Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
Voto di EGO
Mi pare evidente che l’autore di Il Consiglio dei Topi non ha avuto il tempo per curare il suo Corto come si deve. Lo si capisce non solo dai tanti refusi, ma anche dai numerosi cambi di tono, dalla mancanza di coerenza generale. Si passa da momenti quasi epici, ad altri in cui l’autore si prende un po’ troppa confidenza col protagonista/lettore e mette frasi un po’ buttate lì come “ricopia questo codice e poi vediamo come va”, o “quel sacchetto di nocciole che potresti aver recuperato in giro”.
Anche il linguaggio ha molti alti e bassi: c’è un utilizzo molto abbondante, quasi gratuito, di espressioni un po’ ricercate (non sempre usate a proposito, tra l’altro, come salsapariglia e infingardo), addirittura specificamente dialettali (annacare), alternato a momenti di svogliatezza e imprecisione descrittiva, che si riflette in espressioni come “una specie di burrone”, “non è nient’altro che una specie di portale d’accesso”, “una sorta di pistola” (e se mi va bene il contesto generale degli animali molto umanizzati, il fatto che esistano pistole “vere” per cui uno può riconoscere “una sorta di pistola” mi pare un po’ fuori parametro). Al 17 mi ha lasciato basito leggere dei “piccoli” ratti: gli ultimi ratti che ho visto in vita mia erano grossi come gatti di piccola taglia, e se questi del racconto hanno la loro organizzazione autonoma, me li immagino come bestiazze bene in carne.
Mi è piaciuto il tono scanzonato di alcuni paragrafi (tane a luci rosse, “E giù botte da orbi!”), ho gradito le numerose citazioni (ehi, ma se continuiamo così l’anno prossimo nel regolamento mettiamo obbligatoria una citazione di Elio!). In generale, però, la narrazione manca appunto di una sua identità precisa. Il risultato finale sembra un po’ troppo un collage di idee tenute insieme da una struttura vagamente “a mappa”, troppo compartimentalizzate.
La struttura a mappa porta con sé i suoi problemi. Non ho tempo di testare tutte le possibilità, ma sospetto che alcune combinazioni durante il lungo combattimento col Grande Ratzinga non possano funzionare: per esempio la sequenza 39 - 5 - 2/22 non so se si possa completare correttamente, vengono chiamate in causa davvero un sacco di Mosse. A meno che non venga tutto deciso a tavolino dalla partenza, ed è questo il grande problema di questo Corto: ha la classica struttura che propone sì diversi percorsi, ma ognuno va ricostruito dal fondo. Azzeccare la giusta combinazione di Mosse e di paragrafi per finirlo al primo colpo mi pare questione di pura fortuna.
Non ho neanche apprezzato il fatto che il Corto penalizzi un approccio completamente stealth: alla prima partita non ho scelto nessuna Mossa d’attacco se non gli Artigli da Lancio, e quelli li ho usati immediatamente al paragrafo 10. Ho automaticamente perso tutti gli altri combattimenti dell’avventura!
A proposito del paragrafo 10: alla mia prima partita sono andato alla Città delle Talpe, poi non potendo fare nulla me ne sono andato, ho trovato il Sacchetto di Nocciole, e per tornare alla Città dove viene richiesto, ho dovuto incontrare nuovamente le 3 Faine. Perché? Bisognava introdurre dei codici o delle specificazioni che mi permettessero di saltare incontri come questo, o di rivisitare il Passo dell’Orso. Questo Corto non è Angiolino-approved! ^__^
Avrei usato delle parole d’ordine anche al paragrafo 15, perché uno teoricamente potrebbe arrivarci come prima scelta dal paragrafo 1, e spoilerarsi gli eventi più importanti della storia.
Riguardo a questi ultimi: perché, mentre cerco di distruggere la Struttura di sostegno al 21, i topi non mi si avvicinano?! Un po’ troppo conveniente…
Un Corto di buon potenziale, rovinato dalla fretta che ha impedito all’autore di limarlo come si deve, ma soprattutto di renderlo omogeneo. Così com’è lo trovo troppo spezzettato, troppo incerto nelle sue intenzioni. La quantità di errori mi fa quasi propendere per il 6,5, ma tutto sommato credo che 7 sia il voto più giusto.
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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
Voto di Rygar
Questo racconto, lo dico subito a scanso di equivoci, soffre di una scarsissima attinenza al tema del concorso o, per meglio dire, prova a essere attinente ma fallisce senza appello. Il personaggio che siamo chiamati a interpretare è un gatto, quindi si tratterebbe di un “animale”. Eppure siamo anni luce da Pallino (che si comportava appunto come un cane) e siamo lontanissimi anche da Bracco Solitario (che ragionava da umano ma era inserito in un ambiente che ricordava “Lilli e il Vagabondo”): in questo caso il protagonista è un gatto solo perché l’autore si prende la briga di ricordarcelo nel regolamento. Zampalesta, infatti, cammina sulle zampe posteriori, ha le zampe anteriori dotate di pollice opponibile (dato che può impugnare un fioretto), indossa vestiti (il mantello e magari gli stivali), sa leggere e altro ancora. Lo stesso, purtroppo, vale per tutti gli animali incontrati: tassi, orsi, conigli e altri ancora. In pratica sembra di vivere tra Topolinia e Paperopoli. A riprova di questa mia critica, basta sostituire a ogni razza animale un’etnia umana e il racconto non deve essere cambiato di una virgola. Sì, è vero che difficilmente Radicchio si farà pagare con un sacchetto di noccioline e che il Dottor Hell reagirà a un pezzo di formaggio, ma basterebbe rinominare anche gli oggetti in questione e tutto scorrerebbe liscio.
Eppure la faccenda era stata spiegata bene nelle FAQ: “il Personaggio Animale non può essere semplicemente un umano con sembianze animali, ma deve comportarsi in modo coerente alla sua natura (o alle sue parti) animale… [omissis]”. Il nostro micio, oltre a ingoiare un paio di topi, fa ben poco di “gattesco”. Questo non può che influire in maniera molto negativa sul giudizio finale. Adesso qualcuno obietterà che, in caso di palese violazione del bando, il racconto avrebbe dovuto essere presentato tra i “fuori concorso”; a mia (parziale) discolpa posso ribattere che questo non era tra i testi che ho valutato personalmente e che, comunque, la linea generale quest’anno è stata quella di consentire la partecipazione anche ai casi dubbi, salvo poi “stangarli” con la valutazione.
Ciò premesso, passo a esaminare il comparto ludico. Il regolamento è semplice e di immediata attuazione. Manca, è vero, la scheda del personaggio e questa carenza è ancora più evidente quando è ovvio a tutti che crearne una avrebbe richiesto giusto un paio di tabelle: due minuti di lavoro, complessivamente. Per quanto riguarda la creazione del personaggio, forse le “Mosse” avrebbero potuto essere un po’ di meno senza per questo inficiare la giocabilità, ma mi pare un difetto veniale. Procedendo nella missione, risulta evidente che la struttura è molto semplificata perché, fin dal par. 1, si può arrivare al luogo dove si svolgerà lo scontro finale. Le altre tre possibili destinazioni (soprattutto il Passo dell’Orso e il Fiume delle Dighe) sono appena abbozzate e sembrano quasi aggiunte in un secondo tempo come “riempitivo” per arrivare a cinquanta paragrafi; prova ne sia il fatto che, andando subito al Cimitero delle Carovane, si può comunque ottenere il finale migliore senza troppe difficoltà. Sempre a proposito di finali, è molto improbabile che il giocatore si accontenti degli altri due, essendo relativamente più facile morire e ripartire da capo: chi potrebbe mai mollare l’avventura dopo essersi limitato a scoprire la parola d’ordine o senza nemmeno avere fatto questo?
C’è poi quello che mi pare un errore macroscopico di revisione in un punto cruciale dell’avventura: i parr. 9 e 45 sono identici e descrivono i risultati per essere riusciti ad attivare l’automa Ratzinga, quando questo si trova ancora all’interno del laboratorio segreto. Leggendo tutti gli altri paragrafi, però, si capisce bene che Ratzinga potrebbe anche essere guidato durante la battaglia, quando ormai è uscito all’aperto; ci sono infatti due paragrafi in cui viene chiesto il manuale di istruzioni (il 42 e il 44): ci si aspetterebbe legittimamente che uno rimandasse al 9 e l’altro al 45, avendo cura però di differenziare le descrizioni testuali. L’errore è ancora più grave, perché entrambi i paragrafi citati chiedono di decifrare la formula nel manuale di istruzioni e aggiungervi “8” e consentono comunque di arrivare fortunosamente al 9, quando è ovvio che, in uno dei casi, le istruzioni dovrebbero essere differenti e consentire di raggiungere il 45. Sempre a proposito del suddetto manuale, ci si chiede come mai un documento così importante si trovi in mezzo alla strada! Va bene che i ratti sono trasandati, ma qui si esagera…
Per quanto riguarda la narrazione, non vedo grossi errori, ma non c’è nemmeno niente che faccia gridare al miracolo. Il nostro Zampalesta si muove in un mondo assolutamente anonimo, nel quale vengono descritti solo i luoghi di interesse per lui. I dialoghi sono abbastanza vivaci, ma nemmeno questo mi entusiasma più di tanto. La vera chicca dell’autore sono le citazioni nascoste e mi sono trovato a rileggere tutti i paragrafi pur di trovare ogni riferimento a film, fumetti, libri e altro ancora. Fino a ora ho riconosciuto: Jena Plissken (il tormentone di tutti che lo credono morto), Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (la famigerata “Città della/e Talpa/e”), Rat Man (il Grande Ratzinga), “GTA 3 - San Andreas” (Barry “Big Bear” che si fa schiavizzare in crisi di astinenza), “Amici Miei” (la supercazzola del Mascetti che include anche “scribai con cofandina”) e Forza Nuova (la fazione di roditori chiamata “Fogna Nuova”). Sono però sicuro che molte altre me ne siano fuggite, vista la bravura dell’autore.
In definitiva, questo “Il Consiglio dei topi” non è affatto un brutto racconto. Il suo problema più grosso è il fatto che rientra nel tema di quest’anno solo in maniera molto marginale e che avrebbe beneficiato di una revisione più accurata (ci sono anche vari refusi che ho volutamente omesso di segnalare). Un’eventuale (e auspicata) revisione dovrebbe aumentare l’interconnessione tra i percorsi alternativi al par. 1, snellire il regolamento e magari rende un po’ più difficile raggiungere il finale “positivo”. Per quanto abbia apprezzato l’atmosfera scanzonata e la fantasia dell’autore, il mio ruolo come organizzatore mi impone maggiore severità nel giudicare il testo.
Voto: 4,5.
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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
Votanti, voti e medie
Mornon - 8,5
Aloona - 7,5
Anima di Lupo - 8
LordAxim - 9
Adriano - 7,5
Babacampione - 7,5
Charles Petrie-Smith - 8,5
Heimdall di Bifrost - 9
E.A. Coockhob - 8,5
Yaztromo - 7
Suaimondi - 7,5
Lonewolf79 - 10
IlFaggio79 - 7,5
Abeas - 7
Jhongalli - 8
Gabrieleud - 9,5
Gpet74 - 5,5
EGO - 7
Rygar - 4,5
Totale votanti - 19
Punteggio totale - 147,5
Media = 7,763
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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
ilsaggio79 ha scritto:Giovanni, tu sei l'unico di cui conosca esattamente la domiciliazione
Scherzi a parte: sono stato veramente infastidito dai commenti futili e off topic di tutti che rappresentano ben l'80% di questo trhead.
Se fossi l'autore mi incazzerei; e che ci crediate o no, io non lo sono, ma mi sono girate lo stesso.
Infatti ho messo un messaggio amichevole in cui ho chiesto di spostare possibili discussioni in un topic apposito per rispetto dell' autore.
Spero non si ripeta.
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lonewolf79
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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
A me invece ha colpito un altro aspetto del giudizio dei giudici supremi, che mi lascia veramente interdetto.
Mi dispiace dover di nuovo fare il cagacazzi o ergermi a difensore di questo o quel corto, ma spero che queste critiche vanno prese per quello che vogliono essere. Critiche costruttive per il bene in generale dei corti.
Mi sembra strano leggere una cosa del genere, specialmente da GPet:
gpet74 ha scritto:Insomma, sono un gatto che pensa, parla, cammina e duella come un essere umano. A mio avviso quindi questo fatto colloca, da solo, il Corto, al limite dei paletti imposti dal bando, il che è di per se un difetto che va penalizzato.
Poi Rygar:
gpet74 ha scritto:Questo racconto, lo dico subito a scanso di equivoci, soffre di una scarsissima attinenza al tema del concorso o, per meglio dire, prova a essere attinente ma fallisce senza appello. Il personaggio che siamo chiamati a interpretare è un gatto, quindi si tratterebbe di un “animale”. Eppure la faccenda era stata spiegata bene nelle FAQ: “il Personaggio Animale non può essere semplicemente un umano con sembianze animali, ma deve comportarsi in modo coerente alla sua natura (o alle sue parti) animale… [omissis]”. Il nostro micio, oltre a ingoiare un paio di topi, fa ben poco di “gattesco”. Questo non può che influire in maniera molto negativa sul giudizio finale.
Di nuovo Rygar:
gpet74 ha scritto:Adesso qualcuno obietterà che, in caso di palese violazione del bando, il racconto avrebbe dovuto essere presentato tra i “fuori concorso”; a mia (parziale) discolpa posso ribattere che questo non era tra i testi che ho valutato personalmente e che, comunque, la linea generale quest’anno è stata quella di consentire la partecipazione anche ai casi dubbi, salvo poi “stangarli” con la valutazione.
Cioè scusate, ma a me pare una cosa un po' fuori gli schemi...
Se non è attinente al tema va escluso, non che viene incluso e poi fortemente penalizzato. Allora tanto vale metterlo fuori concorso con gli altri 4 e considerarlo tale. Che senso ha, visto che poi la penalizzazione dei giudici diventa una stroncatura che pone automaticamente fuori il racconto da un qualsiasi podio?
Le ultime frasi di Rygar poi mi sembrano ancora peggiorare la situazione: Rygar non ti incazzare: se tu lo avessi valutato lo avresti escluso, però l'ha valutato un altro giudice, lo ha ritenuto valido... E QUINDI TU LO PENALIZZI?
A parte il fatto che in qualità di giudici SECONDO ME dovreste mostrare esternamente una coerenza interna e non contraddire l'uno le decisioni degli altri, mi sembra comunque una cosa inappropriata.
Ciliegina sulla torta :
"la linea generale quest’anno è stata quella di consentire la partecipazione anche ai casi dubbi, salvo poi “stangarli” con la valutazione."
AH BE, andiamo bene... Siete proprio sicuri di volerci fare sapere una cosa del genere?
Boh, secondo me alcuni dei commenti che ho citato sono abbastanza discutibili. Poi fate vobis... Vabbè che il povero corto del gatto non sarà il migliore, ma nemmeno in questo modo, ne?
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
suaimondi ha scritto:però insomma se non c'era modo o non c'era tempo o voglia di descrivere cosa accadeva, beh, "in un modo o nell'altro" non mi sembra un buon termine per spiegare la situazione.
Bastava dire "Ritorni sulla pista" e il problema non si poneva.
Io l'ho inteso come "in un caso o nell'altro", il che non rende necessarie ulteriori descrizioni.
Mornon ha scritto:Che senso ha, visto che poi la penalizzazione dei giudici diventa una stroncatura che pone automaticamente fuori il racconto da un qualsiasi podio?
Senza entrare nel merito della questione, volevo solo indicare come l'unico modo perchè il corto potesse entrare nel podio era che sia gpet che Rygar votassero 8. Già con un 7,5 e un 8 sarebbe uscito dal podio.
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abeas
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