Re: Emigrare in Germania
gabrieleud ha scritto:Eri inseguito da due trolley delle caverne?
Trolley delle caverney! Avevano l'accento inglese.
Un' idea, un concetto, un' idea, finche' resta un' idea e' soltanto un' astrazione. Se potessi mangiare un' idea avrei fatto la mia rivoluzione.
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Re: Emigrare in Germania
Io razzolo per l'europa da 6 anni, anche se vorrei davvero fermarmi qui dove sto ora.
Prima considerazione: fai bene, l'Italia non valorizza le proprie risorse. Basta fare un salto in un paese civile per scoprire che si vive ottimamente, guadagnando il doppio e lavorando la metà che nel "Belpaese". Che le aziende non sono dei caporalati ma degli organismi produttivi e molto friendly e che se uno ci sa fare ottiene in breve tempo ottimi risultati.
Seconda considerazione: spostati in posti dove conosci la lingua o dove sai già di poter trovare lavoro. Inutile andare a Londra senza un aggancio... si finisce per fare per sempre lavori inutili. Per la Germania, suppongo tu conosca il tedesco bene, perché non è una lingua che si improvvisa e in molte zone l'inglese non è poi così diffuso.
"Un velo nero ti impedisce di vedere altro. La tua vita termina qui: nel campo di battaglia, con la mitica Blood Sword tra le mani, felice per la sconfitta dei Veri Maghi." Adriano, Blood Sword PBM http://www.caponatameccanica.com
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Re: Emigrare in Germania
Grazie per le risposte!
monpracem ha scritto:Oltre ai contatti discografici, purtroppo, in germania non ho nessun parente o amico intimo a cui poterti indirizzare, altrimenti lo farei con piacere.
Figurati! Io nemmeno pensavo a chiedere amicizie o altro. Grazie comunque per il pensiero.
Adriano ha scritto:Il bello di queste esperienze è che ti trovi a dover ricominciare da capo, e spesso questo si traduce in una "spinta" rispetto alla situazione precedente. Del tipo: "Una camera ce l'ho e sto a posto per quattro anni, un lavoro ce l'ho, vado avanti così". Una situazione statica che, per quanto comoda e stabile, spesso porta ad un appiattimento della vita, una sorta di assuefazione.
Ecco, mi hai letto esattamente nel pensiero. Fino allo scorso anno neanche pensavo ad andarmene da Firenze, figuriamoci a emigrare. Poi un giorno, tornato da una breve vacanza in Scozia, ebbi quasi una crisi di panico all'idea di rientrare al lavoro: fu un campanello di allarme.
Tadanori ha scritto:Ho vissuto un anno a Berlino, la mia esperienza e che gli amici tedeschi sono i più sinceri e a "tempo indeterminato".
Sì, me lo dicono in molti.
Yaztromo ha scritto:La mia impressione e' che ci siano due "tipi" di persone:
1) quelle che sono legate ad un luogo
2) quelle che sono legate ad una persona (o che comunque sono piu' degli "esploratori")
Io sono del secondo "tipo" e, finche' sono con mia moglie, non mi interessa in che posto della galassia mi trovo. Altri invece soffrono moltissimo se si allontanano dalla loro citta' d'origine.
Ecco, io credevo di appartenere al primo gruppo e ora scopro che sono più del secondo. O forse sono cambiato io.
Yaztromo ha scritto:Un consiglio di cuore: parti sereno e guardando avanti. Lasciati alle spalle le esperienze e i sentimenti negativi che ti hanno convinto a partire. Sarebbero solo degli inutili pesi.
Ottima idea: lascerò in un cassetto il mio Libro dei Rancori.
Yaztromo ha scritto:Ultimissima cosa: fai bene la tara a quello che dicono i politici.
Certo. Li citavo solo per dire che almeno ci avevo provato, che non mi lamentavo "a prescindere" come fanno alcuni.
Tadanori ha scritto:Vero, Yaztromo, cambiare spesso città e paese ha cambiato il mio rapporto con gli oggetti. Sono tendenzialmente accumulatore ma mi impegno a una sorta di minimalismo per buona pace.
Nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo (anzi mi pare strano che l'argomento non sia ancora stato affrontato), la mia collezione di librigioco in quattro lingue diverse verrà affidati ai miei genitori, con l'ordine di tenere il tutto sotto chiave.
gabrieleud ha scritto:Tadanori ha scritto:
Ricordo la mia fuga da Berlino con due trolley, una esperienza fantozziana.
Pazzesco! Eri inseguito da due trolley delle caverne?
Sapevo che qualcuno mi avrebbe "trollato" (per restare in tema).
Mornon ha scritto:Io razzolo per l'europa da 6 anni, anche se vorrei davvero fermarmi qui dove sto ora.
Ecco, il tuo era uno dei due pareri che aspettavo con più ansia (l'altro era quello di Yaztromo), in quanto su certe cose hai materiale di prima mano.
Mornon ha scritto:Seconda considerazione: spostati in posti dove conosci la lingua o dove sai già di poter trovare lavoro. Inutile andare a Londra senza un aggancio... si finisce per fare per sempre lavori inutili. Per la Germania, suppongo tu conosca il tedesco bene, perché non è una lingua che si improvvisa e in molte zone l'inglese non è poi così diffuso.
Esatto. Ho un paio di amiche laureate in Economia che sono andate a Londra conoscendo un inglese decente (nemmeno ai livelli eccelsi) e sono finite in pub e pizzerie. Per carità, si trovano meglio lì che in Italia (dove erano rispettivamente maschera part-time in un cinema e commessa da un tabaccaio che pagava il 25% dello stipendio fuori busta). Però si può fare di meglio.
Io conosco il tedesco a livello scolastico, nel senso che durante i miei ultimi viaggi in Germania non avevo problemi a chiedere informazioni per strada o a sfogliare un quotidiano. Ho scelto la Germania perché, come tu accennavi sopra, molti Italiani vanno a Londra (o in Inghilterra) e volevo avere meno concorrenza possibile da parte dei miei connazionali. Certezze di trovare lavoro non ne ho, ma conosco anche inglese e francese (oltre a un po' di portoghese), quindi mi orienterei nel settore del turismo o dell'import export.
Poi, comunque, la prima cosa che farò appena messo piede in Teutonia, sarà frequentare un corso di lingua apposta per gli immigrati (ce ne sono alcuni finanziati in parte dai Länder). Negli ultimi anni ho risparmiato e posso permettermi anche un anno sabbatico per ambientarmi meglio.
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Re: Emigrare in Germania
Rygar ha scritto:Grazie per le risposte!
monpracem ha scritto:Oltre ai contatti discografici, purtroppo, in germania non ho nessun parente o amico intimo a cui poterti indirizzare, altrimenti lo farei con piacere.
Figurati! Io nemmeno pensavo a chiedere amicizie o altro. Grazie comunque per il pensiero.
Adriano ha scritto:Il bello di queste esperienze è che ti trovi a dover ricominciare da capo, e spesso questo si traduce in una "spinta" rispetto alla situazione precedente. Del tipo: "Una camera ce l'ho e sto a posto per quattro anni, un lavoro ce l'ho, vado avanti così". Una situazione statica che, per quanto comoda e stabile, spesso porta ad un appiattimento della vita, una sorta di assuefazione.
Ecco, mi hai letto esattamente nel pensiero. Fino allo scorso anno neanche pensavo ad andarmene da Firenze, figuriamoci a emigrare. Poi un giorno, tornato da una breve vacanza in Scozia, ebbi quasi una crisi di panico all'idea di rientrare al lavoro: fu un campanello di allarme.
Tadanori ha scritto:Ho vissuto un anno a Berlino, la mia esperienza e che gli amici tedeschi sono i più sinceri e a "tempo indeterminato".
Sì, me lo dicono in molti.
Yaztromo ha scritto:La mia impressione e' che ci siano due "tipi" di persone:
1) quelle che sono legate ad un luogo
2) quelle che sono legate ad una persona (o che comunque sono piu' degli "esploratori")
Io sono del secondo "tipo" e, finche' sono con mia moglie, non mi interessa in che posto della galassia mi trovo. Altri invece soffrono moltissimo se si allontanano dalla loro citta' d'origine.
Ecco, io credevo di appartenere al primo gruppo e ora scopro che sono più del secondo. O forse sono cambiato io.
Yaztromo ha scritto:Un consiglio di cuore: parti sereno e guardando avanti. Lasciati alle spalle le esperienze e i sentimenti negativi che ti hanno convinto a partire. Sarebbero solo degli inutili pesi.
Ottima idea: lascerò in un cassetto il mio Libro dei Rancori.
Yaztromo ha scritto:Ultimissima cosa: fai bene la tara a quello che dicono i politici.
Certo. Li citavo solo per dire che almeno ci avevo provato, che non mi lamentavo "a prescindere" come fanno alcuni.
Tadanori ha scritto:Vero, Yaztromo, cambiare spesso città e paese ha cambiato il mio rapporto con gli oggetti. Sono tendenzialmente accumulatore ma mi impegno a una sorta di minimalismo per buona pace.
Nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo (anzi mi pare strano che l'argomento non sia ancora stato affrontato), la mia collezione di librigioco in quattro lingue diverse verrà affidati ai miei genitori, con l'ordine di tenere il tutto sotto chiave.
gabrieleud ha scritto:Tadanori ha scritto:
Ricordo la mia fuga da Berlino con due trolley, una esperienza fantozziana.
Pazzesco! Eri inseguito da due trolley delle caverne?
Sapevo che qualcuno mi avrebbe "trollato" (per restare in tema).
Mornon ha scritto:Io razzolo per l'europa da 6 anni, anche se vorrei davvero fermarmi qui dove sto ora.
Ecco, il tuo era uno dei due pareri che aspettavo con più ansia (l'altro era quello di Yaztromo), in quanto su certe cose hai materiale di prima mano.
Mornon ha scritto:Seconda considerazione: spostati in posti dove conosci la lingua o dove sai già di poter trovare lavoro. Inutile andare a Londra senza un aggancio... si finisce per fare per sempre lavori inutili. Per la Germania, suppongo tu conosca il tedesco bene, perché non è una lingua che si improvvisa e in molte zone l'inglese non è poi così diffuso.
Esatto. Ho un paio di amiche laureate in Economia che sono andate a Londra conoscendo un inglese decente (nemmeno ai livelli eccelsi) e sono finite in pub e pizzerie. Per carità, si trovano meglio lì che in Italia (dove erano rispettivamente maschera part-time in un cinema e commessa da un tabaccaio che pagava il 25% dello stipendio fuori busta). Però si può fare di meglio.
Io conosco il tedesco a livello scolastico, nel senso che durante i miei ultimi viaggi in Germania non avevo problemi a chiedere informazioni per strada o a sfogliare un quotidiano. Ho scelto la Germania perché, come tu accennavi sopra, molti Italiani vanno a Londra (o in Inghilterra) e volevo avere meno concorrenza possibile da parte dei miei connazionali. Certezze di trovare lavoro non ne ho, ma conosco anche inglese e francese (oltre a un po' di portoghese), quindi mi orienterei nel settore del turismo o dell'import export.
Poi, comunque, la prima cosa che farò appena messo piede in Teutonia, sarà frequentare un corso di lingua apposta per gli immigrati (ce ne sono alcuni finanziati in parte dai Länder). Negli ultimi anni ho risparmiato e posso permettermi anche un anno sabbatico per ambientarmi meglio.
Ti dirò la mia verità. Sono stato diversi mesi a Bonn e non sono riuscito ad ambientarmi molto. Frequentavo amicizie di mia moglie (eravamo li per il suo lavoro), ma niente di piu. Tedesco appreso, sinceramente zero.
Ci siamo poi spostati in Irlanda e dovessi essere sincero, te la consiglierei se in Germania ti accorgi di stagnare un po'. Un sacco di lavoro per gente che conosce inglese + 1 altra lingua, in un sacco di compagnie diverse. Io ho cominciato facendo servizio assistenza in amazon e dopo 3 mesi ero già passato di 2 buoni livelli a un lavoro molto piu specialistico. Ancora oggi sento i miei vecchi amici di lì che saltano da un lavoro all'altro dove preferiscono: Amazon, Apple, Facebook, Norton, finanza, supporto tecnico, computer, marketing. Il lavoro si trova soprattutto a Dublino e Cork, ma io consiglio Cork.
Mio fratello era una bestia in inglese e ci ha messo 8 anni per una laurea breve, è venuto su a Dublino e dopo un paio di mesi ha cominciato a prendere lavori sempre più grossi, cambiando compagnie a razzo.
Adesso fa il magnaccia a Palma de Maiorca, per una supercompagnia vacanziera...
In bocca al lupo per tutto... vedrai che dopo l'impatto iniziale, ottenuto il primo lavoro, è tutta discesa...
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Re: Emigrare in Germania
Che vuoi che ti dica, fratello?
Non posso che congratularmi per la scelta, si passano anni a inventarsi scuse di ogni tipo per la paura di cambiare vita e invece... non è mai troppo tardi. Io c'ho messo secoli a capirlo, ma entro metà 2017 (insomma, il tempo di finire alcuni corsi e mettere da parte soldi per due o tre mesi) sto partendo anch'io, anche se per Londra. Poi si vedrà. All'inizio ci si deve accontentare sicuramente, ma è di certo vero che fuori da questo paese si hanno molte più possibilità di farsi strada per meriti. In generale, vivere altre realtà è quel che tutti dovrebbero provare almeno una volta, io l'ho fatto anche troppo poco. Hai esperienza di lavoro annuale in un settore, poi, sei avvantaggiato.
P.S.
FinalFabbiX ha scritto:
Vedrai, una persona in gamba come te verrà subito valorizzata come merita.
Se tra un annetto troveremo un nuovo bronzo di Riace troneggiare in una pubblica piazza tedesca, sapremo chi è il modello. 
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