Home Forum General Librogame e dintorni I Corti di LGL 2014 I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

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Il Sondaggione!!

Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

babacampione ha scritto:

Dal mio punto di vista questo è l'unico corto che interpreta in maniera ineccepibile la questione dello svantaggio...

Anche io la penso così.

monpracem
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Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

Come promesso ecco una breve recensione del corto a beneficio dell'Autore.

Come già espresso dai precedenti recensori, qui ci troviamo di fronte a un eccellente gioco da tavolo. Il corto in questione infatti è un misto tra un gioco di strategia e memory. La parte migliore del corto è proprio l'impianto di regole, molto elaborato, e in generale tutta la parte al di fuori dei paragrafi 1-36.
Il problema sta proprio nel fatto che i paragrafi 1-36, ciò che normalmente in un librogame rappresenta il gioco, qui stanno solo a indicare come è fatta la mappa delle stanze (non senza qualche errore) e la carta contenuta in ogni stanza. La narrazione è nulla, e d'altronde la posizione esatta delle carte nella mappa 6x6 è poco importante, perchè come dice l'Autore stesso nelle regole supplementari in fondo al corto, è possibile giocare anche con un mazzo di carte mischiate e disposte a griglia in un tavolo, abbandonando quindi la struttura precostruita proposta dentro i paragrafi 1-36, che di fatto diventano solo una specie di "esempio di disposizione delle carte". In realtà le carte nei par 1-36 non sono disposte totalmente a caso: ho perlomeno notato che gli assi sono tutti nei quattro angoli della griglia.

Ad ogni modo la partita proposta è tutt'altro che semplice, e arrivare alla fine seguendo il giusto percorso di carte richiede più di un tentativo trial-and-error, ottima memoria, un po' di strategia e anche un po' di culo.

Una cosa che non mi è del tutto chiara è come si affronta la seconda parte del gioco in solitario. Nelle partite di gruppo vince chi ha usato meno turni per detronizzare il proprio re. Ma nella partita in solitario? Come faccio a battere il mio record di velocità nella prima partita? O forse devo ricominciare da capo il gioco e fare un "tempo" migliore di quello della mia partita precedente? Ma allora basta giocare di merda la prima partita per vincere in scioltezza la seconda!

Ho notato due errori che invito l'Autore a correggere nella revisione: dal par 18 andando a sud si arriva al 25 (e non al 27); dal par 33 andando a nord si arriva all'8 (e non al 27).

Il mio voto finale è dato dalla media di tre punteggi: 10 per la componente ludica del gioco, 2 per la componente narrativa e 10 per l'ispirazione tratta da Calvino (ecco cosa mi ricordava tutto quanto mentre leggevo il corto!), -1 punto di penalità per l'uso della parola Aquisgrana: totale 7

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abeas
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Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

YAZTROMO!!! Vecchia canaglia!!! Ma sei un drago! Complimentoni per questo tuo proto-corto che spero veder diventare un vero e proprio libronostro (alla faccia di chi dice che non è un librogame tongue ). Ora ci spieghi se e come mai è incompleto e, semmai, come avresti voluto che fosse?

monpracem
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Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

Yaztromo? yikes2 yikes2 yikes2
Infingardo! Ma guarda te cosa ti sei andato a inventare!
Ribadisco che per me questo non somiglia a un Corto, ma come gioco regge alla grande!

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

Bravo Alessandro!

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
http://www.caponatameccanica.com

Mornon
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Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

Vorrei spiegare (a chi per caso fosse interessato) a cosa pensavo mentre mettevo assieme questo corto e magari rispondere a qualche domanda, ma la spiegazione e' un pelino lunga e ultimamente non ho ne' tempo ne' (soprattutto) neuroni a disposizione, per cui ci risentiamo tra qualche giorno.
Sono certo che l'attesa non vi pesera'.wink

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

Congratulazioni per la tua opera Yaztromo.  applauso
E per aver scelto le "rustiche" carte da briscola invece di picche, fiori ecc.. smile2

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

Yaztromo ha scritto:

Vorrei spiegare (a chi per caso fosse interessato)

Io, io lo sono!

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abeas
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Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

Premessa: questo intervento sara' lungo e noiosissimo: ve lo dico subito per cui poi non lamentatevi wink

Per prima cosa volevo chiarire che io scribacchio ogni tanto per divertirmi e per mantenere un po' di connessione con l'Italiano (dal momento che abito all'estero). Non ho nessuna velleita' letteraria ne di fare della letteratura la mia fonte di sostentamento (quella e' l'ingegneria chimica...) Normalmente inizio un sacco di progetti e gran parte di loro sono rapidamente cestinati e sostituiti da altri, che a loro volta presto verranno cestinati.
In generale questo non e' un problema perche' (avendo tutt'altro lavoro) non mi interessa tanto di finire qualcosa, ma piuttosto di rilassarmi, divertirmi, giocare con le idee (quest'ultimo e' un aspetto della mia vita che mi ha sempre accompagnato in ogni circostanza, dal lavoro, allo studio, allo sport, al divertimento, al teatro, alla goliardia eccetera).

Detto questo pero', a volte sento il peso di cominciare tanti progetti e non finirli mai e ho visto che, se mi metto con le spalle al muro, dandomi scadenze, alla fine li completo ed e' per questo che il concorso dei corti mi e' sembrata una buona scusa per obbligarmi a finire qualcosa.

Ultimamente, e ne ho parlato in diversi interventi anche su questo sito, le mie preferenze per quanto riguarda i librigame (sia per l'aspetto di lettura che di scrittura) si stanno decisamente orientando verso modelli tutta narrativa e zero regole, schede, tabelle, punteggi, dadi, oggetti... un po' sul modello de Il Sentiero, oppure gli SLTA (che pero' non ho mai letto con calma), o Time Machine (dei quali ho letto solo Missione a Varsavia), oppure Nome in Codice: Assad, per capirci (per non andare indietro fino a citare OULIPO). E non posso in questo contesto non citare Liberami, disse l'uomo. E non mi "piacciono" piu' i combattimenti, o almeno i combattimenti che si risolvono in modo meccanico e dove non ti e' permesso scegliere la tattica di combattimento adeguata da usare, ma devi solo aver culo coi dadi o con simili altre meccaniche.

La mia vita pero' e' fatta di sfide e volevo capire meglio, approfondire un po' quello che NON mi piace, prima di decidere finalmente di voltargli le spalle.
Dave Morris mi ha molto colpito in una sua intervista dove ha detto che i librigame sono un modello letterario amplissimo e che possono passare da estremi tutta narrativa ad estremi contrari dove c'e' zero narrativa e diventano praticamente un gioco da tavolo e comunque sono sempre aspetti dello stesso fenomeno. Al contempo ho letto con grandissimo interesse lirbigame scritti a scopi divulgativi / educativi, come quello di Djmayhem e quello di Stuart Lloyd presentato allo scorso Windhammer... insomma, le "barriere mentali" mi hanno sempre stuzzicato e quando le percepisco mi tremano le mani dalla voglia di abbatterle... e sono convinto che nella mia testa il concetto di librigame sia molto piu' riduttivo di quelle che sono le sue reali potenzialita'.
C'erano diversi altri aspetti "sperimentali" che mi incuriosivano da tempo e che avrei voluto provare.

Per questo avevo deciso ancora prima di vedere il regolamento che per questo corto avrei introdotto alcuni esperimenti:
1) la possibilita' di iniziare il corto da qualunque paragrafo a tua scelta
2) la possibilita' di giocare in piu' di uno
3) il fatto che "barare" (leggere in anticipo i paragrafi seguenti) sia accettabile, ma non dia grandissimi vantaggi
4) usare una meccanica che richiede l'uso delle carte (questa era soprattutto per te, Aloona), ma se carte dovevano essere, che fossero le carte da briscola!

Beh, il solo pensiero di introdurre l'uso delle carte mi ha fatto scattare il trip di Calvino (uno degli autori che ho maggiormente letto...) e non solo l'"ovvio" castello dei destini incrociati, ma anche le Lezioni Americane, e in particolare quella dove si parla della leggerezza e della letteratura come un lavoro di rimozione di parole... dove si va verso testi sempre piu' brevi e lievi, dove si toglie il piu' possibile. Un altro suo libro che mi e' riaffiorato e' il Cavaliere Inesistente che ha poi influenzato il tema della storia, assieme anche alla canzone di De Andre' (e, non lo sapevo, di Paolo Villaggio), che per caso in quel periodo stavo ascoltando e riascoltando ossessivamente.

Quando poi e' uscito il bando, quante altre sfide mi sono ritrovato ad auto-lanciarmi!!!
a) Lo svantaggiato! Doveva essere uno svantaggio nella meccanica del gioco: essere sordo invece che cieco doveva diventare qualcosa con un impatto meccanico e non solo una storiella fatta di parole!
b) I 50 paragrafi! Avrei scritto un corto con meno paragrafi di quelli massimi per un motivo intrinsecamente strutturale alla meccanica del mio corto, pur mantennendolo coerente con se stesso e autoconclusivo! Non mi sono mai piaciuti quelli che usano il massimo possibile di parole e paragrafi come se scrivere un racconto fosse come cercare di mangiare piu' caramelle possibili senza far arrabbiare la mamma...
c) il fatto che si potesse fare il regolamento lungo a piacere, mentre c'era un limite per le parole messe nei paragrafi! Ovvio: avrei messo tutta la storia nel regolamento e avrei ridotto i paragrafi a dei meri puntatori! Non avevo dubbi che qualcuno sarebbe venuto fuori con la cordella metrica a misurare il numero di parole e di paragrafi, ma questo era assolutamente l'ultimo dei miei problemi!
d) la sfida piu' difficile: trovare il tempo di scrivere questa cosina in un certo tempo che avevo a disposizione, tra tante altre cose che avevo da fare.

Queste sono le sfide che mi ero posto e, devo essere sincero, ho riletto il corto assieme a voi parecchio tempo dopo averlo scritto (credo di essere stato il primissimo a mandarlo, circa all'inizio della finestra temporale disponibile, e poi non ci ho piu' pensato...) e quello che ho letto mi e' piaciuto in quanto rappresentava il mio stato d'animo e quello che volevo scrivere in quel momento in risposta alle mie auto-sfide. Non mi sono piaciuti pero' i refusi che sono rimasti nel testo e per quello, quando li ho ritrovati, mi sono auto-attribuito il titolo che potete leggere alla mia sinistra.

Devo dire che quando (nella mia testa), tutte le tessere del mosaico sono andate a posto e mi sono reso conto di quello che sarebbe saltato fuori, sono stato il primo ad essere stupito e confuso, ma poi ho sorriso e sono andato avanti lungo quella strada.

Alla fin fine, se non si fanno esperimenti estremi al concorso dei corti di LGL (che per diversi corti ha piu' autori che votanti...) ma quando li facciamo, questi esperimenti?!? Sapevo che la cosa non avrebbe sollevato grandi consensi (e voti).... ecchissene! (vedi anche commento al corto di Apologeta)

Ci ho messo un bel po' a far girare tutti gli ingranaggi come volevo e a dargli un senso compiuto, ma, sinceramente, ero straconvinto di aver aderito al regolamento (difatti a quanto pare ogni giudice aveva un motivo diverso per squalificarmi, a parte l'uso della parola Aquisgrana...):
- se per Dave Morris un gioco da tavolo trasformato in librogame e' una possibilita' accettabile lo e' anche per me (pazienza se non tutti son d'accordo)
- lo svantaggiato per me e' svantaggiato, e difatti se sei monco i mercanti non ti danno nessun credito, mentre se sei gobbo ti danno il credito che la tua posizione si merita. Se ricordate la storia di Carlo Magno, ci sono un Pipino il Gobbo, figlio (naturale... ma di figli "bastardi" con la corona all'epoca e nelle epoche successive ce ne sono stati a bizzeffe....) primogenito di Carlo Magno il quale ebbe sempre nessun credito proprio a causa della sua gobba (venne brevemente usato per una congiuretta di palazzo e poi subito spazzato via a calci in culo....). Sempre all'epoca c'e' la storia di papa Leone, che venne assalito dai suoi nemici che gli ferirono gli occhi e la bocca per renderlo muto e cieco e lo deposero proprio per questi motivi (ma con l'aiuto di Carlo Magno si curo' e torno' alla carica...).
Onestamente, mi sembrava di aver ottemperato a questa condizione, ma evidentemente non ho reso la cosa chiara a sufficienza.
- all'inizio i paragrafi erano esclusivamente dei puntatori (nord-sud-ovest-est), con TUTTO il testo nel regolamento. Poi ci ho giocato un po' e ho deciso che, per quanto avessi tutte le intenzioni di fare un lavoretto "estremo" era meglio andare un pelino in contro al lettore con un po' di regolamento ripetuto.
Non avevo trovato nessun riferimento specifico nel regolamento che indicasse che la "trama" o la "storia" doveva per forza essere nei paragrafi numerati e non poteva essere invece compreso tra il titolo e il regolamento/introduzione. A me lo spostamento di questa prospettiva, dopo un primo momento di sorpresa, ha fatto sorridere...
- Il testo e' aderente alla storia come e' aderente alla storia l'Orlando Furioso (tra l'altro un po' dopo questo corto mi sono messo a fare un lavoretto proprio sull'Orlando Furioso!), oppure il Cavaliere inesistente, oppure l'Adelchi di Manzoni, oppure Carlo Martello ritorna dalla battaglia di poitiers, dove viene chiamato "Re Carlo" anche se non aveva esattamente quel titolo, come e' stato fatto notare in precedenza... comunque diciamo che il tema di Carlo Magno mi era entrato in testa in modo trasversale, ma probabilemnte le carte da briscola aiutano in tal senso e su quella base ho costruito le classi, la meccanica, la storia (vi assicuro che io la trama la vedo... magari sono impazzito, ma la storia di uno che inizialmente e' ingiustamente escluso dalla corsa al potere a causa di un handicap, si mette a tramare con tutti i pezzi grossi di palazzo per conquistare sufficiente credibilita' per assumere il potere, cosi' facendo scopre che tutti i massimi esponenti del potere hanno alle spalle dei segreti inconfessabili (che normalmente sono custoditi dalle persone piu' inaspettate) e che, oltre a scoprire i loro segreti bisogna prima anche avere una gran credibilita' personale per poterli veramente "eliminare"... beh, per me e' una storia, ha una sua logica e una sua progressione. Se non sono riuscito a comunicare questo, mi spiece.

Meglio che continuo in un altra risposta...

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Yaztromo
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Re: I CORTI 2014 - Sangue e intrighi alla Corte di Aquisgrana

-Abbastanza spesso ho messo alla fie di un lavoretto un testo di una conzone (o parte di essa) che in quel momento mi frullava per la testa oppure che in qualche modo mi ha influenzato. L'ho fatto anche questa volta. Mi spiace che abbia dato fastidio.
-I finali per me ci sono tutti: a parte quelli dove si muore in svariati modi, c'e' la possibilita' di finire la credibilita' rimanendo un privato cittadino,oppure puoi diventare Re di Denari, oppure Re di Bastoni, oppure Re di Coppe, oppure Re di Spade (senza diventare Imperatore), oppure infine si puo' diventare Imperatore. Per me sono piu' di tre. Mi spiace che la cosa non sia risaltata sufficientemente.

Comunque ho accettato senza nessun problema la squalifica, credetemi (tanto non era la classifica che mi interessava, evidentemente), tranne un commento che mi ha veramente confuso:

EGO ha scritto:

non c'è nemmeno un epilogo.

regolamento scritto anche da EGO ha scritto:

Non è previsto l'utilizzo di un Epilogo.

- Ovviamente per poter cominciare a giocare da qualsiasi paragrafo a tua scelta, i finali devono essere inclusi nel regolamento anziche nei paragrafi numerati, ma non c'e' nessuna regola contro questo, che io sia riuscito a capire.

-I paragrafi, giocoforza, dovevano essere 36, per motivi strutturali, ovvero che 40 carte da briscola, meno i quattro fanti, fanno 36 (che poi mi e' venuto proprio a fagiuolo per fare una griglia di stanze 6 per 6). Ovviamente TUTTI i paragrafi sono di "combattimenti" (beh, il testo dice che li devi convincere a passare alla tua fazione e concederti credibilita', ma come meccanica di gioco e come se fossero combattimenti). Non si potevano proprio aggiungere altri paragrafi senza snaturare l'impianto del corto!

Gran Maresciallo Rygar ha scritto:

Insomma, invece che "3 di spade" mi sarebbe piaciuto trovare la descrizione di una sala, con un personaggio intento a fare qualcosa da attirare alla nostra causa, e dei paragrafi appositi per le instant death e corridoi vuoti dove possiamo però procurarci degli aiuti

Beh, cosi' ci sarebbero voluti come minimo una decina di paragrafi per ogni maggiorente.... visto che i maggiorenti sono gia' 36, si arriva tranquillamente a 360 paragrafi... un librogame completo!

gpet74 ha scritto:

Inoltre non si può certo dire che all'autore sia mancato lo spazio o il tempo di costruire una ambientazione e una storia, anche, magari, solo abbozzati, con le quali rivestire il suo ottimo regolamento. Ha sfruttato appena 36 paragrafi dei 50m concessi ed ha scritto meno di 3000 parole a fronte di 15.000 concesse. Insomma leggendo questo lavoro non riuscivo a capacitarmi del eprchè mai fosse stato spedito in tal fatta.

Ero certissimo che questo commento sarebbe saltato fuori, ma non me lo sarei aspettato da gpet che si fosse messo a giudicare i corti con la bilancia e la cordella metrica: se poi vai a contare le parole totali dei corti, vedrai che, una volta aggiunti i regolamenti, le parole ce le ho messe anch'io. Non c'era scritto da nessuna parte che le parole nei paragrafi avrebbero pesato nei giudizi piu' di quelle nel regolamento...

- Sono ben contento di aver fatto un corto che si puo' cominciare da dove vuoi, ma l'aspetto del gioco di gruppo forse si sarebbe potuto gestire meglio, per quanto ci abbia messo una certa attenzione e abbia cercato di coprire tutte le varie possibilita' per uno, due, tre e quattro giocatori.

-Il fatto che ad un certo punto il gioco si "scopre" e ci si ritrova davanti ad un solitario di carte, quando ci sono arrivato, come soluzione, mi ha dato un pelo di vetigini, ma alla fin fine i giochi di carte sono giochi di potere, dove vinci giocandole bene e al momento giusto. Inoltre, gli uomini di potere che ho conosciuto alla fin fine trattano tutti come carte da gioco: ti guardano, si, ma in filigranz l'unica cosa che vedono e' quanto vali nella meccanica del gioco e a che gruppo di potere (seme) appartieni.
Per questo motivo, come detto, ho sorriso e sono andato avanti per questa strada.

- Un altro aspetto e' quello della difficolta': e' difficile capire se e quanto difficili sono i tuoi giochi: a me questo e' sembrato piuttosto facile e anche per questo ho inserito elementi di velocita' di conclusione. La mia impressione e' che, comunque si riesce a finirlo, se non si sceglie come punto di partenza una casella di instant death e poi si fanno scelte logiche (anche in base alla conoscenza dei paragrafi circostanti), pero' i pochi che hanno avuto l'ardire di giocare mi dicono che hanno trovato il gioco difficile da completare... boh... sono confuso...

-Ah... ho anche fatto un mini-esperimento inserendo le descrizioni delle stanze e dei vari maggiorenti... praticamente venifa fuori una sequela di 36 - 4 (assi) - 4 (re) = 28 stanze con gli arazzi cosi' e cosa', personaggi piu' o meno magri o grassi, con la vocetta piu' o meno gracchiante, il labbrino cosi' o cosa', il sopracciglio piu' o meno sollevato... due palle! cose da far mancare l'aria e lasciare immediatamente scorrere l'occhio fino ai fatidici Nord-sud-overst-est... aggiungere altre storie con impatti sulla meccanica del gioco (tipo quelle degli assi e dei re) sarebbe stato veramente una complicazione eccessiva (gia' cosi' le regole sono sufficientemente pesanti e non e' stato facile renderle un pelino piu' scorrevoli di come erano alla prima stesura)

- Un'altra cosa in generale: se a qualcuno interessa o fa piacere prendere questo lavoro e svilupparlo come vuole (come librogame o come gioco da tavolo), io non ho nessun problemi. Ci facciamo due chiacchiere e poi potete farne quello che volete. Io ho gia' altre idee che mi frullano per la testa...wink

C'e' altro che ho tralasciato?

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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