Aloona ha scritto:

ma... mi stai dicendo che se entra in un locale una bella stanga bionda che ti colpisce per la sua bellezza, ma parlando scopri che è una nostalgica nazista e fa parate vestita da SS a te basta che sbatta le sue belle ciglia per pensare che comunque è la donna della tua vita?

Beh, stai esagerando, Lodovica non ha nulla di così inaccettabile.

Vabbe', mi pare che vi stiate inoltrando in un discorso senza fondo e potenzialmente off topic.

Poi secondo me hai fatto l'esempio sbagliato!   

una bella stanga bionda che ti colpisce per la sua bellezza, ma parlando scopri che è una nostalgica nazista e fa parate vestita da SS a te basta che sbatta le sue belle ciglia per pensare che comunque è la donna della tua vita?

SkarnTasKai ha scritto:

abeas ha scritto:

La modalità standard propone due dadi da 6, con una variabilità di 10 punti tra min e max e un valore medio del risultato tra 6 e 8.

in realtà con 2d6 il risultato più probabile è esattamente 7...

Mettiamo i puntini sulle u:
Se tiri due dadi un milione di volte il risultato che otterrai più spesso sarà 7.
Se li tiri dieci volte sarà un numero compreso fra 6 e 8 (e neanche sempre).
Se li tiri il numero di volte richiesto dal corto durante una partita, potrà essere qualsiasi numero.

Guarda, io non c'ho neanche provato a usare la modalità difficile. Ero già abbastanza sfigata così. E' davvero difficile fare punteggi alti come quelli richiesti a volte, perfino coi modificatori; mettiamoci pure che coi dadi ho fortuna solo interpretando determinati personaggi (non chiedetemi perché, ma è così da SEMPRE), precisamente il netrunner a cyberpunk e la ladra o la chierica a D&D. In compenso, mi sono divertita a variare le tipologie di gioco cambiandomi i punteggi da sfigatello intelligente a fascinoso con buon fisico, ecc. Ne ho giocata una addirittura con fascino a 5, ma niente: due di picche. Come conquistatore sono davvero peggio del "Cucador".

Aloona ha scritto:

Ho conoscenti per cui un discorso del genere sarebbe equivalso circa alla metafora che ho fatto.

Sono molto contento di non avere conoscenti siffatti.

Ma poi ripeto: quale discorso? La questione animalista nel racconto è tutta sbagliata, i cammelli provano piacere nel procedimento che raccoglie la loro lana.