Ciao a tutti e ben ritrovati alla Locanda nella Foresta!!
L'autunno sta arrivando e sono pronto per rispondere alle vostre costruttive considerazioni.
Dico subito che l'Epilogo non lo riscriverei più così. È troppo triste.
Magari sfrutterei la scena per creare un'ID da qualche parte.
RISPOSTE:
Rygar ha scritto:
Per prima cose le loose end, pezzi di trama non sviluppati che fanno pensare a un'evoluzione del testo diversa rispetto a quella pianificata e a una scarsa revisione dopo la stesura finale.
Le loose end sono volute e non provengono da una scarsa revisione. Il mio intento era quello di stimolare la curiosità nel leggiogiocatore e al contempo creare una buona atmosfera.
Prodo ha scritto:
A questo proposito l'aspetto della molteplicità delle razze è stato curato benissimo: un vero tocco di classe lo troviamo nella descrizione della porta della locanda, che ha una maniglia enorme. Ovviamente questo accade perché il posto è frequentato da umani e non umani: una pensata semplice ma intelligente, che ha ben pochi riscontri nella letteratura di genere.
Uno dei complimenti più belli da quando sono su Librogame's Land. Grazie!!
Boole ha scritto:
da cosa dovrei capire che il cattivo è proprio quello che è e non un altro???tutti i vari indizi e le chiavi e gli oggetti e l'affannarmi per le stanze mi sembrano alla fine un po'inutili...
Questo aspetto è voluto. Una locanda di questo tipo me la aspetto piena di cianfrusaglie e cose inutili da lasciar perdere. A me piace anche il fatto di trovare porte chiuse, utili a creare l'atmosfera.
Lo scopo del gioco nelle mie intenzioni era divertirsi a esplorare la locanda, scoprire chi è Milvius.
Hieronymus ha scritto:
Da un rapido sguardo sembra interessante, e noto con piacere che sono tornate le virgolette ben fatte.
Mi faccio una bella dormita per gustarmelo meglio domani, notte.
Mi ero illuso che potesse piacerti il mio racconto ma poi non hai votato. Mi dispiace un pò non aver avuto la valutazione del vincitore.
Rygar ha scritto:
Al paragrafo 25 il Folletto dal Cappello Rosso ci dice chiaramente che dobbiamo bussare sul pannello destro un certo numero di volte; però, quando lo facciamo, subiamo una penalità perché avremmo dovuto bussare sul sinistro. È un errore o è voluto, visto che i Folletti dal Cappello Rosso sono "imprevedibili sia nel comportamento sia nella parola data (cit.)"?
È assolutamente voluto.
Pirata delle Alpi ha scritto:
Guardate la descrizione dei Nomadi di Nimdoit nel bestiario. Poi vedete come si comporta il nomade incontrato in L5. Quando un tipo che appartiene ad una razza di "esseri umani spregevoli e malvagi" che non ho mai incotrato mi dice di difidarmi di un altro tizio, mi puzza di bruciato... perché un uomo malvagio mi da un consiglio? sicuramente non per bontà d'anima, quindi è un tranello, sicuramente orchestrato da quel ruffiano di Milvius... elementare Watson. Ho accusato questo nomade e, sorpresa! era lui il cattivo! questo mi è sembrato troppo evidente
Esatto. Non avrei saputo dirlo meglio.
Comunque, troppo difficile o troppo evidente? Come la faccio la faccio, la sbaglio!
Pirata delle Alpi ha scritto:
Secondo me, la grande pecca di questo Corto è la mancanza di "azione" e con questo intendo che i combattimenti sono troppo passivi: i fatti vengono descritti e non si lancia neanché un dado per mostrare chi commanda ai fantasmi, goblin o a quel mascalzone di Milvius....
Hai ragione, ho tolto il combattimento attivo dal racconto. Non mi sembrava il caso di complicare la fluidità del racconto. Volevo qualcosa di meno macchinoso possibile.
Pirata delle Alpi ha scritto:
Vista la totale assenza di missioni secondarie o di altri interessi per Entilen, il gioco finisce qui e, secondo me, l'interesse di ricomminciare a giocare per scoprire altre cose è molto debole.
Non penso che sia debole l'interesse a rigiocare per scoprire altre cose.
In realtà dovresti essere incuriosito da cosa accade interagendo con tutti i personaggi, al di là della missione. Mi dispiace di non essere riuscito a coinvolgerti sotto questo aspetto.
Charles Petrie-Smith ha scritto:
poi perché non capisco il motivo per cui Milvius dovrebbe metterci la pulce nell'orecchio sulle attività del locandiere, visto che il suo interesse sarebbe quello di mantenere il profilo più defilato possibile; infine perché ci sono altri personaggi che si comportano in maniera ben più sospetta nei nostri confronti, a partire dalla bellissima arpista che cerca di ucciderci SENZA NESSUN MOTIVO! Quale sarebbe la motivazione? Ha recepito i nostri complimenti come molestie ed è solita assassinare chiunque la infastidisca?
Hai ragione quando dici che tenere basso il profilo sarebbe opportuno, è una classica scelta logica fatta spesso da chi fugge o si nasconde.
Però io ho ragionato in un altro modo (sbagliato?): Milvius vuole allontanare da sé l'attenzione. Non è certo che Entilen sia lì per lui, ma avendo scoperto i loschi piani del locandiere li sfrutta ogni volta che sospetta di qualcuno. Ogni volta che pensa di essere braccato.
Sulla Suonatrice d'arpa invece è vero. Ci vuole uccidere senza motivo. È pazza.
EGO ha scritto:
L'impostazione a mappa, e la mappa stessa, sono impeccabili. Notevole l'idea di differenziare i 3 macro-ambienti con lettere diverse, similmente a quanto visto in alcuni volumi della serie La Terra di Mezzo.
Il volume della Terra di Mezzo Una Spia a Isengard è stata la mia fonte d'ispirazione per la mappa e la differenziazione dei paragrafi con lettere e numeri.
EGO ha scritto:
tutti i personaggi si possono incontrare senza dover visitare quelle stanze, e per vincere non serve nessun oggetto. Però in questo modo ci si perde tutta l'esplorazione, che è il punto forte di questo Corto
Esatto, oggetti e stanze servono quasi sempre a farci capire chi stiamo cercando, che è il vero scopo del gioco. L'esplorazione avresti dovuto farla volentieri a prescindere, ma non essendoti piaciuto ne lo stile di scrittura ne l'ambientazione troppo classicamente fantasy, capisco benissimo il tuo punto di vista.
E poi non tutti gli oggetti non servono a un tubo..il cristallo luminoso, l'antidoto, le monete, la Gemma Blu ecc...il fatto è che non sono fondamentali.
La quantità di oggetti, poi, è assolutamente voluta. Io, come già detto, una locanda me la immagino così. Piena di cianfrusaglie, per lo più inutili da prendere.
Mi sarebbe piaciuto stimolare il lettore a scervellarsi per decidere cosa è veramente importante e cosa no.
EGO ha scritto:
Non riesco a capire come abbia fatto il paragrafo di azione 78 a finire prima del 25 e del 31.
Tantomeno capisco perché abbia ricevuto il numero 78, o perché il 25 abbia il numero 25
Non hanno alcun significato. Sono numeri a caso.
EGO ha scritto:
perché non ci viene offerta l'opzione di bere o non bere la pozione nella stanza di Mylena? Be', io dico perché l'autore è un sadico. C'era un paragrafo in più, e poteva usarlo per offrirci l'opzione di bere. Ma no, aveva deciso che all'inizio del gioco ti dava un antidoto, e quindi, se trovi un veleno, te lo fa bere o di riffa o di raffa
Hai ragione, era meglio far scegliere se bere o no.
babacampione ha scritto:
Ho notato solo io il vezzo della metafora del dado a sei facce abbandonato a terra (e inutile, se non addirittura dannoso), a significare che l'autore disdegna la variabile caso?
Esatto, anche se non in senso assoluto. Non è cioè una mia filosofia di vita.
In questo racconto però il caso (dado) è per terra, inutile.
Non serve per completare la missione, né il dado né il caso.
FinalFabbiX ha scritto:
anche se avrei gradito una descrizione più dinamica, che mi permettesse di orientarmi senza abusare della mappa;
Invece dovevi proprio abusare della mappa. È uno degli aspetti cruciali del mio racconto.
FinalFabbiX ha scritto:
il fatto che NON si possa tornare indietro a recuperare un oggetto in bella mostra quando si scopre che era l'unico che ci serviva,
Questa cosa è vera e ho sbagliato, avrei dovuto dare la possibilità di riprendere gli oggetti.
Potevo comunque mantenere il fatto che non si poteva più interagire con i personaggi (non avendo ovviamente lo spazio per formulare nuovi dialoghi) ma non far RIprendere gli oggetti è stato un errore che ha intaccato il realismo.
Rygar ha scritto:
Charles Petrie-Smith ha scritto:
il terribile veleno mischiato alla violetta. D'accordo, siamo in un mondo fantasy... tuttavia un veleno così potente da uccidere per inalazione, capace di mantenersi attivo in una busta che ha viaggiato per chissà quanti giorni, mi fa storcere parecchio il naso.
Ma, potrebbe dire qualcuno, senza andare nel fantastico esiste l'antrace! Vero, ma l'agente dell'antrace non è un veleno, è un batterio che può essere "postato" in forma di spore, ma non uccide all'istante, bensì causa una malattia (l'antrace o carbonchio, appunto) che porta alla morte in alcuni giorni, e dalla quale si può anche guarire, specie se viene trattata tempestivamente. In questo mondo non ci sono antibiotici, direte, sì ma c'è la magia.
E poi, sei a "palazzo": in questo palazzo vivrà della gente molto importante, considerato che in questo mondo esistono dei veleni così potenti e resistenti, la posta che vi arriva non viene sottoposta a una rapida ispezione magica?
Sì, probabilmente quanto parli di ispezionare la corrispondenza hai ragione, anche se dipende molto dal destinatario.
Però un simile espediente è già stato utilizzato senza darmi troppo fastidio.
In FF48 c'è una istant death identica al finale di questo racconto, con l'unica differenza che è all'inizio dell'aventura.
Non ho mai letto FF 48 quindi non posso aver preso spunto da quella ID. Comunque, le perplessità sulla potenza del veleno mi sembrano facilmente superabili in un mondo fantastico senza scomodare l'antrace o altri batteri patogeni per l'uomo.
La corrispondenza non viene controllata al Palazzo della Corporazione dello Stiletto salvo che quella del Grande Maestro, il quale ricopre un ruolo molto importante per la Corporazione stessa.
sancio ha scritto:
tipo perdi 2 punti vita dal freddo e al successivo paragrafo mi si fa sapere che comincio a sentir freddo. O peggio ancora, descrivere un possibile esito di una scelta all'interno dello stesso paragrafo, soprattutto se infausta!
Azz... Sancio hai ragione in entrambi i casi.
Sulla scelta all'interno del paragrafo credo ti riferisca alla già citata Chiave d'Oro in F8 mentre fuori dalla locanda ho ragionato solo in un senso, se arrivi in E5 da E6 non ha senso leggere "stai iniziando a sentite freddo": abbiamo appena perso punti vita per il freddo!!
Sabretooth ha scritto:
la spiegazione è molto semplice. non è corretto.
la soluzione del gioco è da "trovare" nelle appendici.
è il contrario di un giallo. un giallo corretto verso il lettore da le informazioni nel libro e non nelle appendici.
La soluzione si può estrapolare anche dal solo testo, basta capire che Milvius è l'unico che dice la verità in una taverna di bugiardi.
Comunque, come già detto, tu e gli altri mi avete convinto della farraginositá dell'impianto e ti chiedo scusa se ti sei sentito in qualche modo "tradito dall'autore". Non era mia intenzione essere scorretto. Anzi, non avevo neppure immaginato che la mia soluzione dell'enigma potesse essere scorretta dal punto di vista tecnico e morale.
Dario III ha scritto:
L'idea, eccellente, ricorda un poco le indagini della Settimana Enigmistica, in cui bisogna cogliere in fallo alcuni sospetti in base alle loro dichiarazioni, però di dichiarazioni mendaci ce n'è fin troppe!
Ah! Se potessi tornare indietro.... (sospiro malinconico)....
Certamente terrei l'idea e i personaggi ma cambierei l'indizio per scovare Milvius eliminando le Appendici.
Adriano ha scritto:
Purtroppo non riesco ad andare oltre l'8, fondamentalmente per due motivi:
1) un po' debole la parte dell'indagine: gli indizi potevano essere sfruttati meglio;
2) struttura a mappa: come per La triade dei ludi infernali, c'è un problema con la mappa, nel senso che se si esplora nuovamente un ambiente occorre far trovare qualcosa di congruente.
Concordo con entrambe le tue considerazioni.
Forse avendo avuto più paragrafi a disposizione avrei inserito nuovi dialoghi tra Entilen e i personaggi ma, considerato che possiamo passare illimitatamente per un determinato paragrafo, come si fa a scrivere "illimitati" paragrafi? In attesa che la tecnologia (o la magia...) risolva questo aspetto potevo almeno permettere di prendere gli oggetti.
Apologeta ha scritto:
A ragà, non si mette la virgola tra il soggetto e il verbo, come caspita devo dirvelo?
Aiuto!! Ho bisogno veramente di un corso di scrittura.
Heimdall di Bifrost ha scritto:
si sarebbe forse potuta introdurre la variabile “tempo” (non ritrovo una cosa perché dopo X minuti si assume che sia passato comunque qualcuno e me l’abbia portata via), anche se capisco che avrebbe complicato le cose.
Ho pensato a questa possibilità ma l'ho bocciata perché avrebbe appesantito la giocabilitá del Corto. Inoltre avrei dovuto permette la scrittura di un registro di appunti, cosa che non volevo assolutamente.
Heimdall di Bifrost ha scritto:
l’obiettivo verso cui è teso tutto il racconto: l’individuazione del terribile Milvus. (Confesso che la prima volta ho letto “Silvius”, e sono stato condannato a immaginarmelo per il resto della mia lettura come un losco personaggio di bassa statura, con un permanente ghigno botulinico e i capelli trapiantati, ehm… ma non divaghiamo!)
Silvius non sarebbe mai stato solo ma piuttosto circondato da una ventina di prostitute minorenni che ti avrebbe propinato come le nipoti del Locandiere... Ma chissà, forse qualcuno ci sarebbe cascato...
Heimdall di Bifrost ha scritto:
In un paio di situazioni si sarebbe potuto fare ricorso ai due punti anziché all’onnipresente virgola
L'anno scorso abeas mi cassò i troppi punti esclamativi, quest'anno tu le virgole. Avanti così ragazzi, siete meglio di un corso accelerato di grammatica.
Comunque, per tutti, avviso che apprezzo, sempre, anche le segnalazioni, di refusi, e gli errori grammaticali, anche piccoli, nei miei racconti, quindi segnalate pure, sempre, tutto!!!!!!!
Heimdall di Bifrost ha scritto:
Uno degli aspetti che trovo più detestabili nel fantasy è infatti la proliferazione incontrollata di razze, generi e specie varie che chiaramente, una volta ideate, vanno caratterizzate fornendo loro le più disparate peculiarità.
Ora mi addentro in un discorso complesso che sfiora soltanto il discorso sul mio Corto (ma chi me lo fa fare?).
Se paragoniamo le etnie di un mondo fantasy (uomini, nani, elfi ecc..) alle diverse specie viventi del nostro mondo ne esce un parallelo evidente che distingue abbastanza nettamente i comportamenti in ENTRAMBI i mondi.
Ogni "gruppo" ha sue caratteristiche specifiche e non c'è nulla di male in questo. Forse emerge qualcosa di scontato e già sentito, è vero, però le individualità che cerchi (giustamente) nei personaggi possono convivere benissimo con i tratti comuni della etnia in questione.
Ad esempio, gli animali girano nudi, gli uomini no. Le piante non parlano e non pensano, gli uomini si.
Gli elfi sono agili e i nani no, i Nomadi del Nimdoit sono grezzi e violenti, gli uomini della Corporazione dello Stiletto no ecc..
Poi anche tra i Nomadi ci sarà quello meno violento.
Quindi un comportamento "tipico" comune a tutti i membri della propria etnia ci può stare anche tenendo conto di sfumature individuali nel carattere e nei gesti.
Mornon ha scritto:
Per esempio, bellissimo l'incontro con i fantasmi, interessanti gli uomini-larice, intrigante la politica dei Regni e delle fazioni, però poi si aggiungono troppe cose: i goblin, gli orchi, i redcap... forse era meglio concentrarsi su 2-3 punti che rendono ORIGINALE il nostro fantasy e sviluppare quelli nelle loro mille varianti e possibilità. Avrebbe giovato molto alla rappresentazione generale della storia e del suo background, connotandola maggiormente e rendendola unica.
È vero!
A questo aspetto non avevo proprio pensato, ne terrò certamente conto nelle prossime opere.
Come forse avrete notato, ho puntato l'indice più sui difetti che sui pregi del mio racconto. Questo perchè ho la ferma intenzione di migliorarmi ancora in vista di altri lavori. Quindi grazie di cuore a tutti voi che avete sottolineato le mie mancanze e dato un voto negativo al mio Corto perché avete certamente contributo a migliorarmi.
Ma dato che i complimenti e le belle parole rinfrancano, ti fanno stare bene e stimolano ad andare avanti ringrazio anche tutti quelli che mi hanno elettrizzato con i loro commenti, in particolare Adriano, Dario III, Prodo, Mornon, Heimdall di Bifrost e Babacampione.
Grazie pure ad Apologeta, monpracem e Babacampione per aver sottolineato il miglioramento rispetto al Concorso 2014. Se ciò è accaduto è soprattutto grazie alla Comunità di LGL che mi ha insegnato tanto in questo anno.
Evviva il Concorso dei Corti! Evviva Librogame's Land!
Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio