Il mio giudizio a punti salienti l'ho espresso, ma come promesso analizzo con qualche dettaglio in più il corto, a beneficio dell'Autore.

Come detto, il corto è simpatico e divertente.
Molti hanno trovato poco caratterizzato l'aspetto "gattesco" del protagonista. Io l'ho trovato tutto dettagliato nel regolamento: le mosse, le nove (sette) vite, l'odio per i topi, i salti aggraziati, l'istinto da cacciatore, ecc ecc, sono tutti tipici dei gatti.
E' vero che, letto il regolamento e scelte le caratteristiche, nel corso del racconto c'è poco richiamo alle qualità del gatto in quanto gatto, che si comporta più come un incrocio tra il protagonista del gatto con gli stivali e l'omonimo personaggio di Shrek (entrambi erano comunque gatti: non conosco nessuno che abbia detto "sì vabbe, bello Shrek 2 e tutto quanto, ma il gatto sembrava più un uomo che un gatto").

Il difetto principale del corto, a mio parere, è che quelle che sembrano essere a prima vista le strade principali (est, nord, ovest) si rivelano invece percorsi secondari, e anzi del tutto saltabili senza conseguenze per la riuscita dell'avventura.
Cioè, nel primo (primo!) paragrafo mi viene chiesto se voglio ispezionare la zona o andare da qualche parte, e il mio pensiero è stato: "prima di abbandonare la zona per le strade principali, un'occhiatina voglio dargliela"). Invece non mi sono allontanato mai più, perchè il percorso principale era proprio stare fermi!
Insolito anche che nel primo paragrafo venga chiesto se vuoi tornare indietro e riferire al re (alla prima lettura non si sa che quel par 1 è un incrocio in cui si può tornare più e più volte nel corso del racconto).
I percorsi secondari sono tutti evitabili, anzi, è meglio evitarli perchè l'effetto principale è quello di perdere vite per ben poca ricompensa:
- nord: fino a 5 vite perse in cambio di un sacchetto di noccioline (che fa recuperare 1 vita);
- est: fino a 9 vite perse in cambio di un manuale di istruzioni (che ha un enigma che non sono riuscito a risolvere, e che comunque si può facilmente non usare);
- ovest: fino a 6 vite contro le faine (oppure 1 vita e 1 mossa persa), fino a 6 vite contro il tasso, ricompensa della password non assicurata.

Riguardo al percorso principale, il combattimento col robottone è strutturato in svariati paragrafi, a meno di non avere "artigli d'acciaio", nel qual caso lo scontro finisce in vittoria in un battibaleno.
E' quasi un peccato avere quella mossa (e io l'avevo e l'ho usata), perchè sembra un'opportunità persa per un combattimento epico.
Il combattimento finale col dottore si riduce a un check di abilità che o si hanno (nel cui caso la vittoria è automatica) o non si hanno (e allora è sconfitta automatica).

I tre finali sono tutti coerenti come esito in funzione di quello che si è combinato nell'avventura. Apprezzabile in particolare che i due finali migliori si ottengano grazie all'uso di codici che testano quanto della base segreta si è scoperto.
Un appunto fatto da tutti (e che faccio anch'io) è che si sarebbe dovuto accennare al fatto di usare l'alfabeto inglese di 26 lettere, oppure ancora meglio si poteva riportare una tabellina di conversione lettera=numero.
Anche il par 37, di destinazione dopo la conversione numerica, non è immediatamente riconoscibile come paragrafo esatto di uso del codice, se non alla seconda o terza frase (ma uno in genere si limita a guardare le prime parole, per evitare di leggere un paragrafo sbagliato che non ha niente a che fare con il prosieguo dell'avventura).

Molte e numerose le citazioni (voglio un elenco dettagliato dall'Autore!) che unite a un racconto scanzonato e divertente, rendono nel complesso il corto molto godibile.

(Voto: 7)

Ha ragione Mornon: al rogo i giudici!

No, affatto. Però quelle frasi che ho riportato gridavano vendetta e non ho potuto evitare di chiederne conto.
Ora i giudici hanno risposto, quindi caso chiuso...

Francamente nel mio immaginario i gatti possono avere 7 oppure 9 vite indifferentemente.

Rygar ha scritto:

Hai ribadito questo concetto due volte e temevo ci fosse un'incomprensione di fondo nei meccanismi di quest'anno.

No no, avevo capito benissimo. Criticavo il fatto di ammettere al concorso un'opera, sapendo scientemente che la si sarebbe penalizzata subito dopo, perchè non attinente.
Criticavo anche il fatto che questa cosa non è stata una leggerezza incidentale, ma una cosa pianificata per ammettere più corti possibile alla competizione, come hai riportato tu stesso.
Due errori che considero ancora tali, su cui comunque non mi interessa continuare a discutere e che mi piacerebbe che in futuro non avvenissero più, ben chiarendolo nelle prossime eventuali sessioni di concorso...