Bella l'intervista doppia ai miei colleghi de i Corti.
bella davvero.


Solo non ho capito a cosa si riferiva Rygar nella sua penultima rispsota... io? Sbroccare? Ma quando mai... 

In parte sulle similitudini emerse dal primo giro.
In parte su altre domande che sto già preparando.

Intervista eccellente!

Una cosa per cui vale la pena essere registrato su LGL?
EGO: Qualcuno ti tesserà lodi sperticate per qualsiasi Corto o LG tu scriva, a prescindere. A meno che non ti chiami Thraves. O Zanforlin.

Ho riso 5 minuti.

Yaztromo ha scritto:

Non vedo grandi differenze tra l'imbrogliare in un combattimento, decidendo di superarlo senza affrontarlo nemmeno, e imbrogliare in una instant death, decidendo di tornare al paragrafo precedente.
Visto che poi tu sei in prospettiva librogame in formato elettronico (app o quelchele'), le possibilita' di "imbrogliare" in generale diminuiscono rispetto al formato cartaceo, per cui il discorso assume ancor meno rilevanza.

Quoto.

Yaztromo ha scritto:

Personalmente, sono convinto che il buon librogame venga fuori al di la' degli aspetti tecnici, o meglio, gli aspetti tecnici dovrebbero essere al servizio della storia (che si spera sia buona) e dipendere da questa: in Ke amico 6? il lettore target e' adatto e si aspetta qualcosa del genere, mentre in Deathtrap Dungeon il lettore target si aspetta un labirinto mortale, pieno di modi diversi di morire praticamente senza preavviso. Se tu alla storia di Deathreap Dungeon ci togli la reale, continua e incombente possibilita' di fallire, gli togli un aspetto importante.
In fin dei conti, se ci pensi, mentre nei libri e nei film gli eroi vincono sempre (e nel giro di una o due ore...), nei videogiochi (che al momento stanno mettendo in riga sia libri che film) gli eroi / protagonisti / giocatori vincono con fatica e magari dopo settimane di applicazione (e di morti piu' o meno improvvise), e se vincono in una o due ore, si arrabbiano e si lamentano perche' il gioco e' durato poco.
Quello che non va bene sono librigame che non sono coerenti con se stessi, con la propria storia e con i propri target di lettori.

STRAquoto. Ecco il punto. Un conto è dire "non mi piacciono i LG dove si muore per una ID" un conto è parlare in generale di "mala progettazione". L'esempio di Yaztromo è perfetto: prendi un LG come Bloodsword, se mi togli la tensione che mi mette la possibilità di morire ANCHE per delle scelte sbagliate, senza nulla togliere ai combattimenti, mi togli la metà del gusto. Se poi mi fai l'esempio dei romanzi e dei films, ti rispondo che il protagonista "buono" non muore mai neanche nei combattimenti... allora, a quel punto, dovremmo togliere proprio la possibilità di morire in generale anche in questi ultimi. Avremmo solo la tipologia di "libro a bivi", che a te piacerà sicuro, ma a me piace solo in parte. Io sono una giocatrice di ruolo e mi piace avere il mio combattimento da superare, così come la mia trappola e anche la mia possibilità di cascarci dentro e schiattare... e come a me piace ai 3/4 dei lettori di LG fantasy. Sostituirei quel "sono progettati male", semmai, con un "sono progettati per un certo target". Infatti le alternative ci sono per l'altro genere di target, ciò non fa né gli uni né gli altri meglio o peggio, tant'è che io di fronte a un librogame di soli bivi ho la sensazione che sia "povero", lì dove magari per te è "perfettamente progettato". L'unica cosa che fa "peggiore" un LG, come un libro qualsiasi, è se nell'ambito delle sue scelte è poi realizzato male o scritto male, la famosa coerenza che citava Yaztromo.
Io, come avrai capito, non sono una fan dei soli bivi; premio di base chi costruisce regolamenti e sistemi di combattimento, ma trovo che ci siano alcuni libri a soli bivi altamente migliori per qualità dei primi. E viceversa.

Questa discussione mi ricorda un po' quella famosa del se sia più o meno "giusto" il power playing nel gdr. Alla fine non c'è un "giocare così è meglio" o "giocare cosà e peggio", c'è sempre il: ti piace spacconare e goderti fino in fondo il gusto del "fantasy" (inteso come "uscire da sé stessi per essere quel che mai potresti nella vita vera")? Allora il PP fa per te e vivadio che ci sono sistemi e manuali fatti apposta. Ti piace il realismo? Ci sono altri manuali con altre filosofie. Non è che i primi sono peggio dei secondi, entrambe le "parti" hanno splendido materiale dalla loro, come varie schifezze.

ilsaggio79 ha scritto:

In Rygar in particolare ravviso qualche tratto o esperienza in comune. Ho molto empatizzato con l'episodio del centro commerciale, è brutto quando ti rendi conto che hai fatto male i calcoli e hai TUTTI contro, anche chi credevi amico...

Sì, anche io mi sentivo vicino a te mentre leggevo la tua intervista.