Re: I CORTI 2014 - Prede e cacciatori (9-15 giugno)
Letto e riletto. Non sviscerato, ma ho un'idea precisa. L'idea è che vorrei che questa avventura diventasse il corollario di una intera serie di più ampio respiro, ed invito l'autore a valutare tale possibilità in futuro. Il Corto ha tutto per essere il mio favorito, eppure riceverà da me un voto "basso", che è 5,5 per una serie di motivi che spiegherò di volta in volta mentre aggiorno il post.
Nel rispetto delle intenzioni dell'autore, non voglio ergermi a difensore o ad esperto della cultura pellerossa, ma avendola studiata in fase di laurea, mi sono trovato spesso in disaccordo con quanto raccontato dal testo.
Debbo inoltre riconoscere che se il destinatario del raccontogame fossi io a 12 anni, questo Corto avrebbe ricevuto un 9 abbondante. Ciò premesso, chiarisco con l'autore che non intendo penalizzare il racconto per una serie di quelle che io personalmente ritengo siano errori, dal momento che non sono affatto depositario di alcuna conoscenza Sioux. Tuttavia, alla mia percezione (che, ripeterò fino alla nausea, potrebbe essere erronea) si incorre spesso e volentieri in momenti nei quali il mio subconscio leggente precipita dalle meravigliose nuvole del racconto fantastico, alla dura realtà, con tanto di dipinta espressione querula sul mio volto.
Mi accingo a spiegare con calma le ragioni di un voto inferiore alla sufficienza, chiedo un po' di tempo per riordinare le idee. In definitiva, il mio voto finale è un 5,5
Inizio dal prologo:
Brezza dorata. Mi stona l'accostamento del vento con il colore dell'oro. Soprattutto, a me stona il fatto che il protagonista consideri il colore dorato come qualcosa di pregevole. Le popolazioni pellerossa non davano grossa importanza all'oro, né avevano grosse conoscenze di lavorazione dei metalli (con eccezione nel sud degli attuali Stati Uniti, grazie all'influenza dei Mexicas). I materiali più pregiati erano il legno, le piume e le pietre colorate.
il protagonista viene deriso ed ignorato in quanto storpio. Non lo so. Il rispetto per i meno abili era alla base delle tribù indiane, dove il cacciatore che rientrava dalla battuta consegnava la prima preda ad uno degli anziani del villaggio, appunto perché sapeva che egli non sarebbe stato in grado di procurarsi altrimenti il cibo. La collaborazione era fondamentale in un accampamento, e dovrebbe essere accentuata in questo Corto che annuncia il protagonista come facente parte di una piccola tribù. Inoltre, il protagonista non sembra affatto uno sprovveduto, e farsi benvolere dalle squaw non dovrebbe essere affatto difficile, specialmente considerando il fatto che i "sani" sono a caccia fuori dall'accampamento per diversi giorni... e notti...
Il nord. Questa è proprio una pagliuzza nell'occhio. Ma in generale, nel Corto si utilizzano termini europei per indicare qualcosa che nella mente di un pellerossa non dovrebbe esistere. Oppure il nostro eroe si serve agevolmente di attrezzi di cui non dovrebbe avere conoscenza. Mi riferisco al "nord", al "Generale", alle "chiavi e serratura" che il protagonista utilizza con una certa ingiustificata dimestichezza. Anche la parola "trapper" non trova la sua collocazione... quello che gli europei chiamavano trapper, per l'indiano medio era semplicemente il cacciatore qualsiasi.
Paragrafo 7. Provenendo dal par. 16 sappiamo che il nonno ci ha fornito una conoscenza rudimentale della lingua dei bianchi. Al paragrafo 7 invece sfoggiamo una certa padronanza lessicale, improponibile per un elemento di una tribù che non ha mai lasciato i confini di un accampamento. Non è sinceramente possibile che stiamo cercando di mascherare il nostro accento. E poi perché mai dovremmo farlo?
Il paragrafo dà il là ad una incongruenza che rimane irrisolta: il nostro villaggio è stato distrutto dal Wendigo (par.20). Perchè il Generale dichiara con tanta insistenza di essere lui il responsabile? Questo dubbio ha minato la credibilità del resto del racconto.
Punti Ferita. Ne perdiamo 3 per dei calci alle costole, ma in due giorni di avventura non ne recuperiamo affatto. Neanche uno?
par.30 e 36, e probabilmente altri: perdiamo un numero di PF a seconda del nostro punteggio di lotta. E' fonte di confusione la dicitura se hai 2 punti di lotta o meno dal momento che è specificata anche la situazione in cui abbiamo 1 solo punto di lotta.
Sono stato sul punto di abbandonare la lettura. Non l'ho fatto perché ritengo l'argomento e la storia veramente interessanti. Se dovesse scaturirne una intera serie, con un'ambientazione accurata, sarei in prima linea con mio fucile tonante per accaparrarmene i volumi.
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Re: I CORTI 2014 - Prede e cacciatori (9-15 giugno)
gabrieleud ha scritto:Il paragrafo dà il là ad una incongruenza che rimane irrisolta: il nostro villaggio è stato distrutto dal Wendigo (par.20). Perchè il Generale dichiara con tanta insistenza di essere lui il responsabile? Questo dubbio ha minato la credibilità del resto del racconto.
Da quanto ho capito io il Generale afferma solo di aver sterminato tutte le tribù della zona (tra cui quella del vecchio sciamano, come da quest'ultimo confermato); mentre intuisce che noi facciamo parte di una tribù che si è trasferita in quel luogo solo in seguito, e quindi a lui sconosciuta.
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Re: I CORTI 2014 - Prede e cacciatori (9-15 giugno)
E ora: pensieri positivi sul Corto.
Dunque, tutti i guerrieri del nostro villaggio sono stati spazzati via da una forza sovrannaturale mentre noi eravamo intenti a far legna nel bosco per punizione a dimostrare il nostro valore contro il sacro bisonte. Nel momento in cui scopriamo la verità, decidiamo di farci vendetta, e da quel momento il nostro nome è Lupo Solitario Aquila/Orso/Serpente/Volpe Solitaria. A me è toccato Volpe.
Nella prima parte della missione dobbiamo andare a recuperare il Tomahwak del Sole d'Argento che ci conferisce +8 in Lotta il potere di ferire il Wendigo...
Riguardo all'attinenza con i temi del Corto, devo riconoscere che è notevole. Il protagonista è un invalido con un soprannome di animale, che vede la sua amata terra sottratta palmo a palmo da degli sconosciuti invasori stranieri. E' chiaramente l'Italiano .
No, dài, seriamente... ci sarebbe da scrivere tanto, e bene su questo Corto. La scelta in-game del totem, ad esempio, è positivissima. Caratterizzante ma non determinante. Senza dubbio un Corto che si presta ad essere giocato e rigiocato, ma vorrei leggerne un'edizione più estesa.
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Re: I CORTI 2014 - Prede e cacciatori (9-15 giugno)
L'analisi di gabrieleud mi lascia interdetta ed in effetti ci sono molti aspetti (mea culpa) storici da me trascurati, in quanto non sono stata a guardarli troppo in favore dell'avventura "fantastica" ed in virtù del mio amore per le atmosfere sovrannaturali. La similitudine con Lupo Solitario è palese, l'ho notata anch'io e c'è sicuramente dietro un fan. Quanto all'appunto di Seven, in effetti sono andata a rivedermi il paragrafo in cui il pellerossa fantasma ci racconta la storia del tomahawk, per controllare che non fosse lui ad usare la parola "Generale". Invece usa "comandante". E ho ritrovato il paragrafo dell'incontro col Generale: in effetti, non è possibile che un pellerossa mai uscito dai propri confini e con conoscenza pari a quasi 0 sul mondo dei bianchi "intuisca" un grado (a malapena io ricordo i gradi militari e li ho studiati). Peccato, si potrebbe aggiustare facilmente se il pellerossa fantasma dicesse banalmente che "il capo che i bianchi chiamano Generale" ha preso il tomahawk; al che, vedendoglielo al fianco, sarebbe facile associare, purché lo si faccia dal momento in cui lo si nota (cioè se si ha il giusto totem). Oppure attendere l'interrogatorio, in cui il traduttore lo chiama così.
Sono tutte cose comunque revisionabili senza stravolgere la struttura del racconto, che fila bene.
Quindi, anche se mi verrebbe (in seguito a queste note) di abbassare lievemente il voto a 7,5, lascio il 8 di incoraggiamento. In fondo, il racconto non ha pretese divulgative, pur se da sistemare, ma sfrutta fondamentalmente l'ambientazione pellerossa per una storia principalmente "fantastica".
Nota: premetto che non trovo sbagliata o ingiusta, né segno di insicurezza, l'idea di poter rivedere il proprio voto in bene o male, a seguito di osservazioni altrui, purché si tratti di osservazioni oggettive come queste.
In fondo, a me molte cose erano sfuggite per mancanza di conoscenza storica del soggetto accurata come quella di gabrieleud, mentre altre potrebbero sfuggirmi per il minor tempo disponibile o il non essere passata da tutti i paragrafi.
In futuro potrebbe capitarmi di volerlo fare, domando ai giudici se sia possibile revisionare almeno una volta il proprio voto fino a chiusura delle votazioni.
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Re: I CORTI 2014 - Prede e cacciatori (9-15 giugno)
Aloona ha scritto:Sì, ma ci sono parametri e "sviste" o considerazioni mancate. Non è la prima volta che qualche osservazione altrui su cose che mi erano sfuggite mi fanno pensare di modificare leggermente la valutazione (mi è capitato con "Sull'orlo del buco"); in questo caso, al di là del fatto che trovi anche io il VOTO troppo basso, le sue osservazioni sono tecniche e realistiche.
Non toglierei al racconto il mio giudizio positivo e si parlerebbe di un'oscillazione da mezzo voto al massimo, però troverei giusto tener conto delle analisi altrui e poterle sfruttare fino a dichiarazione di votazione chiusa.
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Re: I CORTI 2014 - Prede e cacciatori (9-15 giugno)
Aloona ha scritto:Quindi, anche se mi verrebbe (in seguito a queste note) di abbassare lievemente il voto a 7,5, lascio il 8 di incoraggiamento.
Naturalmente il senso del mio intervento non era quello di spingere chicchessia a calare o altrimenti modificare il voto... (che succederebbe adesso, se più persone trovassero il mio voto ingiustamente basso, e decidessero di votare alto per "pareggiare" ?). Io credo che ciascun lettore dovrebbe votare senza tener conto delle opinioni altrui, ma motivando le proprie. In sostanza, questo Corto, che impressione ti ha fatto? Vota sulla tua opinione, non sulla mia.
Come il 5 che ho dato a Nyxator, questo 5,5 è un peso. Non è mica facile dire ad uno di noi "il tuo scritto è insufficiente", d'altronde da regolamento i voti vanno da 1 a 10 - e non è scritto da nessuna parte che 6 sia sufficiente e 5 insufficiente. Per me è semplicemente una scala di merito (un po' come la Combattività di LS... ho terminato varie volte LS con combattività sotto il 14) e se avessi iniziato a dare 6 politici, 7 belli e 8 volanti mi sarei trovato in difficoltà nel collocare i prossimi sette Corti da votare.
Preferisco avere un ventaglio di possibilità, così che alla fine agli autori sarà chiaro quale Corto ho preferito e quale no.
Potrebbe sembrare bizzarro che fino ad ora ci siamo imbattuti in eroi improbabili - un cane, un bucato, un barzellettiere, un coniglio animato - che hanno ricevuto un giudizio alto da parte mia. Al contrario, il soldato italiano, il drago millenario, il guerriero indiano hanno ricevuto giudizi più duri sebbene l'archetipo del personaggio sia di gran lunga più indicato per essere il protagonista di un LG che vorrei leggere.
Ma questo, appunto perché* sto valutando la presentazione del Corto, piuttosto che le sue potenzialità inespresse.
*: l'accento acuto è un suggerimento di Gpet
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Re: I CORTI 2014 - Prede e cacciatori (9-15 giugno)
gabrieleud ha scritto:ma non un'esperta storica come gabrieleud
ribadisco: aver studiato gli indiani d'America non mi ha reso un esperto di cultura indiana, ne ho mai pensato di esserlo. Le mie opinioni sul Corto riflettono solo il confronto che ho fatto tra quanto trovato scritto nel Corto e quanto ho appreso dalle mie letture (corso di Laurea in lingua e civiltà Orientali, con approfondimento sulla Storia delle Esplorazioni e Scoperte Geografiche. Docente: prof. Massimo Raveri)
A scanso di equivoci, alla fine non mi sono nemmeno laureato.
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