E fu così che librogame'sland si trasformò nel forum dei cuori infranti e dei romantici disillusi...

Ma chi l'ha detto che questa attitudine non si possa abbinare a una corazza esteriore, anche rude?
Tutto il contrario, lo sviluppo di questa corazza, passati i 15 anni, è quasi indispensabile per sopravvivere; avendo il protagonista i suoi 25 anni compiuti per forza ha di questi comportamenti, a maggior ragione visto che vive in un mondo in cui era particolarmente una mosca bianca (io, al contrario, cresciuto tra molli intellettuali di città, ho sempre avuto intorno gente a me più simile). La sua scorza è quella che viene fuori nella sua vita di tutti i giorni, e nei rapporti con le persone che NON gli causano tali sentimenti, ma non appena arriva QUELLA persona prende il sopravvento il suo ripieno da Lindor.

Che poi con Elena sia sin troppo cinico e crudele, e all'occorrenza utilitaristico l'ho fatto notare anche io.

Ragazzi, ma che ne sapete voi? Magari fra un anno questi divorziano

Se ti guardi attorno è così per un gran numero di coppie sposate nella vita reale.
(Io trovo insopportabile pure lui, però mi ci devo immedesimare per poter giocare il corto)

abeas ha scritto:

Se ti guardi attorno è così per un gran numero di coppie sposate nella vita reale.
(Io trovo insopportabile pure lui, però mi ci devo immedesimare per poter giocare il corto)

Forse non riesco a rendere bene quel che intendo. Certo che è così per tanti e infatti tanti finiscono male e tanti invece, nel tempo cambiano e di conseguenza cambiano i rapporti e finiscono felici e contenti. C'è di tutto nella vita. Quel che mi lascia perplessa è la mancanza di un "passaggio di stato" di questo genere nel racconto; per fare un esempio pratico: incontriamo lei, ci colpisce come sia cambiata, la troviamo molto bella e ci proviamo. Fin qui ok. Lei non è il mio tipo, personalmente, ma almeno lo capisco. Fin dai primi minuti, però, lei fa discorsi per noi noiosissimi e dice cose per noi tremende (come possono suonare quelle sulla corrida e le pellicce per un animalista attivista; a me basterebbero ampiamente, a lui no, ma è solo l'inizio di una serie...); Il racconto ci dice testualmente che ci ribolle il sangue o sopportiamo a stento i suoi discorsi, si salva sempre solo perché è bona; a questo punto (almeno credo) per quanto una mi possa attrarre, possono scattarmi due tipi di reazione per cui dovrei insistere:
1) "Mioddio che rottura di palle! Però è uno schianto... sopporta almeno finché non te la da" (nel MIO specifico caso, ci tengo a precisare che il "te la da" è riferito al vincere il gioco); reazione questa che non prevede tutto 'sto sentimento, almeno non sul momento;
2) "Mmmm, la tipa è da menare, ma mi stuzzica il senso di sfida e la cosa mi attizza. Ora le faccio vedere chi sono"; anche quest'ultimo pensiero potrebbe essere la base per una frequentazione futura, che potrà cambiare poi, ma sul momento è ugualmente più erotica che sentimentale.
Il punto è che manca un crescendo o dei momenti di intesa EMOTIVA: c'è solo una serie di ammiccamenti sensuali da parte di lei (se agiamo bene) e attrazione fisica da parte di lui, forse confusa col sentimento, che inizia così e resta tale indipendentemente da quel che lei fa/dice. Non riesco a comprendere come il protagonista possa quindi concludere che sia "la donna giusta", tanto da dichiararle addirittura amore. Sulla base di cosa, quando non c'abbiamo niente in comune, né esce fuori; in più, ogni due per tre lei dice qualcosa per cui le meneresti di cui non ce ne frega un tubo? La risposta è triplice: 1) lui è completamente ebete, ma non mi sembra, per tutta un'altra serie di elementi; 2) lui è masochista, ma allora mi aspetto di rivederlo dopo tre anni sottomesso e compiacente come il tizio con cui Lodovica si presenta e non cinguettante mentre parla di compromessi che lei deve sopportare per tenerselo. 3) voi uomini badate talmente più a occhi, labbra, tette e co. da tralasciare qualsiasi altra cosa e innamorarvi della persona meno adatta sulla terra: ipotesi che, appunto, mi fa riflettere su come non c'abbia mai capito niente e abbia speso male i miei soldi per studiare, anziché darli al chirurgo e all'estetista.

Scherzi a parte, non sto dicendo che il punto di vista sia "sbagliato", perché in amore non esiste giusto o sbagliato (in teoria), solo che il dover mantenere questo punto di vista mi ha abbastanza scioccata. Chi ha letto romanzi con storie d'amore scritte da donne noterà che anche per l'eroina c'è l'iniziale attrazione per il bello e stronzo, ma non si scioglie mai in pensieri d'amore prima che i due abbiano condiviso avventure/pericoli il tempo necessario a scoprire una sintonia. Ecco perché mi era venuta subito in mente l'idea del mostro usato come espediente a tal fine.

Ultima nota, anche stilistica: ho capito che il discorso del "disordine e dello shampoo, ecc." è inteso a "rattoppare" un po' i leciti dubbi in merito; mi permetto, però, di far notare che è un po' forzatello come dialogo, considerato che 'sti due sono già sposati da tre anni e certe cose se le saranno dette semmai i primi tempi; pare un po' come quando i cattivi casualmente discutono i loro piani davanti all'eroe che passava di lì
Insisto poi a dire (ma qui torna l'opinione personale) che sarebbe suonato tutto più realistico se avessero sorriso sul loro primo incontro "quando sembrava proprio che la cosa non avrebbe avuto seguito e poi...".
Questi, poi, non hanno 20 anni, ce ne hanno quasi 30! Voglio dire, non sono nell'età più sprovveduta in assoluto.

Comunque, mi ci gioco le mani che alla fine uscirà fuori che questa storia si ispira a fatti realmente accaduti tra l'autore e la moglie ed io e altri faremo una ricca figura di merda. 
Mi piace questo genere di narrativa, che fa discutere di vita vera.