Re: 1° racconto: Cuore di Ferro
Rygar ha scritto:
Un po' meno chiara è l'attinenza al tema, ma qui si procede per esclusione. Non avendo a che fare con la scoperta dell'Europa e non essendoci segni dell'apocalisse (l'ambiente è un cyberpunk "classico"), si tratta chiaramente di un invasione. Certo, l'invasione avviene dall'interno del laboratorio, ma è comunque un assalto a un territorio delimitato (per rifarsi all'etimologia del termine).
Non l'avevo pensata in questo modo, credevo che l'invasione fosse quella degli "esseri" che distruggono tutto, non l'incursione del protagonista nel laboratorio (che non può essere identificata come invasione, secondo me. Non è questo il senso del Bando. Allora potevamo scrivere un Corto su una partita di pallavolo dove un giocatore scarso "fa invasione" ripetutamente...).
Comunque, scherzi a parte, non so se ho capito bene il tuo discorso Rygar. Intendi l'invasione del protagonista?
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Re: 1° racconto: Cuore di Ferro
Aloona ha scritto:Credo che Rygar intenda esattamente quel che è, l'invasione delle belve
Scusate, ho sbagliato io.
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Re: 1° racconto: Cuore di Ferro
Ed ecco a voi i giudizi del BAH:
Aloona ha scritto:Si parte con un Corto che incontra subito i miei gusti, non c'è che dire: un sano, vecchio ma sempreverde cyberpunk in piena regola. Lo ammetto: la Nuka Kola mi era mancata.
Il ritmo coinvolgente è certamente il miglior aspetto di questo lavoro, oltre allo stile impeccabile con cui l'autore dimostra di sapere il fatto suo sulla materia scelta. Immediata la caratterizzazione dei personaggi, grazie ad un abile uso di pochi, ma ben scelti tratti.
A conferma di ciò, alcuni brevi scambi tra i personaggi risultano emblematici, se non memorabili.
A differenza di molti, non ho trovato il protagonista poco incisivo; è forse vero che in questo trio improvvisato spicchi di più il carattere del dottore, ma i gesti e il tono spaesato dell'eroe lasciano empatizzare con le nuove sensazioni e le tremende scoperte che è costretto a fare su sé stesso.
Il tema dell'invasione viene trattato in un modo che ci riporta decisamente ad alcuni claustrofobici sci-horror cult, soprattutto per la scelta di ricercare l'effetto tensione più che il caos dei combattimenti, per quanto anche l'azione non manchi.
Rovescio della medaglia, l'originalità non altissima; ma, come dissi già più volte, non ho nulla contro il classico, se ben reso.
Presenti, purtroppo, alcune incongruenze e sbavature, evitabili con un pizzico di accortezza in più. Un esempio tra tutti: possiamo giungere al paragrafo 32 sia dopo che ci è stato strappato il lembo di pelle dal braccio, sia da quello in cui a subire lo squarcio è il petto, dopo essere stati "aggiustati". Arrivando da quest'ultima, non dovremmo "cercare di non guardare il pezzo di pelle mancante", visto che siamo "come nuovi" e con una camicia a coprirci. Non c'è nemmeno una ragione plausibile per cui, altrove, dovremmo rischiare la pelle per prendere una Sintebatteria dal robot in disuso, non sapendo ancora che lo siamo diventati anche noi e potrà servire a ripararci. Niente che rovini irrimediabilmente il corto, ma dispiace.
Da rilevare anche qualche errore sintattico sparso, quasi sicuramente dovuto alla (dannata) fretta, anche se personalmente mi sono lasciata coinvolgere abbastanza dalla storia da farci poco caso e, conoscendomi, ciò è indubbiamente un merito.
Giocabilità: senza infamia, ma neanche eccessiva lode. Le strade da percorrere non sono molte, ma tengono impegnati per qualche buona rilettura, soprattutto nel desiderio di scoprire cosa possiamo trovare di bello esplorando altre parti del laboratorio. Il sistema di codici viene utilizzato nella sua forma più essenziale, risparmiando (almeno a me) la sensazione di dover avere una laurea in enigmistica per poter godere l'avventura. Finale che lascia ancora affamati, la sensazione è indubbiamente quella di avere a che fare con il semplice episodio di una serie inserita in un ampio universo, di cui possiamo valutare solo vagamente i confini; per contro, l'avvincente conduzione lascia la curiosità di conoscerlo meglio.
***
babacampione ha scritto:L'autore di questo Corto deve essersi ispirato a Robocop (nella versione del film degli anni 2010, non quello degli anni 80) per costruire il protagonista, che mi ricorda davvero quel personaggio, sia nella descrizione fisica, sia nei pensieri e nei dubbi che ne offuscano la mente. E assomiglia anche alla Creatura del Male, nella sua crescente autocoscienza.
Mi è piaciuto molto questo robot, quindi, perché è un personaggio davvero vivo, con emozioni umane. Plaudo l'autore che ha saputo instillare queste sensazioni nel lettore (perlomeno in me) con un racconto claustrofobico e pieno di tensione. Non mi capita spesso di immedesimarmi così tanto in protagonisti di opere letterarie, quindi il mio elogio deve arrivare all'autore ancora più forte.
Autore che peraltro è una penna (o una tastiera, come più correttamente dovremmo dire) sopraffina, capace di giocare con le parole come Messi fa con la palla.
A questo Corto, però, manca qualcosa...
La fuga da un luogo invaso da mostri non è poi così originale e viene gestita con un regolamento semplice, senza l'effetto del caso. Ma, se in alcuni Corti ho invocato regolamenti semplici, perché la potenza della storia era sufficiente a creare il giusto interesse nel racconto, qua il solo protagonista non è abbastanza.
Un Regolamento un po' più complesso, magari con l'utilizzo degli indovinelli, avrebbe alzato l'emozione e la difficoltà, che ho trovato infatti abbastanza bassa.
Ho concluso il racconto alla prima lettura e poi infatti mi sono posto la domanda: “che fare ora? Lo rileggo o no” e, purtroppo, ho risposto no.
E' un peccato, perché l'autore mi sembra avere il talento per ambire alle prime posizioni.
Una buona prova, quindi, ma serve qualcosa in più (attenzione, non qualcos'altro) per vincere il Concorso.
***
Hieronymus ha scritto:Ciao a tutti.
Prima di recensire il primo corto dei corti del concorso corti di quest'anno ricco di corti, ci tengo a ringraziarvi per la fiducia donatami. Essere giudice di questo concorso è per me un onore, specialmente perché non mi reputo all'altezza di molti di voi che sono stati giudizi in passato. Diciamo che il mio campo è un altro, ma farò del mio meglio sperando che i miei giudizi non creino malumori. Accettateli come vengono, saranno giudizi di un giudice alle prime armi. (*)
Ma ora bando alle pance e andiamo a sviscerare...
Cuore di Ferro
Regolamento: più che adatto a un corto, ma non vi ho trovato niente di originale.
Prologo: forse la parte più difficile da giudicare. Spaventa inizialmente per la sua lunghezza e il lettore nella sua testolina pensa "mi devo sacrificare e leggerlo tutto", anziché "ah che bello sto per leggere un cortogioco". Questo non va bene e il mio consiglio è di scrivere prologhi che diano quante più informazioni possibili, ma che siano anche sintetici. In questo caso in particolare avrei omesso alcuni dialoghi troppo dispersivi e li avrei condensati in poche righe descrittive.
Lo stile narrativo è impeccabile e c'è chi sicuramente ne sarà invidioso, nonostante ciò personalmente ho dovuto leggere alcune parti due volte perché mi sfuggivano spesso degli elementi. Non penso di essere stupido io nè tantomeno scarso l'autore, anzi. Penso che il problema sia semplicemente la mancanza di piccoli elementi in più, banalità e ripetizioni che aiutano il lettore a memorizzare avvenimenti e personaggi.
Sono presenti diversi refusi, niente di grave, ciò mi fa pensare a una revisione frettolosa e non di certo a scarsa conoscenza dell'italiano da parte dell'autore, anzi.
Per quanto riguarda l'uso dei codici e struttura del corto, tutto fila liscio. La trama è ben amalgamata, ogni tassello è sistemato a dovere e il corto si gioca piacevolmente più volte, dopo una prima facile morte (un corto nè facile nè impossibile, come giusto che sia).
Ambientazione non particolarmente originale ma accattivante.
Tirando le somme, il corto risulta piacevole, ma manca qualcosa, quel guizzo, quel fattore x che dopo mesi dalla sua lettura te lo fa ricordare. Purtroppo questo manca, a ogni modo il mio voto è...
... Ve piacerebbe, belli. (NDA)
(*leccata necessaria. NDA)
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Re: 1° racconto: Cuore di Ferro
Aloona ha scritto:E col voto di Gpet siamo a 17! Ottimo, direi.
Di là si parlava di 10, poi 15 votanti...
Mistero!
Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
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