Bravo: continua regolarmente a recensire tutto quello che ti passa per le mani che e' un bellissimo servizio per gli altri utenti.

Seven_Legion ha scritto:

Ho letto la recensione e mi sembra che l'inciso di prodo sia ancora da controllare: all'inizio non si comprende il senso della frase, probabilmente c'e' un refuso.

Manca un "non". Ne approfitto per segnalare che Dragan ha tolto la frase contestata su mia richiesta. Al ritorno di Prodo valuteremo se inserirla nuovamente in grassetto.

Non mi trovo molto d'accordo con la recensione: nonostante i difetti e i limiti evidenziati, ci sono librigame "storici" molti più limitati, meno coinvolgenti e meno giocabili.
Taccio i nomi di autori troppo sacri per essere criticati, ma Venus riesce a superare (di poco) opere appartenenti a serie molto più blasonate.
Secondo me un 6 pieno, non politico né simbolico, lo merita. Parlerei anche di 6,5 ma probabilmente scado nel soggettivo visto che ho apprezzato gli eccessi stereotipici di situazioni e citazioni

Dissento Zak: ci sono anche casi opposti, in cui opere dei "tempi antichi" rimangono nettamente superiori a nuove ma pallide generazioni (se non "imitazioni").
Si veda per esempio l'inflazionamento del fantasy letterario, o di certi generi cinematografici, o del continuo e adorabile scontro tra i tre film di Star Wars e i due recentemente usciti.

Nel librogame, a parità di "prima generazione" (anni '80-'90), ci furono tanto delle porcate sistematiche indegne di pubblicazione quanto filoni di qualità molto altalenante, firmati da grandi autori.
Questi autori seppero dare prova di grande talento sia letterario che soprattutto di design della componente ludica/interattiva; tuttavia occasionalmente scaddero nello scialbo e nell'insulso, con storie insignificanti o con strutture ben poco interattive- al limite della frustrazione.

Quando un autore sforna un, poi due e poi tre capolavori, non gli si può più perdonare le cadute di stile: forse può venir meno la creatività narrativa, ma non la capacità tecnica di design strutturale.
D'altronde altri si sono invece evoluti crescendo artisticamente e migliorando in maniera impressionante (su tutti, secondo me, Jonathan Green)

E' in quest'ottica che trovo Venus ben contronfabile con le vecchie generazioni.

Zakimos ha scritto:

Gott ha scritto:

E' in quest'ottica che trovo Venus ben contronfabile con le vecchie generazioni.

A questo punto vesto i panni anglofoni di Yaztromo e ti dico: perché non riversi questi pensieri in una recensione da affiancare alla mia? :-D E' sempre bello avere diversi punti di vista sulla stessa opera.

Perchè questo periodo sono già alle prese con due traduzioni; oltre tutto visto che collaboro con un editore non vorrei compromettermi: sarebbe facile accusarmi di "conflitto di interessi", anche se in tutta onestà so che non giocherei mai sporco.