Re: I Corti di LGL 2016 - 3° - True Path
Credo di averlo assimilato abbastanza per poterlo giudicare.
REGOLAMENTO
Estremamente semplice, forse un po’ troppo. Non ci sono caratteristiche, il tutto si riduce ad annotare chi si trova con noi e quali oggetti abbiamo, il che non è necessariamente un male. C’è anche una bozza di struttura-tempo, che forse poteva essere sfruttata meglio: da quello che ho visto, si rivela più che altro un “meccanismo di controllo” del percorso fatto più che una vera e propria struttura-tempo.
Si poteva spendere una riga in più anche per specificare che ci può essere solo un compagno di avventura (anche se in realtà la cosa si intuisce: di fatto trovare due personaggi diversi nella stessa partita è impossibile, perché uno esclude la presenza degli altri a quanto ho visto; insomma, una specifica ci sarebbe stata bene).
Ad ogni modo è semplice ed intuitivo, ha il pregio di far arrivare subito alla storia.
TRAMA/AMBIENTAZIONE
E questa è forse la cosa che mi ha stupito positivamente di più di tutto il Corto: ho sentito come se l’autore si divertisse alle mie spalle per farmi credere qualcosa che poi si è rivelata diversa.
Mi spiego meglio: dal titolo, ero convinto che si trattasse di un Corto con struttura a mappa e un true path serratissimo, dove il lettore sarebbe stato costretto a fare avanti/indietro cercando di indovinare il true path. Alle prime due partite ci lascio le penne, ma scopro che il titolo non si riferisce al “true path” che intendiamo noi, bensì si tratta del nome del protagonista! Di colpo smetto di pensare al concetto di true path e lo gioco con una prospettiva differente. Muoio altre 10 volte. Cavolo, allora il true path c’è davvero, penso! Magari il nome del protagonista è solo uno specchietto per le allodole! Quindi cambio di nuovo prospettiva e gioco altre partite, ma niente: non riesco a salvare mio padre. Quando finalmente analizzo la struttura del corto, mi accorgo che il true path non c’è ed era questo lo specchietto per le allodole, e anzi il racconto vuole apparire come una metafora del fatto che non ci sono scelte giuste o sbagliate: qualsiasi cosa si faccia, non riesco a salvare mio padre! Non mi era mai successo che un corto mi arrovellasse così a livello di interpretazione... Mi sembra anche stranissimo, ma interessante, che ci sia un’inversione tra i concetti di sconfitta e happy ending: quella che sembra la vittoria (riusciamo a salvarci) è in realtà la sconfitta (non riusciamo a salvare nostro padre), quella che sembra la sconfitta (la nostra morte) è in realtà l’happy ending perché ci troveremo in quello che ho interpretato essere il paradiso, in cui ritroveremo l’anima di nostro padre già morto.
Nel complesso, un bel capovolgimento di ciò che ci si aspetta.
L’ambientazione, in realtà, non è nulla di particolare: una specie di albergo in cui vengono sbattute persone (mi ha ricordato Saw L’enigmista), però funziona, e soprattutto questo corto lascia grande spazio all’interpretazione. Sono sicuro che ognuno ci troverà qualche significato diverso da quello che ho interpretato io.
STRUTTURA
A livello visivo mi piace, non c’è nessun effetto-compressione.
Interessante la scelta dei link ai paragrafi nel testo stesso, probabilmente l’autore non ha inventato niente (non ricordo se l’ho già vista in altri libri), ma sicuramente è fuori dall’ordinario.
Curiosa l’idea di separare settori di testo, un po’ come la suddivisione in capitoli che si è vista in Mizar III, anche se poi i paragrafi nascosti devono essere cercati su tante pagine e nell’ultima sezione (“le azioni e i vari oggetti”) è stato inserito un po’ di tutto...
Purtroppo il racconto non può essere stampato, perché verrebbero meno le ramificazioni dopo ciascun paragrafo.
PARTE LUDICA
Mi è piaciuta! Segue le orme di La nebbia, ma pare chiara l’associazione ENIGMA=PARAGRAFO NASCOSTO, quindi non ho trovato difficoltà a capire quali erano gli indizi e quali no.
Il regolamento dà molte libertà al lettore, e gli enigmi sono tutti interessanti. Certo occorre un po’ di pazienza per risolverli, ma capito il meccanismo (numero=lettera) diventano semplici da risolvere (ce ne sono giusto un paio un po’ più difficili).
Anche se il regolamento sembra offrire poche opzioni e non ci sono caratteristiche, il racconto si fa rigiocare più volte sia per capire cosa effettivamente sta succedendo, sia per cercare quella combinazione di oggetti/personaggi che ci faccia arrivare a salvare nostro padre.
I lanci di dadi ci sono, ma sono pochi: non so dire se è un bene o un male, ma forse in alcuni passaggi mi ha dato l’idea di qualcosa inserito un po’ per dovere più che per necessità.
L’errore nel paragrafo Stanza Vuota (la parola “corallo” ha tre L) pesa abbastanza (di fatto quell’enigma è irrisolvibile a gioco corretto, lasciamo perdere che con l’intuito si può comunque trovare la soluzione): a parte questo, non mi pare ci siano bug (situazione al limite per la stanza delle quattro porte, in cui si può tornare nella stanza della saracinesca: è passabile se si pensa ad un timer che faccia rialzare la saracinesca, anche se forse il testo avrebbe potuto specificarlo).
NARRAZIONE
Migliorabile, nel complesso è decente. C’è da dire che i tanti enigmi occupano molto spazio all’interno del Corto, forse riducendo un po’ gli schemi si sarebbe potuto scrivere un po’ di più.
Concludo dicendo che il racconto mi è piaciuto molto: forse a tratti troppo semplicistico, forse in certi passaggi troppo “guidato”, ma ha una parte -game e una struttura ben fatte (a parte un paio di errori), e una trama che gioca col titolo e che mi ha fregato in pieno.
Voto: 8
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: I Corti di LGL 2016 - 3° - True Path
Premetto che mi gioco gli zebedei che questo sia lo stesso autore di "La Nebbia" ma allo stesso tempo voglio fare finta che non sia così, in modo da dare un voto che non tenga conto della mancata originalità (perché se mi dovessi sbagliare, oltre che perdere gli zebedei, darei un giudizio sbagliato).
Mi piace il regolamento e come è strutturato il corto. Ritengo che l'uso delle parole di rimando ai paragrafi, al posto dei numeri, sia funzionale e anche bello da vedere ma ha il piccolo difetto che non si potrebbe mai usare su cartaceo, perciò questo corto rimarrà digitale anche per i maniaci della carta stampata.
A livello di narrazione ho notato un piccolo passo indietro rispetto a "La Nebbia", dove l'atmosfera mi aveva coinvolto di più (ops, avevo detto che avrei fatto finta che i due corti fossero di autori diversi).
Ambientazione e trama originali, e giocabilità pari alla voglia e alle capacità del lettore. Un niubbo sicuramente rinuncerebbe dopo la prima lettura, mentre uno che ama le sfide ed è abile a risolvere enigmi, trova in questo corto pane per i suoi denti.
La faccio breve, il mio voto finale è 7,5.
Grazie per l'attenzione.
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Cripper
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Re: I Corti di LGL 2016 - 3° - True Path
Questo True Path è un vero incubo. Mi è piaciuto l'ambiente claustrofobico e paranoico: questo moderno Dungeon è popolato di poveracci che si sono fatti fregare da un annuncio di lavoro (quasi una parabola sull'attuale situazione economica e sugli sciacalli che si approfittano della gente) e questi qua sono diventati pazzi a causa di questo terribile labirinto e degli omicidi barbari a cui hanno assistito. Inoltre, c' è questo psicopatico inarrestabile (Minotauro moderno) che si diverte a terrorizzare e a macellare i prigionieri. Non so chi sia l'autore, ma ha capito a fondo il concetto di labirinto come metafora della vita (siamo tutti alla ricerca della nostra libertà, ma dobbiamo guadagnarcela affrontando delle prove e stare attenti alla morte che può colpirci se facciamo le scelte sbagliate). Il protagonista, True, è alla ricerca del padre: forse c'è un senso freudiano della ricerca di una figura divina (se non erro, Freud vedeva Dio è una metafora della figura paterna). Ma True potrà raggiungerlo solo in Paradiso (che, normalmente viene dopo la morte ed è qui l'uscita naturale del labirinto). Quindi, questo Corto è una somma di simboli che rappresentano il percorso della vita.
Mi è piaciuto come è scritto e mi ha affascinato dalle prime righe.
Al livello ludico, è molto difficile: non sono bravo con i giochi matematici, non ho capito un tubo agli enigmi e mi chiedo ancora a cosa servono i vari oggetti visto che schiatto ad ogni volta... ma uno bravo in giochi logici potrà divertirsi come un bambino al luna park.
Anche se non sono riuscito a finire questo Corto, gli metto un voto per la sua profondità, la simbologia che ho trovato, lo stile di narrazione e la difficoltà degli enigmi che lo porta ad essere un gioco di "élite". Purtroppo, non tutti siamo laureati in matematica o enigmisti DOC e questo è anche il suo punto debole.
Quindi, il mio voto è 7
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Re: I Corti di LGL 2016 - 3° - True Path
Inizio dal voto. Non posso dargli meno di 7,5.
Vado motivando:
Il tempo a mia disposizione è pochissimo, quindi confesso di non aver ancora risolto da sola MOLTI enigmi, ma di essermi avvalsa dell'aiuto del pubblico e di avere ancora MOLTO da fare. Ciononostante, l'atmosfera è parecchio intrigante ai miei occhi, per quanto abbia più volte dichiarato di preferire tendenzialmente i LG lineari. Il punto è che dipende da come è scritto e da quanto la "storia" alle spalle mi prenda e questo Corto è indubbiamente commovente e drammatico, al di là della parte tecnica. Simpatica l'idea inaspettata di scoprire che True è il nome del protagonista. Molto ben congegnati gli enigmi, anche se belli tosti, ma non impossibili con il tempo necessario a disposizione e questo può essere un difetto come un pregio: un difetto se se vuole tentare una valutazione personale con debug incluso in una settimana, un pregio se si considera come prodotto da fruire nel tempo e su cui tornare più volte in futuro. Aumenta certamente la... non dico longevità, se per longevità intendiamo la quantità di sottogiochi possibili (visto che, risolto la prima volta un enigma, il problema finisce lì e non ci sono molte alternative, come fa notare Lone), ma la durata effettiva nel tempo.
PRIMA NOTA DOLENTE, che non posso non far notare e sottolineare, non perché a me dia particolare fastidio, ma perché è stato un fattore penalizzante de l'Agone e quindi mi sembra giusto fare lo stesso discorso: non sono d'accordo che sia ingiocabile da stampato. E' giocabilissimo, il problema è che per farlo dovrei fotocopiare le immagini degli enigmi, onde non dover strappare le pagine per sovrapporne alcuni o comporre schemi, quindi è certamente IMPORTABILE. L'Agone era stato contestato per la presenza del mazzo di tarocchi e di molti dadi, che rendevano difficile "portarselo sull'autobus", salvo non si giocasse in digitale, allora qui cosa dovrei fare?
E anche in digitale: non so voi, ma ho dovuto giocarlo utilizzando photoshop per fotografare le schermate e montare i pezzi. Insomma, non solo la vedo difficile portarselo sull'autobus, ma anche giocarci a casa senza O munirmi di un taccuino su cui copiare a mano tutti gli enigmi da comporre (alfabeto, schema, simboli da sovrapporre dell'ascensore, ecc.) o usare un programma apposito col computer.
Ripeto che a me personalmente frega poco se si può giocare meglio in digitale, essendo nell'era del computer e trovando lecita l'idea di cominciare a scrivere con questa ottica (e senza contare che da bambina sprecai un intero quaderno per Monkey Island, senza lamentarmi), MA in questo caso interviene l'ulteriore complicazione di fare sto lavoro.
Per il resto, continuerò a giocarlo per risolverlo a pieno, se riesco, quando il tempo lo concederà, ma trovo sia molto ben strutturato e anche la scrittura asciutta, veloce e poco "ricca", che in altri tipi di LG avrei poco apprezzato, qui è perfettamente in linea e aiuta a calarsi nel ritmo della fuga senza respiro.
In ogni caso, si vede che l'autore sa scrivere e la sua è una scelta ben precisa, non certo mancanza di stile.
I bug segnalati non sono sufficienti a rovinare il complesso, anche se consiglio revisioni più accurate del normale per questo genere di LG, considerato che errori negli enigmi possono inficiare interi percorsi. Motivo per cui ammiro sempre chi si imbarca in imprese tanto complicate con così poco tempo per scrivere e testare, specie se disposto a "sfruttare" il pubblico dei Corti per ulteriori test anche a discapito del voto.
E mo' andate a leggere la Gazzetta!
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Re: I Corti di LGL 2016 - 3° - True Path
Cripper ha scritto:Premetto che mi gioco gli zebedei che questo sia lo stesso autore di "La Nebbia"
Puoi sempre giocartelo al totoautori
A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0
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Re: I Corti di LGL 2016 - 3° - True Path
ulnar primol'ho trovato un corto fastidiosissimo per uno come me che odia qualsivoglia enigma matematico non appena ne trovo uno mi metto a cercare un paragrafo alla volta nelle pagine la soluzione corretta perchè per mio puntiglio non desidero fare quiz matematici(materia da sempre a me invisa)
non ho mai letto la serie galactic asimov proprio per questo motivo e ho spudoratamente barato nel 29 di lupo solitario
inoltre davvero ho fatto molta fatica a capirci qualcosa e a giocarlo(infatti ho letto in sequenza tutti i paragrafi)[/quote ha scritto:
Per carità, libero di votare quando e come vuoi (anche se un po' di punteggiatura non guasterebbe, o forse odi anche quella, o magari odi noi che ti dobbiamo leggere).
Però dato che non sei propriamente un assiduo frequentatore del Concorso, mi chiedo cosa ti abbia spinto a decidere di frequentarlo con un corto fastidiosissimo e pieno di enigmi che tu odi, tant'è che non hai mai letto la serie Galactic Asimov e barato spudoratamente a LS 29.
Masochismo?
A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0
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