ilsaggio79 ha scritto:

APPLAUSI!!!

Tu scherzi, ma da allora cerco di essere un po' più circospetto su queste cose.

Questa la racconto solo perché ero presente, ma non è capitata a me. Ero una sera a bere in un bar con un paio di amici a cui si sono poi aggregati altre due persone amici di amici, stavamo lì a parlare quando ad un certo punto uno del gruppo indica con lo sguardo verso la porta d'ingresso (che avevo alle spalle) e fa: "Guarda quella che strafiga, ci farei XXXXXXXX, YYYYYYYY, XXXXXX e XXXXXXXX."
A quel punto mi giro e vedo che effettivamente la pulzella non sfigurerebbe nel topic delle pollastre. Sento anche uno dei tizi che non conoscevo bene che fa un po' (tanto) incazzato: "Guarda che è mia sorella!"

A questo punto aggiungo solo per dovere di completezza che il mio amico gli ha chiesto subito se gliela presentava.

Più che altro c'è quel particolare grado d'incoscienza che sopraggiunge quando sai che di certo le cose non possono peggiorare.

Ilsaggio@  La tua prontezza di spirito meritava un premio menzione d'onore. E comunque c'hanno poco da sfoggiare il distintivo, solo con quello che si fumano di roba sequestrata... XD

vi vedo un pò timidi in questo settore, allora le tiro su io le sorte di questo topic, anche perchè è figlio mio.Tuttavia, per non rischiare di sembrare egocentrico, sospendo momentaneamente la lista delle mie figuracce e ve ne racconto una megagalattica che ha fatto un tizio di mia conoscenza. La storia sono venuta a saperla da terzi, ma poi mi sono andato a sincerarmi alla fonte, quindi posso garantire che non è frutto di fantasia.

Il protagonista della vicenda, chiamiamolo Mario, è un robusto ragazzone sui 28-30 anni, non è un balordo ma neanche un ragazzo esemplare e talvolta finisce nei guai. Così la sorella più grande, chiamiamola Ada, che ha un negozio col marito, che chiameremo Ottavio, lo prende a lavorare con se come assistente alla clientela. In pratica mario deve spostarsi, ogniqualvolta che c' è una chiamata, dal negozio della sorella e recarsi da altri negozianti loro clienti nei paesi vicini. Il suo mezzo è una vecchia panda scassata.

Sebbene Mario non sia prorpio il commesso ideale, e spesso si presenti a lavoro in condizioni discutibili o in ritardo, il lavoro per lungo tempo procede discretamente.
Poi una mattina MArio esce dal negozio e non se ne hanno più notizie. Un paio d'ore dopo il negozio del telefono squilla. Risponde Ada. All'altro capo Mario chiede di parlare con Ottavio, rifiutandosi categoricamente di parlare con lei ed esprimendosi in maniera elusiva su dove sia e cosa sia successo. Anche con ottavio si mantiene sul vago parlando di un piccolo incidente e scongiurandolo di andarlo al prendere al km tot e di non dire nulla alla sorella (ada). Ottavio parte quindi tra mille preoccupazioni e giunge quindi al posto indicato da Mario, una via di collegamento principale ma che passa in mezzo ai boschi. Ecco la scena che vede:
A qualche decina di mentri, giù in una fratta e in mezzo al fango, la panda, con a bordo Mario che bestemmia vigorosamente, sgomma inutilmente sollevando alti schizzi di fanghiglia che insozzano da capo a piedi alcune discinte signorine che stanno spingendo l'automobile.
Spiegazione: Il nostro Mario che è uno che alla vita je da del tu, come se dice a Roma, trovandosi in netto anticipo per l'appuntamento di lavoro dove era diretto, non ha saputo resistere al richiamo della primavera ed ha accostato per caricare un bel puttanone col quale trascorrere in allegria un quarto d'ora. Purtroppo, una volta consumato il sesso mercenario s'è reso conto d'essersi impantanato e di non sapersi tirare fuori. Chiama quindi il cognato, ma prima che esso arrivi tenta un colpo disperato per non farsi cogliere sul fatto:  si mette la mano in tasca, fa un giro all' intorno e paga 2-3 mignotte,ma non per fare un po di rumba, ma per farsi spingere la macchina ! con scarsi risultati!
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Non ricordo più che versione inventarono per la sorella..