Ecco, ad esempio qualcuno aveva commentato che i voti di incoraggiamento non hanno senso perche' sono premi alle intenzioni... Hanno senso, invece perche' puo' capitare di dover decidere per l'esatto opposto: cioe' al voto di "scoraggiamento" che ora mi vedrete usare.
Si perche' questo corto ha vari aspetti potenzialmente "buoni", tra cui:
-ottime capacita' di scrittura.
-buona sperimentazione.
-bello spunto ucronico in una America ancora sotto gli inglesi.

Soprattutto, mi e' nettamente parso di capire, il misterioso autore e' uno di quelli entusiasti, si percepisce che gli e' piaciuto molto realizzare il librogioco in questione. Oggettivamente e' un buon corto. E allora dov'e il problema?

Che non e' un buon lavoro per questo concorso.
Va bene la sperimentazione ma cosi' e' troppo evidente che il gioco di carte ha soffocato ogni altro aspetto e il tutto suona quasi una presa in giro dei temi proposti dal concorso. Qualsiasi fosse l'ambientazione, sarebbe  troppo facile costruire i corti intorno al proprio gioco di carte, citando all'inizio qualcosa di vagamente attinente e mandando praticamente a spasso il tema nel seguito.

Lo spunto e' originale, a me piace, poteva essere una storia fortissima... poteva ma in realta' gli sviluppi vengono dimenticati in favore di una serie di dialoghi scarni al saloon-taverna, che servono a giustificare le partite. Tra l'altro la struttura dei paragrafi non mi pare ottimale anche dopo aver corretto i refusi. Intendo dire che il meccanismo scelta-che-fai, effetto-che-ottieni sembra poco logico.

Resta la scrittura. Si vede che l'autore scrive volentieri, la padronanza della forma c'e'... piu' avanti magari si nota una certa sbrigativita', probabilmente dovuta ai tempi stretti... Allora esaminiamo il prologo, che vari hanno lodato. Scritto bene, si. Ma a me ha dato fastidio cosa c'e' scritto. Cioe' dovrei credere che sia possibile andare e venire in citta' dopo sparatorie e regolamenti dei conti, senza che nessuno intervenga? Non c'e' una legge, uno sceriffo? Gli ammazzati non hanno mai parenti, vicini di casa? Pure nel selvaggio West dei pistoleri, gia' di suo invenzione filmica, mica si potevano fare cose del tipo ammazzare la gente a casa propria. Qui saremmo addirittura sotto un regno.

Vabbe' si puo' sempre dire che viviamo in una realta' "parallela" con usi e costumi a noi imperscrutabili.

Ok, ma la scena in cui bracchiamo il cattivo armato con 2 pistole, noi abbiamo finito i proiettili... ma non c'e' problema: lui le butta, spaventato dalla nostra grinta, e si fa ammazzare! Peccato che questo era lo stesso assassino, determinato e spietato, che aveva sterminato a sangue freddo uomini e donne e dato fuoco alla casa. Questa non e' realta' parallela, si tratta proprio di cattiva trama. E in generale ho detestato tutta la parte narrativa, scritta bene ma dai contenuti imbevibili e testeronici. E' tutto un: "ehi amico cerchi rogne? Si bastardo, ci battiamo a carte? No, amico... ti sfido a duello a carte!".
Leva il gioco di carte e quello che resta e' praticamente quanto di piu' detesto vedere in un librogame.

Mi spiace, non avrei problemi a reputarlo un discreto lavoro se presentato a se' stante, magari da sviluppare in piu' spazio. Ma l'averlo voluto presentare in questo concorso l'ha trasformato in qualcosa di forzato e vuoto e pertanto devo esprimere una insufficienza Voto: 5 di "scoraggiamento" (a non riprovarci in questo modo).

La prima sensazione che mi ha dato questo corto e' stata positiva, ma quando ho proseguito la lettura delle regole e' subito mutata in un mmh la cosa si complica: un gioco nel gioco ! A mio parere, dopo averlo doverosamente giocato, concludo che e' stato un esperimento coraggioso, ma non ben riuscito e forse non poteva proprio riuscire in un corto. Forse in un Lg classico...
Mi hanno complicato le cose anche gli avvisi dei rimandi sbagliati e ricercare un mazzo di carte
GIOCABILITA' : 4

Purtroppo anche il divertimento risente dei difetti precedentemente segnalati. Il prologo e la trama fanno ben sperare, ma il gioco dura poco, nel senso che spesso in pochi paragrafi si giunge alla fine. Mi ci e' voluto di piu' a studiare le regole! Poi per i miei gusti e' troppo realistico
DIVERTIMENTO : 5

La capacita' di scrittura risolleva un po' le sorti di un corto che tutto sommato non mi e' piaciuto molto e anche se la traccia "nebbia" (quasi assente) e "locanda" sono state poco marcate gli do un buon
NARRAZIONE : 6,5

VOTO COMPLESSIVO : 5

Con i migliori auguri per l'eventuale prossimo lavoro !

Mornon ha scritto:

Aloona ha detto la cosa più arguta e intelligente da quando frequenta questo forum...

mi sa che appena legge il tuo commento vai a fare compagnia al re...

Mi pare che non s'e' mai visto Mornon voler offendere qualcuno o fare del sarcasmo gratuito. Quindi sara' la prima opzione...

Re Morto è un Corto che fa dell'impianto di gioco il cuore del racconto.
Non ho avuto la possibilità di giocare sul serio (per me è già complicato usare i dadi, figuriamoci introdurre anche le carte), ma sulla fiducia considero il meccanismo ben congegnato e decisamente innovativo.
Tuttavia l'ambientazione è poco più che accennata e infatti non si respira l'aria di un'America ucronica. Non sono quindi riuscito a calarmi in quesa avventura, che tuttavia ha dalla sua il coraggio dell'autore ad averla almeno abbozzata.
La prosa è scorrevole e tagliente. O forse tagliata (non so se per rimanere all'interno dei limiti del regolamento o per precisa scelta dell'autore). Non è ne un merito, nè un demerito, ma di certo una narrazione più evocativa mi avrebbe impressionato di più
La storia è anch'essa appena abbozzata. L'autore predilige l'estensione alla profondità, ma, quasi irritantemente, ci conduce comunque alla partita a carte.
Avrei preferito un maggior approfondimento e varietà di situazioni, perchè tale corto mi dà l'idea di essere costruito esclusivamente per esaltare il gioco di carte.
Non sarà mica che l'autore è un card game designer che si è prestato alla letteratura interattiva? Mah...
In definitiva Re Morto non mi ha esaltato. Gli concedo comunque una sufficienza. Il mio voto è 6.