Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Ciumbia!
Ah no, quello era l'altro corto fuori concorso. Scusate!
Ricominciamo:
"In fuga tra le montagne" è un gran racconto. Lo stile è superbo (con l'unica pecca delle secchiate di d eufoniche: ogni volta che ne leggevo una non potevo fare a meno di stridere i denti, perciò a fine lettura avevo la mascella indolenzita). La narrazione in prima persona è insolita per un LG, ma riesce molto coinvolgente e ben articolata e scorre fluida. L'ambientazione (uno pseudo-medioevo) e gli eventi del racconto (la fuga disperata di un esercito braccato dai nemici, che comunque vada finirà male) sono caratteristici e ottimamente rappresentati.
Ci sono numerosi modi di arrivare all'epilogo, davvero tanti, e questo purtroppo va anche a discapito della lunghezza della singola partita. Potrei sbagliarmi ma ho trovato solo due paragrafi a cui si arriva da più di un link (tranne naturalmente l'ultimo), eppure le occasioni di riuso di paragrafi sono potenzialmente tante, il che avrebbe permesso di allungare le singole partite.
Dopo la prima partita si scopre inoltre che perdere uomini non ha alcuna influenza nello sviluppo della trama o nel modo di arrivare all'epilogo, e neppure nelle conseguenze post-epilogo (tranne che per le biografie dei sopravvissuti), quindi dalla seconda partita in poi ho smesso di segnare le morti e di preoccuparmi delle scelte che portassero a sacrificare uomini.
(Dalla terza partita in realtà, alla prima sono morto al secondo paragrafo! )
L'elemento fantastico non è presente in ogni partita, e questa è una pecca. Immagino che questo, unitamente alla non centralità della locanda, abbia portato all'esclusione del corto dalla gara.
I nomi e gli appellativi sono tutti bellissimi e faccio i miei complimenti all'autore (tanta invidia, io sono un disastro nell'ideazione di onomastica). Molto belle anche le leggende associate alle morti dei protagonisti, un vero tocco di classe.
Una cosa che non capisco bene è la differenza di stile tra la cronaca dell'introduzione e delle varie ID e il diario del protagonista. In linea di principio, a meno che non mi stia sfuggendo qualcosa, gli stili dovrebbero essere coerenti e coincidenti o quasi. Invece la cronaca è in italiano medievaleggiante mentre il diario del protagonista è in italiano corrente, il che evidenzia uno stacco netto e un'incoerenza. Sembrerebbe più che altro che l'autore volesse evitare di "infliggerci" il difficile stile dell'introduzione per l'intero racconto, ma l'incoerenza resta.
Un'altra cosa che poteva essere resa meglio è quel "hai perso gli uomini con i numeri:" seguito da un solo numero. La prima volta mi sono chiesto cosa volesse dire. Inoltre alcune volte il numero del giorno si trova in mezzo al testo, senza corsivo e rimandi a capo.
Però questi sono peccatucci veniali di poco conto. Ciò che realmente penalizza il corto è la totale assenza dell'elemento ludico. In pratica è una versione scritta molto bene di un "Scegli la tua avventura", in cui l'unica cosa che bisogna fare è leggere e fare scelte che conducano all'epilogo. Come detto prima, anche l'unico elemento che poteva conferire un aspetto un po' più "game" e una qualche variabilità nella trama (il numero di soldati ancora vivi), non viene sfruttato e rappresenta un'occasione mancata.
Per questo, nonostante le qualità del racconto, il mio voto non potrà essere alto.
Voto finale: 6,5
Giocabilità: 4
Divertimento: 7
Narrazione: 9,5
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
abeas ha scritto:Ciò che realmente penalizza il corto è la totale assenza dell'elemento ludico. In pratica è una versione scritta molto bene di un "Scegli la tua avventura", in cui l'unica cosa che bisogna fare è leggere e fare scelte che conducano all'epilogo. Come detto prima, anche l'unico elemento che poteva conferire un aspetto un po' più "game" e una qualche variabilità nella trama (il numero di soldati ancora vivi), non viene sfruttato e rappresenta un'occasione mancata.
E' interessante vedere come ciascuno ha un suo concetto di giocabilità. Per come la vedo io, quando si sceglie cosa fare si sta già giocando. Invece lanciare i dadi in maniera compulsiva mi fa pensare di essere davanti a una slot machine. Il meccanismo semplice delle SLTA non lo trovo un limite di per sè, ma in effetti in questo sono probabilmente io ad essere "minimalista".
Bello però confrontarsi sui diversi modi di intendere un librogame (per me più libro, per molti altri più game).
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Certo, son d'accordo, quando si sceglie cosa fare alla fine di ogni paragrafo si sta giocando.
Però io mi riferivo all'aspetto ludico/game del racconto, che è quello che distingue un "racconto a bivi" da un "gamebook", ovvero un libro in cui c'è un qualcosa in più di cui tenere conto e che può influenzare l'andamento della storia. Non deve necessariamente riferirsi a lanci di dado o a combattimenti, può essere anche solo un inventario, un sistema di codici (come nel primo corto) o un riferimento a quali soldati sono morti o sono vivi (come poteva essere in questo corto, ma non è stato sfruttato).
L'ho chiamata "occasione mancata" perchè alla fine quale influenza ha quanti soldati muoiono durante il racconto? Nessuna, nemmeno un semplice punteggio di successo finale basato sul numero di soldati sopravvissuti. Solo empatia/coinvolgimento con la responsabilità del protagonista, se vogliamo, ma questo è un aspetto che si affaccia sul lato racconto e non su quello ludico.
Un racconto a bivi non è negativo di per sè, ognuno attribuisce più o meno importanza a questo o quell'aspetto che a suo parere dovrebbe avere il corto perfetto. E' questo il bello del concorso per chi partecipa, un bilanciamento di aspetti con l'obiettivo di minimizzare quelli che rimarranno scontenti (e qualcuno ci sarà sempre: quello che detesta un certo genere, quello che preferisce i combattimenti e quello che invece li odia, quello che penalizza i racconti troppo verbosi e quello che penalizza i racconti troppo poco verbosi, ecc )
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
sancio ha scritto:Purtroppo non mi sembra molto attinente al titolo , benche' siano presenti sia locanda che nebbia. Leggendolo senza sapere il titolo non mi verrebbe mai l'idea di intitolarlo una locanda nella nebbia.
Guarda che il titolo del corto è "In fuga tra le montagne"! La locanda nella nebbia è il titolo del corto della prossima settimana. Se tu fossi tra gli autori in gara mi verrebbe qualche sospetto
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Sull'occasione mancata dei soldati morti hai sicuramente ragione, era lì pronta ad essere sfruttata e si poteva coglierla per migliorare l'aspetto ludico, probabilmente avrebbe anche giovato al già alto livello di coinvolgimento.
abeas ha scritto:
E' questo il bello del concorso per chi partecipa, un bilanciamento di aspetti con l'obiettivo di minimizzare quelli che rimarranno scontenti (e qualcuno ci sarà sempre: quello che detesta un certo genere, quello che preferisce i combattimenti e quello che invece li odia, quello che penalizza i racconti troppo verbosi e quello che penalizza i racconti troppo poco verbosi, ecc )
Concordo su tutto
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
phantomfh ha scritto:abeas ha scritto:
Ciò che realmente penalizza il corto è la totale assenza dell'elemento ludico. In pratica è una versione scritta molto bene di un "Scegli la tua avventura", in cui l'unica cosa che bisogna fare è leggere e fare scelte che conducano all'epilogo. Come detto prima, anche l'unico elemento che poteva conferire un aspetto un po' più "game" e una qualche variabilità nella trama (il numero di soldati ancora vivi), non viene sfruttato e rappresenta un'occasione mancata.
E' interessante vedere come ciascuno ha un suo concetto di giocabilità. Per come la vedo io, quando si sceglie cosa fare si sta già giocando. Invece lanciare i dadi in maniera compulsiva mi fa pensare di essere davanti a una slot machine. Il meccanismo semplice delle SLTA non lo trovo un limite di per sè, ma in effetti in questo sono probabilmente io ad essere "minimalista".
Bello però confrontarsi sui diversi modi di intendere un librogame (per me più libro, per molti altri più game).
Secondo me, se le scelte determinano un qualche vinci/perdi si può parlare di gioco. Molti scegli la tua avventura o altri racconti a bivi avevano però una impostazione del tipo "cosa accadrebbe se..." e in quel caso non parlerei di gioco, ma di narrativa interattiva.
Però nessuno mi ha dato la laurea in ludologia, magari sbaglio...
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
abeas ha scritto:
Un'altra cosa che poteva essere resa meglio è quel "hai perso gli uomini con i numeri:" seguito da un solo numero. La prima volta mi sono chiesto cosa volesse dire.
Dai, si capisce l'intento di voler dare un taglio manualistico alla cosa. Un po' come quando nelle schede dei manuali di gdr leggi "seguaci: ..."; "risorse: ..." ecc., standard che include dal singolo alla pluralità di oggetti.
Mi dirai che è un po' superflua, considerato che qui non c'è scelta o casualità delle perdite, ma viene dettata para para dal racconto; a questo punto tanto valeva adeguare il testo.
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Allora, questo racconto mi è piaciuto.
L'idea di base è stupenda e già questo è importante. Un grande condottiero carismatico che guida un drappello di 20 uomini verso Altopascio, in montagna e d'inverno, con il nemico (più forte, superiore di numero e lanciato verso una conquista territoriale e culturale pressoché totale....) in agguato. Davvero uno spunto notevole.
Poco importa se c'è un riferimento storico reale o se si è inventato tutto. Conta di più il fatto che l'autore abbia messo in risalto i dettagli simulando un mondo complesso in soli 47 paragrafi. Bene.
Come affronta l'autore misterioso la realizzazione di questa idea? Con un diario.
La scrittura, a scatti, quasi frettolosa e sintetica mi ha fatto calare bene nella storia. Io ero lì con loro a scalare la montagna, quasi come in È un gioco da ragazzi ero alla Locanda del Mostro per cercare di baciare la ragazza che mi fatto girare la testa.
Tecnicamente il Corto è semplice e a volte le scelte sono poco accattivanti (ancora l'immortale "vai a destra o a sinistra?" Cioè...quante volte l'abbiamo fatta nei Lg?). Mi ha ricordato il mio racconto dell'anno scorso (La Lacrima di Nyxator) in questo senso. In pochi paragrafi sono arrivato in fondo, niente dadi, semplicità al comando.
A me questa semplicità piace, favorisce la rigiocabilitá e ti immerge bene nella storia (se il Corto è scritto bene).
Però il cosiddetto "mordente" ne risente e il divertimento può calare.
Bellissima l'idea del p.47 dove noi non sopravviviamo ma i nostri uomini avranno un futuro (almeno quelli rimasti...). Momento inaspettato e originale, così come l'epilogo che ci racconta uno spaccato di ciò che accadrà ai valorosi guerrieri.
Giocabilità: 7,5
Divertimento: 7,5
Narrazione: 8,5
Giudizio complessivo: Ottimo
Voto: 8
Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio
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