Yaztromo ha scritto:

Egragio Commendator Phantomfh ,
ho appena controllato il suo fascicolo    e ci risulta che lei abbia acquistato per euro 250,50 una copia di Sfida di Coppa passata per la lavatrice (detergente utilizzato: Conan, la candeggina barbara, violenta e sanguinaria, programma utilizzato: 90 gradi con centrifuga extra prolungata ).
Non abbiamo quindi dubbi che lei possa cacciare senza problemi e sull'unghia 24,95 euro per fare suo almeno un volume de Il tesoro della regina per il suo personale uso e consumo, nonche' altre nove copie (per fare pandan con la spesa per Sfida di Coppa precedentemente menzionato) allo scopo di regalarle tra i suoi parenti e conoscenti, permettendole cosi' di acquisire un superiore stato sociale e considerazione 
Distintivi saluti.

"Io Sfida di Coppa non l'ho mai preso, dico sul serio, avevo una gomma a terra..."

Mornon ha scritto:

Sarà in distribuzione in tutti i canali che distribuiscono Savage Worlds in Italia, ovvero il sito Jollytroll.it e tutti questi negozi e distributori qui: http://www.savageworlds.it/catalogo/

Uh? Ho scoperto che ne ho uno a cinque minuti d'auto da casa!

Mornon ha scritto:

Anzi, il librogame è studiato per poter essere giocato in tre modi:
- per chi conosce Savage Worlds e vuole giocare "expert";
- per chi non conosce Savage Worlds e vuole imparare (può accedere giocando a un tutorial passo passo e trova le regole semplificate in appendice;
- per chi vuole giocare senza regole e lanci di dado (ma con una complessità superiore a una storia a bivi).
In teoria è anche un entry level per conoscere e apprezzare Savage Worlds.

Bravo Mauro! Lo prenderò senz'altro, anche perché non vorrei fare arrabbiare troppo Yaztromo!

Mi è arrivato ieri.
Devo dire che il servizio di consegna, a fronte dei 5 euro, è di una qualità enorme. Sono stato tenuto informato costantemente sulla posizione del pacco, inoltre questi mi è stato recapitato in 24 ore, manco fosse stato un paccocelere1, che però costa il doppio in posta.

A parte questo, ieri sera, anche se cascavo dal sonno, ho voluto ugualmente dare una rapida scorsa al prodotto. So quanto sia importante per un autore ricevere feddback e non volevo lasciare Mornon senza.

La prima cosa che mi è saltata all'occhio è che il nome "Mauro Longo" non compare da nessuna parte, né in prima né in quarta di copertina e neppure sulla costa. Lo si può vedere, scritto piccino piccino, solo a pagina 3.
Come mai quest'attacco di modestia? Vabbè, non sei Stephen King, il cui nome sulle copertine è spesso scritto in caratteri più grandi del titolo stesso... però non mettere proprio il nome dell'autore mi ha fatto strano.

E a proposito di dimensioni del carattere. Ma che dimensioni hai utilizzato per il testo? A occhio mi sembra un TNR8, in ogni caso è dannatamente piccolo e, anche solo dopo un quarto d'ora di lettura, alla luce artificiale di un abat-jour, già affatica la vista. Personalmente credo che un TNR 10 sarebbe stato assai più leggibile. Certo questo avrebbe reso più spesso il volume,  ma anche questo non avrebbe guastato. Sarà che ormai, tra Mizar e l'Eretico mi sono abituato a tomi di mole considerevole, ma l'impressione è di un volume piuttosto esile.
Nota: Impressione fallace, intendete. In realtà, con il fatto che è, scriitto con caratteri microscopici il volume con i suoi 400 paragrafi permette sicuramente una buona e prolungata esperienza di lettura.

Un'altra cosa che mi ha leggermente indisposto (ma forse sono io che sono fissato su tali formalità) è che il testo non è giustificato ( ) . Diamine! Io pensavo che giustificare il testo, in un opera letteraria fosse obbligatorio. Per legge.
Già che ci sono continuo ad elencare le cose che mi sono piaciute poco, ad una prima vista.
Parliamo dei numeri di pagina. Vero, sono scritti in una dimensione differente da quella dei numeri di paragrafo, però con la stessa identica formattazione (due linee che corrono verso il centro, dove c'è il numero) e secondo me possono creare confusione. Tantopiù che la loro presenza mi pare (ma potrei sbagliarmi) del tutto inutile. In un LG inserire i numeri di pagina può essere utile se si tratta di una raccolta (come i Corti, ad esempio) per cui c'è una legenda che rimanda ai vari capitoli o racconti o blocchi narrativi, rintracciabili grazie al numeri di pagine. Ma in un normale LG questi sono utili come capezzoli su una corazza (cit. G.G. Martin).
Per finire con la carrellata di cose che hanno fatto storcere la bocca al gpet non poteva mancare l'impaginazione. Non voglio tediarvi troppo con questo argomento. Nella sezione LNaCV ho pubblicato un manuale per l'impaginatore. Basti dire che l'impaginazione di questo LG contravviene a molte delle regole che mi sono inventato ho illustrato in tale manuale, con paragrafi che terminano spesso, anzi spessissimo nella pagina sx successiva a quando sono cominciati.

Venendo all'aspetto positivo non posso che sottolineare la grande qualità letteraria dell'opera. Che Mornon scrivesse bene già lo sapevo, e questo libro me lo conferma una volta di più. Si capisce subito che alle spalle della storia c'è un mondo ricostruito certosinamente, Insomma una storia si appoggia all'ambientazione e non viceversa, come spesso accade.
Comunque ho letto solo una manciata di paragrafi, troppo pochi per esprimermi sulla storia in se o sulla coerenza della trama. Per questo vedremo più avanti.
per adesso mi sento di consigliare tutti quanti l'acquisto di questo volume. Non per gli ottimi motivi enumerati da Yaztromo, ma perchè è un libro piacevole da leggere e scritto bene.

gpet74 ha scritto:

La prima cosa che mi è saltata all'occhio è che il nome "Mauro Longo" non compare da nessuna parte, né in prima né in quarta di copertina e neppure sulla costa. Lo si può vedere, scritto piccino piccino, solo a pagina 3.
Come mai quest'attacco di modestia? Vabbè, non sei Stephen King, il cui nome sulle copertine è spesso scritto in caratteri più grandi del titolo stesso... però non mettere proprio il nome dell'autore mi ha fatto strano.

Interessante. non ci avevo fatto caso. Io sono l'autore unico del lg e l'ideatore, anche uno dei revisori e in realtà anche managing editor di tutta Savage worlds Italia, creatore e responsabile della linea Ultima Forsan. A un certo punto ho pensato che faccio anche troppe cose e non aveva senso mettermi in evidenza sul manuale. Ma è stato comunque un pensiero implicito, non molto conscio. In realtà molti dei nostri manuali non hanno l'autore in copertina. Ci saremmo equiparati senza accorgercene.

gpet74 ha scritto:

E a proposito di dimensioni del carattere. Ma che dimensioni hai utilizzato per il testo? A occhio mi sembra un TNR8, in ogni caso è dannatamente piccolo e, anche solo dopo un quarto d'ora di lettura, alla luce artificiale di un abat-jour, già affatica la vista. Personalmente credo che un TNR 10 sarebbe stato assai più leggibile.

Probabile. Alla fine però il librogame sarebbe lievitato troppo in numero di pagine. Per motivi editoriali, sforare  il limite attuale sarebbe significato un ulteriore rincaro in tipografia e nel prezzo finale, già troppo elevato.

gpet74 ha scritto:

Un'altra cosa che mi ha leggermente indisposto (ma forse sono io che sono fissato su tali formalità) è che il testo non è giustificato (  ) .

Vero. E' stata una scelta dell'impaginatore e grafico, mai usata altrimenti negli altri nostri manuali. Non so cosa avesse in mente, ma a me non ha dato fastidio, tanto che l'ho fatto lasciare così.

gpet74 ha scritto:

Parliamo dei numeri di pagina.

Abbastanza inutili, lo ammetto.

gpet74 ha scritto:

Venendo all'aspetto positivo non posso che sottolineare la grande qualità letteraria dell'opera. Che Mornon scrivesse bene già lo sapevo, e questo libro me lo conferma una volta di più.

ahahhahahahahaha non ti credo!!! Tu detesti come scrivo Coraggio, Giovanni... mena fortissimo!!

Ah, diamine! Spero vivamente che un simile OBBROBRIO sia stato corretto prontamente.

Tra l'altro ho rilevato già un azione decritta così: "inizi ad arramicarti..."

 

Diamine, ma lo sapete o no che ogni volta che leggo di qualcuno che inzia a fare una cosa mi vengono certi sfoghi sulla pelle...
Un azione si compie o non si compie, al massimo si pensa di compiere ma poi non la si fa, oppure si progetta (che è comunque un'altra azione i se compiuta), ma non si inzia. Inizi ad arrampicarti non decrive nulla. Andrebbe scritto che ti arrampichi, bòn...

Ecco, mi sono sfogato! Gliene ho cantate quattro a Mornon e a quella manica di incompetenti che gli hanno fatto da editor... uff.

    Contenti ora?
Se è così che mi volete è così che mi avrete!