Questo sito è un'oasi di gentilezza in effetti...
Adesso mi piacerebbe tanto una risposta da Mornonno, che a quanto pare riesce non solo a farsi rispondere, ma addirittura a pubblicarne a manciate alla volta. Svelaci come far si che ci rispondano!

Va be' ragazzi, non potete aspettarvi che tutte le case editrici rispondano a tutti... con la quantità di robaccia che ricevono, e considerando che molti aspiranti scrittori prendono malissimo le lettere di rifiuto, mi sorprenderei piuttosto di ricevere anche solo una circolare come quelle che riceveva Snoopy!

EGO ha scritto:

Va be' ragazzi, non potete aspettarvi che tutte le case editrici rispondano a tutti... con la quantità di robaccia che ricevono, e considerando che molti aspiranti scrittori prendono malissimo le lettere di rifiuto, mi sorprenderei piuttosto di ricevere anche solo una circolare come quelle che riceveva Snoopy!

Quello che dici è alquanto ovvio. Quì si parlava piuttosto di una assenza di conferma di avvenuta ricezione, che spero sarai concorde sia un gesto di cortesia indipendente dalla qualità del contenuto del messaggio stesso. Comunque l'arcano è svelato: serve facebook, che tristemente io detesto e non uso tranne che per casi di vita o di morte.

Stavolta non sono d'accordo. Una risposta, anche di rifiuto, non si dovrebbe negare a nessuno. Tre righe standard anche da copincollare occupano meno di un minuto e dimostrano professionalità e attenzione.

Mornon ha scritto:

Una risposta, anche di rifiuto, non si dovrebbe negare a nessuno. Tre righe standard anche da copincollare occupano meno di un minuto e dimostrano professionalità e attenzione.

Con illustri eccezioni: lo Studiogiochi, che organizza il premio Archimede per l'invenzione di giochi da tavolo, invia sempre una risposta (anche se standard) ai giochi che non si qualificano per il turno successivo. Lo fa almeno da vent'anni, e lo faceva anche quando non c'era internet, pagando quindi le 800 lire di francobollo per spedire la risposta.
E negli anni Studiogiochi si è affermato per professionalità. Perché il gioco è una cosa seria.