Re: 3° racconto: Sistema Enigma Londra
Sì il
25 (33-8) e il 73 (81-8) sono speculari.
Per quanto riguarda il finale di Larry io l'ho intesa così:
Larry non era davvero amico di Jay: gli stava vicino perché era un feticista dei neri. Infatti il protagonista lo trova impegnato a fare un "servizietto" a un nero, non solo a putt...
Il resto dell'epilogo 2 anche a me non ha convinto, sembra che serva a
lasciar intendere che Damian voglia mettere nei guai Jay, come indizio che il "vero colpevole" sia lui.
Ma non è spiegato molto bene. E' il più debole dei tre.
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Zakimos
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Re: 3° racconto: Sistema Enigma Londra
Zakimos ha scritto:EDIT: controllato: vanne bene entrambe!
Evviva!!
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Re: 3° racconto: Sistema Enigma Londra
Aloona ha scritto:Riporto la risposta dell'autore ai dubbi di Ubik:
Non è stato matematicamente possibile inserire solo semplici addizioni perché gli stessi codici vengono utilizzati in più occasioni, a volte contemporaneamente ad altri. Il numero di paragrafi limitato ha imposto di utilizzare anche le sottrazioni quando la differenza numerica tra i due codici da utilizzare era particolarmente elevata, per evitare che il risultato andasse oltre 92. In ogni altra occasione ho optato per una somma il più semplice possibile.
Aggiungo che anch'io sono riuscita ad arrivare subito all'Epilogo I, ma non so se è un bene: nel frattempo, mi è sembrato di non aver risolto una beneamata ceppa. Credo, quindi, di dover rivedere molto bene i passaggi. =_=
Grazie per la precisazione :-)!
Credo che l'immediatezza di gioco sia fondamentale. Se il motore scelto non la permette è sempre possibile cambiare motore :-).
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Ubik
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Re: 3° racconto: Sistema Enigma Londra
Di Sistema enigma Londra ho apprezzato subito il regolamento col meccanismo delle parole chiave, che impone un ulteriore strato di gioco, più profondo. Proprio come nella realtà, ogni situazione non solo posso affrontarla in vari modi d'istinto(bivi), ma posso anche operare scelte sulla base di esperienze passate che devo ripescare dalla memoria e che produrranno effetti diversi. Questa seconda tipologia di azioni è ciò che secondo me l'autore ha tentato di inserire per mezzo delle parole chiave e della tabella di conversione.
Parto quindi la gioco-lettura entusiasta e rilevo dopo qualche minuto che questo sistema che pur apprezzo, ha il rovescio della medaglia. Distoglie il lettore dall'immersione nella storia. Anche se l'autore e' stato bravo a specificare e limitare a parole chiave solo sostantivi e nomi propri, la ricerca nel testo non è lettura. Ne soffre quindi la godibilità del racconto.
Il tema trattato è attuale e preoccupante, ma non è proprio quello che personalmente cerco in un racconto di fantasia. Il personaggio che impersonifico inoltre, è ancora una volta uno svogliato, arreso e bastardo. Il mio gradimento è calato fino al punto minimo nell'epilogo 1 della prima partita che ho fatto, nel quale non capisco cosa è successo, e apprendo inoltre che è morto un uomo. A meno di una mia svista, non mi risulta sia mai successo nel percorso che ho fatto. Quindi ho perso tempo inutilmente? Se ho fatto scelte sbagliate autore, fammi morire piuttosto.
Concludo con i miei complimenti per il regolamento, la storia non sono riuscito ad apprezzarla.
Voto inviato a Hieronymus
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Re: 3° racconto: Sistema Enigma Londra
Sistema Enigma: Londra mi è piaciuto.
Il sistema di gioco è fatto bene, mette abbastanza alla prova il lettore sia con i codici che con le parole d'ordine. Probabilmente qualche codice in più avrebbe fatto solo bene al racconto, perché così sono sfruttati solo parzialmente: in fin dei conti ci sono una dozzina di codici in tutto, mentre la tabella farebbe credere che ce ne siano molti di più, se non sbaglio solo una lettera ne ha due, le altre uno ciascuna.
Ma poco male.
In certi frangenti le parole d'ordine hanno un uso un po' dispersivo, nel senso che si tende a segnarne più di quante ce ne siano in realtà, ma fa parte del gioco.
L'ambientazione non è delle mie preferite, ma la storia scorre bene senza troppi intoppi, la rigiocabilità è abbastanza alta e più si leggono nuovi paragrafi più vengono fuori particolari interessanti.
Non mi è piaciuto il concetto che noi non siamo il protagonista e quindi non possiamo sapere tutto del suo passato: mi sembra un'introduzione al gioco un po' pretestuosa, ok che è fatta proprio per darci modo di avere un approccio tipico del personaggio che deve scoprire delle cose, però la trovo un po' forzata.
Ok i personaggi, tutti ben caratterizzati.
Probabilmente arrivare al Finale 1 è un po' troppo semplice, mentre il 3 è estremamente più complesso. Mantenendo la complessità del 3° finale, avrei reso un po' più difficile anche il primo, magari aggiungendo qualche instant Death, o mettendo un'instant Death in un 4° finale. Nelle prime due partite, praticamente, sono arrivato al Finale 1 senza capire niente di quello che stava succedendo, e ovviamente senza aver risolto niente.
Mi scuso per la brevità di questa recensione, ma stavolta il tempo a disposizione è stato davvero poco.
Voto inviato a babacampione.
"Lo sai come dev'esse lo sguardo del carabiniere? Pronto, acuto e profondo".
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Adriano
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Re: 3° racconto: Sistema Enigma Londra
Mi faccio vivo solo per dire che purtroppo questo non riusciro' a votarlo.
Ho provato durante la settimana a leggerlo ma svariati fattori mi hanno sempre impedito di giocarci con un minimo di completezza e quindi preferisco asternermi.
La trama sembra inconsueta e ben scritta, il "motore" di gioco quantomeno interessante ma io non sono nello spirito giusto per apprezzarlo: troppi impegni di lavoro, troppi casini... e quando arriva sera non vedo l'ora di mettermi li a leggere un bel corto?... macche'! La verita' e' che mi bruciano gli occhi, ho le scatole girate e trovo tutto faticoso...
In queste situazioni, la semplicita' sarebbe un toccasana... e questo corto ha molti pregi tranne proprio quello!
Prendiamo ad esempio, il regolamento. Secondo me, poteva essere molto piu' coinciso. Frasi tipo:
I codici sono stringhe alfanumeriche composte da una lettera e da un numero a due cifre.
Scrivere:
I codici sono composti da una lettera seguita da due cifre. non era la stessa cosa... solo piu' breve e diretta?
E cosi' ho la sensazione che in molti punti, dei 90 paragrafi, si sarebbe potuto elaborare meglio il testo. Rinunciando a qualche chiosa ma guadagnando in scorrevolezza.
A parte questo sembra senz'altro un corto pregevole, peccato non averlo potuto apprezzare in un momento di maggiore serenita'...
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A PROPOSITO, CORTESEMENTE LEGGETE TUTTI: quest'anno la terna dei giudici ha introdotto la novita'che non si vota sul forum ma via PM. Anche se non e' una "legge scritta", credo sia opportuno che chi voti scriva in calce " voto inviato a..." (evidenziandolo in grassetto).
La cosa potrebbe rivelarsi utile, come contro-verifica o in caso di problemi vari.
Potete anche scherzare sul fatto, come alcuni gia' fanno, ma vi chiedo di inserire comunque alla fine la frase nella forma "standard" appena detta.
(Immaginate che un giudice abbia la necessita' di scorrere le pagine dei topic -a fine concorso saranno centinaia - per una verifica finale. Deve essere chiaro chi ha votato e chi no.)
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Re: 3° racconto: Sistema Enigma Londra
Il titolo di questo corto è abbastanza fuorviante: anche io, come Ubik, mi immaginavo riferimenti al nazismo, magari in una bella spy-story di stampo hard-boiled (Humphrey Bogart ha sempre il suo fascino e io giro in trench da una dozzina di anni). Devo dire che la delusione è stata solo parziale, perché comunque la mia dose di poliziesco la ho ricevuta e si possono creare atmosfere "noir" anche ai giorni nostri, epoca nella quale apparentemente si svolge il racconto.
Dopo il titolo, viene il regolamento. Qui ho trovato pane per i miei denti, essendo amante dell'enigmistica e nemico del caso: codici matematici, parole d'ordine e logica. Questo sistema è molto meglio del classico "à la Livingstone", dove bisognava convertire in numeri ogni lettera di parole lunghissime e poi sommarli, sperando di non fare nessun errore; qui l'autore fornisce una tabella rapida e tutto si risolve a pochi secondi. Bravo, bravo, bravo!
Un piccolo appunto lo si può fare per il dualismo lettera-numero, dato che l'unico caso in cui una lettera può avere due numeri diversi è quello della "I"; in tutti gli altri casi a una lettera corrisponde un singolo numero, quindi sarebbe bastato dire "se hai il codice X, vai al". La presenza del numero, in questo caso, ha l'unica valenza anti-baro, ma sappiamo tutti che è una prerogativa inutile perché su LGL tutti giocano onestamente, vero? Ok, magari l'autore pensava di inserire più occasioni nelle quali a un codice fossero associabili più numeri, ma alla fine si è trovato a dover "tagliare" inesorabilmente (so cosa significa), quindi questa interessante applicazione del regolamento è rimasta (quasi) lettera morta.
Sul meccanismo di gioco, tanto di cappello! Anche io all'inizio credevo fosse troppo complesso, ma mi sono ricreduto. L'unica nota dolente è a livello narrativo, perché non sempre i paragrafi sono collegati l'uno all'altro in maniera sequenziale. Mi vengono in mente alcuni esempi: la descrizione di Larry al 23 non è in un checkpoint, quindi ce la possiamo perdere; il rientro in ufficio al 27 è anch'esso troppo brusco rispetto alle azioni compiute poco prima. L'impressione è che l'autore, forse spinto dalla mancanza di spazio di cui sopra, abbia cercato di mantenere intatto il più possibile il comparto ludico, a danno di quello narrativo. Io avrei fatto l'opposto, ma qui si parla di gusti personali.
Trovo anche molto bello che tutte le sfaccettature delle vicende possano essere scoperte solo in letture successive: l'autore misterioso aveva di certo in mente tutta la vicenda prima di iniziare a scrivere (ottimo sistema) e ce ne rivela un pezzetto alla volta.
Un po' meno bello è che dobbiamo "scoprire" la città dove abitiamo e lavoriamo. Seriamente, quanti lettori hanno sparato al mendicante nella prima giocata, senza ancora conoscere l'ambientazione? E poi ha senso che il poliziotto si metta a fare ricerche sul "trattato", che tra l'altro conosce a memoria per ammissione dello stesso autore?
Per finire c'è l'attinenza al tema. Appurato, per esclusione, che si tratti della combinazione invasione-nerd, vedo poco dell'una e ancor meno dell'altro. Sì, gli sbarchi di profughi/immigrati/giargianesi sono sullo sfondo della vicenda, ma alla fine il protagonista si trova messo in mezzo perché qualcuno gli ha hackerato il PC, il fatto che si trattasse di permessi è secondario. Anche sull'essere "nerd" ho dei dubbi: ok, colleziona anticaglie e sta sulle scatole ai colleghi, ma il collezionismo è un passatempo come tanti e lo stare sulle scatole è più per il colore della pelle che per altre abitudini. Comunque, visto che il BAH ha approvato il racconto, mi rimetto al giudizio espresso.
Tirando le somme, questo è un bellssimo poliziesco che, purtroppo, è stato compresso per entrare in un "corto" e ne è uscito comprensibilmente ammaccato. Mi auguro che l'autore scriva altre opere di questo genere, senza il vincolo di lunghezza. Per il momento gli assegno il voto più alto che ho dato in questa edizione.
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Rygar
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