abeas ha scritto:

 Spoiler  

 
Nel famigerato paragrafo 44 a cui si arriva dal percorso "Turenne", si legge:

La pistola diventa pesantissima. Cosa hai fatto? Come hai potuto ammazzare un uomo?
Cosa ne sarà di te ora?
Saresti in grado di togliere due vite, ne avresti mai il coraggio?

Secondo voi questo non è un suggerimento che se vuoi togliere due vite, cioè anche la tua oltre a quella dell'alter ego, devi togliere 2 al paragrafo? In effetti andando al 42 il testo comincia con:

Raccogli tutto il tuo coraggio e sollevi la pistola all’altezza della tempia.

che sembra collegato al testo del 44 e confermare questa ipotesi.
Se così fosse si può arrivare al finale "migliore" anche dal percorso "Turenne".

E' decisamente convincente e non ci avevo minimamente pensato 
Qui noi lo stiamo sviscerando a fondo, tutti insieme, ma c'è da chiedersi che longevità potrebbe avere una versione riveduta, con qualche indizio in più su certi enigmi, se fosse giocata senza aiuti esterni.
Secondo me altissima.
L'autore deve davvero mettersi al lavoro su un libro lungo... lo so, l'ho già detto ma sono convinto che ne verrebbe fuori qualcosa che verrebbe ricordato a lungo.

Heimdall di Bifrost ha scritto:

Boole ha scritto:

Non mi spiego la diatriba sui 6 tentativi: è come se uno pretendesse di finire La Corona dei Re al primo tentativo senza dover mai ricominciare da capo!! L'autore ci dice che tutti gli indizi possono essere trovati e incastrati correttamente in 6 passaggi dal paragrafo 1, poi sta a noi e al numero di partite che giochiamo trovarli tutti e metterli nella giusta sequenza. L'obiettivo che abbiamo è chiaro: si può fare in 6 tentativi, ma è semplicemente assurdo pretendere di poterlo fare in una sola partita.

È esattamente quello che penso io: mi permetto di riportare la mia citazione da pag. 12, dove forse non si riesce a leggere.

Se si intende il limite dei sei tentativi come assoluto, allora, per coerenza, una volta esauriti tutti e sei non dovremmo più toccare questo racconto per il resto della nostra vita (anzi, dell'eternità! ).
I sei tentativi, semplicemente, devono essere esperiti nel corso di un'unica partita, come se fossero le "vite" di un videogioco: questo delinea in pratica i confini di un true path decisamente cogente ma sensato.

ecco appunto, il tuo post è stato inglobato nella struttura fondamentale nella pagina come in un buco nero, perdendo informazione 
intendevo esattamente la stessa cosa, ma tu la spieghi meglio 

@phantomfh
non mi sento a posto con la coscienza a votare, l'ho letto due/tre volte e non sono neanche andato vicino a finirlo, più che altro me lo sono spoilerato qui...preferisco commentare ma astenermi dal giudicare

Boole ha scritto:

@phantomfh
non mi sento a posto con la coscienza a votare, l'ho letto due/tre volte e non sono neanche andato vicino a finirlo, più che altro me lo sono spoilerato qui...preferisco commentare ma astenermi dal giudicare

E allora fai benissimo a non votare

Dopo un primo impatto di vero shock, questa volta non ho resistito e sono andato a spulciare la discussione... a quanto pare il corto è già stato sviscerato ben bene, quindi non aggiungerei nulla di nuovo andando a discutere dei vari enigmi. Mi limiterò a dare la mia impressione personale, a seguito di tre o quattro giocate.

Parto subito sbilanciandomi a dire che questo è il miglior corto presentato finora in questa edizone e che avrebbe potuto tranquillamente vincere se soltanto l'autore avesse deciso di convogliare un pelino meglio il lettore, magari con una infarinata introduttiva riguardo al peculiare metodo di gioco. Limitarsi a dire "agisci sui paragrafi" rischia di portare il lettore alla frustrazione e di conseguenza a malgiudicare un'opera che merita, come questa; tanto il gioco non avrebbe di certo perso la sua componente di "bastardaggine" intensa, dato che enigmi come "Turennehove" = 39, oppure "vai al centro della stanza" = "dividi per 2 il numero del paragrafo" sono comunque molto difficili da risolvere.

Tra i punti di forza di questo corto c'è l'originalità e l'ambientazione claustrofobica molto ben realizzata. L'autore riesce a non scadere nel banale e mostra una grande capacità di far quadrare tutti i pezzi, con tocchi di classe sparsi qui e la. Il corto merita un applauso anche per aver centrato il tema in modo perfetto: la vicenda ruota attorno ad una persona misteriosamente intrappolata in una sorta di limbo ultraterreno (elemento fantastico), che ha l'aspetto di un vecchio albergo semi-abbandonato (la locanda) e che è immerso in una densa foschia magica (la nebbia) che segna o forse determina un ripetersi ciclico degli eventi.
Per inciso, penso di non sbagliare se dico che l'autore ha preso ispirazione dal buon vecchio "Ai Confini della Realtà" e dal film "Edge of Tomorrow" .

La narrazione è ottima, ma non perfetta. Ci sono alcune scelte che non ho apprezzato, come ad esempio il continuo utilizzo della barra in parole come uomo/donna lei/lui. In generale ho notato un approccio freddo alla scrittura, meccanico, ma ne ho apprezzato la stringatezza e funzionalità.

La giocabilità è alquanto bassa, ma soltanto per una precisa scelta dello scrittore. Purtroppo questo non toglie che sia bassa... L'alto numero di vicoli ciechi (par18, par37 ecc...), lo scarso numero di tentativi a disposizione e la "vaporosità" intrinseca degli enigmi rendono quasi impossibile terminare il corto in modo regolare o rilassato. Alla fine dei conti mi sono divertito ed ho apprezzato la genialità dell'autore, che però si è innegabilmente spinto un pelo oltre alla soglia della umana sopportazione! eheheh!

Narrazione: 8,5
Giocabilità: 5
Divertimento: 7,5

La media matematica sarebbe 7, ma ci aggiungo 1 per l'originalità e per aver centrato perfettamente il tema.
Voto finale: 8