Ragazzi, oggi è una giornata convulsa e rischio di non votare, quindi lo faccio ora, (quasi) senza motivazioni.
Del resto lo sapete che preferisco disseminare le mie motivazioni in molti post, sono un anarchico individualista, che ci volete fare.

Detto ciò mi trovo anche in imbarazzo sul voto, perché volevo dargli 8, però rileggendolo gli errori di ortografia e sintassi mi pesano molto.
Invece la psicologia dei personaggi io la trovo perfetta: ricordate, sono personaggi di un RPG, quindi c'è una semplificazione, un appiattimento di secondo grado, va benissimo così.

Insomma, tutto considerato assegno
Voto 7,5
ma sappia l'Autore che è più verso 8- che verso 7+

Fantastico, il Savoneeeeseee

Come al solito mi riduco sempre all'ultimo momento per leggere e commentare i corti. Ma quanto sembrano lunghe le settimane, il lunedì, e come scorrono via rapide, invece, tanto che arrivi a domenica senza rendertene conto.

Comunque questo corto l'ho trovato gradevole. Nulla mi ha meravigliato, stupito o colpito in modo particolare, però nel suo complesso il racconto da esattamente quello che promette, lo fa in modo scanzonato e divertente, senza contare le innumerevoli strizzate d'occhio che non possono che strappare più di un sorriso a chi, come me, ha apssato la sua adolescenza a giocare a D&D o affini (nel mio caso era USNB).
E "Adolescenziale" è proprio il termine che mi viene in mente, volendo definire questo corto. Adolescenziale non nel suo significato negativo (ma poi che ci sarà di negativo nel'essere adolescenti e comportarsi da tali? Sarà mica solo l'invidia di noi babbioni a parlare?) ma proprio come temi trattati e come modo di farlo. La conquista amorosa avviene esattamente come dovrebbe avvenire nella mente di un adolescente, con la donzella che fin dall'inizio vuole darcela (è palese) due salti in discoteca, frasi da figo sussurrate all'orecchio che la fanno bagnare senza ritegno, la scazzottata contro i bulli, con cui mettersi in mostra e, infine, la tanto agognata trombata, dopo una dichiarazione da vero duro.
Insomma tutto piacevole, con alcune chicche davvero spassose (La battuta della mano che si rifiuta anch'essa di uscire con me, mi ha fatto scompisciare) inficiato (Ancora non avevo usato questa parola in questa edizione!) da una scarsa revisione finale, come testimoniano i troppo numerosi refusi.
Inoltre anche in questo racconto l'elemento "nebbia" è davvero troppo poco influente per passarci sopra. Lo so cosa hanno consigliato gli organizzatori, ma come ha detto Mornon, mica l'hanno ordinato. Loro consigliano e io decido di non seguire il loro consiglio e di valutare anche l'attinenza al tema per tutti i Corti che recensisco.

Inoltre, ultima piccola pecca di questo Corto: il finale. In realtà il colpo di scena di scoprire che si trattava davvero di una sessione a D&D, incentrata sul tentativo di cuccare la figlia del locandiere, è carina. Anche l'idea che la fidanzata si arrabbi per il nostro comportamento in gioco e ci lasci non è da buttare. Il mio dubbio è però su come è stata presentata la scena finale dell'epilogo. Il tipo di avventura giocata e il modo in cui viene giocata è prettamente adolescenziale, anche la reazione della fidanzata è così eccessiva e viscerale da farmi pensare alla sfuriata di una ragazzina, incapace di distinguere tra giocatore e personaggio, non capendo cosa sia davvero il gioco di ruolo (come la maggior parte delle fanciulle, perdonami, Aloona). E allora perchè i due ci vengono presentati con una coppia adulta, che convive addirittura? Secondo me qui l'autore, che ormai deve avere un età di tutto rispetto, come tutti noi (Tranne te, Aloona, chiaramente, tu sei sempre una fanciulla in fiore) ha esagerato nel transfert, arrivando però a spezzare l'atmosfera deliziosamente adolescenziale che permea l'intero racconto. Più sensato, secondo me, sarebbe stato se il giocatore fosse stato un ragazzino, così la ragazza, già poco contenta che il fidanzatino passi tanto tempo con gli amici a fare "giochetti con i soldatini". Ecco allora la sua reazione sarebbe stata perfetta e perfettamente calata nel contesto del resto del Corto. Così com'è, invece, a mio parere stona parecchio.

Per il resto di cosa non ho ancora parlato? La meccanica che sta dietro al Corto è pregevole. Niente influenza del caso, storia che si dipana lungo varie, logiche e conseguenti scelte, difficoltà bassa ma comunque che richiede un minimo di attenzione nelle proprie scelte e, soprattutto, una storia che si fa raccontare e ascoltare con piacere. Complimenti all'autore.

Giocabilità: 7.5
Narrazione: 6,5
Divertimento: 7
Totale: 7

INTRODUZIONE ED AMBIENTAZIONE:  l'ennesima ambientazione fantasy da gdr ultra-classico poteva risultare penalizzante ma l'autore ce la presenta in chiave ironica e caricaturata, con personaggi-archetipi che non hanno bisogno di background visto che tutti sappiamo benissimo chi sono il Guerriero, il Mago eccetera. Questo eccesso (voluto) di elementi lapalissiani contribuiscono positivamente alla creazione di una parodia simpatica ed efficace, che ho veramente apprezzato.  La riflessione del protagonista che "le ha prese per tutti" mentre il mago e il ladro portavano a segno i colpi migliori mi ha fatto sorridere, evocando meccaniche di gioco ben note e facendomi calare ancora di più nell'ambientazione del racconto. E fin qui faccio i complimenti.

REGOLAMENTO ED INCASTRO DEI PARAGRAFI: semplice e senza pretese, la meccanica  fila via liscia e funziona, in tre partite non ho trovato bug. Lineare anche l'incastro con molti checkpoint, ma vi sono buone possibilità di scelta tra un checkpoint e l'altro, cosa che invita tranquillamente ad un paio di riletture in più anche nel caso di vittoria alla prima partita.
La parte più debole è rappresentata dai codici che incidono poco sul gioco (eccetto forse il Vomito) ma risultano interessanti più che altro per sbloccare paragrafi extra di narrazione.

STORIA:  come ho già scritto per È un Gioco da Ragazzi il tema minimalista può penalizzare, qui devo però ammettere che il taglio ironico, la sensazione di trovarsi nel mezzo di una sessione un po' cazzona di gdr e un briciolo di azione in più non me lo hanno fatto pesare. Il divertimento c'è stato.

EPILOGO: per me il racconto andava già bene così,  il colpo di scena finale non aggiunge né toglie nulla. Più che altro ho sorriso scuotendo la testa perché il protagonista commette un tipico errore da principianti: MAI parlare alla propria partner della serata di gdr. Quando lei chiede com'è andata a "draghetti" (aaargh!!) la risposta corretta è un generico: "tutto bene, le solite quattro risate coi ragazzi".

Ok, mi sono dilungato anche troppo
VOTO FINALE=7,5

Giudizio di Apologeta

Un divertissement simpatico, ma non memorabile.

Una brutta introduzione ci conduce nel classico mondo dei giochi di ruolo, con i più classici dei personaggi. Ma ecco la sorpresa: la fregola per la cameriera di una locanda, la vera avventura!

Mi piace il regolamento: pochi punteggi chiari, nessun ruolo al caso, ben implementato il diverso livello di stanchezza sulla base delle imprese precedenti. Più problematico lo svolgimento: a mio avviso la difficoltà è un po' troppo bassa.
Sulla bontà delle varie scelte... beh, diciamo che tutto è prevedibile. La cameriera ha un comportamento lineare (cosa che - ahinoi - non succede con le donne reali), bisogna stare attenti a quel che si beve, e poche altre dritte. Avrei gradito un tocco di originalità in più.

La vicenda è narrata con un tono quanto mai scanzonato: non apprezzo i doppi sensi, davvero troppo caserecci per i miei gusti, ma l'atmosfera divertente è ben resa. A Concorso finito, mi piacerebbe conoscere la genesi del nome del leggendario drago Snxxflgr.
Per quanto gradisca molte delle similitudini e la mancanza di vere e proprie castronerie, lo stile non mi ha entusiasmato: valanghe di avverbi, pensieri riportati come discorso diretto, passaggi agghiaccianti come "uoooo", "sbonk", "sarà un automatico passare la notte insieme". Ciliegina sulla torta, i tanti refusi. Non mi pare di averlo già detto, quindi lo scrivo per la prima volta: rileggete. Adesso lo scrivo un'altra volta: rileggete. Facciamo tre: rileggete. Ora andate pure avanti voi.
Postilla: la scena della lotta è pienamente promossa, perché (lato gioco) è gestibile in molti modi diversi e perché (lato narrativo) viene mostrato quello che succede, non raccontato.
Post-postilla: la chiusura à-la-Ende ha per me un lato positivo e uno negativo: per quanto adori La Storia Infinita, non amo le citazioni così palesi.

Penso che l'autore si sia divertito molto a scriverlo e (in fondo) non si sia affatto preso sul serio. Bene così, si può scrivere un Corto per mille motivi diversi: questo è uno di essi.

Ecco il voto ai singoli parametri aggiuntivi:
Giocabilità: 7
Narrazione: 6
Divertimento: 7

Per questi motivi e ciononostante, il mio voto è 7