Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Che dire... Ottima l'ambientazione, davvero apprezzabile l'approccio storico-fantastico che è stato dato al racconto. Il primo paragrafo in "volgare" ricorda addirittura alcuni lavori aulici sullo stile di Umberto Eco.
All'inizio mi ero davvero esaltato come Seven.
Poi però leggendolo mi sono progressivamente raffreddato:
- A dispetto di un comparto strutturale davvero elaborato il racconto è semplice: io adoro i libri strutturati semplicemente, ma stavolta forse si è esagerato un po'. Alla fine non ci sono variabili se non la scelta dei bivi, e anche la tabella "segna-uomini" lascia il tempo che trova, non influisce a livello ludico sul gioco. Ha senso solo ai fini narrativi ma da questo punto di vista il racconto è già buono di suo, un ulteriore perfezionamento forse non era necessario
- Le scelte spesso sono arbitrarie: nel senso che anche una mossa ponderata logicamente può portare a prematura dipartita, mentre altre non proprio raccomandabili premiare il lettore. In ogni caso a dispetto della lunghezza del racconto e di alcuni paragrafi (davvero "massicci") ogni avventura si esaurisce in pochi passaggi. Ci sono stati racconti che con meno spazio sono risultati molto più longevi e giocabili in questi anni di corti.
- Manca un finale positivo e, non me ne vogliate, questo secondo me alla lunga è frustrante e toglie anche un po' di voglia di rigiocare: l'epilogo è sempre lo stesso, molto triste peraltro.
Il comparto narrativo è di prim'ordine, e questo fatto risolleva il giudizio finale, perché da questo punto di vista non si possono che fare elogi all'autore. Splendida la descrizione degli stati d'animo di Manrisio, la sua tristezza quando perde i compagni e quando scopre l'epilogo della guerra è tangibile. Toccante la scena finale con il Martello che si prepara a morire in uno stato di nobile disperazione: si riesce a percepirlo e ci si immedesima molto.
Bella anche la descrizione dei luoghi, in particolare del passo montano che ci troviamo a scalare: l'autore deve avere esperienza diretta di quota perché tutta la difficoltà e l'angoscia di un gruppo, impreparato e inesperto, che tenta un'ascesa viene trasmessa in modo particolarmente verosimile.
Quindi estremo apprezzamento per il narrato e lo stile di scrittura: ma nel mio giudizio finale non posso dimenticare che stiamo analizzando un racconto-game, e la parte game è, a mio parere, troppo debole.
Narrazione 8
Divertimento 6,5
Giocabilità 5
Voto Finale: 6,5
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Seven_Legion ha scritto:in effetti anche io avevo pensato che la nebbia c'era e bastava poco per portare la locanda al centro del racconto. Che so, fare che continuano a perdersi ritrovandosi di fronte allo stesso edificio maledetto... (tanto comunque il soprannaturale e' fortemente presente nel racconto)
gli inutili tentativi di allontanarsi dalla locanda si potevano strutturare come altrettante sotto-missioni in loop che riportavano al paragrafo centrale finche' un test finale sui sopravissuti consentiva di procedere verso l'epilogo.
E qui torniamo al fatto che ci sono molte ID: con qualcuna in meno, quei paragrafi potevano essere sfruttati per ampliare le possibilità all'interno del racconto.
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
E qui torniamo al fatto che ci sono molte ID: con qualcuna in meno, quei paragrafi potevano essere sfruttati per ampliare le possibilità all'interno del racconto.
La cosa e' mutuamente legata, appunto. Nei meccanismi elementari senza loop che si sviluppano ad albero (il primo bivio porterebbe a 2 paragrafi che seguono in 4 possibilita' che diventano 8 sviluppi sucessivi e cosi' via) c'e' un problema di proliferazione esponenziale dei paragrafi con conseguente necessita' di tagliare i rami prima che si sviluppino. Da qui la presenza delle numerose ID, tipica anche degli SLTA dove leggi in copertina dichiarazioni come: 100 paragrafi con 36 finali possibili e dove in realta' i "36 finali possibili" sono in maggior parte delle ID, ma addolcite a parole.
Poi però leggendolo mi sono progressivamente raffreddato
e ti credo: tomente di neve, marce forzate sul ghiaccio, dormite all'addiaccio...
...ECCI' !
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Seven_Legion
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Il punto di forza di questo racconto è la narrazione. Stringata, concreta, evocativa senza pedanteria. Di per se varrebbe un 9 o un 10, se non fosse per le parti in latino/volgare maccheronico, che risultano un tantino avulse dal resto del testo. Forse un paio di semplici note che aiutino a collocare i rispettivi testi (es: indicare che l'introduzione è tratta da un "tal" libro, oppure che il diario di Manrisio è stato tradotto per facilitarne la lettura) potrebbero bastare a limitare questo effetto spiazzante. Ci sono inoltre alcune note stonate di minor rilevanza:
al paragrafo 10 si legge "Il terreno risulta essere in legger salita"; quì si torna al "medievaleggiante", sebbene il diario sia scritto il lingua moderna. C'è anche lo spettro del fentasy che aleggia quì e la, come ad esempio gli alberi che camminano... MA PERCHE'? Ho particolarmente apprezzato la visione in prima persona, attraverso l'espediente del diario personale e soprattutto ho trovato lo stile coerente in ogni punto, anche nei testi delle scelte.
In questo corto ci sono tante buone idee non sviluppate in modo ideale. I "punti vita" vengono sostituiti da singoli soldati; di per se l'idea è stimolante (infatti, appena aperto il corto, questo aspetto mi ha proprio entusiasmato!), anche perché si intravede l'intenzione dell'autore di dare ad ognuno una personalità. Il problema è che poi non c'è un meccanismo che permetta al giocatore di giostrarsi i soldati, in quanto è sempre il testo a decidere chi muore e chi vive. In poche parole: ho tanti elementi con tanti poteri ma non ho alcun controllo su di essi.
L'idea del "Destino dei Soldati" è sicuramente intrigante, ma non appassiona dato che non sei stato tu a decidere chi vive e chi muore. Mi piacerebbe sapere se qualche giocatore ha davvero letto i destini di tutti gli uomini rimasti...
In generale ho trovato l'idea del corto appassionante, ma il gioco risultante non mi ha divertito più di tanto (purtroppo).
Forse complice è stato il vicolo cieco al 44: è pieno inverno, il lago è ghiacciato, non ci sono evidenze di pericoli mortali (tipo resti di cadaveri o spaccature nel ghiaccio)... se decido di attraversare il lago è morte certa e basta! Della serie: muori bastardo! Il voto è ulteriormente minato da un fatto che ho trovato abbastanza grave: l'assenza di link testuali. In pratica è impossibile giocare questo corto se non lo fai a schermo.
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Giocabilità 6
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Comincio a spiegare perché non apprezzo molto questo corto.
Prima di tutto: sarà perché sono stronzo, con l'immaginario colonizzato dall'imperialismo del pensiero unico del fantasy nordico, banale, NON sono uno storico e quindi tanto meno un medievista, ma a me le ambientazioni pseudo-storiche non piacciono, in particolare quando sono ambientate in Italie alternative (del resto non mi piaceva Kata Kumbas); preferisco o un mondo fantasy più o meno BANALE, oppure allora gli elementi fantastici inseriti in un contesto geografico e storico reale.
Per di più da tempo sopporto poco il proliferare delle varie forme di italiano arcaico (sarà che non ne posso più di FeL su fb...); va bene, anche in questo caso l'Autore va ben oltre un "brancaleonese" facilone, però qui non ha la stessa funzione che ne Lo spettacolo di Leonardo dell'anno scorso.
Infatti appare solo nel prologo e poi a tratti - mi direte - vero, ma mi ha indisposto.
Sul problema delle meccaniche non mi dilungo troppo, perché è già stato detto da altri: lista dei soldati alla fine inutile, totale mancanza di caratteristiche, lancio di dadi, oggetti, codici e simili; ve l'ho già detto lo scorso anno, io resto un dodicenne che vuole il gioco.
Per altro, posto di fare le scelte giuste, il percorso è anche estremamente breve (sono arrivato in fondo alla prima lettura, "barando" una sola volta). Al contrario di quanto dicono altri, la rigiocabilità a me sembra ci sia*, ma questa NON è una caratteristica che cerco in un librogame, a me va bene la formula alla Dever: c'è UN percorso prefissato, rispetto al quale si possono operare scelte secondarie che renderanno il cammino più o meno difficile, anche in relazione alle abilità del personaggio.
*dico sembra perché non ho ancora esplorato abbastanza tutti gli snodi
A me la "nobiltà della sconfitta" sta sulle balle, non è che a un librogame chieda per forza l'eroe che salva da solo il mondo contro tutte probabilità, ma almeno che le mie scelte possano cambiare qualcosa per il destino del personaggio. Siamo nella fantasia, per la corsa cieca verso il disastro c'è già la vita vera.
Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
È la vita mortale. Per contro indubbiamente il corto è scritto bene (forse persino troppo), anche se spesse volte la narrazione è troppo affrettata (non siamo ai livelli del primo FaF, che ho sfogliato nei giorni scorsi, veramente clamoroso nella repentinità con cui si passa da un luogo e da una situazione all'altra, e per quanto siano scarne le descrizioni, ma poco ci manca), sebbene molto efficace nel delineare l'atmosfera quando viene spesa qualche parola in più.
Sostanzialmente nel mio giudizio poco generoso pesano sia il fatto che il corto non mi abbia entusiasmato per preferenze puramente soggettive, sia le carenze sul piano della meccanica di gioco che sono più oggettive.
Concludendo è un'opera che denota capacità, conoscenze e inventiva, ma che non incontra il mio gusto personale e non soddisfa la mia voglia di giocare.
Ecco perché mi limito a 6,5.
Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.
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Charles Petrie-Smith
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Aloona ha scritto:Hanno certamente un sapor "mediorientale" (come Lupo Solitario) che poco c'azzecca con l'aria da condottiero cristiano-medievale del capo
A ma allora la leggi la Gazzetta!!
Comunque ottimo Corto. Assegno un 7,5 o un 8.
Le motivazioni usciranno, come nei migliori tribunali, tra 15 giorni.
Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio
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Anima di Lupo
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Barone del Sole
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Un racconto-game atipico, opera di uno scrittore molto abile con poca esperienza di libri-gioco oppure di uno scrittore molto abile e con esperienza ma che ha tentato la via della sperimentazione.
Quando si sceglie la storia senza regolamento solitamente si lavora sull'incastro dei paragrafi, qui invece manca anche quello, o quantomeno è molto elementare.
Tutti i path che ho seguito sono molto brevi (più o meno 5 paragrafi + l'epilogo) e con poca interattività: una volta instradata al primo o secondo bivio la storia procede in automatico con un rigido true path dove ogni deviazione è punita con una istant death. Le diverse storie non si intersecano tra loro, anche per evitare il rischio di far morire lo stesso soldato più di una volta.
L'unico elemento di originalità del corto (la gestione dei soldati) è penalizzata dalla scelta di lasciare le loro morti nelle mani del testo. Se si fosse deciso per un sistema del tipo "la valanga vi ha travolti, cancella 5 uomini dalla lista dei compagni" si avrebbero avute molte più possibilità di creare percorsi e intrecci tra i paragrafi, migliorando decisamente la componente gioco del racconto che, invece, e davvero minima per non dire inesistente.
Così com'è "In fuga tra le montagne" è un magnifico lavoro lasciato a metà, cui assegno un voto di 6,5.
Nel caso l'autore fosse un nuovo utente con poca esperienza di librigioco facciamo tutti attenzione: appena impara un po' le meccaniche del genere diventerà uno degli uomini da battere delle future edizioni
La vita è dura per i soldati di ventura.
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