Mornon ha scritto:

E' un libro... dove altro vogliamo trovare delle parole nuove da imparare? I libri DEVONO essere pieni di parole nuove da imparare o giochi di lessico e di periodo, costruzioni ardite e stili diversi.

Mi spiace ma in questo caso devo dissentire da ragionamenti di questo tipo che vedo essere condivisi da larga parte degli utenti (taggo te solo per appoggiare il commento a qualcosa ma lo dico per rispondere a tutti).

Sta storia che i libri debbano "SHPIECARE le cose alla gente" e che "eh ma i libbbri sono cultura" sono dei luoghi comuni che, oltre ad aver un po' rotto gli zebedei, hanno completamente AMMAZZATO l'intero settore (lo stesso può dirsi della manfrina che il "cinema è cultura", altro classico stereotipo para-intellettuale che poco c'entra con la realtà del pianeta terra).

Intere generazioni di ragazzini sono state obbligate a leggere roba ILLEGGIBILE con risultati devastanti.

Pensiamo ad esempio alla tanto osannata Divina Commedia. Un MATTONE, eccellente forse per l'edilizia anti-sismica, che per ogni MEZZA riga di testo richiede QUINDICI RIGHE di note di SPIEGAZIONE.
Noi abbiamo preso dei BAMBINI di 13 anni e abbiamo fatto leggere loro sta roba qui dicendo: "ecco bambini, questo è IL LIBRO DEI LIBRI".

Ve la ripeto perchè so bene che il cervello umano non è progettato per cambiare idea e che quindi i concetti che vanno contro gli stereotipi consolidati vengono filtrati a prescindere: abbiamo preso dei ragazzini di 13 anni e abbiamo fatto leggere loro roba che non avevano nessuna possibilità di capire".

Quindi tu gli fai leggere una cosa e loro non capiscono cosa cazzo voglia dire.

Il risultato è che una volta diventati adulti, e quindi liberi, hanno risposto nell'unico modo in cui aveva senso rispondere: "i libri ci fanno schifo per cui che vadano affanzum".

Da lì le varie lamentele dei sedicenti creativi e dei presunti letterati che frignano perchè "eh ma in italia sta' la crisi del libbro" perchè "laggente è ignorante e non legge" e "lo stato dovrebbe fare qualcosa per rilanciare il settore".

Eh no, non è il lettore che non capisce, semmai ci sono numerosi scrittori che non sanno concepire un prodotto vagamente vendibile e anziché renderlo più appetibile preferiscono rompere le balle al cliente volendo "shpiecare" le cose, rendendogli VOLUTAMENTE la vita difficile laddove non sarebbe necessario.

Lo ripeto: rendendo VOLUTAMENTE DIFFICILE ciò che SAREBBE FACILE.

Ricordo ancora un paio di compagni di classe alle superiori, pluri-bocciati, che credo non abbiamo mai studiato un secondo in tutta la loro vita. Sti due scappati di casa si presentavano spesso la mattina con occhiaie da paura perchè erano stati svegli tutta notte.
Sorpresa delle sorprese, però, non si erano dati alla baldoria. Sti due matti avevano invece l'abitudine di passare tutta la notte a leggere libri di Stephen King.
Ora, King può piacere o meno e non mi interessa entrare nel merito visto che ho letto solo un suo libro, ma com'è, come non è, era evidente che i libri COMPRENSIBILI e avvincenti venivano letti, i mattoni da edilizia anti-sismica NO.

Allora il tema non è che "laggente non legge perchè in italia sta' l'ignoranza", il tema è che le persone non leggono SE per leggere una cazzo di mezza riga devono spararsi 15 righe di note di spiegazione o prendere il vocabolario per capire cosa diamine stia dicendo chi scrive.

P.s. Per Mornon: OVVIAMENTE quanto detto sopra non è rivolto ai tuoi libri, visto che tu scrivi DA DIO e MAGARI nell'ambiente scrivessero tutti come te

Still ha scritto:

abbiamo preso dei ragazzini di 13 anni e abbiamo fatto leggere loro roba che non avevano nessuna possibilità di capire".

Quindi tu gli fai leggere una cosa e loro non capiscono cosa cazzo voglia dire.

Il risultato è che una volta diventati adulti, e quindi liberi, hanno risposto nell'unico modo in cui aveva senso rispondere: "i libri ci fanno schifo per cui che vadano affanzum".

Queste parole in colore oscuro siano affisse sopra ogni porta scolastica (semicit.)

A me l'anteprima del libro piace molto , bisogna ovviamente leggere anche il resto per farsi un idea precisa . I termini più inusuali , profondi e la prosa quasi poetica ben si Addicono ad un momento di calma e riflessione del protagonista. Ovviamente nei momenti d'azione , la narrazione dovrà essere più incalzante, asciutta.

Per la digressione di still il mio parere è che molti insegnanti ormai demotivati abbiano rovinato cultura e alunni. Dante io l ho apprezzato e amato dopo la scuola grazie alle appassionate lezioni in televisione di Benigni e Franco Nembrini. Purtroppo è un opera ostica ma non a caso  riconosciuta (da esperti) come vetta di tutte le letterature di tutti i tempi. Mattone sicuramente , ma dal quale molti hanno gettato le fondamenta delle proprie opere. Nonché base dell'italiano moderno.

Scusa la consecutio... scrivevo con una bambina urlante in braccio di sabato pomeriggio

Still ha scritto:

Da lì le varie lamentele dei sedicenti creativi e dei presunti letterati che frignano perchè "eh ma in italia sta' la crisi del libbro" perchè "laggente è ignorante e non legge" e "lo stato dovrebbe fare qualcosa per rilanciare il settore".

Ma sarà forse invece perché nelle vetrine vengono pubblicizzati come best-sellerz delle boiate di portata infinita? Scritti da gente totalmente incapace?

PS: mi è giunta all'orecchio la notizia fresca fresca che un mio ex compagno di classe sta pubblicando il suo primo romanzo, tramite una nota casa editrice già nominata su LGL tempo addietro. Ecco, se LUI pubblica qualcosa..

"No, Maria, io esco!"