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I Corti 2015 - E venne il giorno...

Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Chiedo scusa all'autore ma questa settimana non riuscirò a recensire/votare il suo corto.

A dire il vero non sono riuscito manco a leggerlo, accidenti a me e alle giornate con solo 24 ore. Purtroppo sto vivendo un epriodo che definirei solo come: convulso e gli sprazzi di tempo libero sono stati assorbiti dagli impegni già presi per LGL (Impaginazione PM, lettura e editing de Il tesoro della regina, impaginazione AAF e Babalon, questo ancora manco l'ho cominciato, ecc).

Insomma sono davvero mortificato ma non saprò mai cosa è successo quando "venne il giorno".

Sorry.

gpet74
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

E' calata la nebbia, Gpet. smile2

A head full of dreams

Aloona
1° Direttrice della Gazzetta
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Ho apprezzato questo Corto, a partire dall'idea, per me geniale: scrivere una fiaba-gioco post apocalittica, con una bambina come protagonista.
Mi unisco a molte delle considerazioni espressa da Adriano e Cookhob, riprendendone alcune e aggiungendo qualcosa di mio: l'elemento aleatorio è massiccio, ma ben giustificato perché, una volta tanto, dobbiamo impersonare (o se preferite guidare) una bambina, determinata ma inevitabilmente povera di risorse, in un modo cupo e spietato. L'autore ha reso molto bene il senso di smarrimento, di impotenza, di dipendenza dagli altri (bellissimo il ruolo dei personaggi secondari, analoghi in tutto e per agli «aiutanti» delle fiabe!); nella crudeltà degli eventi, poi, e nella nostra limitata capacità di reagirvi, se non con lo stoicismo, ho colto il vero stigma di alcune fiabe italiane, belle e terribili e commoventi insieme (consiglio a tutti la raccolta di Calvino!). Ho apprezzato anche i finali multipli, che sfumano dal «bianco» del paragrafo 50 a quelli «grigi» in cui rimane uno spiraglio per il futuro o in cui compiamo la missione pur (spoiler spoiler!!!) a costo della nostra vita, fino, ovviamente, ai più tragici «neri».
Il sistema a 3 dadi garantisce una buona forbice statistica, che l'autore ha sfruttato abilmente (per inciso, è vero che è quasi impossibile resistere alle folate di vento, ma è solo una delle strade che conducono al finale).
Come altri utenti ho avvertito qualche incongruenza (di cui ho già scritto sopra, quindi non mi dilungo), ma niente di mortifero e (forse perché non sono un ingegnere!) la questione di nebbia e Residuum mi è sembrata ispirata e sufficientemente convincente (per me quando si scrive un'opera fantastica un minimo di coerenza è importante, certo, ma il manuale di fisica e scienze naturali lo si può anche lasciare nel cassetto!). Io non ho confuso la locanda del par 17 con le Locande semplicemente perché queste sono scritto col maiuscolo, l'altra no; detto questo, un sinonimo ci poteva stare! wink
Difetti? Purtroppo ce n'è; incongruenze a parte, il più influente, per me, è la brevità, certo eccessiva.
Nel complesso, però, è originale, commovente e ben congegnato. Bravo!

VOTO 7,5

Dario III
Inadatto a regnare
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

E venne il giorno in cui anche io votai.

Questo corto ha l'indubbio pregio di rispettare attentamente le indicazioni del bando in materia di tema: qui la nebbia copre tutto il pianeta e ha creato delle condizioni che rendono la vita estremamente difficile. Questo però è anche un problema, perché quando si ha a che fare con fenomeni che interessano uno spazio così ampio si dovrebbero avere anche delle competenze adeguate per descriverne le conseguenze: scrivi ciò che conosci e conosci ciò che scrivi. Purtroppo questo non è il caso e la trama del racconto lascia aperti moltissimi interrogativi.
Cosa è questa nebbia? Come mai cala? È fisicamente possibile che permanga per vari anni?
Inoltre, come fanno i superstiti a "scoprire" il Residuum? È un nuovo elemento? Allora al massimo lo potranno creare in laboratorio. È un composto? E di quali elementi è composto? E se fosse una lega? Idem come sopra. L'unica spiegazione in merito sarebbe la magia, ma questa ambientazione non sembra prevederla.
Le Locande (con la "L" maiuscola) sono un altro enigma. Stiamo parlando degli unici luoghi dove c'è ancora corrente elettrica e le troviamo sparse in giro per il pianeta, senza alcuna forma di difesa? E all'interno non c'è nessuno in grado di utilizzare il cilindro per collegarlo ai cavi, risparmiando a vecchie e bambine improbabili acrobazie circensi?
Potrei andare avanti ancora a lungo, ma sarò breve: quello che manca a questo racconto è la sospensione dell'incredulità. Se fosse una fiaba di fantasia, la leggerei senza battere ciglio, ma qui l'autore ha voluto dare un taglio più fantascientifico e, mi spiace dirlo, ha fallito.

Sul piano della scrittura, se escludiamo qualche refuso veniale, lo stile è minimalista ma efficace. Si sente moltissimo la mancanza del discorso diretto, non so se per precisa scelta dell'autore. Penso che un racconto così cupo avrebbe potuto benissimo scorrere senza troppe chiacchiere, ma quando i personaggi parlano ci vuole il discorso diretto! Invece, a parte due o tre battute, è tutto raccontato.

A livello di regolamento apprezzo i 3d6, che livellano verso il centro i risultati, ma trovo che ci siano davvero troppi tiri di dado: tra vento e ricerca della locanda se ne fanno una quindicina senza problemi. Una piccola incongruenza è il fatto che la "Ferita" non influenzi negativamente la "Resistenza"; la stessa "Ferita" può essere un semplice graffio, eppure infettarsi e provocare rapidamente la morte. Mi incuriosisce poi il paragrafo 16, nel quale il tiro di dadi "intermedio" porta a un risultato peggiore, a differenza di quanto accade nel resto del racconto.

Per concludere, questo racconto ha un impianto di gioco accettabile, ma lo ritengo insufficiente dal punto di vista narrativo per motivi di coerenza.

Voto: 5

Giocabilità: 7
Divertimento: 7
Narrazione: 4

"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!"

Rygar
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Una mia considerazione in senso ampio:
Quando la "quest" di una storia fantastica è portare qualcosa da un punto ad un altro il protagonista è un personaggio "debole".
Quando è trovare/salvare qualcosa/qualcuno il protagonista è un personaggio "forte".
O mi sbaglio?
Vi vengono in mente esempi?

La vita è dura per i soldati di ventura.

Jhongalli
Arcimaestro
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Jhongalli ha scritto:

Una mia considerazione in senso ampio:
Quando la "quest" di una storia fantastica è portare qualcosa da un punto ad un altro il protagonista è un personaggio "debole".
Quando è trovare/salvare qualcosa/qualcuno il protagonista è un personaggio "forte".
O mi sbaglio?
Vi vengono in mente esempi?

Ma io non credo che sia quello il discriminante.
La forza e la debolezza di un personaggio dovrebbero essere valutate in base a come si rapporta con l'ambiente circostante.

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Rygar
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...



Ancora un tocco degli strepitosi Sixties!

--- STOP ALLE VOTAZIONI ---

Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

I miei racconti

Apologeta
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

caxxo...
l'ho lasciato talmente tanto sedimentare che mi sono dimenticato di votare in estremis :'(

Sabretooth
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Sabretooth ha scritto:

caxxo...
l'ho lasciato talmente tanto sedimentare che mi sono dimenticato di votare in estremis :'(

Be', se hai pronto un tuo giudizio nulla ti vieta di postarlo, anzi: è ben gradito. bigsmile
Semplicemente non potrà essere conteggiato ai fini della graduatoria finale.

Heimdall di Bifrost
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Re: I Corti 2015 - E venne il giorno...

Ragazzi, i giudizi dei tre organizzatori arriveranno tra oggi e domani!

"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM
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Mornon
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