7° racconto: Fermate Monna LisaRe: 7° racconto: Fermate Monna Lisa Sono anch'io molto combattuto sul giudizio da dare a questo racconto.
Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa Mi devo scusare con l'autore ma il mio primo approccio con questo corto è stato sin da subito negativo, come non è accaduto con nessun altro dei racconti in gara finora. Ho perciò passato il weekend cercando di capire COSA non mi fosse piaciuto in particolare e credo di aver trovato la risposta.
Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa Questo Corto aveva tutte le carte in regola per rivelarsi uno dei migliori di quest’anno, ma purtroppo presenta dei difetti a livello strutturale che lo ridimensionano.
Stilisticamente, mi è piaciuta la sintesi con cui l’autore ha descritto certi passaggi che chiaramente sa essere patrimonio acquisito di tutti i leggiocatori (niente bla bla bla sul fatto che si muoia con 0 Resistenza ma solo il fatto che bisogna ricominciare da capo, il coltello è “come quello di Rambo” e tanto deve bastarci. ). Sempre in riferimento allo stile di scrittura, è innegabile che Fermate Monna Lisa non è frizzante come Cuore di Ferro o Il Palazzinaro né coinvolge o intriga come Sistema Enigma: Londra. Ho anche trovato qualche errorino sparso qua e là, oltre a un uso occasionalmente disinvolto delle virgole già sottolineato da altri utenti: “migliaia di persone” che devono essere “salvata”, “il fucile in mano pronto DA sparare”, “Strappi la testa della creatura e GLI dai…” (cosa direbbe Anna Marrone? ), inoltre credo che si dica “colture” e non “culture” nel contesto scientifico in cui viene usato il termine. Ma ovviamente possiamo sempre dare la colpa al passaggio da Word a Pdf. Anche se l’idea che mi ero fatto inizialmente di usare immediatamente i codici numerici ottenuti dagli enigmi era sbagliata (l’autore scrive chiaramente “Ci saranno degli enigmi: quando li risolvi, ricordati delle soluzioni perché ti saranno utili in un secondo momento.”), credo che l’autore abbia sbagliato a lasciare troppa libertà interpretativa al lettore in alcuni punti: quando bisognava aprire l’armadio io E magari qualcun altro avrebbe potuto ricorrere direttamente (e in fondo legittimamente) al pugnale. C’è poi una incongruenza nel passaggio per arrivare al paragrafo 16 dopo la zuffa contro i due clown: era stato pensato come punto d’arrivo di una sparatoria, mentre ci si può arrivare anche da un combattimento corpo a corpo come ho fatto io la prima volta, ma il testo dice chiaramente che la nostra “raffica” ha “falciato” i nemici. Ecco, appunto, quel benedetto paragrafo 16… Credo che si sia discusso a sufficienza della particolarità di quell’enigma e della sua risolvibilità per lo meno ambigua. Quello che però mi ha colpito molto negativamente è il passaggio successivo, quando (anche ispezionando inizialmente la porta al 10) ci ritroviamo nel loop tra 21 e 52. A conti fatti, non è stato nulla di poi così grave, ma quando mi ci sono ritrovato è stato veramente una doccia fredda. Mi stavo veramente godendo il Corto ed ecco che mi trovo di colpo in una situazione apparentemente senza uscita… l’uscita ovviamente c’era, ma mi sono chiesto: è onesto da parte mia tornare al paragrafo dove avevo visto l’enigma anche se il testo non contempla questa eventualità? E se avessi ottenuto dei risultati sbagliati (come ho fatto la prima volta) sarei stato comunque legittimato a riprovare un altro codice? Mi rendo conto che siano state solo fisime mie, però è stato un brusco risveglio all’interno di un Corto che mi stava appassionando molto. Alla fine vedendo che bastava un solo numero per aprire la porta del 52 confesso che sono andato per esclusione e ho trovato l’8. E solo dopo ho capito quale codice avrebbe aperto la porta del paragrafo 21. Da lì in poi è stato un calando, anche perché ormai siamo arrivati alla fine del Corto e purtroppo il passaggio dall’8 al 53, intuibile ma “sbagliato”, non è affatto chiaro: al paragrafo 53 ci viene detto appunto che apriamo una porta (quella del 21 in cui andava effettivamente usato il codice), ma all’8 si fa riferimento a una mappa o tutt’al più al portone che i clown stanno cercando di aprire, che di sicuro non è quello che useremo noi. In ultima analisi, questo Corto non è il migliore tra i Corti visti finora, ma probabilmente gli sarebbe bastato molto poco per esserlo. PS: Resto dell’idea che il nome stesso del protagonista nasconda un paragrafo segreto a cui recarsi, ma non ho capito qual è. PPS: secondo voi i paragrafi 70 e 17 si escludono a vicenda? Ovvero appena indovinato il codice VIXI voto inviato a Babacampione
Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa Questo corto non e' malvagio ma neppure mi ha appassionato.
Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa
Sono perfettamente in linea con il commento di Seven.
Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa Ma nessuno ha notato un loop narrativo che mi ha fatto ammattire?
A questo punto potrei avere trovato una risposta al dubbio di Prodo.
Mi viene il dubbio che dal 25 si dovesse passare al 32 (e non al 38). Questo spiegherebbe il link interrotto, ma il loop rimarrebbe.
"Se non volete sentir ragioni, sentirete il filo delle nostre spade!" Re: 7° racconto: Fermate Monna Lisa Recensione di Fermate Monna Lisa!
Trama e Longevità La cronologia con cui si apre il Corto è molto bella e mi ha ricordato quella di Joe Dever nella sua collana "Guerriero della strada". New Napoli, New Torino ecc... non si possono proprio sentire..però l'idea dei clown pazzi è carina. Come già sottolineato da Prodo e da altri, il non aver proseguito con la linea demenziale fa riflettere. Il Corto risulta così poco equilibrato: in parte serioso e in parte demenziale, crea sensazioni contrastanti nel lettore e soprattutto diminuisce l'immedesimazione. La trama è classica, perfettamente calata nel tema apocalittico e raccontata con uno stile freddo, quasi distaccato. La missione soli oltre le linee nemiche ha un fascino immortale e non c'è nulla da dire ma io avrei sacrificato qualche indovinello e inserito alcuni risvolti narrativi per "riscaldare" l'ambiente. Giocabilità e Difficoltà Pur avendo il Corto una bella struttura ramificata, la risoluzione degli indovinelli è l'unica parte veramente degna di nota di esso. Le domande ai bivi sono infatti monotone e prive di interesse: "vai qui o vai li?" "Premi il pulsante rosso o verde?" "Guardi la cassaforte o il letto?" "Vai a destra o a sinistra?" L'immedesimazione è parzialmente compromessa dalla mole di enigmi proposta dall'autore, che catalizza tutte le nostre energie e la nostra concentrazione. Come già fatto notare da Prodo e altri, alcune soluzioni non risultano subito chiare e al lettore rimane il dubbio di aver inserito il codice corretto. Solo dopo aver disegnato il grafo del Corto e aver stilato la lista completa (spero..) degli enigmi ho avuto la certezza di aver messo ogni pezzo al suo posto. Quindi è vero che il collegamento enigma/soluzione aveva bisogno di paletti più chiari. Spero di aver capito bene le soluzioni degli indovinelli: Spero di non aver tralasciato nulla. L'autore mi dirà poi se ho sbagliato qualcosa. Totale Tirando le somme, sono abbastanza soddisfatto. Leggendo il paragrafo 17 mi è venuta in mente la ben nota lezione che l'uomo non impara mai, cercare di controllare il non controllabile. Cito (per la seconda volta nel Concorso, la prima è stata in Cuore di Ferro) la Ingen di John Hammond che voleva controllate i dinosauri ed era sicura al 100% di ciò per il solo fatto di averli creati (o meglio, ricreati). Giocare a questo Corto mi è piaciuto ma credo che con qualche aggiustamento sarebbe potuto uscire un voto molto più alto. I miei complimenti all’autore Voto inviato a Babacampione Fa che ciò che ami sia il tuo rifugio Info Forum
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