Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta
GGigassi ha scritto:I soldi si possono mettere in comune, vero? Sennò come mi prendo la pergamena...
Non so quanto convenga la pergamena...
a quanto ho capito è un trabocchetto perchè all'inizio ci viene detto che non sappiamo usarle. Una fregatura che ci è costata ben 6 monete la prima partita Beh, io direi che faccio un'ultima partita (questa volta da solo) e poi sono pronto a mettere il voto.
Ovviamente, ho individuato subito l'autore (il suo stile è decisamente caratteristico, ma non dico altro che prodo è già pronto con la mazza chiodata).
Bravo autore "misterioso", sono altri 6 punti per me
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta
Comincio subito col dire che questo corto non mi è piaciuto molto. Lo dico a mo' di scusa perché credo di avere riconosciuto l'autore e, avendo letto alcuni suoi lavori in passato, sono sicuro che sia capace di fare molto, ma molto, meglio. Durante questa edizione dei corti abbiamo discusso abbastanza a lungo riguardo ai pregi del "compitino svolto bene", ovvero dell'opera che, pur non innovando il genere in questione, risulta un buon esercizio di stile, formalmente perfetto. Ecco, "Avventura nella Foresta" parte nel modo più classico, eppure non riesce nemmeno nell'intento di essere scritto bene. Adesso vediamo perché.
Il regolamento non è molto funzionale. Non si capisce perché "sprecare" un paragrafo ogniqualvolta si debba descrivere un oggetto appena trovato. So bene che quest'anno il limite era solo per pagine e parole, ma questo saltare da un paragrafo all'altro rende la lettura faticosa. La regola dei tre giorni è abbastanza inutile, perché durante il gioco non bisogna tenere traccia del tempo che passa. Un simile dettaglio, fondamentale per la trama, avrebbe dovuto essere narrato nell'introduzione e non messo quasi en passant nel regolamento. Mi chiedo poi come si possa "bere" un'"erba", ma delle scelte infelici a livello formale parlerò dopo. L'ordine dei personaggi "bloccato" ha poco senso, perché la prima cosa da fare quando qualcuno viene ferito è metterlo al riparo dietro al compagno sano: questa limitazione è priva di senso logico.
Un'altra cosa che mi dà un po' fastidio sono scelte lessicali infelici ed errori di ortografia. Caro autore, non esiste il lemma "incuranza": puoi dire "incuria" (mancanza di cura) o "noncuranza" (indifferenza), ma non inventare una parola nuova. Poi "pernottare" implica già trascorrere la notte in un dato posto, quindi è tautologico specificare "la notte" subito dopo. Non parliamo poi di "perché", che viene sempre da te scritto "perchè": questo addirittura dovrebbe essere segnalato dal correttore del tuo word processor. Perché tu hai usato un word processor, vero? Poi spesso non c'è lo spazio dopo un segno di interpunzione (altra cosa che i correttori segnalano automaticamente). I refusi abbondano un po' dappertutto: "capelli pelati", "esterreffatto", "crascono", "cuasa"... Non mi dilungo sulle d eufoniche, perché il discorso diventerebbe controverso e troppo tecnico, ma mi sento di darti un consiglio: evita certe parole insolite, se non sei sicuro.
Il comparto narrativo è anch'esso poco gradevole, soprattutto per certe scelte ingenue. Una su tutte, il ricorso al famigerato "As you know bob..." che davvero mi ha fatto storcere il naso. Prima gli avventurieri alla locanda, poi i bracconieri nel bosco si raccontano cose che sanno benissimo: è un infodumprigurgito davvero fastidioso. Anche i monaci beoni non scherzano, a dire il vero; ma almeno loro hanno la scusa di essere "imbriachi". Proprio parlando dei monaci, il loro mi sembra un ordine abbastanza "libero" in quanto a voti di segretezza od obbedienza: passa un avventuriero a caso che offre loro ben tre (3!) birre e quelli rivelano tutto ciò che sanno sulla propria reliquia. Dai, ma si può? Sempre parlando di ingenuità, abbiamo un pipistrello che dorme sdraiato a terra e un orso giganteso che viene ammansito da un vasetto di miele; la vecchietta all'inizio ha con sé una spada, una pergamena di due metri (200 cm!) e un paio di guanti d'arme: dove si è procurata questa roba? La lista potrebbe ancora essere lunga, ma mi fermo qui.
Tuttavia c'è da dire che la trama è ben definita e che, esplorando la foresta, si vengono a conoscere vari retroscena. Su questo l'autore ha scvolto un buon lavoro di pianificazione e, nonostante i difetti formali, la sostanza è solida. Apprezzo molto anche l'assenza di un true path e la possiiblità di uscire dalla foresta in molti modi (ben tre). Inoltre le coordinate dei sentieri e i cambiamenti tra giorno e notte consentono una certa rigiocabilità all'avventura.
Mi lascia un po' freddo il colpo di scena finale, perché è "messo lì" senza motivazioni plausibili. O meglio: motivazioni ce ne possono essere tantissime, ma nulla che venga anche solo lontanamente suggerito al giocatore durante lo svolgimento. Non parliamo poi della "sorpresa" al paragrafo 300: a me non ha fatto ridere e nemmeno indignare. È solo una scena come tante, atta a fornire al lettore altre informazioni poco utili.
Inizialmente volevo dare a questo corto una grossa insufficienza, viste la scarsa funzionalità del regolamento e la scrittura poco curata; poi, però, mi sono accorto che c'era dietro un discreto lavoro per creare un mondo e approfondirne la struttura. Direi quindi che la componente ludica è buona, mentre quella letteraria è nettamente insufficiente. Visto che io ho sempre privilegiato quest'ultima, non posso sinceramente dare una sufficienza piena.
Voto: 5,5
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Re: I Corti di LGL 2016 - 8° - Avventura nella Foresta
Rygar ha scritto:Mi chiedo poi come si possa "bere" un'"erba", ma delle scelte infelici a livello formale parlerò dopo.
Va beh dai, in un infuso, mi pare abbastanza chiaro. Si dice "bere la cicuta", no?
Ho vinto È un gioco da ragazzi E In cerca d'avventura al primo tentativo.
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