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Re: I Corti 2015 - La nebbia
Come ho detto il giorno in cui è stato messo online questo corto è molto interessante.
Purtroppo non è il mio genere di Corto, o, più in generale, non rispecchia la mia visione di cosa debba essere la letteratura interattiva. Per me in un librogame la parte libro deve essere prevalente. Sostanzialmente noi scriviamo storie e le arricchiamo di una dimensione in più quella della (illusione di) libertà di scelta. Però sempre di storie si parla e una storia, per quanto arzigogolata o apparentemente complessa deve fluire dall'inizio alla fine, o per lo meno dall'inizio fino a un epilogo soddisfacente, che, almeno per il nostro media, non necessariamente è l'unico finale possibile o il migliore.
Per questo quando incappo in librogame con indovinelli non dedico a quest'ultimi più di 10 secondi. Se volessi stare quarti d'ora a scervellarmi su qualche enigma mi comprerei la settimana enigmistica (cosa che non faccio perché trovo i giochi enigmistici poco o nulla divertenti). Quando leggo, invece, voglio godermi una storia e, nel caso di letteratura interattiva, avere almeno la sensazione di essere il protagonista di suddetta storia e di poterla indirizzare nelle direzioni a me più congeniali.
Quindi la presenza di enigmi e indovinelli di difficile soluzione per me costituisce un punto a sfavore bello grosso in quanto pregiudica alla base la possibilità di godermi ciò che sto leggendo. Mi rendo conto che si tratta di un punto di vista esclusivamente soggettivo, a molti, invece, la presenza di enigmi cervellotici potrebbe piacere, ma d'altro canto il voto è una faccenda soggettiva, no?
Tralasciando la struttura e venendo alla storia vera e propria (ho letto , alla fine, tutti e 50 i paragrafi in sequenza, per essere sicuro di non perdermi nulla) devo complimentarmi con l'autore: l'ambientazione opprimente, la sensazione di ineluttabilità che si respira, per non parlare del fatto che non esistono finali positivi e che persino una qualunque spiegazione razionale ci è preclusa, ma è lasciata al libero arbitrio del lettore... insomma tutto assolutamente meritevole. Accidenti come avrei voluto leggere tutto questo senza dover procedere dal par1 al par50 e poi ricostruire nella mia testa la storia.
Stilisticamente, invece ho trovato diverse piccole incertezze. Passaggi che avrebbero necessitato di qualche rilettura in più. Si va dalle piccolezze come gli utensili da cucina sparsi in ordine sparso fino a paragrafi davvero brutti come il 22 nel quale su tre righe di testo la parola "ascensore" viene ripetuta quattro volte... ma suvvia!
La cosa che mi ha più infastidito, però, è l'introduzione, o meglio l'assenza dell'introduzione.
l'autore parte in quarta spiattellandoci subito che ci troviamo in un loop temporale ecc. ecc. ecc. Inforigurgito puro! Il narratore che si rivolge direttamente al lettore per spiegargli quel che leggerà è un abominio (a mio modesto parere, nè). Considerando che quest'anno non c'erano limiti per quanto riguardava i prologhi l'autore avrebbe dovuto (sì, dovuto!) mostrarci questo loop, non raccontarcelo. Avrebbe dovuto narrarci del nostro primo risveglio, del primo giro nell'albergo spettrale, del nostro primo incontro con la nebbia e del risveglio, nuovamente, in camera nostra.
Insomma mai il principio dello show don'tell è stato infranto tanto grossolanamente e inutilmente come in questo racconto.
Perché, mi chiedo io, perché mai l'autore non ha speso quell'oretta necessaria a calarci narrativamente nel suo racconto, di farci capire che ci trovavamo in un infinito loop temporale e ha sentito invece la necessità di spiegarci tutto così maldestramente.
Giocabilità: 5 - È colpa mia, lo so, ma per me questo corto è ingiocabile a causa degli enigmi
Narrazione: 6,5 - Consiglio maggiore attenzione ai dettagli, evitare le ripetizioni e l'uso di termini superflui (vedi, senti, tuo, tua ecc).
Divertimento: 6 - si parte in quarta ma al primo loop il divertimento cala. Al secondo ti rendi conto che continuare a leggere è inutile e al terzo ti leggi tutti i paragrafi in fila.
Storia: 8 - Aggiungo questa voce che, secondo me, andrebbe considerata sempre quando si parla di narrativa e disgiunta dalla Narrazione che è meramente stilistica.
Totale: 6,5
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Re: I Corti 2015 - La nebbia
CiumCorbezzoli! Che corto!
Questo corto è difficilissimo. Da questo punto di vista il paragone di Adriano col suo Progetto Mortale mi sembra azzeccato (anche dal punto di vista della bastardaggine del libro ).
Molto innovativo il sistema di gioco presentato dal corto, in cui viene lasciata una (diciamolo: eccessiva) libertà di movimento al giocatore, che di fatto fa sì, come già sottolineato da altri, che il numero di paragrafi/incipit di paragrafo letti che invece non hanno a che fare con il prosieguo del racconto sia fin troppo alto, e questo va a scapito della continuità della lettura.
La difficoltà degli enigmi è frustrante. Alcuni sono più intuitivi di altri, ma in generale ho dovuto ricorrere troppo spesso a dover sbirciare la soluzione fornita da Prodo (in questo il corto mi ha ricordato molto le adventure per pc, in cui ogni volta che si rimane bloccati si provano a caso per tentativi tutte le soluzioni possibili, fino a che, per eccesso di frustrazione, si è costretti a consultare la soluzione). In questo senso la sperimentazione proposta dal corto è ambiziosa: superare i limiti del librogame, in cui si possono fare soltanto le azioni proposte a fine paragrafo, dando una libertà che si avvicina a quella di un videogioco. A differenze di un videogioco però, non è il computer a dirti se quello che stai provando a fare si può fare o no, ma il testo del paragrafo che si va a leggere, con i limiti scritti sopra e quelli evidenziati da altri (non sempre è chiaro se il nuovo paragrafo rappresenta il proseguimento del paragrafo precedente o no). Un esperimento non del tutto riuscito quindi, ma pur sempre originale e lodevole.
Alcuni refusi qua e là (oltre a quelli già segnalati, aggiungo "si tratta *di* una fatica smisurata" al par.42).
Aggiungo che la descrizione dell'androne, quando si scendono le scale (par.41) è sbagliata: viene detto che la hall è sulla sinistra e la zona ristorante a destra. Invece guardando la pianta che il corto stesso ci fornisce al par.37, si nota che, dal momento che il protagonista ha appena sceso le scale ed è quindi rivolto in direzione opposta, vedrà la hall alla sua destra e la sala ristorante alla sinistra.
Lo stile è asciutto ma mi è sembrato molto azzeccato ai fini dell'ambientazione e dell'atmosfera trasmessa dal corto. Il genere (per rispondere a AdL), secondo me potrebbe essere classificato come horror fantascientifico.
Dal punto di vista del divertimento, essendo un amante degli enigmi, questo corto mi ha preso molto. sono sempre stato affascinato dagli enigmi numerici "alla Steve Jackson", quelli cioè in cui si può continuare la storia solo se hai *realmente* letto un'informazione precedente o raccolto un oggetto a cui era associato un numero, uno stratagemma brillante e che impedisce di barare (fino a un certo punto, perchè è sempre possibile sfogliarsi tutti i paragrafi in cerca di quello giusto: soluzione di fatto abbondantemente impiegata anche in questo corto).
La storia, tra tutti i corti presentati finora, è quella che mi sembra più aderente al tema del concorso. L'intero corto è ambientato in un albergo, la nebbia è addirittura elemento portante della trama (vera e propria coprotagonista, come ha scritto phantomfh), l'elemento fantastico è piucchepresente. L'atmosfera è cupa e claustrofobica, la ripetizione di alcune frasi e il senso di spaesamento causato dai continui rimandi all'1 permettono di identificarci nello stato confusionale del protagonista e di sentirci invischiati a nostra volta nel loop temporale.
Mi è piaciuto assai che degli eventi soprannaturali non venga fornita una spiegazione precisa, ma che vengano forniti vari spunti (sotto forma di ritagli di articoli) che lasciano ad ogni lettore la possibilità di farsi una propria idea, per quanto indefinita. Probabilmente qualsiasi spiegazione più dettagliata sarebbe stata deludente.
Per me inoltre rappresenta un punto di merito che la storia non abbia un finale positivo. A differenza di quanto scritto da altri, io trovo i due finali molto diversi tra loro, anche se drammatici in entrambi i casi.
Finora per me il migliore corto tra quelli in concorso.
Voto finale: 8,5
Giocabilità: 10
Divertimento: 8
Narrazione: 7,5
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Re: I Corti 2015 - La nebbia
Argh. La prima pagina di questo Corto è la peggiore apertura possibile! Che brutto modo di mischiare il regolamento con la descrizione del setting: in questo modo l’autore commette l’errore di mettere tutte le carte sul tavolo scoperte, rovinando il fascino della situazione descritta con l’esposizione nuda e cruda di elementi di gioco. Dando, inoltre, per scontato che il lettore sia un habitué dei librogame, cosa che invece non dovremmo fare (e molti non fanno cascando nell’errore opposto, cioè dicendo “Questo è un librogame, un libro dove…” oppure “Questo è un racconto un po’ particolare, infatti non devi solo leggerlo, ma anche giocarlo” ecc) Non mi è proprio piaciuta la sequenza “Tu (protagonista) e “Tu (lettore)” che si ha in queste prime righe. Autore: ti sei bruciato in questo modo quella che poteva essere un’affascinante introduzione! Mi pare che le parole non ti manchino: sfruttale meglio!
Anche nell’esposizione delle regole, troppa faciloneria, troppa voglia di togliersi subito il dente dolente, troppo affidamento sul fatto che il lettore conosca l’aspetto meccanico di questi racconti. Specificazioni come “raccogliere oggetti si rivela inutile”, “non puoi neanche prendere appunti scritti” (lolwut? E pensi che questo mi impedisca di farlo?), “questo libro non ti dirà sempre quando e come usare le informazioni”: che brutto da leggere! Sembra che un gruppo di super nerd appassionati di librogame si ritrovi al quartier generale e il capo stia descrivendo una missione in toni tipo: “Occhei ragazzi, avete presente i soliti librogame? Be’, scordateveli! Qui nel mio è tutto diverso, queste sono le differenze dagli altri, dovete sviscerarlo a fondo (cit.), buon lavoro”. Immagina se Steve Jackson avesse scritto una roba simile all’inizio della Creatura del Male, per dire ai suoi lettori che il libro non è come il solito Lupo Solitario. Lo ricorderesti con altrettanta meraviglia? Ecco, neanch’io.
Una certa, analoga confusione stilistica emerge già nei primi paragrafi della storia. C’è del potenziale, e di certo chi scrive ha in testa delle immagini forti, ma ha qualche difficoltà a trasmetterle. Al primo bivio vado al 17 e trovo descrizioni confuse: un tavolo messo “di sbieco” (rispetto a quale punto di riferimento?), specificazioni superflue (“un dettaglio che ti provoca un brivido di disgusto”, “l’uomo/donna ha completato la sua domanda”), un’incertezza sull’uso dei tempi (“Pareva che la voce…”: un imperfetto in mezzo a un costante uso del presente), un’espressione come “la solita lordura = uno strato di polvere”, che prima dà per scontato che tu sappia di cosa si parla ma poi immediatamente si smentisce.
Il testo è poi ricco di ripetizioni, di sinonimi non proprio adeguati (35: branda non è uguale a letto), di espressioni buffe nella loro goffaggine (23: “sono sparsi in ordine sparso”; 33: “disposte con un certo disordine”).
Per il resto, mi pare inevitabile paragonare questo Corto a Myst, anche perché dal titolo il richiamo è più che evidente, e non mi meraviglierei se proprio nebbia=mist fosse ciò che ha dato il la a tutto il racconto.
Ora, sapete quanto ha venduto Myst? Mi dicono oltre 6 milioni di copie.
Sapete quante persone hanno finito Myst da sole, senza aiuti? Haaaaaahahahahahahahahahaha.
No, non lo so neanch’io, ma sono probabilmente intorno a un millesimo di quella cifra. E penso che se La nebbia fosse in commercio, il rapporto venduto/risolto “onestamente” sarebbe più o meno lo stesso.
Io non ci sono portato, ragà. Se mi mettessero davanti una roba del genere e mi dicessero che devo risolverla per salvare la Terra, io premo subito il bottone che lancia l’atomica.
Anni fa, su Internet, c’era un sito dove c’era una pagina dove ricevevi un indizio; scrivendo la soluzione al fondo dell’URL, passavi alla pagina dell’enigma successivo. Roba tipo che ti mettevano una sequenza di Fibonacci al contrario, ergo la soluzione era “iccanobif”. Ecco, intorno al quinto enigma l’autore scriveva proprio papale papale: “bene, fin qui sono stato anche troppo buono. Adesso, se non sei abbastanza intelligente da arrivarci, vedi di andartene affanculo, qui voglio solo gente all’altezza”. E l’ ho mollato. E già ero arrivato al quinto enigma solo leggendo le soluzioni di altri pazzi su un forum, che chissà perché dovevamo sottoporci a ‘sta tortura di uno stronzo che si divertiva a inventare enigmi assurdi per il gusto di sentirsi un figo.
Con La nebbia siamo nella stessa situazione. Solo che, mutatis mutandis, qui siamo in un concorso dedicato a un genere particolare e a partecipazione limitatissima e pertanto, un simile prodotto è da considerarsi una genialata. Che non mi sta male di per sé. Ma poi, come avete sottolineato anche voi, le incertezze sul fatto che la soluzione di un enigma sia effettivamente quella giusta (il paragrafo non te lo conferma esplicitamente) e il nascere di ipotesi balzane su “due vite in meno potrebbe voler dire due paragrafi in meno, il testo avrebbe senso” aprono la porta allo stesso tipo di elucubrazioni che stanno alla base dei romanzi di Dan Brown e delle trasmissioni di Roberto Giacobbo. E lì la cosa mi piace molto meno. Perché mi piacciono gli enigmi in sé e apprezzo chi li sa creare, ma detesto la complicazione affari semplici. E non mi va di passare le notti (e parte delle giornate) a riflettere su un enigma che magari poi non ha davvero quella soluzione, ma nel contesto di un racconto-game di 50 paragrafi potrebbe anche averla perché non c’è modo di sapere se è proprio quella. Ho capito l’enigma dei tavoli, ma già la storia di “Turenne Hove = 39” mi puzza tanto di furbata che devo girare la testa dall’altra parte, e arrivato alla busta cifrata ho detto basta perché questo non è il mio genere di sfida. Non me la sento di leggere il racconto come ha fatto gpet, pertanto, per me la lettura resta incompiuta e posso solo dare un voto alle intenzioni.
Le intenzioni mi paiono quelle di scrivere un’opera volutamente controversa, non accessibile a tutti, risolvibile dai più solo con una discussione plenaria, appositamente avvolta in un’irrisolvibile incertezza. Elitaria, oh sì, indubbiamente. Tanto sicura di sé, che il suo assunto di fondo sembra essere “è talmente intricata, geniale e multisfaccettata, che anche chi non ci arriva non potrà non darle un voto alto, non potendo negare il mio genio”. E va là che Aloona c’è cascata in pieno, con la sua proposta di “meno di 8 non si può dare”.
L’autore sta ridendo alle nostre spalle, seduto alla poltrona davanti al computer, accarezzando un grosso gatto*, godendosi la discussione che ha generato, gli entusiasmi di chi ha perseverato e la disfatta di chi ha gettato la spugna.
La sai una cosa, autore? Io Myst lo volevo, all’epoca, quando ebbi il mio primo PC con lettore CD. Ma poi non lo comprai mai. E anni dopo, scoprendo di che cosa si trattava davvero, sono contento di non averlo comprato, perché avrei sprecato tempo e soldi in qualcosa che non ho i mezzi per apprezzare come si deve.
Beccati ‘sto 7, ché ho altro da fare.
*che poi questo è uno stereotipo hollywoodiano imbecille. Solo un proprietario di cani potrebbe fare una cosa del genere
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EGO
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Re: I Corti 2015 - La nebbia
Anche questa volta il tempo che ho dedicato a questo Corto non è stato quanto esso avrebbe meritato…
Qualche considerazione sparsa per motivare il mio voto. Sono riuscito a finirlo appena in tempo 1) barando ovviamente in fatto di carta e penna, 2) usando la soluzione di Prodo per risolvere l'enigma del «dire il proprio nome» (che ho trovato assai poco convincente) e 3) grazie ad Adriano che m'ha spiegato che la mia soluzione scacchistica era una delle soprannumerarie, diciamo così; per il resto ce l'ho fatta senza essere affatto un genio, anche se alcuni passaggi collaterali (la chiamata in camera, per esempio) me li sono fumati.
Non ho vissuto come un problema la questione dei «6 giri»: è a dir poco certo che l'autore non ci invita a cestinare il suo faticoso lavoro dopo sei passaggi all'1. Io ho inteso i 6 giri come mosse all'interno di una partita; persa una partita, ho tutti i diritti di tentarne un'altra.
La difficoltà per un solutore meno che abile come me è molto alta, e a complicare il tutto c'è quello che mi pare un ampio margine di equivocità nell'impostazione degli enigmi stessi, talvolta troppo soggettivi e un po' tirati. E non mi è andato giù il fatto che gli scacchi presentassero più soluzioni di quelle effettivamente preventivate dall'autore. Infine, da regolamento è permessa una libertà che rischia di mangiarsi il Corto stesso, sfuggendo di mano al suo autore. Insomma, la struttura sarebbe stata da blindare assai meglio.
PERO'…
L'idea è geniale e divertente, la difficoltà molto elevata ma forse non proibitiva: come si è detto, è vero che senza il forum di supporto in una settimana non sarebbe riuscito a finirlo quasi nessuno, però, di contro, devo dire che per me una settimana di tempo a volte è davvero poco; conoscendomi, spesso lascio decantare un problema che mi frustra e poi, riprendendolo dopo un po', la soluzione la trovo...
Ci sono poi in questo Corto molti altri fattori che contribuiscono a migliorare la mia impressione: unita a un bellissimo scenario e a uno stile efficace (anche se no impeccabile), l'atmosfera, tesa, onirica e inquietante, mi ha davvero coinvolto. Ho anche apprezzato molto gli stralci scientifico-filosofici, a contestualizzare il tutto, ma senza svelare troppo (che è l'errore tipico di una certa letteratura, che taglia le gambe all'immaginazione senza riuscire a soddisfare la ragione). Di certo l'opera deve molto a certi videogame, e l'idea di battere questa strada per me è molto meritevole.
Insomma, pur essendo implementato in maniera non del tutto convincente (quando penso agli scacchi mi monta ancora un accidenti!), e comunque un po' troppo difficile (capisco benissimo chi l'ha stroncato, perché da un gioco ci aspettiamo innanzitutto divertimento), questo Corto per me è originale, suggestivo e avvincente; ergo, confidando che l'autore farà tesoro degli errori, in particolare sottoponendo i prossimi lavori a qualche lettore prima della pubblicazione, io
VOTO 8
(di incoraggiamento)
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Dario III
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Inadatto a regnare
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Re: I Corti 2015 - La nebbia
Lo dissi quasi una settimana fa e ne sono ancora convinto: questo racconto è un piccolo capolavoro.
Tanto per cominciare, aderisce perfettamente alle regole del bando, cosa che può solo rallegrarmi: locanda (hotel), nebbia ed elemento fantastico sono tutti presenti in maniera incontrovertibile. Tanto di cappello a questo autore.
Il regolamento è tra i migliori possibili, trattandosi di un corto, perché è semplicissimo. Il lettore viene buttato subito nell'azione e non deve perdere tempo con tabelle, punteggi o dadi. L'unico rovescio della medaglia dato da questa semplicità è che a volte il lettore può arrivare a un paragrafo nascosto in maniere che l'autore nemmeno aveva previsto. Avrei quindi preferito qualche indicazione più chiara su come utilizzare le informazioni acquisite via via.
L'ambientazione, come accennavo a inizio settimana, è stupenda: lo stesso hotel ha una personalità e ogni ambiente è tratteggiato con dettagli essenziali. L'autore ha probabilmente esperienze pregresse di scrittura e lo vedrei bene a cimentarsi con una storia horror.
Quindi, ricapitolando, tutto in questo racconto mi è piaciuto e lo ritengo il migliore fino a oggi. Però non posso dargli il voto massimo. Perché? Perché non lo ho finito.
Ci ho giocato a lungo la notte della pubblicazione, ma non ho ottenuto niente. Ho riprovato, ignorando la regola delle sei morti e facendomi un grafo dei paragrafi "normali"; ho creduto che ci fosse un true path e ci ho sbattuto il muso. Ho risolto a fatica l'enigma della scacchiera, quindi ho sbirciato le soluzioni proposte da Prodo e altri utenti.
A questo punto mi sono arreso. Le interpretazioni fornite erano troppo arbitrarie e io volevo avere la certezza di seguire le orme dell'autore.
Insomma, caro scrittore, le cose difficili piacciono, quelle impossibili un po' meno.
Voto: 9
Giocabilità: 8
Divertimento: 9
Narrativa: 10
"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"
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Rygar
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Tetro Lettore / Grim Reader
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Re: I Corti 2015 - La nebbia
Attenzione che come da primo post chiuderei i voti con 13' di anticipo.
Chi vuole voti ora o taccia per sempre
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
I miei racconti
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Re: I Corti 2015 - La nebbia
Nelle migliori locande, ecco cosa cantare prima di andare a nanna.
Stavolta niente "stop" nella canzone, ma il solo e semplice...
--- STOP ALLE VOTAZIONI ---
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