "Cinque" "Cinquantacinque. Naturalmente, è la risposta che ho sempre tentato di dirti" "No, cinque. Non cinquantacinque" "Cioèinquantoa cinque è quella la risposta giusta. Cosa avevi capito? No, è che con questo buio non si riesce a sentire bene".
Il gobbo sembra intento a considerare se quello che hai detto abbia un senso, e ne approfitti per infilarti dentro del tutto e procedere.
L'oscurità è profonda e sei costretto a procedere a tentoni. Sei già nell'andito quando un colpo di tosse ti informa che il gobbo è alle tue spalle. Ma come, quell'essere ripugnante ti sta seguendo? Ti volti e intravedi nei suoi occhi uno scintillio di sorpresa. "Beh?" esclami, ormai sicuro del fatto tuo, "Non dovresti stare alla porta? Mi sembra infatti di sentire che qualcuno stia bussando" "Ma io non sento nien..." "Colpa del buio, te l'ho detto. Su, corri". Il gobbo è affrettato dal senso d'urgenza delle tue parole e scappa via senza chiedersi più niente.
Riprendi la tua investigazione, il corridoio porta a una classica coppia di porte chiuse.
Quale vuoi aprire, quella di fronte a te o quella alla tua sinistra? Nel primo caso recati al paragr...
Aspetta, non c'è tempo per decidere, d'improvviso c'è un cambio di situazione: si accende la luce e rimani accecato per un breve attimo. Un forte trambusto ti informa di ciò di cui i tuoi occhi ti danno conferma non appena la vista si adatta alla nuova luminosità: un manipolo di guardie, ben più robuste e armate del gobbo maledetto sono entrate nell'edificio e ti stanno circondando. Ma guarda, quindi c'era davvero qualcuno che stava bussando? "Eccolo, è lui quello che non sapeva la parola d'ordine" senti dire in lontananza dal gobbo. "E tu l'hai fatto entrare lo stesso, eh? Idiota!" hai modo di sentir ribattere da una voce non identificata.
Insomma, era proprio destino che non riuscissi ad andare oltre.
Stai pensando a quale scusa usare per salvare la situazione, ma pare che i tuoi nuovi interlocutori siano meno disposti ad interloquire e più propensi ad agire. Uno di loro solleva la lancia e te la pianta nel collo prima che tu abbia il tempo di dire 'ba'. Nei brevi attimi di vita che ti rimangono prima di accasciarti al suolo fai solo in tempo a lanciare uno sbuffo di disappunto per la lungaggine di tutta questa sceneggiata.
La tua è stata un'azione decisamente avventata e mal pianificata, che ti è costata la vita.
La tua avventura termina qui.
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Re: La Fabbrica delle Instant Death
Amici, eccovi una mia carina instant death classica, anche se non ha a che fare granché né col greco antico, né col latino:
Ti risvegli ancora mezzo sbronzo, e credi che i fumi dell'alcool siano il motivo del tuo disagio attuale e del luogo da incubo che intravedi in una luce fioca appena apri gli occhi, ma ti bastano pochi altri secondi per realizzare che non è così. Hai le mani ammanettate dietro la schiena, e sei seduto su una sedia di legno rialzata da un piedistallo anch'esso in legno. Ti trovi al centro di quello che potrebbe essere un capannone industriale, con tutte le vetrate oscurate. Il particolare più raccapricciante è costituito dal fatto che il tuo collo è incastrato in un labirinto costituito da affilate lamiere d'acciaio disposte in orizzontale attraverso tutto l'edificio e sospese da terra con staffe metalliche ad un'altezza che ti permette di camminare perfettamente eretto. La distanza delle lamiere è di poco superiore alla larghezza del tuo collo, e quindi tale da impedirti di ritrarre la testa sotto al livello delle lamiere. Sulla tua fronte è montata una torcia elettrica accesa del modello che usano gli speleologi nelle loro escursioni in grotta, con la quale tenti di fare luce nei dintorni per capire la strada da percorrere, puntandola al di sopra del livello delle lamiere. In fondo, in un angolo spostato a sinistra rispetto al punto dove ti trovi, intravedi una porta, forse la via che conduce alla salvezza! Ti incammini seguendo la strada che il labirinto ti consente di fare in quel tratto, svoltando prima a destra poi a sinistra in alcuni bivi, ma senza avere la certezza che la strada imboccata sia quella giusta. Ad un certo punto la luce della torcia inizia a sfarfallare per poi spegnersi del tutto dopo qualche secondo, lasciandoti così vagare completamente al buio in quel dedalo mortale. Preso dal panico inizi a sudare freddo e a disperarti urlando aiuto a squarciagola, per poi inevitabilmente accelerare il passo nonostante l'oscurità, dirigendoti completamente a caso. Alla prima curva ad angolo retto che incontri il tuo collo impatta il bordo tagliente della lamiera, sgozzandoti all'istante e spruzzando copiosi getti di sangue su quelle gelide lamiere nell'oscurità più assoluta.
Che ne dite amici? Si intuisce che sono un fan ultrasfegatato della saga-eptalogia di Saw L'Enigmista?
Risponderete "no" a questa mia domanda?
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Cyrax
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