Ragazzi, stiamo criticando degli illustratori coi contro gaiser... i gusti individuali sono altro discorso; la copertina del num. 13 la trovo molto ben fatta... c'è del surrealismo, ma all'epoca quel senso di weird era concepito un po' in tutti i lg fantasy, non solo in Sortilegio. La cosa doveva assumere un carattere 'grottesco' in quanto adulto, e 'fiabesco' in quanto anche per bambini o ragazzini.
Una copertina poi si riassume in un gesto, in un'atmosfera... potremmo dire che LS non sia fermato in un gesto realistico, come la frame d'una foto, ma in un gesto 'illusorio', simbolico, riassuntivo d'un carattere e d'un tema... d'una situazione, anche.
I colori sono ben resi, ottimi i contrasti (di certo si gioca su quelli già sciorinati, e dunque su quelli che possono dare il senso di 'nuovo'); LS non è descritto, ma come già molti hanno fatto notare, lo trovo ben logico, visto ch'è il tuo 'avatar'. Non è tanto il fatto di metterci la foto della patente, ma è proprio per rispetto della tua immaginazione, che non viene raffigurato...
Per una volta tanto differisco dal parere di Mornon :-) Quello Ian mi piace... il grottesco e il surreale mi piacciono, sbavavo per i mondi alla Sortilegio!...
Se dovessi entrare nei gusti personali, la palma d'oro fra tutte le copertine la darei a 'La Foresta Maledetta'... quella creatura mostruosa, che scavalca decisa un tronco morto... mamma mia... con quel cono di luce solare che trafigge gl'alberi, poi, a gettare ancor più realismo e verosimiglianza al nefasto... 'incontro'? No: fortuna ci sta evitando... E poi una giornata di sole adatta per l'incontro d'uno gnomo -tale è l'atmosfera- resa per un mostro tra il fiabesco e l'horror... io l'ho trovata geniale.
Belle anche quelle del primo di Sfida per il Trono.
Possiamo ben dire che certe copertine siano i relativi dei quadri d'una volta.

PS: da notare che per questa copertina esistono due versioni: una che sembra più chiara, quasi acquerellata (l'originale), l'altra dai toni decisamente più decisi (il relativo italiano).

Ci sarebbero alcuni punti fermi da esaminare:
1) Il disegno rispecchia il mondo da tratteggiare?
2) Se lo stile lo focalizza, la mano dell'artista è pertinente (o lo ha adottato per commissione, senza che fosse nel suo dna artistico)?
3) Se lo è, s'è speso sulla tavola in maniera adeguata?

Fuori di questo c'è poi il parere personale, ma questo è, appunto, molto soggettivo... però per sapere se abbiamo dato i soldi a qualcuno di valido o no, bisognerebbe capire appunto se l'illustratore ha, più che reso un servizio a noi, al mondo da raffigurare (e solo in questo caso, volenti o nolenti, a noi).
-bisognerebbe chiedersi: che intendo per 'disegno'? Qualcosa che abbia dei canoni prestabiliti...? Anche questo non è detto... Molti artisti dallo stile 'sgrammaticato' contengono una verve insostituibile... tipo Blanche, od O' Barr del Corvo.
In fatto di lg ho visto mooolto di peggio: il Blanche de 'La Valle dei Sogni', ad esempio...

beh a me le copertine di gran maestro sono sempre piaciute, anche se riconosco che illustrare il lupo così direttamente può piacere o non piacere inoltre il volto del destino del lupo era già stato inserito nell'illustrazione che descrive l'inizio del duello, per cui non è illogico che ci sia

John Blanche io lo promuovo a pieni voti, per lo stile così particolare, grottesco come fate giustamente notare ma anche un po' "punk" se posso permettermi. Anzi direi che è il capostipite del genere "fantasy-punk" che diverrà dilagante per esempio nelle miniature di "Warhammer".
Col merito di riuscire a staccare il concetto di immaginario "fantasy" da quello che possiamo definire "fantasy Tolkieniano-classico" ovvero: cavalieri medievali, maghi col cappellone e la tunica, principesse in abito bianco. Stile che, va detto, pesca dritto nell'immaginario nella Fiaba proponendosi come immutabile e non "modernizzabile". John Blanche ha sicuramente "modernizzato" il fantasy proponendo una contaminazione caotica.
Un mago nello stile "fantasy Tolkieniano-classico" me lo immagino vestito di bianco se è buono, vestito di nero se è malvagio, un mago (o qualsiasi altro personaggio) di Blanche è volutamente ambiguo difficilmente se ne possono capire le intenzioni dalla figura.
Blanche è fantasy, è punk, pesca anche dall'immaginario hard-rock o heavy metal, insomma è moderno, contemporaneo pur rappresentato realtà arcane o inesistenti.
La fortuna della serie "Sortilegio" ( che comunque è sempre osannata anche in questo forum!!) secondo qualcosa glielo deve sicuramente.
Le illustrazioni di Blanche aiutano a calarsi nel mondo immaginario di "Sortilegio", un mondo fantasy quasi post-atomico, dove non ci sono buoni e cattivi, dove il male e il bene non hanno una "divisa", un mondo che è fantasy ma che in parte ribalta i "topos" del fantasy nel senso che non è stereotipato.
A Kharè puoi incontrare Elfi urbanizzati che non mai visto un bosco in vita loro, o nani che fanno mercanti e non si sognerebbero mai di scendere in una miniera...

Mimimmi ha scritto:

John Blanche io lo promuovo a pieni voti, per lo stile così particolare, grottesco come fate giustamente notare ma anche un po' "punk" se posso permettermi. Anzi direi che è il capostipite del genere "fantasy-punk" che diverrà dilagante per esempio nelle miniature di "Warhammer".
Col merito di riuscire a staccare il concetto di immaginario "fantasy" da quello che possiamo definire "fantasy Tolkieniano-classico" ovvero: cavalieri medievali, maghi col cappellone e la tunica, principesse in abito bianco. Stile che, va detto, pesca dritto nell'immaginario nella Fiaba proponendosi come immutabile e non "modernizzabile". John Blanche ha sicuramente "modernizzato" il fantasy proponendo una contaminazione caotica.
Un mago nello stile "fantasy Tolkieniano-classico" me lo immagino vestito di bianco se è buono, vestito di nero se è malvagio, un mago (o qualsiasi altro personaggio) di Blanche è volutamente ambiguo difficilmente se ne possono capire le intenzioni dalla figura.
Blanche è fantasy, è punk, pesca anche dall'immaginario hard-rock o heavy metal, insomma è moderno, contemporaneo pur rappresentato realtà arcane o inesistenti.
La fortuna della serie "Sortilegio" ( che comunque è sempre osannata anche in questo forum!!) secondo qualcosa glielo deve sicuramente.
Le illustrazioni di Blanche aiutano a calarsi nel mondo immaginario di "Sortilegio", un mondo fantasy quasi post-atomico, dove non ci sono buoni e cattivi, dove il male e il bene non hanno una "divisa", un mondo che è fantasy ma che in parte ribalta i "topos" del fantasy nel senso che non è stereotipato.
A Kharè puoi incontrare Elfi urbanizzati che non mai visto un bosco in vita loro, o nani che fanno mercanti e non si sognerebbero mai di scendere in una miniera...

fantastica analisi, concordo appieno