Ci penso da qualche giorno ma ho deciso di scriverlo: quello che Mimimmi ha risposto alla domanda sul sogno nel cassetto NON è definibile sotto quella fattispecie; è un ideale o un "sogno" nel senso di Martin Luther King.
Per sogno nel cassetto abitualmente si intende invece un'aspirazione personale, del tipo vorrei avere la più grande collezione di vasetti di yogurt d'Europa, visitare tutti i comuni della provincia di Chieti, lavorare come collaudatore di cuffie da doccia; non che non si possano esprimere in questa categoria aspirazioni filantropiche e sociali, ma vanno sempre riferire a un progetto in prima persona, del tipo "vorrei lavorare come volontario in un centro d'ascolto per fantini mancini depressi".

Non sono d'accordo perchè essere felici e contenti è bello se tutti sono felici e contenti (quindi se tutti sono tutti mangiati, studiati e  lavorati con dignità), quindi nella mia risposta in realtà c'è molto più egoismo di quanto si possa pensare.

Charles Petrie-Smith ha scritto:

La fine della fame nel mondo non è un sogno nel cassetto

In tal caso il vero sogno nel cassetto e' diventare Miss Italia!

La pratica dell'obiezione di coscienza dei medici, il più delle volte portata avanti per opportunità di carriera e non per convinzione personale, è una vergogna nazionale: nessuno è obbligato a studiare ginecologia e nessuno obbligato a lavorare negli ospedali statali, ma se uno sceglie di farlo dovrebbe attenersi a quella che è una legge e un diritto delle cittadine.

Questa è proprio sacrosanta verità. Anche il mio medico si rifiuta di prescrivere la pillola del giorno dopo, roba da matti. Pensate se in ospedale vi trovate un medico rastafari contrario alle trasfusioni. Voi li agonizzanti e quello che ti dice faccio obiezione di coscienza, però ti sto salvando l'anima...
Ma l'anima de li mortacci tua!

In un GdR, quale credi sia la spinta fondamentale che dovrebbero avere i giocatori e quale caratteristica del GDR ti piace di più?
Mimimmi: La parte narrativa, l’avventura e l’ambientazione, le regole devono essere precise e coerenti ma non eccessive. I GdR stanno andando alla deriva in sistemi impossibili pieni di tabelle e di regole in nome di presunta “simulazione della realtà”e il risultato e che per creare un personaggio ci vogliono due giorni. A me piacevano i GdR “classici anni 80”, oggi apro un manuale di D&D 3 trovo solo tabelle e illustrazioni stile fumetto Marvel e mi viene voglia di vomitare. Io voglio un Conan alla Elmore mica Spider-Man con una spada in mano!

Questo è sempre stato quello che mi ha tenuto lontano dai giochi di ruolo. Passo davanti alla camera di mia sorella e sta piegata sui libri col ragazzo:studia psicologia. Ripasso due ore dopo e sta piegata sui libr icol ragazzo:studia D&d o wharammer o che ca22o ne so io...
Poi rientro la notte e li trovo li a giocare, 4-5 persone, mi soffermo un po mentre beve un bicchier d'acqua per diluire l'alcol, per vederr come gira e mi pare un interminabile sequela di calcoli e controcalcoli che rischio di addormentarmi li...

Insomma: a me piace giocare, non ammattirmi!