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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Ed eccomi a votare: meglio tardi che mai!
Inizio subito col dire che (anche io) ho sentito una forte suggestione di atmosfera ellenica, non tanto per i nomi dei soldati quanto per lo scopo della missione, che non può fare a meno di ricordarmi l'Anabasi di Senofonte (incluso il finale agrodolce). In secondo luogo, il fatto che i soldati siano distinti per un epiteto e non per altri parametri (per esempio il grado), richiama a propria volta il mondo classico.
Sulla meccanica di gioco ho poco da dire, essendo io da sempre a favore dei sistemi semplici e privi di alea: qui non c'è neanche l'ombra di un tiro di dado e l'unica regola è quella di "contare i morti". Proprio questa, purtroppo, è la più grande pecca, perché il numero dei soldati con cui si termina l'avventura, così come la loro identità, è del tutto ininfluente ai fini della conclusione. Ed è davvero un peccato, perché le potenzialità avrebbero potuto essere infinite: basti pensare al dilemma di sacrificare un valido combattente per salvare la vita a un dotto studioso (o viceversa).
A livello di trama si ha un'estrema ramificazione, evidenziata dall'assenza di checkpoint. In pratica la scelta effettuata al primo paragrafo porta a giocare due avventure mutualmente esclusive. Anche questo non lo trovo un pregio.
Mi è piaciuta molto la prosa del prologo e un po' ci sono rimasto male nel vedere che i paragrafi proseguivano in un linguaggio più moderno; una menzione d'onore va alle istant death, così belle da non farmi "rosicare" e da spingermi a cercare di collezionarle tutte.
Voto: 7,5
Giocabilità: 6,5
Divertimento: 8
Narrazione: 9
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
abeas ha scritto:E.A. Coockhob ha scritto:Guarda, visti i trascorsi, se vuoi me ne vado.
Quali trascorsi?
Nessun voto è sbagliato, non vedo perchè dovresti andartene.
Due anni fa il voto più basso che detti fu un 8,
l'anno scorso il malawer che m'impediva di partecipare ha falsato abbondantemente la media, di fatto ho causato fluttuazioni, seppur involontarie, nella valutazione che sono state di una certa gravità.
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
E.A. Coockhob ha scritto:
Due anni fa il voto più basso che detti fu un 8,
l'anno scorso il malawer che m'impediva di partecipare ha falsato abbondantemente la media, di fatto ho causato fluttuazioni, seppur involontarie, nella valutazione che sono state di una certa gravità.
Hai appena raggiunto i 1000 messaggi (4 cifre). Puoi tranquillamente andartene quando arriverai alle 5 cifre, non prima. Mi pare sia scritto anche sul regolamento del forum.
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
il diario trovato da Pip in La Legione dei Morti, dove c'è scritto qualcosa come "Eccoli, stanno arrivando, devo mettermi in salv aaaaargh gulp splat gurgle!"
che ne sai che lui scriveva? Magari il diario lo stava dettando a Dragon Naturally Speaking, come spiegato anche QUI
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Rygar ha scritto:Inizio subito col dire che (anche io) ho sentito una forte suggestione di atmosfera ellenica, non tanto per i nomi dei soldati quanto per lo scopo della missione, che non può fare a meno di ricordarmi l'Anabasi di Senofonte (incluso il finale agrodolce). In secondo luogo, il fatto che i soldati siano distinti per un epiteto e non per altri parametri (per esempio il grado), richiama a propria volta il mondo classico.
Mi sono ritrovato molto, nella tua valutazione. Solo, rimango dell'idea che c'è una forte vena tardo medioevale/rinascimentale, a pervadere il tutto; me lo fanno pensare i nomi, ma pure altri elementi (tra cui ovviamente il linguaggio), che fanno molto «mestiere delle armi»; ciò ovviamente non esclude la grecità: essa cominciava a diventare il riferimento culturale degli uomini colti dell'epoca. I nomi non sono tutti greci (vedi Ariberto, esistente e chiaramente germanico, o Olonno, inesistente ma «finto ebraico»; Teone è greco, altri sembrano greci ma per lo più sono inventati). Ripeto, mi ricorda un poco Kata Kumbas, ma senza ridancianerie. Nomi buffi (e spesso grecizzanti) li avevano anche personaggi reali del periodo sopra citato: Averardo, Cangrande, Ippolito, Vitellozzo, Cosmè, Azzo e Obizzo (giuro!)... Alcuni di loro, visti dal vivo, dubito che ci avrebbero fatto tanto ridere! (Tipo Cangrande della Scala o Vitellozzo Vitelli).
In ogni caso, siamo in pochi ad avere apprezzato l'ambientazione.
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Re: I Corti 2015 - In fuga tra le montagne
Giudizio di Mornon
Un piccolo passo indetro nel mio gradimento, dopo E' un gioco da ragazzi!.
Sono un appassionato di linguaggio maccaronizzato e di ambientazioni pseudostoriche, come sa bene chi segue le mie pubblicazioni, ma in questo caso il trucco-parrucco non mi pare riuscito perfettamente.
Paradossalmente, utilizzando un fatto storico qualsiasi veramente accaduto nell'alto-medioevo da qualsiasi parte in Europa, il risultato poteva essere ancora più realistico e migliore.
In fuga tra le montagne è in nuce una storia dalle ottime potenzialità non sviluppate adeguatamente.
Un condottiero guida i resti di un'armata in rotta attraverso un territorio selvaggio e cade presto preda di avventure e fenomeni straordinari (o no) fino a un epilogo finale di tragica vittoria.
Per molti motivi lo svolgimento non mi pare perfettamente riuscito: il finale drammatico ineluttabile, lo schema dei paragrafi troppo ampio e poco profondo, l'uso poco giocoso e poco emozionante dei compagni d'arme... per tanti versi una bella idea in pratica gestita male.
Per questo motivo il mio consiglio all'autore è quello di lavorarci sopra ancora (se ne ha voglia) e di farne almeno una Novella-Game di almeno 200 paragrafi, in cui questo brutto anatroccolo possa diventare un cigno spettacolare e compiuto.
Andiamo ai parametri di voto:
Giocabilità 7: Mi sembra un incrocio tra un racconto a bivi (che si basa in genere su tanti bivi e tanti finali, ma partite poco lunghe prese singolarmente) e un librogame breve, con delle regole e dei parametri da tenere a mente. Un miscuglio di questi due sottogeneri non è sbagliato di per sé, ma in questo caso l'alchimia non mi pare perfettamente riuscita. Buona, ma con ampi margini di miglioramento.
Narrazione 8: Una trama interessante e uno stile intelligente (ma da rivedere), che però perdono efficacia nelle partite reali, dove il giocatore salta velocemente 4-5 paragrafi e arriva (se va bene) a un finale sempre unico e sempre tragico.
Divertimento 7: Mi hanno incuriosito particolarmente il retroscena della vicenda e i dilemmi del condottiero, ma anche qui ci sono ancora buoni margini di miglioramento, in una vicenda più distesa e raccontata con più azione e più tempo per raccontare i personaggi e i drammi.
Voto definitivo: 7,5
In vista di una eventuale pubblicazione: suggerirei all'autore di fare un bel respiro e mettersi di buona lena a riscrivere integralmente la storia, usando il qui presente racconto-game come canovaccio per una trama più lunga e distesa:
Più azione!
Più battaglie!
Più mostri nella nebbia (o stregonerie, o follie)!
Più dilemmi morali e interiori!
Più spazio ai comprimari!
Più possibilità finali, non solo tragiche!
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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