FinalFabbiX ha scritto:

Per prima cosa bisogna assicurarsi che nessuno lavori in anticipo, e per questo serve un bando che riesca a permeare il racconto nel profondo senza azzannare la creatività degli scrittori.
Per farmi capire meglio faccio qualche esempio:
L'avventura è ambientata a Roma e deve toccare qualche luogo prestabilito dal bando.
Il protagonista del testo dev'essere Icon l'empio

Scusa Final, ma questo è realmente impossibile o non se ne potrà mai avere certezza. Abbiamo adottato un sistema abbastanza originale per complicare la vita in questo senso, ma non si può MAI sapere per certo se un autore non avesse nel cassetto PROPRIO il tipo di racconto suggerito dal bando o uno che ci voglia ben poco a riadattare.

FinalFabbiX ha scritto:

Da evitare le fanfiction perché obbligano chi non conosce quei mondo a studiarsi centinaia di pagine.

Correggerei con "vietato OBBLIGARE alle fan fiction", non le fan fiction. Io sono per le fan fiction ammesse, come libera scelta.

FinalFabbiX ha scritto:

Poi, bisogna far sì che partecipare non richieda un lavoro enorme: un utente medio per scrivere e testare un corto non ci può mettere un mese di lavoro. Facciamo che sia disposto a impiegare un pomeriggio al mese.
Io al massimo in tre pomeriggi riesco a fare un corto di 4000-6000 parole.
Bandi da 10'000/20'000 parole sono esagerati, perché richiedono due settimane di lavoro.

E chi ti obbliga ad arrivare alle 10/12.000 parole? Posso starci che sono tante per un Corto, ma puoi anche scriverne uno da 5-6000 parole e fermarti.

FinalFabbiX ha scritto:

Poi bisogna dare una mano ai neofiti. In questo senso l'errata corrige aiuta molto.
Un'altra idea sarebbe quella di rilasciare un documento odt/doc di Lorem Ipsum che sia già impaginato per il concorso.
E visto che ci sono faccio un'altra considerazione:
ma come va impaginato il titolo?
Siccome ogni autore dall'inizio del concorso a fatto a modo suo, si è creato un vero e proprio putiferio di impaginazioni diverse con risultati spesso infelici.
Fate una standardizzazione, per l'amor di Dio, che non vi costa niente!

Vedremo di stabilire delle semplici indicazioni, come per il resto della formattazione. Salvo qualcuno non voglia avere il titolo disegnato, non vedo perché impedirlo. Sempre e comunque, questo è il mio singolo pensiero temporaneo.

Aloona ha scritto:

E chi ti obbliga ad arrivare alle 10/12.000 parole? Posso starci che sono tante per un Corto, ma puoi anche scriverne uno da 5-6000 parole e fermarti.

Questo credo sia collegato al fatto di voler mettere sullo stesso piano chi ha due o tre giorni di tempo per scrivere il suo corto e chi invece ha la possibilita' di dedicarci un mese. Se si segue il tuo discorso allora si puo' anche evitare di metter eun limite alle composizioni, tanto chi vuole sciverle corte lo fa e chi non vuole fa un'enciclopedia.

Adriano ha scritto:

4000-6000 parole sono poche poche (vedo che oltre l'80% dei corti scritti finora siano fuori), cosi come 2 settimane di lavoro mi sembrano poche per pianificare un cortodi 10000 parole e scriverlo.

Si torna al discorso di prima: due settimane di lavoro (che mi sembra il tuo riferimento minimo per poter partecipare ce le hanno solo i privilegiati o chi vuole "provare a fare il professionista". Due settimane di lavoro vuol dire quanto meno prendersi le feri per scrivere per il concorso dei corti o dedicare tutto il tempo libero la sera e i fine settimana per mesi e mesi.
In questo modo il concorso diventa un concorso per aspiranti professionisti. Sono scelte, ma allora il fatto che in questo concorso ci siano di solito una ventina di lettori-votanti e che il premio sia praticamente una pacca sulle spalle (non mi risulta che, anche se era previsto negli scorsi concorsi come possibilita' eventuale, nessun corto sia stato pubblicato ufficialmente da nessun editore che fa questo lavoro per professione, ovvero per lucro) diventa un controsenso che sfiora il ridicolo.

Yaztromo ha scritto:

Adriano ha scritto:

4000-6000 parole sono poche poche (vedo che oltre l'80% dei corti scritti finora siano fuori), cosi come 2 settimane di lavoro mi sembrano poche per pianificare un cortodi 10000 parole e scriverlo.

Si torna al discorso di prima: due settimane di lavoro (che mi sembra il tuo riferimento minimo per poter partecipare ce le hanno solo i privilegiati o chi vuole "provare a fare il professionista". Due settimane di lavoro vuol dire quanto meno prendersi le feri per scrivere per il concorso dei corti o dedicare tutto il tempo libero la sera e i fine settimana per mesi e mesi.
In questo modo il concorso diventa un concorso per aspiranti professionisti. Sono scelte, ma allora il fatto che in questo concorso ci siano di solito una ventina di lettori-votanti e che il premio sia praticamente una pacca sulle spalle (non mi risulta che, anche se era previsto negli scorsi concorsi come possibilita' eventuale, nessun corto sia stato pubblicato ufficialmente da nessun editore che fa questo lavoro per professione, ovvero per lucro) diventa un controsenso che sfiora il ridicolo.

Aspetta, mi sono sicuramente spiegato male.
Due settimane di lavoro per me sono: mezz'ora (massimo un'ora) al giorno per due settimane. Intendo di scrittura vera e propria, betatest, rilettura, ecc. Ovviamente in queste due settimane è compresa la parte delle idee, che qui però non hanno vincoli (alla fine si può ragionare sulle idee pure in pausa pranzo, per dire...).
Se invece intendi due settimane continuative (24 ore x 14 giorni = 336 ore), non credo le avrò mai...

Con mezz'ora al giorno per due settimane, diventa abbastanza difficile scrivere un corto di 12.000 parole, almeno secondo me.
Per dire, i miei due corti precedenti:
- E venne il giorno...: tra pianificazione, scrittura, correzioni, ecc., ci ho messo circa 2 mesi a scriverlo (non scrivendo tutti i giorni, e per mezz'ora al giorno massimo);
- True Path: un mesetto circa, ma cambiando molto diverse volte in fase di scrittura. La pianificazione un altro mesetto, ma solo di idee, quindi senza scrivere niente.

Adriano ha scritto:

Con mezz'ora al giorno per due settimane, diventa abbastanza difficile scrivere un corto di 12.000 parole, almeno secondo me.

30 minuti per 14 giorni = 7 ore, che sarebbe all'incirca il tempo di composizione che mi sentirei di proporre come riferimento, dunque se in questo tempo non si possono scrivere 12000 parole, secondo me e' il caso di ridurre le parole (8000?), anziche'allungare i tempi di riferimento.
Ovviamente questo se vogliamo fare un concorso che vada nella direzione di allargare la partecipazione e promuovere l'esperienza di scrivere racconti a bivi a tutti, con l'ovvio rischio che iversi corti in concorso siano di scarsa qualita'.
Se invece vogliamo un concorso elitario per autori che mettano un impegno semiprofessionale nella composizione, allora bisogna muoversi nell'altro senso, cosi' non si rischia di avere corti di scarsa qualita' da parte di autori inesperti che si cimentano in questo per la prima volta, col rischio (molto ragionevole, perche' dopo aver speso giorni e giorni su un lavoro ci si aspetta che sia giudicato in modo altrettatno semiprofessionale) che gli autori s'incazzino per un voto dato a casaccio, magari da un votante che si presenta a votare solo quel dato corto, oppure che ha dei parametri di voto incomprensibili. In tal caso ci sarebbe anche il rischio che qualcuno voti con un "doppio" account o che dia ai concorrenti dei voti "bassi" apposta. Cose belle, insomma, delle quali abbiamo gia' parlato regolarmente in precedenza. Faremo un esame di "qualifica" per i giurati?