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Re: Edizione Deluxe di Oberon
Onorevole Presidente,
stimati colleghi,
vi ringrazio per gli apprezzati interventi precedenti. Vorrei tornare sull'argomento in oggetto, ovvero illustrandovi il mio giudizio sulla prossima uscita in cofanetto delle avventure del giovane Mago Grey Star, in Italia conosciuto come Oberon.
Ebbene, mi sia concesso esprimere parere favorevole a siffatta ristampa di qualità, sia per ottenere una (ma magari anche più di una) copia di fattura superiore, si parla infatti di copertina rigida e nuove cover appositamente realizzate, dei quattro libri della saga del Magnamund Meridionale (che sia chiaro, è da considerarsi una perla del Mondo Deveriano, spesso messa in secondo piano dagli eventi apparentemente più importanti del Nord del Magnamund) sia perchè certamente ne verrà elaborata una traduzione più accurata.
In tal guisa, cari colleghi, ritengo l'operazione non afferibile a una mera ristampa in copertina morbida che raschia il barile della nostalgia (ingrediente comuque principale della ricetta), dunque soggetta a detrimento dato dal tempo che scorre indefesso e inarrestabile, bensì a un rinnovato interesse verso una saga che comunque completa l'opera di rivitalizzazione del marchio Lupo Solitario & Famiglia.
Non dimenticate poi che sarà l'Italia a ospitare sui suoi scaffali l'avventura numero 29 di Lupo Solitario (e i suoi confratelli) per cui a chi lamenta la mancanza di "qualcosa di nuovo" rammento che si profila all'orizzonte una ottima new entry che, in un mercato ormai di nicchia come quella dei librigiochi, rappresenta un notevole passo avanti per quanto riguarda l'opera di Dever.
Inoltre, nonostante gli anni di vacche grasse siano passati, esistono e resistono alcune produzioni nuove, dai Librinostri a Destiny Quest, dai Corti di Librogame's Land al Tesoro della Regina, senza contare i libri di Cranio Productions, la riedizione di In cerca di Fortuna di Angiolillo, il numero 0 di Ninja e tutte le opere in inglese...etc etc...
Concludo votando SI all'edizione 2016 Deluxe di Oberon, edita da Vincent Books. Grazie.
In questo libro il protagonista sei TU!
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Re: Edizione Deluxe di Oberon
Pesatori ha scritto:si diceva che le case oltre a fare riedizioni dovrebbero pubblicare anche qualcosa di nuovo
Lo fanno gia'.
La mi considerazione e' che, dopo aver chiesto per anni alle case editrici di pubblicare anche qualcosa di nuovo oltre alle riedizioni, quando finalmente lo fanno continua ad esserci molto piu' interesse nelle riedizioni.
Sicuramente sono io che non capisco.
Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione. Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.
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Re: Edizione Deluxe di Oberon
Seven_Legion ha scritto:Di cio', in effetti, si trova riscontro non solo sul nostro forum ma anche a livello internazionale. Tanto per citare un esempio, il recente topic in cui discutevamo di Westward Dystopia, A Post-Apocalyptic GameBook, e' un gioco nato come APP ma che ora si propone di stampare su cartaceo... dimostrazione evidente che persino i gameBook per computer sono ancora pensati unicamente nello stesso formato di 30 anni fa e non sfruttano minimamente le capacita' potenziali del mezzo, limitandosi ad automatizzare la mappa o il lancio dei dadi. Altrimenti non sarebbero banalmente "stampabili" su carta.
Per fare un paragone coi nostri cugini delle Avventure Testuali, sarebbe come se quella comunita', invece di andare avanti, pretendesse di continuare a programmare le adventure col BASIC del Commodore 64 e magari imponendo di stare sotto i 64 kbye, in omaggio al periodo " d'oro" che hanno avuto anche loro trentanni fa.
Il paragone regge, in parte, nel mondo dei videogiochi se consideriamo il recente fenomeno "indie": giochi nuovissimi che a livello grafico, sonoro e (non sempre) di impostazione e struttura di gioco, si rifanno a quelli del passato, specialmente all'epoca 8-bit.
In parte per motivi tecnico-economici: per programmare giochi 3D ci vogliono soldi, tempo, grande perizia tecnica, e team di molte persone. Spesso i programmatori indie mancano di tutto questo (ci sono giochi programmati da una sola persona).
Ma è anche vero che una buona fetta di questi programmatori fanno giochi del genere perché si ispirano direttamente ai giochi che giocarono... esatto: 30 anni fa. E sebbene alcuni siano originali e il gameplay sia decisamente moderno, è inutile negare che in molti casi, c'è una certa pigrizia di fondo che spesso si traduce nello spudorato riciclaggio di situazioni ed elementi già visti e rivisti nei classici. E il problema è che la maggioranza del pubblico (che, inevitabilmente, è composto in massima parte di nostalgici che anche loro vissero "in diretta" i classici di 30 anni fa) apprezza maggiormente questi giochi PROPRIO PER le citazioni (ossia i plagi) e il "feeling" di "old school", sorvolando su plateali carenze di originalità e di design.
Tradotto in linguaggio librogame, è come quando oggi qualcuno (e ce ne sono tanti) scrive la sua personalissima (ma nemmeno tanto) versione dello Stregone o di Deathtrap Dungeon.
La verità è che una grossa quota dei medium odierni è in mano alla nostra generazione, che è cresciuta con film, giochi, libri ecc degli anni Settanta e Ottanta, e non può fare a meno di citarli pedissequamente, non avendo il talento o gli stimoli commerciali necessari a fare il salto di qualità e innovare.
Seven_Legion ha scritto:Come si esce da tale circolo vizioso? Una possibilita' sarebbe quella di iniziare la vera evoluzione del LibroGame, superando gli schemi mentali e sfruttando le possibilita' offerte dal computer, con avversari "raccontati" ma dotati di reale intelligenza artificiale, mondi realmente simulati, testo del racconto variabile e non piu' fisso etc...
Si passerebbe da una situazione: " gioco per nostalgia ma pensando che avrei meglio da fare"
a un: " lo gioco perche' e' una figata e non mi fa pentire di un film o una APP viste in meno" !
Tutto giusto, ma allora non sarebbero più "librogame". O meglio, non lo sono, perché di fatto questi prodotti già esistono e, come si è discusso in altri topic, non hanno più molto di ciò che erano i librogame.
Dave Morris ha scritto di recente un articolo in materia sul suo blog, e anche lui evidenzia come, secondo alcuni, la parte testuale dovrebbe essere minima o addirittura inesistente, in quanto superflua... ma allora, il prodotto finito che cos'ha a che fare con il librogame, o "letteratura interattiva" che dir si voglia? È un videogioco, o "software di intrattenimento" che dir si voglia.
La app di Sorcery! è un videogioco basato sui librogame di Steve Jackson. Non è la versione digitale dei libri di Steve Jackson. E ha ben poco a che vedere con un librogame.
Yaztromo ha scritto:Benissimo! Ma allora smettiamo di scrivere sulla discussione della riedizione di Oberon che siamo stanchi delle riedizioni di tutti i tipi e che vorremmo materiale nuovo.
Se lo volessimo veramente, il materiale nuovo (finalmente) c'e'.
Il materiale nuovo c'è e ne siamo tutti molto contenti.
Il fatto è che passare sul forum, leggere una notizia e scrivere un post en passant è liberatorio e richiede assai meno tempo che leggere il materiale nuovo.
Guardiamo in faccia la realtà: in una settimana, meno di 20 utenti di LGL riescono a leggere un Corto e a darne un parere. Non importa se è per REALE E TOTALE mancanza di tempo, o se è per mille motivi che poi camuffiamo sotto la frase "non ho proprio avuto tempo".
Figuriamoci leggere (e commentare in dettaglio) un LibroNostro.
Che poi quello delle riedizioni è un fenomeno interessante e perverso.
Io sono abbastanza convinto che a comprare le riedizioni di certe opere, soprattutto fumetti e - presumibilmente - librogame, siano sempre le persone che hanno comprato la prima edizione.
Io stesso possiedo 2 edizioni inglesi e una italiana del Signore degli Anelli (ne avevo 2 ma una l'ho venduta), ho acquistato 2 edizioni di Dragon Ball, 2 edizioni di Card Captor Sakura, i Peanuts in edizione cartonata gigante e in volumetti brossurati, alcune saghe Disney in duplice o triplice copia (in edizioni differenti), stavo comprando la seconda edizione di PK (che grazie a Dio venne interrotta dopo 11 numeri), sto comprando Rat-Man Gigante nonostante abbia tutta la collana "regolare", e in più occasioni ho acquistato almeno il numero 1 della riedizione di un fumetto che già possiedo. Inutile dire che qualche anno fa comprai tutte le riedizioni EL di Ninja e Oberon più i LS Expanded, possiedo il numero 1 e 3 di LS Vincent Books, ho comprato le recenti ristampe di Fabled Land e Blood Sword (per intero) e Ninja (un paio di volumi).
Se un giorno, a casa di qualcuno, vedessi una libreria con tutti i numeri di Dylan Dog prima edizione + 1° e 2° ristampa + Collezione Book + GrandeRistampa + Collezione Storica a Colori, ecco, non penso che sarei affatto sorpreso
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Re: Edizione Deluxe di Oberon
volevo spiegare meglio il mio punto di vista: e' prevedibile che qualcuno tenti di ammodernare il LibroGame, come e' molto probabile che lo faccia nel modo sbagliato. Mettiamo ci sia la moda dei motori 3D ed ecco che certamente qualcuno fara' delle APP che sono sempre i vecchi LibroGame tranne che i combattimenti saranno magari "arcade" tra animazioni 3D. Basta per proclamare che si e' fatto un passo avanti? No, perche' in realta' e' poco e soprattutto nella direzione sbagliata.
Ecco, questo volevo dire: quando giustamente commenti che un certo prodotto ha stravolto il concetto della narrativa a bivi, o che poco e' rimasto del LibroGame, preferisco pensare che siamo di fronte ad un esperimento nella direzione sbagliata, non alla dimostrazione che non si possa evolvere. E visto che gli smartphone sono un mercato basato su aspetti facili e immediati, aspettiamoci molti di questi esperimenti "non convincenti".
Per non parlare della "pensata" di ridurre il piu' possibile il testo... per valorizzare la grafica? Questo e' potenziare la forma e abolire la sostanza.
Provo a fare un paragone. Anticamente si andava in giro in carrozza, ad un certo punto uno inventa il motore a scoppio. Potrebbero costruire l'automobile, ma no, niente... la forma mentis e' tale che cercano di mettere il motore dentro un improbabile cavallo meccanico che dovrebbe galoppare per tirare la briglia e continuare cosi' a girare in carrozza come sempre.
Uso il LibroGame carteceo e devo tirare i dadi. Ad un certo punto arriva il computer... che bello, nel racconto ti stanno per colpire cosi' ti metto subito l'animazione dei dadi 3D per vedere se mancano il colpo... e' innovazione? No e' solo fuffa "cosmetica" per tenersi le cose uguali e con tutti i limiti di prima. Dadi, tabelle etc erano artifici nati da necessita' manuali, se ho un computer non devo riprodurli formalmente ma soltanto nella sostanza.
Potrei piuttosto usare una forma narrativa del tipo:
Se scarti a destra hai buone probabilita' (60%) di schivare il pugno. Se arretri invece e' molto probabile ti copisca (80%) ma riusciresti poi a guadagnare l'iniziativa (etc.)
scoprendo inoltre che cosi' il gioco scorre piu' pulito e posso persino basare intere partite su tattiche di "decisionismo strategico" che coi dadi non avrei mai potuto implementare in modo fluido.
Le possibilita' che avevo elencato nel post di prima erano un ipotesi di come si potrebbe aumentare la qualita' del gioco senza cambiarne l' aspetto testuale.
Come sempre leggi la descrizione, fai le scelte e osservi le reazioni attraverso il testo. Solo che il gioco e' molto piu' sofisticato perche' non viene prodotto da un limitato numero di paragrafi fissi ma da una simulazione interna con "attori" intelligenti. Le mappe animate, i dadi 3D etc sono tutte aggiunte cosmetiche non indispensabili, che anzi spesso distraggono troppo allontanandosi dalla natura del libro.
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Re: Edizione Deluxe di Oberon
I librogame e i giochi di ruolo (ma non solo anche romanzi e film) si basano su fatto che ci si identifica col protagonista e si vivono con lui (con i suoi occhi) le avventure. Per la nostra generazione il librogame o il gioco di ruolo davano più emozioni del film o del romanzo perchè ci era permesso fare delle scelte e ogni combattimento non aveva un esito scontato, dipendeva da noi (l'equipaggimento e le scelte) e dai dadi.
Alla luce di questo voi avete idea di quale livello hanno raggiunto oggi i videogiochi? Se il cinema era la settima arte nel giro di un paio d'anni i videogiochi saranno l'ottava.
Free-roaming quasi totale, multi gioco in rete (mmorpg), interi mondi da esplorare con gli occhi, orecchie e fra un pò ci sarà anche il tatto. Adesso veramente credete che, al netto di tutta la nostalgia possibile e immaginabile per i Librogame, l'identificazione col protagonista che danno oggi i videogiochi possa essere superata da un librogame o da un gioco di ruolo?
I librogame sono stati ottimi prodotti interattivi per il loro tempo, ma oggi sperare che il loro grado di interattività primitivo possa suscitare enormi entusiasmi e rilanciare il fenomeno a livello planetario (perchè i librogame sono stati un fenomeno editoriale planetario al tempo) a me sembra assurdo. Nicchia è e nicchia resterà.
"Leggi, e diventerai capace di creare i personaggi DELLA fantasy!" Terza di copertina di Tunnel & Troll Edizioni Mondadori
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