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Re: Tradurre è un po' tradire...
Jegriva ha scritto:spadadelsole ha scritto:non perdonerò mai chi ha tradotto il nuovo ordine: come si può definire Lupo come il tuo leader invece che il tuo maestro???!!!!
Beh, sono due cose differenti... Leader non indica necessariamente che sia anche colui che ti ha addestrato... in originale com'era?
vedi, Lupo ha sicuramente insegnato le arti ramas perché sei un ramas della prima ora e, naturalmente le arti superiori. Inoltre, quando nella serie classica pensava a Falco delle tempeste, Lupo lo indicava sempre come maestro (v l'inizio del ritorno di Vashna, per esempio)
Inoltre il termine inglese mi sembra davvero fuori luogo, al massimo si sarebbe dovuto dire comandante
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Re: Tradurre è un po' tradire...
Yaztromo ha scritto:Grey Star tradotto come Oberon
IMHO Oberon dà venti a zero a Grey Star. IMHO.
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Re: Tradurre è un po' tradire...
gabrieleud ha scritto:Yaztromo ha scritto:Grey Star tradotto come Oberon
IMHO Oberon dà venti a zero a Grey Star. IMHO.
Benissimo, ma l'autore aveva pensato Grey Star e non Oberon. Vedi il titolo della discussione.
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Re: Tradurre è un po' tradire...
Yaztromo ha scritto:gabrieleud ha scritto:Yaztromo ha scritto:Grey Star tradotto come Oberon
IMHO Oberon dà venti a zero a Grey Star. IMHO.
Benissimo, ma l'autore aveva pensato Grey Star e non Oberon. Vedi il titolo della discussione.
Qui hai ragionissima. Ci sono altri casi, tuttavia: stando alla rivista CIAK esistono titoli di film (e.g. Il Grinta) che sono perfino meglio dell'originale.
Anche in Harry Potter Corvonero era in origine Pecoranera (e non Yellow Pecora, Aloona!)
non volevo dire che la traduzione fosse corretta, volevo dire che è meglio dell'originale!
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Re: Tradurre è un po' tradire...
Yaztromo ha scritto:Benissimo, ma l'autore aveva pensato Grey Star e non Oberon. Vedi il titolo della discussione.
gabrieleud ha scritto:non volevo dire che la traduzione fosse corretta, volevo dire che è meglio dell'originale!
Completamente d'accordo con Yaztromo: il fatto che l'autore abbia pensato una cosa chiude il discorso. Per me l'asserzione che una traduzione possa essere meglio dell'originale è un'affermazione priva di senso: meglio su quale scala? Sulla scala del mio gusto personale? Dovremmo abituarci al fatto che il nostro sentire non può essere ricondotto a metro del sistema. L'unico referente possibile e sensato (un filosofo parlerebbe di referente 'ontologico') è l'originale: una traduzione non ha la possibilità intrinseca di migliorare alcunché: dato l'originale come punto zero, una traduzione può solo peggiorarlo in quanto può solo allontanarsene, per qualunque motivo: imperizia, volontà del traduttore, oggettiva distanza tra due sistemi linguistici.
Una traduzione e un traduttore sono al servizio di un'opera, non c'è spazio per l'invenzione del traduttore: paradossalmente - e nemmeno tanto - se un libro fosse scritto da Fabio Volo e tradotto da Umberto Eco, quest'ultimo dovrebbe mantenere lo stile (sciatto e scontato, fatemelo dire) del primo. Se Volo utilizza venti volte in una frase il verbo 'dire', Eco deve tradurre per venti volte utilizzando lo stesso verbo: non ha nessun diritto di alternare le diciture: 'esclamare', 'affermare', 'proferire', 'sostenere' e via dicendo. Se voglio leggere un libro di Umberto Eco, mi compro un libro di Umberto Eco, se sto leggendo un libro di Fabio Volo, sarà perché ne ho voglia, ed esigo - esigo - che tutte le scelte lessicali siano mantenute come tali, ripetizioni e brutture stilistiche incluse, persino errori grammaticali o sintattici, se ve ne fossero.
Di più: un traduttore deve (dovrebbe, se lo pagassero: siamo d'accordo) spendere su un'opera anche più tempo di quanto ne abbia passato l'autore: dovrebbe informarsi sui retroscena linguistici, culturali, contestuali, sui precedenti, sui richiami per restituire al pubblico di destinazione le scelte, le sfumature, le citazioni dell'autore originale; deve compiere precise analisi filologiche per la migliore comprensione possibile relativa all'utilizzo delle parole: le parole, l'utilizzo dei verbi avranno un senso ben differente se un'opera è ambientata al tempo di Dante oppure al giorno d'oggi.
Per inciso, trovo profondamente scorretta la scelta del distributore di rendere l'originale 'True grit' con 'Il Grinta': gli autori avevano inteso parlare di 'vero coraggio' o similari, e così doveva essere mantenuto; avere optato per un titolo che ammicca patentemente agli spaghetti western (cosa che il film non è) è un'operazione ingannevole, ai limiti dell'insulto per il pubblico italiano.
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Re: Tradurre è un po' tradire...
Heimdall di Bifrost ha scritto:una traduzione non ha la possibilità intrinseca di migliorare alcunché: dato l'originale come punto zero, una traduzione può solo peggiorarlo in quanto può solo allontanarsene, per qualunque motivo: imperizia, volontà del traduttore, oggettiva distanza tra due sistemi linguistici.
Mi viene in mente una puntata di Lupin III, dove Lupin (non il professore di Hogwarts) si era travestito da Zazzà (non Madame) e i due si erano incontrati.
Zenigata: "Ma come pensi di passare per me stesso così conciato?"
Lupin: "Vuoi scherzare, il travestimento è perfetto, anzi è persino meglio dell'originale!"
Parlando di tradurre nomi, il tasto è dolente. "La traduzione tocca le corde più sensibili dell'animo", e ci sono casi in cui la traduzione ha senso ed altri no. Se Grey Star fosse stato tradotto Stella Grigia ci saremo trovati davanti un eroe immaginato molto come capo indiano.
Tu avresti mantenuto "Lone Wolf" ? Forse no. Ma magari apprezzi il "Magnamund" molto più di una "Grande Luna", ed il Kaltenland è più evocativo del Kalte, per indicare un posto freddo. Tutto, naturalmente sempre condito dalla MHO.
La distinzione non è così netta e peggiorativa. Prova solo a pensare a Tatanka Iyotanka, che significa Bisonte Seduto. Toro Seduto è più fico.
PS: sapevi che Tatanka Iyotanka è nato dall'accoppiamento di una donna con quattro cavalli?
EDIT: mi viene anche in mente l'episodio di Charlie Chaplin, che il 3 luglio 1915 partecipò ad una gara di sosia di Charlie Chaplin, arrivando addirittura terzo.
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Re: Tradurre è un po' tradire...
gabrieleud ha scritto:EDIT: mi viene anche in mente l'episodio di Charlie Chaplin, che il 3 luglio 1915 partecipò ad una gara di sosia di Charlie Chaplin, arrivando addirittura terzo.
Eccezionale!
Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione. Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.
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Re: Tradurre è un po' tradire...
gabrieleud ha scritto:Parlando di tradurre nomi, il tasto è dolente. "La traduzione tocca le corde più sensibili dell'animo", e ci sono casi in cui la traduzione ha senso ed altri no. Se Grey Star fosse stato tradotto Stella Grigia ci saremo trovati davanti un eroe immaginato molto come capo indiano.
Tu avresti mantenuto "Lone Wolf" ? Forse no. Ma magari apprezzi il "Magnamund" molto più di una "Grande Luna", ed il Kaltenland è più evocativo del Kalte, per indicare un posto freddo. Tutto, naturalmente sempre condito dalla MHO.
Io direi che la traduzione più accurata di Magnamund è Grande Mondo, dato che secondo me deriva dalle parole latine magnus e mundus. Comunque secondo me, più che essere sinonimo del fatto che la traduzione o un adattamento della EL ha migliorato o meno l'originale, questo discorso deriva dal fatto che con questi nomi siamo cresciuti e a cui ci siamo affezionati: molti si sono lamentati del passaggio da Ramas a Kai, ma secondo me se si fosse mantenuto questo nome sin dall'inizio, tutti si sarebbero affezionato anche ai maestri Kai.
Inoltre l'adattamento di un'opera inglese forse aveva sicuramente più senso negli anni ottanta, quando l'inglese era conosciuto solo da pochissimi italiani (si spera che ora non sia più così...), mentre ora non vedo molti problemi a traduzioni più fedeli o che lascino anche termini inglesi, dato che la lingua è ora più diffusa e facilmente accessibile.
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