Ma sul nuovo gioco invece nessuna info aggiuntiva?

nella campagna che ho giocato io prima di passare a d&d 4 ed. il mio gruppo era composto da un elfo arciere, un rohan cavaliere, un nano guerriero e un numeroneano guerriero mago e tutto sommato si giocava bene, considerando c he la magia è molto rara...

Mornon ha scritto:

bisogna comunque essere consapevoli delle regole della magia e degli oggetti magici per quelle occasioni in cui i personaggi entrano in contatto con spettri, creature di mordor e altri nemici "magici"..

Mi pare ragionevole.
Certe campagne che mi hanno raccontato ambientate sulla Terra di Mezzo erano guastate da troppi incontri con spettri, mostrini, mostroni, troppa magia, troppi oggetti magici: alla fine sembrava Toril coi toponimi cambiati.

il massimo che sono riuscito a scovare è molta "magia elfica" delle rune, del canto e della preghiera (che è più che altro una emanazione controllata del loro potere interiore), alcuni accenni ad "allievi di Saruman" e ad un qualche circolo di sapienti gondoriani a Minas Tirith..

Concordo.
Però Tolkien ha messo un certo equilibrio, mi pare, nel senso che le creature quasi invincibili:
1) non sono poi così tante,
2) generalmente il fatto che bazicchino in un posto è fatto notoreo,
3) incontrarle per sfiga o perché l'hai fatta davvero grossa ci sta.

Quello a cui fai riferimento in effetti è un bel problema
Il mio mentore mi aveva raccontato che il primo master con cui ha giocato all'inizio narrava in stile picchia duro a scorrimento: tu incontravi un mostro e o vincevi o morivi di scappare non c'era nemmeno da parlarne. Lì un incontro sfigato ti ammazzava senz'altro.
Più o meno tutti gli altri master che ho incontrato io, ou contraire, erano più possibilisti: ovvero se era il caso poteri provare a telare.

Poi dopo il fattore umano segue quello meccanico.
Parlo di gruppi senza magia ovviamente.
Cioè secondo me in GURPS, con Simulacri, volendo, se proprio non vai a sbattere contro il Balrog un gruppo un po' scafato senza magia ce la fa ad attraversare Moria: stai nelle sale alte e illuminate (su Arda più è fitto il buio e peggio è), punti dritto all'uscita, usi molto le abilità "da ladro" e fai tutti i colpi mirati che puoi.
Secondo me, he.

Con lo Storytelling: se hai un Mage (e secondo me gli Istari li simuli benissimo con un Mage) un mago nel gruppo fuori ti ci porta (come da libro) specie se si chiama Gandalf . Il problema è che sei un mortale visto che non sei capace di assorbire i letali e hai solo 7 livelli di ferite, se provi ad attraversare Moria e facilissimo che tu ci resti secco. Un gruppo di mortali, anche eroici, se non sono tutti dei ninja non ce li vedo a uscirne vivi ma tutto può essere.
In D&D dalla Cyclopedia fino alla 3.5 se non c'è un chierico ambulanza o sono tutti ladri esperti o dall'altra parte non ci arrivano, il mago aiuta, se ha un buon parco incantesimi ma per le edizioni a cui ho fatto riferimento senza chierico l'unica cosa che ti salva è un carrello della spesa pieno di pozioni.
...E sfigatamente il sistema ti incentiva a far fuori tutti i nemici che riesci a raggiungere.

USnB: se lo chiedete a Viridovix è meglio.

Poi come verrebbe con Solar System, Agon o qualche altro gioco New Wawe non riesco a immaginarlo. Però nel film dove c'era l'elfo che invece di incoccare scarrellava a me, non so' perché ma se ci ripenso mi fa tanto Agon (vabbé in Agon non ci son le armi magiche) e Solar System.

Io su Arda non ci ho mai giocato né narrato dovessi mai farlo piglierei una di quelle aree che si sa che esistono solo di nome o poco più, tipo l'Harad, e mi scatenerei lì a me i Guerrieri dell'Harad vicino e lontano mi stanno simpaticissimi anche se sono dei cattivoni.

Senno, altra idea che mi venne leggendo il Silmarilion, è che siccome su Arda c'è un fotio di rovine e di civiltà scomparse fu quella di fare una campagna Tomb Raider incentrata su una mezz'elfa (che ha scelto di vivere da umana) archeologa con la sesta di reggiseno.
Non mi ricordo dove, ma da qualche parte avevo trovato la pubblicazione di un carteggio di Tolkien che, tra le altre cose, spiegava come e qualmente fossero fatte le rovine di Arda (alcune più egiziane e altre più classiche).

Comunque mi aspetto grandi cose dagli autori di Lex Arcana: gran giocone purtroppo finito nel dimenticatoio insieme a molte belle cose edite dalla Nexus.