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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
Aloona ha scritto:Penso anch'io che la punteggiatura sia un problema moderno diffuso. E a volte pure la consecutio temporum. O_o;
Ma sai...
Torni a casa stanco, ti metti lì a scrivere fare un errore è facile, poi ho visto che se devo correggere gli errori degli altri sono un drago quelli che faccio io faccio un'enorme fatica a notarli e penso sia così per tutti per cui su quello chiudo volentieri un occhio.
Qui i paragrafi non sono collegati male, dài, si sente un po' di stanchezza verso la fine, quello si gli mancava davvero poco per essere un 10 pieno come il guardiano.
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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
gpet74 ha scritto:suaimondi ha scritto: quando si viene presi dalla trappola a cappio, ci si libera "in qualche modo". E questo cosa vorrebbe dire? Cosa dovrei immaginare, io, come lettore? L'unica cosa che ho immaginato è che l'autore non ha avuto il tempo (o la voglia) per sforzarsi un po' di più.
Bravo suaimondi!
Quando l'allievo supera il maestro... di cosa sto parlando? ma della vena gamberettiana del buon vecchio Suaimondi che sono riuscito a trasmettergli; questo commento sembra copiato pari pari da uno mio.
Siete proprio due compagni di merende...
come sempre, il gamberettismo da alla testa e ogni volta che ne sento parlare devo insorgere...
Il testo del corto dice:
"Se conosci e usi una delle seguenti Mosse riesci ad evitare la trappola:
Passo felpato
Salto aggraziato
Rotola e sgattaiola
Gatto con gli stivali
Altrimenti vieni sollevato di peso dal terreno e scagliato in aria avanti e indietro contro un paio di alberi, perdendo ben 2 Vite. Ricorda anche che, se usi Gatto con gli stivali, le tue tanto apprezzate calzature restano dentro il calappio e non potrai usare più questa Mossa.
In un modo o nell'altro ritorni sulla pista e, dopo alcuni minuti di ricerca, scopri delle impronte di topo poco distante."
Nonostante non mi piacciano tutte queste varianti all'interno dello stesso paragrafo, come ho già detto nel mio commento (se hai questo, allora succede quello, altrimenti questo, altrimenti quello), il senso della frase incriminata è chiaro: "che tu sia stato preso dalla trappola oppure no, che tu l'abbia subita o sei saltato via, sei sgattaiolato, sei rotolato o ci hai lasciato gli stivali in mezzo e ti sei divincolato...
"in un modo o nell'altro torni sulla pista".
cioè, criticherei TUTTO QUELLO CHE C'E' PRIMA, ma giusto quella frase no...
I gamberi possono restare sullo stomaco e provocare indigestione...
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
Boh, io non sono così rigido e non mi ritengo nemmeno gamberettiano. Tra l'altro il mio era solo un esempio... però insomma se non c'era modo o non c'era tempo o voglia di descrivere cosa accadeva, beh, "in un modo o nell'altro" non mi sembra un buon termine per spiegare la situazione.
Bastava dire "Ritorni sulla pista" e il problema non si poneva.
Comunque, in genere, trovo ben più gravi altri tipi di mancanze (come vuoti logici o problemi strutturali, che qui ho trovato solo nell'esempio del Foglio d'Istruzioni, oppure l'attinenza al tema, ma non ne ho tenuto conto in quanto considerato in gara, quindi per me va bene così. Tra l'altro nessun'altro ha evidenziato la cosa, quando invece si sono scagliati tutti contro l'Indiano che attraversava il deserto con una gamba sola, quindi magari sono io che ci ho visto sbagliato).
Il buongiorno si vede dal mattino. E' la giornata di merda che ti coglie completamente impreparato...
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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
Anche secondo me molti errori logici e di ritmo + mancanza scheda e refusi. Altrimenti anche io gli avrei dato un 10 pieno.
L'attinenza al tema mi pare presa però...
Ai postumi l'ardua sentenza...
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Re: I CORTI 2014 - Il Consiglio dei topi (30 giugno - 6 luglio)
Voto di Gpet74
Devo dire che questo "Consiglio dei topi" non mi ha convinto del tutto fin dall'inizio.
No, vabbè, il prologo e il regolamento mi sono piaciuti, anche se nel primo è subito evidente che, per quanto graziosa e favolistica sia l'ambientazione gli animali sono davvero molto, troppo, umanizzati. Infatti la sensazione perdura per tutto il Corto, durante il quale non mi sono sentito praticamente mai un gatto. Insomma, sono un gatto che pensa, parla, cammina e duella come un essere umano. A mio avviso quindi questo fatto colloca, da solo, il Corto, al limite dei paletti imposti dal bando, il che è di per se un difetto che va penalizzato.
Il regolamento è semplice e snello. Peccato che non mi sembri sia stato testato a sufficienza. Ad esempio nella mia prima partita avevo scelto: Passo felpato, Salto aggraziato, Rotola e sgattaiola, Cappa e zampa, e Assalto in punta di fioretto. Non sapendo come funzionano i combattimenti, ho scelto tutte abilità difensive e, a parte Assalto in punta di fioretto (Che si può usare una volta sola) nulla che mi permettesse di attaccare. Quindi ecco che giocare è diventato impossibile.
Insomma non ha senso la divisione tra mosse comuni e mosse avanzate, visto che non è che le prime sono meno potenti delle seconde, oppure l'uso di queste è più risolutivo di quell'altre. Avrebbe avuto più senso dividere le Abilità in Offensive, Difensive e Altro, imponendo al giocatore di sceglierne una per tipo. Così da ridurre il numero, davvero eccessivo, di abilità stesse e di rendere più equilibrati i personaggi, evitando che ne vengano creati di ingiocabili, come nell'esempio precedente.
Inoltre 13 abilità sono davvero troppe per un corto e, anche se il loro uso è gestito intelligentemente all'interno di stessi paragrafi, non se ne sentiva tutta questa necessità. Per dire, Vibrisse in allerta e Fiutata del cacciatore potevano benissimo essere unificate (brutto poi l'errore nella descrizione della seconda, qull'"ispira" al posto di "inspira").
Insomma il regolamento mi è parso ispirato da una buona idea di partenza ma poi gettato là e poco, troppo poco, testato.
Venendo alla storia in se la sensazione non cambia e rimane quella di una buona intuizione sprecata, forse più per mancanza di tempo che non di talento. Insomma, questa avventura ci viene proposta come un'investigazione, ma poi al primo paragrafo ci viene praticamente già detto dove andare.
Quel: "Hai il sospetto che questo possa essere il luogo ideale per le trame del Consiglio dei Topi" è un cazzotto nell'occhio, non ha proprio senso. Poi sotto c'è una lista di destinazioni di cui la prima è proprio quella giusta. Insomma, vorrei chiedere all'autore che senso ha fare scelte narrative e ludiche di questo tipo, perché secondo me affossano il Corto. Avrebbe potuto inserire la location finale dopo le tre strade che si dipartono dal crocevia, dando così la sensazione di star percorrendo una strada, di star effettivamente conducendo un' investigazione. Oppure avrebbe potuto dire, fin dal prologo, che il nostro alter ego felino doveva esplorare il Cimitero delle Carovane, al cui interno informatori del re avevano riferito di strani movimenti. In questo caso l'autore avrebbe risparmiato i paragrafi delle tre location supplementari (inutili e, spesso, a parte la città della Talpa, anche insipide) e avrebbe potuto sfruttare tali paragrafi per rendere più interessante il Cimitero delle Carovane. Insomma, sembra che, anche qui, l'autore abbia scientemente deciso di rendere il proprio Corto il meno interessante possibile e non ne capisco la ragione.
Ma a proposito del Cimitero delle Carovane. Mi duole dire che l'idea stessa del Cimitero, così come viene presentata, mi ha fatto rabbrividire per quanto è stupida e inverosimile. Essa riesce ad essere stupida e inverosimile persino in un mondo nel quale gli animali parlano, camminano su due zampe e duellano in punta di fioretto.
Ecco la presentazione di questa location fondamentale, attorno alla quale gira tutto il Corto: "Quando i mercanti [...] arrivano al Crocevia [...], tutti i mezzi di trasporto troppo danneggiati o oramai inservibili vengono abbandonati qui, come deposito di pezzi di ricambio per i viaggiatori che dovessero passarvi in futuro. Una abitudine che dura da secoli e che ha causato il sovrapporsi di migliaia di vetture e strutture di legno, ferro e tessuto, accatastate le une sulle altre in un ammasso senza fine"
Ma ci rendiamo conto di cosa l'autore cerca di spacciarci per verosimile? Io ho una carovana, m i si rompe un carro a 500 miglia dal Crocevia, o magari a 1000, e cosa faccio?
a) prendo le parti ancora buone che potranno tornarmi utili nel mio viaggio, chiodi, assi, ruote, ecc. e vado avanti, abbandonando quel che rimane del carro dietro di me?
b) Mi tiro dietro il carro per centinaia di miglia, sia le parti riutilizzabili che quelle inutili, probabilmente impiegando per questo altri carri e animali che, diversamente mi sarebbero serviti per cose più utili. Quindi arrivato al Crocevia mollo tutto lì: roba riutilizzabile e non, perché magari a qualcuno potrà servire in futuro.
Ora delle due l'una, o tutti gli abitanti di questo mondo sono cretini, oppure l'autore non ha speso mezzo secondo a pensare se quel che andava a descrivere avesse un senso.
Ma anche mettendo che tutti gli animali/abitanti del mondo siano degli stupidi che si trascinano dietro immondizia per mollarla al Cimitero, anche ammettendolo, dopo una stagione di pioggia, neve e variazioni climatiche, a contatto con il suolo, il legno diventa marcio, la stoffa imputridisce e le parti metalliche, chiodi compresi arrugginiscono. Insomma bastano due mesi con tre o quattro giorni di pioggia l'uno a rendere del tutto inutile lo scopo stesso per cui gli abitanti cretini di questo mondo fanno tutta sta fatica di portarsi appresso i carri rotti.
Potremmo dunque definire il Cimitero delle Carovane una cretinata al quadrato?
Mi dispiace ma l'ambientazione (perché il Cimitero è l'ambientazione del Corto) fa acqua da tutte le parti, non appena ci si scomoda ad attaccare il cervello ci si domanda: "Perché?" e l'unica risposta possibile è: "perché è fantasy!"; il che, lo sapete, mi fa fumare dalle orecchie. Quindi se anche lo stile di scrittura è tutto sommato buono, anche se molti personaggi sono simpatici e a discapito delle tante idee carine e dell'idea stessa della storia che non eera da buttare via, l'ambientazione priva di senso riesce ad affondare il tutto.
Per tanto è con dispiacere, perché il corto era partito bene e le idee erano molte e buone, mi trovo costretto a dare a questo lavoro un 5,5
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gpet74
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