VII. Corto 2018: Il mondo dei libriRe: VII. Corto 2018: Il mondo dei libriCaro GGig l'enigma IT è davvero elementare, tanto elementare da rischiare di sfuggire in prima istanza Ringrazio l'autore per i chiarimenti (mi ero perso completamente il disegno allegato al libro di Medicina, una volta individuato la risoluzione dell'enigma è stata rapida).Il Mondo dei Libri è proprio un bel racconto. E' ottimamente presentato, e l'idea di fondo è fenomenale, soprattutto perché ribalta i ruoli canonici e riesce nell'impresa di meravigliare e sorprendere. E mi piace anche la cura che l'autore ha messo per variare la situazioni incentrate sul gioco presenti lungo il percorso. Senza raggiungere i livelli estremi di alcuni corti delle scorse edizioni offre una buona sfida ludica, che interessa riuscendo a evitare di scadere nella frustrazione. E risulta soprattutto varia: ci sono cimenti di differenti tipi, e questa poliedricità contribuisce ad aumentare la godibilità complessiva. Ci sono tante trovate encomiabili: la possibilità di affrontare la sfida identificandosi in diverse tiplogie di tomi, ognuna con le proprie caratteristiche, l'opportunità di scegliere due poteri tra quattro disponibili, i 6 malus sparsi per il racconto (che in certe circostanze possono perfino diventare bonus) e gli elementi di esplorazione che ci costringono a essere metodici, strategici, e a tratti anche a spremere le meningi. Bellissimo, come ha già fatto notare Ggigassi, il finale multiplo, che di fatto è sempre vincente (a parte un paio di istant death e un blocco che potremmo incontrare a un certo punto della storia, ma concretizzabile solo se ci arrendiamo di fronte agli enigmi che ci impediscono di primo acchitto la comunicazione con alcuni fratelli di carta), ma ci regala diversi gradi di "consapevolezza" dei retroscena della vicenda. Si può tranquillamente affermare che chiudere la narrazione con 0 o 1 punto esperienza equivale quasi a fallire, perché di fatto non si coglie praticamente nulla della complessità della faccenda. Però anche conquistare il finale più completo non è impresa improba. Le possibilità di guadagnare esperienza sono frequenti nel corso della storia, e ci sono anche alcune sponde aggiuntive (come i punti di coraggio) che possono alzare la somma finale e schiuderci così la strada verso epiloghi preclusi in prima battuta. E poi c'è anche l'altra ottima trovata, quella della scalabilità della difficoltà dell'opera. Ci vengono offerte in un sorta di allegato conclusivo diverse possibilità di personalizzazione delle regole del Corto, che ci consentono di affrontarlo aumentando o diminunendo il grado di sfida, tarandolo sulle nostre esigenze e sulla nostra voglia di soffrire. Anche confrontandoci con il livello standard però portare a termine la missione che ci siamo autoassegnati non risulta proibitivo. Ho apprezzato anche io l'estrema originalità del cocktail, e questo credo sia un elemento di cui tenere conto in modo pesante. Perché complessivamente credo che riuscire a offrire un lavoro in grado di uscire dagli schemi sia una delle cose più difficili in assoluto da realizzare. L'autore de Il Mondo dei Libri non solo è stato in grado di farlo, ma ha raggiunto questo obiettivo con tante trovate e sfide diverse e anche con una innegabile dose di classe. Insomma un corto molto divertente e altrettanto appassionante che ha qualche difetto che gli impedisce di raggiungere livelli stratosferici di qualità (rispetto all'ottimo risultato comunque centrato): 1) Le meccaniche, nella prima parte dell'esplorazione, sono ripetitive. E' vero che se non si sta più che attenti si rischia di perdere il polso della situazione e non capire più a che punto del confronto con gli altri libri si è. Inoltre compiere la stessa azione, con poche differenze, 8 o 9 volte di seguito può annoiare. Il difetto non è troppo pesante perché lo stile narrativo è decisamente asciutto e ci consente di non rimanere "incastrati" in questa sezione troppo a lungo. 2) Le regole, e certe evoluzioni, vanno assolutamente chiarite. L'autore, che secondo me è una vecchia conoscenza del genere interattivo, ha probabilmente dato per scontati alcuni passaggi, e ha creato così un regolamento troppo snello rispetto a tutte le operazioni che ci troveremo a dover compiere nel corso della nostra esplorazione. Kinn per esempio ha fatto notare come non sia immediatamente chiarissimo come gestire il confronto con i libri. Io ho avuto dei dubbi nell'archivio: posso interrogare una tipologia di libro a mia scelta e acquisire un punto di esperienza aggiuntivo, ma se lo faccio poi non posso interrogare il libro della stessa tipologia nella Biblioteca? Dal regolamento sembrerebbe di no, ma non è chiaro. Altro punto oscuro: nel finale ci viene detto che se abbiamo 2 o più punti di coraggio possiamo guadagnare punti esperienza fino a un massimo di 3. Ma qual'è il rapporto tra i punti coraggio che abbiamo e i punti esperienza guadagnati? 1 a 1? Allora perché se ne abbiamo 1 non possiamo guadagnare 1? Oppure è da intendersi che se abbiamo almeno 2 punti di coraggio guadagnamo 3 punti di esperienza? Ma se è così perché ha scritto FINO a 3? Non c'è un massimo di esperienza guadagnabile possibile, limitarsi non avrebbe senso. Ed esistono altri passaggi simili. Insomma, secondo me questo racconto va ripreso e migliorato sotto il punto di vista della chiarezza. Non è un difetto rovinoso, perché è una limatura che si può tranquillamente fare senza minimamente intaccare, né mettere a repentaglio, la struttura e l'essenza dell'opera. 3) Ci sono dei refusi: - Il Paragrafo 55 che si dovrebbe raggiungere dando inchiostro ai libri incompiuti non è indicato da nessuna parte (se non nel paragrafo 62 che è quello di soluzione) - Paragrafo 43, se si possiede l'arte della Medicina si viene rimandati al paragrafo 37 e si crea un loop senza fine che di fatto ci fa rimanere incastrati nel racconto. Il rimando va corretto con quello giusto, il 16 - Nell'introduzione, quando viene descritto il nostro potere se scegliamo la classe dei Libri Gialli, viene citata la possibilità di consultare il paragrafo soluzione. Ma non ci viene poi detto quale esso sia. Lo possiamo poi scovare in gioco risolvendo un enigma, riservato a chi sta giocando nei panni di un libro Giallo, ma mi sembra una soluzione un po' scorretta e poco equilibrata. Tutti gli altri libri hanno un potere insito nella loro stessa categoria e natura: perché impersonando un esponente della categoria gialla siamo costretti a conquistarci tale potere superando una prova? - Ci sono diversi errori di battitura sparsi per il racconto e anche qualche link saltato. Complessivamente però sono tutti difetti non capitali (anche se quello del possibile loop al paragrafo 43 lo segnalerei, perché potrebbe far imbestialire qualche lettore), che, pur rovinando solo in minima parte quello che altrimenti sarebbe stato un racconto di eccellenza assoluta, gli fanno perdere qualcosa in termini di valutazione complessiva. Però se devo essere onesto con me stesso Il Mondo dei Libri mi è piaciuto molto, e dal punto di vista strutturale e dell'innovazione lo giudico il migliore in gara tra quelli presentati fino a oggi. A livello emotivo però mi ha dato qualcosa in meno di E' Ora che Tu Sappia, che valuto superiore anche a livello narrativo. Pur essendo combattuto per me il racconto migliore resta quello della settimana scorsa; ma questo lo tallona e mi limito a dargli mezzo punto in meno, riservandomi così di modificare la gerarchia, qualora ne senta il bisogno,a fine concorso, applicando la regola delle oscillazioni di mezzo punto. Voto inviato a Dario III
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri Più lo leggo e più questo Corto mi piace. È una geniale fiaba post-atomica, surreale ma molto profonda nonostante l'apparente levità.
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libriHo letto il regolamento e non ci ho capito niente A un certo punto esce fori un vecchio che fà dice: “Presto chiamate un’ambulanza”, dico “Ma che chiami? Non lo vedi che questi c’hanno si e no trenta secondi de vita?”. Aò so passati venti secondi, so’ spirati proprio così, all’unisono… Mortacci l£%0%0%0%0%0
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri Sto vivendo emozioni contrastanti.
sigh.
Questo è un riassunto di come NON va raccontata una storia.
*facepalm* e gpet74 si rivolta nel suo studio.
"La grammatica è tutto ciò che conta"
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri Faccio poi notare che in È ora che tu sappia ci siamo arrabattati perché non era credibile che una ragazza classe '97/'98 sapesse cosa sono i videogiochi da bar... mentre nella storia di adesso i libri camminano, e nessuno batte ciglio.
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri
però mancava la tipologia di libro più importante, qualcosa che suonasse tipo:
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Re: VII. Corto 2018: Il mondo dei libri
Annosa e irrisolvibile questione. Nel genere fantasy vengono tollerati maghi e draghi ma poi si pretende che la magia risponda alle leggi della Fisica reale. E in ogni caso i due Corti sono di genere e ambientazione totalmente differente, difficilmente paragonabli.
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