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Librogame in versione variant o deluxe: cosa ne pensate?

Corti 2016: BILANCIO

Re: Corti 2016: BILANCIO

Il tuo grado superiore mi costringe a obbedire, per quanto faccio notare che il bilancio 2016 è, in sostanza, legato indissolubilmente alle scelte che verranno fatte per il 2017, ERGO discutere di entrambi è lecito.

Ciò premesso, tu all'altare vuoi arrivarci sì o no?

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Aloona
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Re: Corti 2016: BILANCIO

Aloona ha scritto:

tu all'altare vuoi arrivarci sì o no?

Domanda estremamente complicata... wink

Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione.
Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.

Yaztromo
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Re: Corti 2016: BILANCIO

Basta spam!
Non se ne puo piu'!

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Torna alle sezione 2.1 - Dimensionamento protezioni




Sezione 2.2 - Dimensionamento trasformatore ausiliari

Nel seguito tratteremo il dimensionamento del trasformatore servizi ausiliari del quadro in quanto generalmente questo aspetto è trascurato dai professionisti e lasciato all'abilità del costruttore del quadro elettrico.
Le considerazioni saranno sviluppate per un trasformatore con tensione secondaria 24V, ma possono essere estrapolate per analogia a qualsiasi altra tensione.
Per prima cosa è fondamentale dimensionare correttamente la potenza del trasformatore. Per fare questo è necessario conoscere cosa esso andrà ad alimentare. Come succede nella maggior parte dei casi si tratta principalmente di bobine di teleruttori di potenza o ausiliari e di spie di segnalazione. Evidenziamo quindi il comportamento di questi componenti. Le bobine presentano un'elevata corrente di spunto ed una corrente di mantenimento (il comportamento è simile a quello di un trasformatore), le spie semplicemente assorbono una corrente proporzionale alla loro potenza.
Ovviamente, data la variabilità dei carichi, quella che andremo a proporre non è una regola rigida ed è subordinata alle seguenti ipotesi:
•non contemporaneità di due spunti diversi
•fattore di potenza dei carichi 0,5
•contemporaneità massima dei componenti pari al 70%


La potenza del trasformatore può essere così determinata:

P = 0,8 * ( Pm + Pv + Pa)

Dove

Pm = somma di tutte le potenze di mantenimento dei contattori

Pv = somma delle potenze di tutte le spie

Pa = potenza di spunto del contattore di maggio corrente nominale






Detta formula restituisce una potenza che generalmente è sufficiente anche ad evitare cadute di tensione troppo elevate a secondario che potrebbero causare un cattivo funzionamento dei componenti.


Vediamo un esempio chiarificatore. Supponiamo di dover alimentare:
•10 contattori 16 A - potenza di mantenimento 8VA
•4 contattori 63 A - potenza mantenimento 20 VA
•1 contattore 160 A - potenza mantenimento 20 VA - potenza allo spunto 250 VA
•25 relè ausiliari - potenza di mantenimento 4 VA
•45 spie - potenza 1 VA


Abbiamo pertanto:

P = 0,8 * (280 VA + 45 VA + 250 VA) = 460 VA
A questo punto si potrebbe aprire una disquisizione teorica se utilizzate un trasformatore da 400VA alla luce di fattori di contemporaneità minori oppure passare direttamente ad uno da 630VA. L'esperienza sul campo insegna che considerata l'esigua diversità di costi e di ingombri si può tranquillamente passare al trasformatore da 630VA senza porsi troppe questioni di filosofia tecnica.)
Allo stesso modo qualcuno potrebbe obiettare che in realtà i 250 VA per lo spunto del teleruttore più grande sono solo transitori. Si potrebbe quindi considerare solo la potenza assorbita per il mantenimento del 70% dei relè e delle spie (vedi ipotesi iniziali) e poi verificare che la caduta di tensione caratteristica del trasformatore a secondario per i 460 VA a cosfi 0,5 sia inferiore al 5%. Ma, qualora non si tratti di quadri costruiti in serie per cui dette considerazioni abbiano oggettivamente un riscontro tecnico-economico, resta valido quanto indicato al paragrafo precedente.


Dimensionato il trasformatore è necessario scegliere le protezioni più idonee sia a primario che a secondario. A tal proposito ci viene in aiuto le tabelle sottoriportate.


Tabella protezioni primario trasformatore
Tabella taglia protezioni a primario



Tabella protezioni secondario trasformatore
Tabella taglia protezioni a secondario


Mi preme evidenziare che qualora la potenza del trasformatore fosse elevata e quindi la protezione a secondario avesse una corrente nominale superiore a 10 A, è necessario, se si vogliono utilizzare per i circuiti ausiliari cavi di sezione 1,5 mmq, prevedere altre protezioni a servizio di detti circuiti che abbiano una corrente nominale minore o uguale a 10 A.


Vai alla sezione 3 - Sviluppo del progetto



 



     
 


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Torna alle sezione 2.2 - Dimensionamento trasformatore ausiliari




Sezione 3 - Sviluppo del progetto costruttivo

Definite le caratteristiche dei componenti si può procedere allo sviluppo del disegno costruttivo del quadro.
Per prima cosa è indispensabile redigere lo schema elettrico multifilare (o unifilare nel caso di quadri di distribuzione) e funzionale. Anche se lo schema è già stato sviluppato da un punto di vista "prestazionale" da uno studio di progettazione è sempre opportuno riprenderlo e definire i particolari costruttivi che per ovvi motivi sono esclusi in fase di progettazione quali:
•siglatura dei componenti
•numerazione dei fili e dei morsetti
•definizione dei conduttori da utilizzare
•definizione dei colori dei dispositivi di comando e segnalazione
•sviluppo grafico di dettaglio







A questo scopo ci vengono in aiuto le norme. In particolare:•CEI EN 60204-1 (equipaggiamento a bordo macchina)
•CEI EN 60617 (simbologia)
•CEI 44-6 (identificazione letterale dei componenti)


Scopo delle sopraccitate norme è quello di unificare gli standard di redazione dei disegni e renderli così comprensibili a chiunque debba leggerli.




Sezione 3.1 - Siglatura cavi e morsetti

Per quanto riguarda invece la siglatura dei conduttori e dei morsetti la questione è più annosa e non univocamente definita dalle vigenti normative. Questa carenza è legata alla grandissima varietà di metodologie utilizzate sia a livello nazionale che internazionale che non possono essere spazzate via di getto dall'emissione di una norma.
La CEI EN 60204-1 recita testualmente "i conduttori devono essere identificabili ad ogni estremità conformemente alla documentazione tecnica".
In Germania, ad esempio, è consuetudine non numerare i cavi, ma utilizzare come riferimento il pin del componente sui cui essi si attestano. Da ciò si evince che è indispensabile che i loro schemi siano sempre presenti ed opportunamente aggiornati. Detta metodologia difficilmente si sposa con il mercato italiano dove non esiste o esiste poco la cultura dell'organizzazione sistematica della documentazione tecnica e quindi, qualora questa non venisse idoneamente resa disponibile e/o aggiornata, sarebbe impossibile l'attività di manutenzione.
A livello nazionale esistono diverse metodologie di identificazione dei conduttori. Nel seguito sarà riporta quella che personalmente ritengo più idonea, ma è importante essere ben consci che questa non è l'unica e ne esistono di altre altrettanto valide.

Nel seguito sono riportati i principali criteri della sopraccitata metodologia:•conduttori di fase : L1, L2, L3 + numero progressivo (es. L1-1, L1-2, ecc.). La siglatura R, S, T può ritenersi superata
•conduttore di neutro : N + numero progressivo (es. N1, N2, ecc.)
•conduttori di fase verso utenza e a valle del dispositivo di protezione: U, V, W + numero progressivo (es. U1, U2, ecc.)
•conduttori di fase verso utenza e a valle del dispositivo di protezione: numero del conduttore di neutro in ingresso + carattere alfabetico per distinguerlo (es. N1-A, N2-A, ecc.)
•conduttori circuiti ausiliari : numerazione progressiva (es. 1, 2, 3 ... )
•un conduttore mantiene la propria siglatura finché non si attesta su un componente (interruttore, relè, sezionatore, ecc.). In uscita dal componente valgono le regole sopraccitate
•il morsetto ha il nome del conduttore che vi si attesta
•in uscita dal morsetto il conduttore mantiene lo stesso nome del conduttore in ingresso

Un'integrazione particolarmente utile a quanto sopra indicato consiste nel numerare i conduttori dei circuiti ausiliari con un prefisso che indichi la pagina dello schema su cui sono indicati (es. filo 1 su pagina 30 sarà il filo 3001).




Vai alla sezione 3.2 - Colorazione dei cavi



 



     
 


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Torna alle sezione 3.1 - Siglatura cavi e morsetti




Sezione 3.2 - Colore dei cavi

La CEI EN 60204-1 è invece fortunatamente molto più precisa per quanto riguarda l'individuazione del colore da utilizzare a secondo del servizio a cui sono predisposti i cavi.
Sono ammessi i seguenti colori: nero, marrone, rosso, arancio, blu, viola, grigio, bianco, rosa, turchese. I colori giallo e verde sono ammessi purché non creino confusione col colore giallo-verde del conduttore di protezione: è pertanto consigliabile non usarli mai.







Vediamo nel dettaglio la corrispondenza servizio del cavo - colore.
•conduttore di protezione: giallo/verde
•conduttore di neutro : blu chiaro
•circuiti di potenza in alternata e continua : nero
•circuiti di comando in corrente alternata : rosso
•circuiti di comando in corrente continua : blu (se è presente nel quadro un conduttore di neutro, per evitare confusione, è consigliabile utilizzare il colore grigio)
•circuiti che portino all'interno del quadro tensioni esterne non sezionabili : arancio

I rimanenti colori non contemplati in tabella (marrone, viola, bianco, rosa, turchese) sono ammessi qualora non sia prevista la numerazione dei cavi e l'unico metodo per identificarli sia il colore.

Piccola nota conclusiva a proposito del colore blu. La CEI EN 60204-1 (alias CEI 44-5) lo ammette per identificare un conduttore di fase purché non generi confusione con un conduttore di neutro. Ma la norma CEI 64-8 ammette tale soluzione solo per cavi multipolari. Conclusione: chi non è amante delle complicazioni facili eviti di usare il blu come colore di fase all'interno del quadro.


Vai alla sezione 3.3 - Colorazione dei dispositivi di comando e segnalazione



 



     
 


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Yaztromo
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Re: Corti 2016: BILANCIO

Come fai a sapere che...

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 ... uno dei temi proposti sarà l'ingegneria civile??
Scherzi a parte e tornando IT, vorrei sentire qualche opinione circa i limiti a paragrafi e parole della scorsa edizione. Se già sono stati espressi... ditemi dove, non fatemi rileggere tutto o datene altri.  smile2

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Aloona
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Re: Corti 2016: BILANCIO

Aloona ha scritto:

vorrei sentire qualche opinione circa i limiti a paragrafi e parole della scorsa edizione.

Io mi sono trovato bene, il limite fissato dalla MeGATrON 1° edizione permetteva di scrivere quel tanto da approfondire il tema scelto ma senza buttare giù una mattonata chilometrica. Secondo me non dobbiamo perdere di vista il concetto di scrivere racconti brevi. Non allungherei oltre le parole/pagine.

Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio

Anima di Lupo
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Re: Corti 2016: BILANCIO

Ma Aloona, per i paragrafi illimitati basta vedere il primo post di questo thread!
Siamo diventati pigri forte, eh smile2

La novità è stata accolta abbastanza bene, con 9 voti a favore e 5 contrari.
In generale chi ha detto No lo ha fatto perché secondo loro "snatura la definizione di corto"
Se permettete, un par di palle.
Corto deriva dalla parola "corta" che sta ad identificare una lunghezza risibile, non una compattezza. Per cui è il numero di caratteri e pagine che fa la differenza, non quanto lunghi siano i paragrafi.
Che se volevamo scrivere racconti con paragrafi lunghissimi e zero interazione tanto valeva che scrivessimo un libro classico.

Negli anni, invece, il paletto sui paragrafi ha creato veri e propri orrori, fra cui:
1) paragrafi copiaincollati: per risparmiare un paragrafo, i cosiddetti raccordi venivano accorpati con i predecessori generando cinque paragrafi che finivano tutti allo stesso modo ma iniziavano con un dettaglio diverso.
2)descrizioni pallosissime: corti di tre pagine con un prologo di quattro perché gli autori volevano raccontare una storia complessa e non ci sarebbe stata nella parte interattiva.
3)soluzioni da prestigiatori: regolamenti di quaranta pagine che avevano al loro interno decine di paragrafi (vedasi La Triade che nel regolamento spiega come curarti, combattere, raccogliere, utilizzare, spostare, lasciare oggetti, aprire porte, sfondare muri e tutto questo senza che venga sprecata una parola nel testo)
Ma c'è chi ha fatto di peggio.
Nel Guardiano ogni combattimento si svolge come in Ninja, ossia ci sono molti attacchi fra cui scegliere e ciascuno ha un effetto in relazione al nemico. Inoltre ci sono anche i round, per cui un attacco sferrato all'inizio può essere vantaggioso, ma avere l'effetto opposto se usato di nuovo, ma sempre con un effetto che viene spiegato in un paragrafo a parte specifico per il nemico che si sta affrontando.
Praticamente un centinaio di paragrafi, considerando il numero esorbitante di nemici e il numero di attacchi a disposizione.
Tutti raggruppati in una sola tabella che, mi pare, non venga neppure conteggiata come paragrafo: in pratica il racconto ha il triplo dei paragrafi consentiti e nessuno ha detto niente.
E non mi venite a paragonarlo con la tabella del destino, perché vi taglio le mani: qui ogni casella ha un paragrafo d'entrata e uno di uscita, si sceglie consapevolmente e soprattutto non può essere letta prima di averla scelta. Praticamente la definizione di paragrafo.
4)soluzioni da equilibristi: persone che si ingegnavano per risolvere situazioni senza cambiare paragrafo in maniera anche piuttosto ridicola, come racconti che erano strutturati su un solo paragrafo e che ogni tanto chiedevano "se vuoi fare X smetti di leggere e vai al numero 2" e al paragrafo 2 c'era un'alcova che puntualmente terminava con "riprendi a leggere da dove hai interrotto"
Sempre nella stessa categoria anche chi scriveva cose del genere "se fallisci il tiro vieni divorato da uno squalo e la tua avventura finisce, altrimenti continua pure a leggere" o paragrafi come "solo un'arma può fermare il mostro: se scegli la spada vai al 3, se scegli l'arco vai al 3, se scegli l'alabarda vai al 3, se scegli la mazza ferrata vai al 3, se scegli la lancia vai invece al 4" ovviamente la soluzione era la mazza ferrata.
5)Divisione di paragrafi: persone che per raggiungere il massimo, che era cinquanta, dividevano cinque paragrafi a metà solo per far numero.
E considerando quanto fossere lunghi i paragrafi prima che il limite venisse tolto, vi lascio immaginare il fracassamento di scatole che comportava il leggersi due mattoni in fila.
6)paragrafi mimic e idra: praticamente, un paragrafo o un'appendice diventavano il contenitore per cinque, dieci o addirittura quindici paragrafi diversi. Il che è ovviamente fra le cose più fuori regolamento dell'intero concorso, ma negli anni è stato accettato comunque e anzi è uno stratagemma presente anche in un paio di corti vincitori.
7)stratagemmi da maestro: addirittura c'è stato chi ha voluto andare oltre ai normali trucchetti per ottenere paragrafi extra facendo delle furbate da premio Nobel smile2
Una su tutti ne "Il tramonto degli Dei" c'è un paragrafo camuffato da illustrazione! La mappa all'inizio gioco, infatti, non è conteggiata nel totale eppure è un paragrafo su cui si viene rimandati da un sacco di paragrafi.
Nello stesso racconto c'è un paragrafo che ne contiene al suo interno 12 e per ogni luogo della mappa c'è un finale diverso a seconda delle variabili e del personaggio scelto, per un totale in ogni luogo di tre scenari differenti che vengono raccontati tutti in un solo paragrafo.
Praticamente il corto ha quasi il doppio (e forse anche più) dei paragrafi consentiti dal bando.
Medaglia d'argento del 2012.
8)Interattività simulata: corti che, non avendo spazio per scelte vere e proprie, giustificavano il fatto che erano librogame proponendo combattimenti interminabili, enigmi e simili.
Leggendoli sentivi la voce dell'autore che gridava "Lo vedi, è proprio un racconto-gioco: non mento mica, guarda quanti dadi devi lanciare! E guarda quanti mostri da combattere! Vai, dimostra che il protagonista sei tu perchè sei tu che lanci i dadi! È tutto in mano a te!!!!"
9)Errori di continuità: siccome i paragrafi scarseggiano, la prima cosa a risentirne sono i cambiamenti nelle mappe.
Se un'area (anche piccola) può essere visitata sia di giorno che di notte, allora per risparmiare paragrafi si utilizzano gli stessi chiedendo di tanto in tanto al giocatore se è giorno o notte.
Una soluzione orribile.
Visto che si tratta di una sezione esplorativa con paragrafi corti, ci si trovava di fronte a 500 parole, ma 7 paragrafi.
E mentre usare altri 500 parole per descrivere l'area di notte su 10'000 è accettabile, 7 paragrafi su 40 proprio no.


Come già detto, inoltre, consentire molti più paragrafi consente di far partecipare al concorso Corti che di norma non potrebbero, magari siano in realtà lunghi meno dei partecipanti.
Soprattutto, non dà un grande svantaggio a chi scrive ampliando la parte game, che si vede sempre castrata.


Per cui, se l'anno prossimo deciderete di mettere dei paletti, almeno fatelo chiarendo che devono essere rispettati, perché il sistema attuale é una barzelletta wink

Che poi, a differenza di

FinalFabbiX
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Re: Corti 2016: BILANCIO

FinalFabbiX ha scritto:

Ma Aloona, per i paragrafi illimitati basta vedere il primo post di questo thread!
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No, lo sono sempre stata.
E oggi è stata una giornata difficile.

Grazie della considerazione, raccogliamo tutto (come spazzini).

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Aloona
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Re: Corti 2016: BILANCIO

Secondo me dobbiamo decidere prima che tipo di "anima" vogliamo dare a questo concorso: vogliamo un concorso veramente "aperto" a molti se non tutti, oppure un concorso "elitario" per aspiranti professionisti scrittori che si vogliono far conoscere e si vogliono mettere in "rampa di lancio"?

Diciamo che, per aumentare la partecipazione e la varieta' dei temi e degli approcci alla cosa, l'ideale sarebbe partire dal tempo (ipotetico) che ci vuole per scrivere un corto e porlo per ipotesi, diciamo, sulle 8 ore (tempo che in molti riuscirebbero a far saltare fuori da qui a Gennaio). Quanto si puo' scrivere, rivedere e testare in 8 ore? Diciamo 25 o 30 paragrafi brevi? quante parole ipotizziamo? OK, prendiamo questo come riferimento.

In alternativa possiamo dare spazio a corti molto piu' lunghi e complessi, che richiedono settimane di lavoro (come spesso capitato in passato). ma questo tipo di impegno lo puo' mettere solo
1) chi ha tanto tempo da perdere con un hobby come questo (beati loro! ma non possono essere cosi' tanti)
2) chi vuole investire il suo tempo in previsione di diventare professionista
in questo caso ha senso lasciare ei limiti di parole e paragrafi ampio per avere dei corti che portano i votanti a passare molto tempo per sviscerare il corto, con il problema di completare a fatica la lettura e l'analisi in una settimana (sapendo che la settimana successiva ne avranno un altro...).

Secondo me un aspirante professionista che pensa di "mettersi in mostra" ad un concorso con 10 o 15 partecipanti e 20 o 25 votanti ha fatto un errorino di valutazione e io sarei per avere corti che siano veramente ei corti, o delle "pillole interattive" dove si possono gustare tante idee diverse e tanti approcci alle storie a bivi da gustare in minuti piu' che in ore o giorni, ma ovviamente si tratta del mio umilissimo parere.

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Yaztromo
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Re: Corti 2016: BILANCIO

Sempre in nome della varieta' di approcci, io sarei favorevole ad un limite al numero totale di parole, lasciando aperto il numero di paragrafi, in modo di dare la possibilita' a chi vuole di utilizzare paragrafi lunghi (descrittivi, discorsivi, pieni di piccoli dettagli critici da notare...) mentre chi vuole piu' ritmo, azione e possibilita' di scelta potra' usare paragrafi cortissimi ma con molti piu' bivi.

Quello che un po' mi lascia in dubbio e' come contare le immagini (da usare in maniera funzionale al corto, non copertine o immagini che fanno "atmosfera", che sono un'altra cosa, ma immagini tipo mappe, schemi per la risoluzione di situazioni varie, enigmi grafici e simili) perche' a volte "un'immagine vale piu' di mille parole" e rischiamo di trovarci una marea di corti con mappe a ripetizione, enigmi grafici eccetera per ovviare alla scarsita' di parole disponibili. D'altro canto abbiamo visto che anche lasciando la possibilita' di usare molte parole ci troviamo lo stesso gran parte dei corti che utilizzano al massimo tutti i limiti e usano comunque mappe eccetera.

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Re: Corti 2016: BILANCIO

Pur essendo d'accordo con FinalFabbiX su alcune delle questioni che ha sollevato, io rimango ancora favorevole al limite ai paragrafi.
Nella scorsa edizione il limite alle parole era appropriato, io almeno non ho avuto alcun tipo di problema a rimanere nel limite imposto.
Ecco, magari nel caso di limite ai paragrafi sarebbe giusto mettere un controllo che impedisca alcuni salti mortali improbabili, anche se sostanzialmente non sono contrario alle mappe ed al loro utilizzo.

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Adriano
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