Home Forum General Librogame e dintorni I Corti di LGL 2017 7° racconto: Fermate Monna Lisa

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Qual è il tuo genere di librogame preferito, pensando a un ipotetico titolo inedito di prossima uscita?

7° racconto: Fermate Monna Lisa

Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

Seven_Legion ha scritto:


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 Un tale va a trovare l'amico dopo molti anni e quando costui gli dice di avere 3 figli, tenta di indovinarne l'eta'.
L'uomo gli da un indizio:
-"Il prodotto delle età è 36"

Siccome l'amico chiede maggiori informazioni, aggiunge:
-"la somma delle eta' è uguale al numero civico di questa casa."

L'amico esclama: "I dati che mi ha fornito non sono sufficienti." L'uomo ci pensa un po' e replica:
-"E' vero, che sbadato! Il figlio maggiore ha gli occhi azzurri."

Con questi dati l'amico può trovare l'età di ciascun figlio. Quanti anni hanno?

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 2,3 e 6? hmm

GGigassi
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Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

No, sebbene sia matematicamente corretta non sarebbe "compatibile" con la storiella raccontata, ovvero l'amico avrebbe risolto il problema subito, senza chiedere altri indizi. La spiegazione a questo (e altri problemi del genere) la potete trovare a fine pagina qui: Eta' delle 3 figlie

Seven_Legion
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Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

Seven_Legion ha scritto:


-ci sono 4 incognite ma, attenzione, l'autore non ci chiede di trovarle distintamente... vuole sapere la somma di due (P+F), e questo potrebbe ridurre l'ordine il problema.
-dal fatto che la password di accesso e' costituita da un solo asterisco, possiamo postulare quello che l'autore non ha detto esplicitamente, e cioe' che la soluzione debba essere intera ed a una sola cifra. Anche questo consentirebbe di scartare le soluzioni "in eccesso".

Il primo punto non dovrebbe spostare (è semplicemente un'equazione del sistema di 4 equazioni esattamente come le altre)
Il secondo punto è vero - la soluzione ha una cifra - ma il problema è che puoi risolvere il sistema di equazioni per far venire fuori tutti i numeri da 1 a 9; a questo si aggiunge il problema che sottolineavo prima, ovvero che ci sono DUE paragrafi a 1 cifra che dicono che "apri la porta ecc. ecc." e questo non consente di capire se si è andati nel paragrafo giusto.
Io ho l'impressione che l'autore abbia semplicemente preso un sistema di equazioni a 4 "cancellando" uno dei 4 risultati senza pensare al fatto che così facendo il risultato che ha cancellato poteva avere infinite soluzioni.

Still
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Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

Seven_Legion ha scritto:

No, sebbene sia matematicamente corretta non sarebbe "compatibile" con la storiella raccontata, ovvero l'amico avrebbe risolto il problema subito, senza chiedere altri indizi. La spiegazione a questo (e altri problemi del genere) la potete trovare a fine pagina qui: Eta' delle 3 figlie

neutral

(per tornare in topic segnalo che secondo me anche il codice/nome del protagonista nascode un paragrafo segreto, solo che non riesco a trovarlo...)

GGigassi
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Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

Ragazzi fatemi il favore e controllate questo: c'è un filone della storia (quello che parte dal paragrafo 44 e si dipana per circa 7 paragrafi) che non mi sembra raggiungibile risolvendo nessuno degli enigmi presenti. Confermate anche voi o mi è sfuggito qualcosa? Tale filone peraltro contiene uno dei tre possibili percorsi che consentono di ottenere 9 punti al check del paragrafo 5 e raggiungere così l'epilogo migliore.

Secondo punto: confermate che il link per il paragrafo 32 è saltato da qualche parte e che tale paragrafo risulta pertanto irragiungibile (non cambia molto, non ha peso ai fini del completamento della storia, è solo per esserne sicuro).

Prodo
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Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

ILLUMINAZIONE!

Ho capito come si risolve l'enigma al paragrafo 21:

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 più che altro, mi sembrava molto brutto il passaggio dall'8 al 53... poi ho riflettuto sul fatto che 53 è 5+3...
Dopo questa immensa soddisfazione vedrò con calma la problematica sollevata da Prodo (ma così a memoria mi sembra che tutti gli oggetti e i codici siano raggiungibili)

EDIT: adesso che mi ricordo,
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 44 è il risultato di una operazione che dobbiamo fare coi numeri del lotto, tipo Battesimo - 1, Fantasma - 9, ecc.

GGigassi
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Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

GGigassi ha scritto:

più che altro, mi sembrava molto brutto il passaggio dall'8 al 53... poi ho riflettuto sul fatto che 53 è 5+3...

Il 53 lo ottieni in realtà in modo molto più semplice:

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  Lo trovi scritto dopo che hai aperto la porta con il codice dei semi delle carte all'8 (la scritta sottosuolo LIII in numeri romani). Non tiri le granate ai clown, cosa che oltretutto conviene altrimenti saersti costretto a uno scontro molto più duro con Monna Lisa, torni al 21 e apri la porta con il codice 53.
Per quanto riguarda l'enigma dei numeri del lotto, hai ragione, mi ero dimenticato del passaggio l'immondo uccello (avvoltoio)-l'uomo dai capelli d'oro (biondo). 54-10 porta al 44. Rimane solo il paragrafo 32, la cui irraggiungibilità a questo punto credo dipenda da un link saltato
Per finire mi è piaciuto molto il tocco di classe che conduce al paragrafo nascosto 17, tra l'altro fondamentale per chiudere in maniera vincente uno dei filoni della storia.

Prodo
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Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

Dopo aver finito il corto diverse volte do il mio giudizio "qualitativo".

Pro:
1) Ambientazione piacevole - che come qualcuno ha già detto ricorda vagamente i grandi classici "Fuga da New York / Los Angeles" - peccato solo che non sia molto approfondita/sfruttata a dovere
2) Buono il regolamento e l'idea di risolvere diversi combattimenti con un singolo tiro dei dadi (nel caso dell'uso dell'arma da fuoco) alleggerendo il tutto
3) L'intro alla "guerrieri della strada" merita un "+" a prescindere, oltretutto è scritta in un modo che mi ha fatto cascare dalla sedia dal ridere, veramente esilarante...

Contro:
1) ....peccato però che poi si scopra che il corto non voleva "far ridere", quindi non è ben chiaro quale "tono" si volesse dare al tutto. A tratti mi è sembrato scritto da due autori diversi.
2) Struttura dei paragrafi talvolta poco "fluida": non sempre si capisce dove si stia andando.
Ad esempio al paragrafo 11 si può scegliere di controllare un armadio o di aprire una porta con dietro dei nemici: se si prova a ispezionare l'armadio il racconto OBBLIGA poi il giocatore ad andarsene senza poter più aprire la porta con i nemici...ma per quale motivo?!? 
(al riguardo mi sta venendo il dubbio che il paragrafo 25 rimandi in modo ERRATO al 38, anche perchè prima ci si trova in un ambiente chiuso, poi si parla di una piazza)
3) Veramente troppi errori per un racconto "breve", come ad esempio:
a -> "caso" già citato nei commenti precedenti del gioco di carte di fatto errato che può consentire di andare sia al paragrafo giusto che ad un paragrafo sbagliato ma che "ci assomiglia" (quindi non ci si rende conto dell'errore).
b-> paragrafi 52 e 21 che creano un "riferimento circolare" in cui ENTRAMBI chiedono un codice e - in caso contrario - ti rimandano l'uno all'altro, creando un "anello" da cui non si può più uscire
c-> il possibile errore tra il paragrafo 25 e il 38 (vedi sopra, da verificare)
4) A tratti ho avuto l'impressione che il "corto" avesse pochi "contenuti", nel senso che rispetto ai precedenti racconti di pari lunghezza mi è sembrato che ci fosse "meno roba" e succedessero "meno cose": le varie situazioni - tranne un paio - in qualche modo si assomigliano tutte
5) Al di là di tutto però, il punto che - consentitemi - mi ha fatto più incaxxare e che mi ha quasi spinto a chiudere dopo i primi 5 minuti è l'uso a tratti DRAMMATICO delle "virgole". Oltre a quelle in eccesso che rallentano senza motivo la lettura e la rendono forzatamente farraginosa ce ne sono proprio di tecnicamente SBAGLIATE (una addirittura se non ricordo male divideva il soggetto dal "suo" verbo essere).
In certi paragrafi la situazione migliora (anche per questo mi è venuto il dubbio che gli autori siano due), ma nel complesso è una cosa che mi è rimasta abbastanza indigesta.
Ragazzi, so di risultare antipatico e di questo chiedo scusa in anticipo, ma bisogna proprio che impariate a usarle SOLO quando servono ste virgole - e lo dico perchè è un errore che ho trovato anche in diversi librinostri: non è possibile che ogni 3 parole ci sbattiate una virgola generando periodi ILLEGGIBILI e - spesso - proprio sbagliati.

Morale della favola nonostante il soggetto potenzialmente accattivante - purtroppo - non posso promuovere questo corto.

Voto inviato a Babacampione.

Still
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Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

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Prodo ha scritto:

GGigassi ha scritto:

più che altro, mi sembrava molto brutto il passaggio dall'8 al 53... poi ho riflettuto sul fatto che 53 è 5+3...

Il 53 lo ottieni in realtà in modo molto più semplice:

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  Lo trovi scritto dopo che hai aperto la porta con il codice dei semi delle carte all'8 (la scritta sottosuolo LIII in numeri romani). Non tiri le granate ai clown, cosa che oltretutto conviene altrimenti saersti costretto a uno scontro molto più duro con Monna Lisa, torni al 21 e apri la porta con il codice 53.

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaah! :facepalm:
Io invece dall'8 mi precipitavo subito al 53, ti credo che non aveva molto senso il raccordo anche se la storia "filava"! (anche perché al 16 si può arrivare sia dopo una sparatoria che dopo un corpo a corpo, ma comunque il 16 è scritto solo come se avessimo usato con successo il fucile: poteva starci che l'autore avesse dimenticato anche qui di tirar fuori un collegamento coerente con entrambi i paragrafi di ingresso)
Credo che se l'autore sta leggendo i miei commenti stia ridendo come un matto ("Ma quanto è stupido 'sto GGigassi!") smile2

Faccio comunque mie le critiche all'uso disinvolto delle virgole evidenziato da Still, a cui aggiungo genericamente anche una punteggiatura a volte curiosa (le parole immediatamente dopo il punto o la virgola senza uno spazio in mezzo). In Onyrica la cosa era molto più marcata, però.

GGigassi
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Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa

Corto difficile da giudicare.
Da un lato abbiamo un'ottima introduzione, delle premesse intriganti, un'ambientazione piuttosto curata (mi è piaciuto molto lo sforzo profuso per dettagliare la situazione italiana dopo l'apocalisse, e l'idea di costituire alcune città che si sono affiliate al nuovo gruppo di resistenza e riconquista canadese, caratterizzate dal prefisso New, differenziandole da quelle invece ancora abbandonate a loro stesse che mantengono il nome nostrano) e una costruzione del protagonista adeguata, in grado di farci sia immedesimare nella sua vicenda che percepire le particolarità che lo contraddistinguono, come l'efficienza letale e la totale assenza di sentimenti.
Mi è piaciuto anche l'approccio pulp-paradossale, con i clown assassini che devastano il mondo (l'idea dell'infezione pandemica che tramuta in pagliacci è micidiale) e la strizzata d'occhio a un filone di opere assurde e distruttive che da sempre stuzzica la mia fantasia. E ho gradito alcuni tocchi di classe legati all'ideazione degli enigmi: la trovata di inserire per esempio i numeri del lotto e i simboli ad essi collegati nella smorfia è geniale, così come l'accesso al paragrafo nascosto 17, un tocco di classe tanto evidente quanto diabolicamente celato. Mi ha ricordato la lettera esposta-nascosta di Edgar Allan Poe.
Ho apprezzato infine la varietà dei percorsi (ben tre) che possono condurci all'epilogo vincente, tutti caratterizzati da una sequenza di oggetti e azioni da compiere ben precisa. Una sorta di true-path ma ad ampio respiro, che consente al lettore di personalizzare la propria strategia di gioco (e almeno uno di questi percorsi, quello che coinvolge Draghetti, è piuttosto semplice da scovare).

Detto questo proseguendo con la lettura scopro che:
1) L'approccio "demenziale" di cui sopra non viene portato avanti fino in fondo: il racconto nel prosieguo si adagia su linee molto più classiche, e alla fine rimane un ibrido a metà tra un'opera di narrativa canonica e una più non-sense. Questa tendenza a non prendere una posizione alla fine destabilizza e diminuisce la godibilità della vicenda.
2) Come già fatto notare da altri gli enigmi non sono sempre a prova di bomba (vedi quello dei semi delle carte) e allo stesso modo, anche se si riesce a risolverli abbastanza facilmente, non si ha sempre la certezza che la soluzione trovata sia quella effettivamente giusta da utilizzare in un dato momento dell'avventura. Ci sarebbero voluti degli agganci più netti e specifici, perché questo approccio, soprattutto durante le prime letture, risulta estremamente confusionario, e scoraggia un po'. Ma quel che è peggio induce a sprecare tempo ed energie in operazioni incrociate di verifica a scapito del divertimento e dell'immedesimazione nella storia, un difetto questo a mio parere piuttosto pesante.
3) Abbondano errorini di vario tipo: alle già citate (da Still) virgole mancanti o casuali, si aggiungono errori di battitura, qualche errore sintattico (parecchi gli ed e gli ad eufonici usati a sproposito), e un paragrafo irraggiungibile, presumibilmente per un link saltato (il 32). Tutti questi elementi sommati tra di loro fanno pensare che il beta-testing successivo alla stesura finale dell'opera sia stato frettoloso, e questa considerazione si sposa bene anche con la confusionaria gestione degli enigmi e dei paragrafi a essi correlati.
4)Il racconto promette tanto per poi alla resa dei conti regalare poco. Probabilmente la decisione di dividere la progressione del protagonista nella città in differenti filoni ha obbligato l'autore a concentrarsi su tre o quattro diverse micro-storie parallele. Questa scelta, visto l'esiguo spazio a disposizione, l'ha costretto poi ad approfondire molto poco i vari percorsi, e quindi a non poter sviscerare adeguatamente la moltitudine di elementi introdotti. Alla fine si rimane con un po' di amaro in bocca per le potenzialità intraviste ma che di fatto non si ha mai avuto veramente modo di toccare con mano.

La struttura regolamentare al contrario l'ho trovata adeguata, così come la gestione dei punteggi e dei combattimenti. Ce ne sono alcuni ostici, ma si concretizzano solo dopo check di precisione falliti. Quello finale con Monna Lisa poi è durissimo se la affrontiamo di petto, ma diventa più che abbordabile se agiamo con un minimo di intelligenza e strategia. Anche il loop 52-21 io non l'ho interpretato come un vero difetto: arrivati a quel punto dell'avventura ci sta che, se non abbiamo scovato gli adeguati codici, possiamo rimanere incastrati. Magari l'autore avrebbe dovuto avere l'accortezza di aggiungere due righe in cui specificava che, se non eravamo in grado di aprire le due porte, venivamo scoperti e assaltati da un numero abnorme di clown che poneva fine alla nostra ricerca.

Complessivamente secondo me il racconto va premiato con la sufficienza per l'appassionato lavoro che è alla base della narrazione e per la gran quantità di elementi intelligenti e stuzzicanti introdotti. Alla fine dei conti però per una serie di motivi, che ho dettagliato precedentemente, sul più bello si perde e non riesce a fare il salto di qualità. Sarei curioso di vedere questo canovaccio, adeguatamente ampliato e oliato, convertito in un'opera di più massiccio respiro, magari un LibroNostro. Sono sicuro che la qualità complessiva di Fermate Monna Lisa ne guadagnerebbe molto.

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